VERDE TIME

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martedì 9 giugno 2020

VERDE TIME : MELOGRANO



Il melograno è unalberello della famiglia delle lythraceae o punicaceae che viene scientificamente chiamato   “punica granatum L.”.
 Lo stesso alberello in Spagna si chiama “mangrano” (ed i fiori vermigli sono emblema della Spagna) mentre in Inghilterra “pomegranate” ed in Germania “Granatapfel” (ossia mela coi semi).
Sembra che il melograno sia già conosciuto dai tempi antichi di Plinio che lo chiamava “ mela cartaginese (apple of Carthage) “ perché ampliamente diffuso nella città di Cartagine.
Se invece stiamo a guardare l’etimologia e scomponiamo la parola otteniamo  dapprima “punicus” che deriva dal greco “φοῖνιξ “ossia fenicio, per il colorante purpureo che i Fenici ed i Cartaginesi commerciavano in tutto il Mediterraneo. Questo però anche in riferimento al colore rosso scarlatto dei fiori del melograno.
La parola “granatum” invece deriva invece da “grànum” perché il melograno contiene molti grani, semi.
L’albero del melograno è originario di una regione geografica compresa tra l’Iran e la zona himalayana dell’India del nord, ma è presente fin dai tempi antichi nella zona del Caucaso e nei paesi del bacino mediterraneo.
Il frutto del melograno è chiamato melagrana ed è una bacca detta “balausta”.
Visivamente si presenta sferico o leggermente allungato. Pare che proprio la forma del frutto alluda alle granate ossia le bombe che si usano in guerra.
Il frutto del melograno ha la buccia spessa e coriacea. E’ un frutto carnoso rossiccio o giallo rossastro, coronato dai resti dei segmenti calicini, con i loculi in due verticilli, tutti separati dall’endocarpo membranoso e giallastro.
I semi circondati dalla succosa polpa traslucida dal color tra il bianco ed il rubino, sono carnosi, angolosi, prismatici.
Proprio dai semi del melograno, in medio oriente, si ricava la spezia dell’anardana. Una polvere di colore rosso mattone (a seconda del grado di essicazione) ottenuta dai semi di melograno essiccati, dal sapore acido e dolciastro che, nella cucina indiana, viene usata  in salse, dolci e carne.
Nella cucina indiana viene anche usata la melassa di melograno selvatico.
Il frutto  del melograno matura tra ottobre e novembre, a seconda delle varietà.
La dimensione dei frutti di melograno dipendono dalle qualità delle piante e dalle condizioni di coltivazione.

