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domenica 18 giugno 2017

FIORI E PIANTE : DAL MIO ARCHIVIO....AMARANTO



L’amaranto appartiene alla famiglia delle amaranthaceae, il suo nome deriva dal termine greco amàrantos che vuol dire “che non appassisce”, tale nome è dovuto alla durata delle inflorescenza che si protraggono dal mese di luglio sino al mese di ottobre. In botanica è conosciuto, invece, con il nome amaranthus. In natura ne esistono numerose, tutte originarie dei paesi tropicali, diffuse soprattutto diffuse nel centro America centrale e in Asia. Sono presenti tuttavia alcune specie molto particolari diffuse in climi ed in zone diverse come, ad esempio l’amaranthus graecizans, diffuso in Grecia e l’amaranthus retroflexus, che cresce spontaneo in Europa e nel nord America. Una cosa curiosa dell’amaranto è che in ogni stato del mondo è conosciuto con nomi diversi, veramente bizzarri, dovuti alla loro forma o al loro utilizzo. 

L’amaranthus tricolor è comunemente conosciuto con il nome di spinacio cinese, perché nel suo paese di origine, l’Indocina dove cresce spontaneo, le sue foglie vengono utilizzate al posto degli spinaci. La varietà spontanea di amarenthus salicifolius, importata dalle Filippine in Europa, fu soprannominata dagli inglesi pianta fontana e dai francesi testa di elefante, a causa dei curiosi fiori a forma di proboscide. Tra le qualità di amaranto più apprezzate vi è l’amaranthus caudatus, proveniente dall’India, soprannominato dai francesi coda di volpe.

 Un’altra specie molto apprezzata per via della sua eleganza è l’amaranthus hypochondriacus, una specie proveniente dal sud America, che dagli inglesi è stata soprannominata piuma di principe.In sintesi si può dire che i fiori dell’amaranto la cui forma è molto variabile ricordano: piume, code dei volpe, pennacchi di vario genere, e per questa ragione si trovano diffusi nel mondo tanti nomi differenti. Oltre alla loro particolarissima forma hanno anche dei colori molto variegati e intensi, possono essere: rosa, gialli, bianchi, o porpora di una tonalità tanto particolare da dare addirittura il nome ad un colore chiamato proprio rosso amaranto.


Storia e simbologia

Nella mitologia greca si narra che le Dee volessero essere festeggiate e ringraziate con corone e ghirlande di amaranto, per questa ragione il fiore fu utilizzato per secoli alla scopo di ottenere protezione e benevolenza da parte degli Dei. I romani, che acquisirono parte della tradizione greca, utilizzavano i fiori come amuleti per tenere lontana la sventura.

I fiori di alcune qualità di amaranto sono, infatti, commestibili e possono essere usate per l’alimentazione. Sono un alimento molto versatile che può essere utilizzato in numerose pietanze.In America anche gli Incas e gli Aztechi consideravano l’amaranto un fiore sacro, che era per questa ragione, presente in molti rituali propiziatori.
Intorno al ‘700 dopo un suo periodo di declino tornò di moda, veniva infatti impiegato per adornare le vesti. In quel periodo si era diffusa la convinzione che l’amaranto donasse il benessere fisico.
Solo negli anni ’60 iniziarono le vere e propri coltivazioni di amaranto, prima negli Stati Uniti e successivamente in Europa, sia per utilizzo come pianta ornamentale che per la produzione dei suoi semi.
Nel linguaggio di fiori e delle piante simboleggia l’amicizia e la stima. Regalare un fiore di amaranto è l’espressione non verbale di un sentimento autentico che non cambia con il tempo perché eterno e unico.

L’amaranto è ricco di lisina e proteine di alta qualità e possiede in più un alto contenuto di altri minerali, date le sue molteplici proprietà nutrizionali è stato positivamente valutato anche da numerosi nutrizionisti. In più, non essendo una pianta appartenente alla famiglia delle graminacee, non è un cereale vero e proprio, ed ha il vantaggio di poter esser consumato da tutti coloro che non tollerano il glutine.

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