VERDE TIME

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domenica 4 giugno 2017

PIANTE CARNIVORE


Le piante carnivore sono delle particolari piante che intrappolano e consumano animali e protozoi, soprattutto insetti ed altri artropodi, al fine di ottenere i nutrienti necessari per la loro crescita. Sono dette anche piante insettivore, la loro caratteristica è il risultato di un adattamento ad ambienti come paludi, torbiere e rocce affioranti il cui suolo ha una forte percentuale di acidità ed è povero se non privo di nutrienti.
Esistono circa 600 specie diffuse in tutto il mondoappartenenti a 12 generi e 5 famiglie, sono delle piante erbacee perenni, presentano delle radici molto piccole rispetto alle loro dimensioni, questo perché spendono molte energie nella costruzione delle trappole e nella produzione di enzimi digestivi, piuttosto che accrescere la massa radicale.
Le specie
Bromeliaceae: Brocchinia, Catopsi
Byblidaceae: Byblis
Cephalotaceae: Cephalotus
Dioncophyllaceae: Triphyophyllum
Droseraceae: Aldrovanda, Dionaea, Drosera
Drosophyllaceae: Drosophillum
Eriocaulaceae: Paepalanthus
Lentibulariaceae: Genlisea, Pinguicula, Polypompholyx, Ultricularia
Martyniaceae: Ibicella
Nepenthaceae: Nepenthes
Rodidulaceae: Roridula
Sarraceniaceae: Darlingtonia, Heliamphora,Sarracenia,
Le trappole


Queste piante sviluppano cinque tipi diversi di trappole per la cattura degli organismi di cui si nutrono, vediamoli nel dettaglio:
  • Trappole ad ascidio: le prede vengono intrappolate all’interno di una foglia arrotolata a forma di caraffa, contenente un pool di enzimi digestivi e/o batteri;
  • Trappole adesive: la cattura avviene tramite una mucillagine collosa secreta dalle foglie;
  • Trappole a scatto o a tagliola: un rapido movimento delle foglie immobilizza l’animale al loro interno;
  • Trappole ad aspirazione: la preda viene risucchiata da una struttura simile ad una vescica, l’utricolo, al cui interno si genera un vuoto di pressione;
  • Trappole a nassa: presentano dei peli che dirigono forzatamente la preda all’interno dell’organo digestivo.
Riproduzione


Le piante carnivore si riproducono sia sessualmente che asessualmente; la riproduzione sessuata avviene mediante la formazioni di fiori che una volta fecondati originano dei semi.
Alcune specie sono ermafrodite, in quanto presentano all’interno del loro fiore sia stami e che pistilli, mentre altre sono dioiche, quindi esistono sia piante maschile che femminili.
La riproduzione asessuata avviene con la produzione di gemme o tramite divisioni dei rizomi; in  alcune specie è possibile l’autofecondazione, ma nella maggior parte dei casi è impedita da meccanismi diversi.
 Coltivazione
Le piante carnivore hanno bisogno di una grande quantità d’acqua e abbondante esposizione al sole; il substrato da utilizzare è molto importante, si deve usare solo torba di sfagno perché l’utilizzo di terricci semplici o arricchiti causerebbero la marcescenza delle radici ed ucciderebbero la pianta.
 Avversità
Le piante carnivore sono soggette ad attacchi di:
  • Virus
  • Funghi
  • Parassiti come Afidi, Cocciniglia, Ragnetto Rosso e Tripidi
  • Cancro al rizoma
  • Marciume generico
  • Bruchi
  • Merli
  • Piccioni
  • Formiche
  • Larve di Zanzare
  • Lumache

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