VERDE TIME

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lunedì 29 giugno 2020

VERDE TIME: BOCCA DI LEONE


L’ Antirrhinum majus, conosciuto comunemente come Bocca di Leone, è una specie che vanta un’ampia diffusione, specialmente in Europa (bacino del Mediterraneo) e nelle regioni del Nord Africa. Il genere Antirrhinum conta un numero incredibile di specie, tra le quali, proprio la Bocca di Leone è quella maggiormente conosciuta.
Perché si chiama Bocca di Leone?
Il fiore dell’ Antirrhinum majus ha una forma molto particolare, che ricorda proprio quella del muso di un leone. Le due parti principali del fiore sembrano formare due grandi labbra, proprio come quelle dell’animale appena citato. Un fiore che, nonostante sia collegato alla figura del re della savana, resta delicato nel suo aspetto e elegante nei colori.
La specie che stiamo descrivendo rientra nel gruppo di quelle maggiormente decorative e facili da coltivare. Tantissime sono anche le varietà di Antirrhinum majus, che si presentano con sfumature di colore straordinarie, mantenendo sempre la raffinatezza della forma originale. Tutte possono essere descritte come piante ornamentali meravigliose. La pianta, rustica e perenne, si presenta con fusto eretto (può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza) e con foglie lanceolate. È il fiore ad attirare maggiormente l’attenzione e che ha permesso di identificare questa specie come Bocca di Leone. I fiori sono raccolti in infiorescenze a racemo terminale e sono di grandi dimensioni.
Il loro colore è variabile, poiché ogni fiore può assumere le più delicate tonalità di giallo o di rosso, ma possono presentarsi anche con un elegante abito bianco, sul quale si notano diverse sfumature cromatiche meravigliose.
La Bocca di Leone, che abbiamo descritto come rustica e perenne, può essere anche coltivata come pianta annuale.

La fioritura dell’ Antirrhinum majus avviene periodo primaverile, con la precisione tra la fine di maggio e l’inizio del mese di giugno.
I fiori della Bocca di Leone si sviluppano su steli come spighe e si fanno ben notare principalmente per la forma. La fioritura porta con sé un dolce profumo e i fiori possono essere monocromatici (principalmente bianchi o gialli) o possono presentare sfumature ben evidenti.
Spesso la bocca di leone viene messa in disparte quando si parla delle piante ornamentali più belle da coltivare. Un grave errore, poiché raffinata è la bellezza dei fiori.
Perché non sempre occupa i primi posti nella lista delle piante più desiderate?
L’unica risposta che può essere data a questa domanda fa riferimento alla grande diffusione dell’ Antirrhinum majus. Più una pianta è conosciuta, maggiori sono le probabilità di considerarla come troppo comune e, quindi, come non adatta alla coltivazione per fini decorativi. Tutti alla ricerca della pianta più strana, di quella più particolare (e spesso difficile da coltivare), ma la soluzione perfetta, questa volta, è proprio la più scontata. La Bocca di Leone è pronta a farvi rimanere a bocca aperta.

La riproduzione dell’ Antirrhinum majus avviene per seme e la semina può essere effettuata sia in primavera (semina a dimora) che in inverno (semenzaio). Se si vive in zone dove l’inverno è abbastanza rigido si consiglia di procedere con la semina in vaso o semenzaio, piantando i semi alla fine del mese di febbraio.

Sul nome comune dell’ Antirrhinum majus abbiamo già fornito informazioni nel primo paragrafo, ma ci sono altre curiosità sulla Bocca di Leone. Nel Medioevo questo fiore era considerato come simbolo del capriccio e le donne lo utilizzavano come ornamento per i capelli. In questo modo facevano capire ai corteggiatori che la strada era sbarrata, mostrando il simbolo floreale dell’indifferenza.
In passato la Bocca di Leone era spesso piantata davanti la porta delle abitazioni, poiché considerata come una pianta capace di allontanare gli spiriti maligni. L’ Antirrhinum majus non è una pianta pericolosa. In passato erano particolarmente apprezzate le proprietà della Bocca di Leone. Dioscoride Pedanio, noto medico e botanico greco, portò alla conoscenza di tutti tutte le virtù del fiore di questa pianta. Il fiore di Bocca di Leone, così come quello del Giglio (Pancratium), veniva ampiamente utilizzato sia per trattamenti di bellezza che per le sue proprietà antiinfiammatorie, emollienti e lenitive.
Il fiore dell’ Antirrhinum majus era utilizzato in decotti per uso esterno, sfruttando l’azione degli impacchi direttamente sulla pelle.
Attenzione: prima di usarlo sulle persone, fatevi consigliare da un medico esperto in modo da evitare qualsiasi problema. Nel linguaggio dei fiori la Bocca di Leone (Antirrhinum majus) ha un significato ben preciso: disinteresse e indifferenza.
Desideravate regalare una composizione con fiori recisi di Bocca di Leone alla persona amata? Non fatelo!

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