VERDE TIME

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giovedì 30 luglio 2020

VERDE TIME : OXALIS


L’Oxalis, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Oxalidaceae e al genere Oxalis. Il suo nome è dovuto al fatto che la pianta contiene molto acido ossalico che le conferisce un sapore, appunto, acidulo.
Parecchie specie sono originarie delle zone temperate della terra, ma la maggior parte vive nelle aree tropicali e subtropicali dell’emisfero meridionale. Quasi tutte le specie sono perenni, con i foglie palmate suddivise in tre segmenti, mentre i fiori  quasi sempre solitari, ma anche riuniti in cime hanno colore bianco, rosa, rosso o giallo, con le variazioni intermedie delle numerose cultivar.Una caratteristica comune è l’altezza della pianta, generalmente piuttosto modesta (10-30 cm) o  nana e tappezzante (3-10 cm).
Generalmente  l’Oxalis ha una distribuzione piuttosto  variegata ma cresce spontaneamente soprattutto in alcuni paesi del continente americano come Messico e Brasile. La si può trovare sovente anche  in Sudafrica ed in America del Nord ed è abbastanza diffusa anche in Italia dove è una pianta tipica delle zone umide e ombreggiate dei boschi fino ai 2000 metri di altitudine.
Generalmente viene coltivata come pianta ornamentale per adornare i giardini e solo alcune specie sono considerate piante infestanti.

Una diffusa confusione viene fatta tra quadrifoglio e l’Oxalis tetraphylla, morfologicamente dotata di 4 foglioline.
Il quadrifoglio si distingue dall’Oxalix perché, rispetto alle Ossalidi, ha foglioline più arrotondate e allungate mentre le Ossalidi sono caratterizzate da foglioline a forma di cuore; l’equivoco si genera perché nell’immaginario collettivo quest’ultima è la forma erroneamente associata al quadrifoglio; ad avvalorare l’equivoco sta il fatto che le Ossalidi vengono spesso vendute con il nome comune di quadrifogli, in quanto esso è il nome comune di entrambe le specie.

Il nome  Oxalis deriva dal termine greco ‘oxaleios’ (acidulo), riferendosi al caratteristico sapore delle foglie, della Oxalis acetosella, la specie maggiormente diffusa nei nostri boschi.
Nella specie a foglie verdi e fiori rosa carico le foglie fresche si possono utilizzare in cucina, aggiungendole all’insalata a cui forniscono una delicata nota acidula.
Le foglie dell’Acetosella, per il caratteristico sapore di aceto sono utilizzate in cucina crude per dare gusto e sapore alle insalate miste, cotte per insaporire minestre e zuppe. Le foglie vanno utilizzate al massimo entro 2 giorni in quanto, come in tutti gli altri tipi di vegetali, perdono i principi attivi e anche perché tendono velocemente a marcire.Le radici dell’acetosella, invece possono essere consumate come gli asparagi per preparare frittate e risotti.
In passato all’ erba venivano attribuite proprietà di  pianta officinale.
Foglie e radici dell’acetosella sono ricche di vitamina C, ossalati (acido ossalico) e antrachinoni.

Fin dall’antichità è stata utilizzata per le sue benefiche proprietà per curare dermatiti, eczemi, ascessi, per combattere la ritenzione idrica e per depurare l’organismo. Per l’ elevato contenuto di ossalato acido di potassio il consumo dell’acetosella è sconsigliato a chi soffre di disturbi renali, epatici, di gotta o di calcoli.
Nel linguaggio dei fiori, l’Acetosella (riferita quindi ad una specie del genere)   simboleggia l’amore materno.

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