Alcune varietà di melograno

  •  Dente di cavallo, varietà maggiormente coltivata in Italia perché maggiormente si adatta a tutto il  clima della penisola in particolare per la resistenza al freddo (però soffre al di sotto dei 10 gradi sotto zero), rispetto ad altre cultivar. I chicchi sono di un rosso vivo, dolci e poco aciduli. La buccia del frutto è sfumata di rosso ed i frutti sono medio grossi. I semi, con una parte interna lignea, ricordano per la forma i denti del cavallo. Adatto per spremute, contiene potassio e vitamine combatte parassiti intestinali, è amico del colesterolo, è antitumorale e combatte l’obesità.
  •  Valenciano, varietà precoce che matura a fine agosto -settembre. I frutti medio grossi tondeggianti hanno buccia rosata chiara, mentre i semi trasparenti e morbidi sono molto dolci e saporiti. Come tutti i melograni soffre di ristagni idrici, ma è molto resistente alle malattie ed è fantastico consumato fresco e per spremute.
  •  Mollar de Elche, varietà di origine spagnola, autofertile, spinosa, con frutti arrotondati di colore rosso chiaro con sfumature gialle e scorza di medio spessore. I suoi molteplici grani rosa o rosso chiaro, sono morbidi e dolci. Frutto adatto a spremute e succhi per il suo alto contenuto di vitamine sali minerali ed anti ossidanti.
  •  Hicaz, varietà turca, vigorosa, produttiva, rustica, adatta ai climi miti; il frutto rosso sfumato di giallo matura da ottobre con la sua pezzatura medio grande. I frutti mediamente succosi, dalla polpa rosso scuro, sono dolci e gradevoli in succhi e confetture. Con i semi su può produrre un olio anti cancro, antiossidante ed amico del coleserolo
Il centro israeliano dell’Università di Gerusalemme è uno dei centri più noti al mondo per la sperimentazione  e la ricerca degli  ibridi di piante di melograno.
L’alberello o arbusto del melograno è cespuglioso, caducifoglie e tende a produrre polloni radicali.
Le foglie sono opposte o sub opposte, lucide, strette ed allungate, mentre i fiori consistenti, che fioriscono a maggio, sono di un color rosso corallo vivo.
Il melograno è una pianta di facile coltivazione. Il suo habitat ideale è quello del sole, che richiede un terreno secco e ben drenato perché sopporta l’aridità  estiva e gli inverni tipici del mediterraneo.
Il melograno si propaga per seme, ma meglio ancora per talea e margotta.
Il melograno è il frutto dalle mille virtù perché già in Europa agli inizi dell’ottocento si utilizzava la scorza delle radici contro il verme solitario, per via della presenza di tannini contenti nella radice del melograno stesso.
Il melograno ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, anticancerogene, antiallergiche, vaso protettrici, antitrombotiche e gastro protettive, oltre che astringenti e diuretiche.
Il frutto, la melagrana è fonte di minerali perchè contiene calcio, magnesio, potassio, rame, zolfo, fosforo e ferro, ma anche di cloro, cromo, sodio, selenio, zinco, cobalto. Inoltre, nel melograno, sono anche presenti: acido ascorbico, acido borico, acido malico, acido pantotenico.
ll melograno, frutto poco calorico, apporta solamente 50-60 Kcal per 100 grammi di prodotto perché è formato da un’elevata quantità d’acqua, corrispondente a circa l’80%, mentre il restante 20%  contiene zuccheri, fibre, proteine e grassi.
I frutti del melograno contengono polifenoli ricchi di antiossidanti che contrastano i radicali liberi e poi antociani, per il rosso del colore del frutto e tannini che sono utili in caso di emorragie intestinali e vaginali.
Nei semi di melograno sono presenti alcuni fitoestrogeni ed acidi grassi essenziali come l’acido oleico e linoleico oltre ad un olio grasso chiamato acido punicico. Per questo motivo e per la discreta presenza di vitamina El’olio di melograno trova eccellente impiego in fitocosmesi.
La buona presenza di sostanze antiossidanti fanno sì che gli estratti di melograno siano un buon aiuto per contrastare lo stress ossidativo dell’organismo e prevenire alcune importanti patologie, dal cancro all’ipercolesterolemia e all’arteriosclerosi, senza considerare le doti antibatteriche, astringenti, antiossidanti già indicate.
Il melograno quindi apporta vitamine come la vitamina C (acido ascorbico) e la vitamina E (acido tocoferolo) presenti in quantità elevate. Per questo se ne sfruttano gli abbondanti poteri antiossidanti naturali.

Gli studi dimostrano anche che i semi di melograno sono utili per favorire il sistema digestivo dei grassi.
La ricerca clinica dimostra che l’introduzione nella nostra dieta del melograno potrebbe aiutare a prevenire anche malattie cardiache. Questo è dovuto al fatto che i melograni hanno il potenziale per sottrarre il sangue, aumentare il flusso di sangue al cuore, ridurre la pressione sanguigna, ridurre la placca nelle arterie e ridurre il colesterolo cattivo a favore di quello buono.
Sembra altresì che un decotto di semi venga usato per trattare la sifilide, mentre pare che il succo sia utile per trattare l’ittero e la diarrea.
Il succo del fiore invece, sembra che sia utile per trattare i sanguinamenti nasali. Questi studi sembrano interessare la varietà “Punica granatum Linn. Aracta”.
Il melograno è anche un frutto molto popolare in Pakistan ed Afganistan dove viene chiamato “il frutto del paradiso” per via delle sue proprietà benefiche per la salute, in particolare lì si coltiva la varietà conosciuta come “Anar Khandhari”, il cui frutto appunto, il succo, i semi e le parti dell’albero sembrerebbero tutti utilizzabili per contrastare molte malattie.
IN CUCINA
Ed allora facciamo spremute di melograno, consumiamolo in tutti i modi, assaporiamo il frutto della salute. Emozioniamoci con un bicchiere di succo di melograno dal colore rosso del sangue, e pensiamo al nostro organo più vitale: il cuore che pompa il sangue in tutto il nostro corpo per nutrirci, ossigenarci, depurarci e lasciamo che il sangue fluisca e la linfa vitale scorra per vivere appieno la nostra vita.
In cucina usiamo la spezia dell’Anardana spolverandola sull’insalata, nei dolci ed in tutte le preparazioni che la fantasia suggerisce.

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