VERDE TIME

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lunedì 13 luglio 2020

VERDE TIME : GLADIOLO (GLADIOLUS)


I gladioli, nome latino gladiolus, sono originari del bacino del Mediterraneo e del Sud Africa.
Si tratta dei bulbi più diffusi che vengono coltivati nei giardini sia a scopo decorativo che come fiori da recidere. Proprio perché si tratta delle bulbose tra le maggiormente apprezzate, sono stati creati innumerevoli ibridi fino ad ottenere fiori di ogni colore, dal bianco candido al giallo oro, dal lilla al viola, dall’azzurro al blu intenso, inclusi fiori maculati o striati. I gladioli che si coltivano nei nostri giardini, o che acquistiamo nel negozio di fiori sono tutte varietà ibride, nate dall’incrocio di alcune specie di origine africana. In Italia esistono allo stato naturale meno di dieci specie, diffuse in particolare sulla costa.I gladioli da giardino hanno foglie erette lunghe dai 25-35 cm delle varietà nane, e che arrivano ai 100-120 cm delle varietà più grandi. Le foglie sono nastriformi, appiattite, appena carnose e coriacee.  In piena  primavera al centro delle foglie nasce un alto fusto carnoso, che porta una lunga spiga di grandi fiori colorati.

Alcuni gladioli originari dell’Europa sono particolarmente rustici. Occorre però puntualizzare che quelli che si trovano generalmente in commercio sono per la maggior parte ibridi e non sopportano temperature al di sotto dei 5°-8°. E’ opportuno quindi, soprattutto in tutto il Centro e il Nord, estrarre i bulbi durante l’ autunno (con il terreno ben asciutto), pulirli con uno spazzolino e lasciarli asciugare all’ombra per riporli in inverno in un posto buio, fresco e asciutto.

Generalmente  le piante di gladiolus sono messe a dimora dall’inizio alla fine della primavera e la fioritura si ottiene in piena estate o all’inizio dell’autunno. Volendo si possono fare delle piantumazioni scalari così da allungare il periodo di fioritura. In  serra si può forzare la fioritura in primavera.
I gladioli possiedono  un largo cormo, chiamato anche bulbo-tubero, che va interrato ad una profondità pari a  circa 5-10 cm e la distanza tra un bulbo e l’altro va da 20 ai 50 cm. 

Il nome gladiolus è stato attribuito da Plinio il Vecchio e deriva dal termine latino gladiolum  ad indicare una piccola spada. La spada (gladio) usata dai componenti dell’esercito romano è ricordata dalla forma delle foglie sottili ed allungate.
Il gladiolo è noto sin dall’antichità e per secoli venne mantenuto allo stato spontaneo e adoperato dalle giovani donne a scopo ornamentale per i capelli e per gli abiti. Durante le feste nuziali  le amiche della sposa portavano una coroncina di fiori di gladiolo a simboleggiare la gioia per  la sposa e, nel contempo,  la tristezza per la separazione dall’amica.

Nel linguaggio dei fiori il gladiolo sta a simboleggiare la forza di carattere e la diffidenza.
Regalare fiori di gladiolo significare essere stati colpiti dalla persona alla quale lo si regala. Un significato che va però interpretato in quanto può indicare sia l’essere stati feriti  (e si ritorna al discorso delle foglie che paiono spade) che l’essere stati colpiti positivamente (il classico colpo di fulmine) che il mostrare stima e rispetto per chi riceve il dono. il contesto dunque è sempre molto importante per dare significato a questo fiore.

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