VERDE TIME

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giovedì 4 giugno 2020

VERDE TIME : MARGHERITA BELLIS PERENNIS



In un prato di margherite o pratoline ci si può ritrovare a dar senso ad un amore, sparpagliandone i delicati petali in  piatti, dal sapore particolare, da realizzare nelle nostra cucina.
Per questo voglio parlarvi della margherita bellis perennis e della leucanthemum vulgare, entrambe commestibili.
Il fiore della margherita è per eccellenza il simbolo della bellezza in quanto nel nome “bellis”, che deriva dal latino volgare “bellus”,  è incluso il significato di grazioso.
La margheritina dei prati o meglio “pratolina” prende il nome di “bellis perennis” ed appartiene alla famiglia delle compositae, asteraceae ed è diffusa in tutta Italia, nei prati e negli incolti.
In Calabria esiste una specie di pratolina molto rara ed endemica dal nome di: “bellis margaritaefolia Huter & al.” che vive anche in Sicilia e Basilicata e la si può riconoscere perché a differenza della “bellis perennis” ha capolini più grandi e fusti glabri.



La pratolina “bellis perennis” è una pianta perenne che fiorisce anche in inverno regalandoci fiori ligulati bianchi o con la punta rosa, rinchiusi in capolini disposti su steli, privi di foglie, che però stanno alla base della rosetta.
Le foglie della rosetta, che rimane aderente al suolo, sono claviformi e pelosette.
I fiori essiccati e le foglie di “bellis perennis” hanno proprietà emollienti e si usano per infiammazioni orofaringee (bocca e gola), per la tosse ed i catarri e per i disturbi intestinali (mediante infuso di fiori al 3% o decotto di foglie) poi sono diuretici, depurativi e 
disintossicanti.



IN CUCINA

I boccioli dei fiori freschi di pratolina si possono usare in cucina mettendoli sott’olio o sott’aceto, come i capperi.
Della pratolina si mangiano sia i fiori, dal sapore mielato ed amaro, e sia la tenera rosetta basale. 
I fiori freschi e le tenere rosette li uso in abbinamento con vari tipi di insalata.
Anche le tenere foglie della margherita leucanthemun sono ottime da aggiungere alle insalte.
I fiori di pratolina sono stupendi per decorare le zuppe di verdura perchè mi piace vederli galleggiare in superficie, quando si aprono con il calore sprigionato dalla zuppa fumante.
Ricetta della Bruschetta di pratoline
Occorrente:
Pane integrale, formaggio dolce, cremoso e spalmabile tipo philaelpia alle erbe, fiori di pratoline q.b.
Preparazione:
affettare il pane ed abbrustolire su una piastra le fette e poi spalmarle di formaggio e decorarle con fiori di pratoline ( un po interi  ed un po tritati)
L’infuso di foglie di pratolina può essere considerato un buon repellente contro gli insetti.
In primavera i vivai vendono numerose varietà di pratoline biennali, coltivate, dai vivaci colori, che presentano capolini più grandi e gonfi rispetto alla specie selvatica. Queste specie sono parenti della pratolina dei prati e possono essere doppie come la “b.p. dresden china” o semplici.


Le margherite  in evidenza si chiamano: “leucanthemum vulgare” e come la pratolina “bellis perenne”,  sono delle ottime piante officinali in quanto hanno proprietà antispasmodiche, vulnerarie (perché favoriscono la cicatrizzazione di ferite) e sono utili per ulcere della bocca e per problemi a gengive e gola. 
L’acqua distillata di margherita inoltre è un ottimo collirio per la cura di congiuntiviti.
La margherita “leucanthemum vulgare” è chiamata anche margherita dei campi. Si presenta con fiori medi tubulosi dalle ligule bianche, raccolti in capolini disposti su steli verdi scuri, lunghi, con poche piccole foglie.
  Anche questa specie è commestibile come la “bellis perennis” in quanto se ne possono mangiare le foglie tenere in insalata unendole ad altre erbe commestibili. 
Il nome  di margherita “leucanthemum vulgare” deriva dal francese “marguerite” e significa perla, forse perchè le margherite venivano ricamate sugli abiti da sposa, mentre, già dal Medioevo, la margherita “leucanthemum vulgare”  veniva usata per rituali  amorosi e per interrogare il futuro di un amore incerto, da qui la celebre frase:
“m’ama non m’ama”.

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