La Smilacina racemosa, nome botanico Maianthemum racemosum, è una pianta perenne della famiglia delle Liliaceae originaria del Nord America, Europa e Asia. Cresce spontanea nei terreni profondi, umidi e morbidi, fino a molti metri di quota. E’ diffusa prevalentemente in tutte le isole britanniche e, essendo imparentata con il nostro mughetto, questa pianta si diffonde molto lentamente tramite rizomi cilindrici.
La pianta di Smilacina racemosa si diffonde lentamente grazie ad una radice rizomatosa cilindrica molto robusta e a varie piccole radici secondarie o avventizie.
Nel pieno vigore vegetativo la pianta forma un folto cespuglio verdeggiante alto fino 90 cm, composto da steli eretti cilindrici, leggermente arcuati nella parte alta ricoperti da un fogliame decorativo e persistente.
Le foglie sono alterne, sessili e lunghe fino a 15 cm. Hanno forma ovata-lanceolata, apice appuntito e base arrotondata. La pagina fogliare è liscia, lucida, di colore verde brillante ed è percorsa da varie nervature parallele di colore verde pallido. I fiori piccoli e dal gradevole profumo di limone, sono raggruppati in spighe piumate simili a quelle delle Astilbe, lunghe circa 10 cm, portate sulle estremità degli steli. Ciascuna infiorescenza è formata da 20-80 fiori stellati bianchi a 6 tepali, 6 stami con antere crema, e un pistillo centrale. I fiori vengono impollinati dagli insetti, soprattutto api. I frutti sono piccole bacche arrotondate a 3 lobi di colore verde che a maturazione, verso la fine dell’estate e l’autunno, diventano rossastre con minuscole macchie viola. Le bacche per il loro sapore agrodolce vengono mangiate dagli uccelli e da altri animali selvatici.
I semi sono piccolissimi, generalmente sferici e avvolti dalla polpa delle bacche. Vengono disseminati in altre aree dagli uccelli e da piccoli roditori. Possono essere raccolti da agosto a ottobre e utilizzati per la semina.
E’ una pianta che teme i raggi diretti del sole e quindi deve essere coltivata in zone fresche, ombreggiate o semiombrose. Soffre il caldo dei mesi estivi mentre mostra una buona tolleranza al freddo ma non alle gelate. Cresce bene in qualunque tipo di terreno ma se si vuole una pianta sana e fiori a profusione si consiglia di coltivarla in un terriccio umido, leggermente acido, misto a torba , ricco di sostanza organica e soprattutto ben drenato Nel terreno compatto e poco drenante la pianta si ammala facilmente del marciume delle radici e produce fioriture stentate. La Smilacina ama il terreno umido quindi va regolarmente irrigata per tutto il periodo vegetativo ma senza eccedere. Le annaffiature vanno fatte soprattutto nel primo anno di vita della pianta al fine di stimolare la crescita e la produzione dei fiori. Stress idrici alternati a periodi di prolungata siccità durante il suo ciclo vegetativo sono causa di stentata o mancata fioritura. La pianta va concimata in primavera e in autunno interrando nel terreno del letame maturo o del compost organico utile per lo sviluppo della parte aerea e la fioritura. In seguito basta un po’ di concime granulare a lenta cessione specifico per piante verdi e da fiore. La pianta può essere coltivata anche in vaso purchè adeguato alle dimensioni della chioma e allo sviluppo della radice rizomatosa che tende ad espandersi orizzontalmente alla superficie del terreno. Sul fondo del vaso va posto uno strato di materiale drenante coperto poi con terreno acido misto a sabbia. La pianta va collocata al centro del vaso e ricoperta da terriccio fino al colletto. Dopo l’impianto si annaffia abbondantemente e si mette il vaso in un luogo ombreggiato o all’ombra diffusa da alberi, altre piante o muri.
Le piante di Smilacina possono essere abbinate con piante che hanno le medesime esigenze quali: Hosta, felci oppure con mughetto e Digitale.
All’inizio della ripresa vegetativa vanno eliminati gli steli secchi. E’ una pianta rustica resistente agli attacchi degli afidi ma è appetita dalle limacce e dalle lumache che in poco la spogliano delle foglie più tenere. Tra le malattie fungine teme il marciume delle radici se il terreno di coltivazione è poco drenante. Gli attacchi delle lumache e delle limacce si contrastano con le esche e distribuendo sulla superficie del terreno della cenere di camino mentre quelle presenti sui rametti possono essere rimosse manualmente. Utili anche le eliminazioni periodiche delle erbe infestanti per evitare l’impoverimento del terreno.
In inverno, quando gli steli la parte aerea è ormai secca, effettuare una pacciamatura del terreno con paglia o un buon terricciato di foglie per difendere le piante dal freddo e soprattutto dalle gelate notturne.
Smilacina stellata
La Smilacina Stellata è una pianta perenne erbacea della famiglia delle Liliacee originaria dell’America settentrionale. In pieno vigore vegetativo forma un ciuffo verdeggiante alto dai 45 ai 60 cm.
Ha steli erbacei con foglie ovali-lanceolate di colore verde chiaro. In tarda primavera, tra maggio-giugno, produce fiori stellati bianchi e profumati riuniti in rade infiorescenze che spuntano sulle estremità apicali di steli eretti e rigidi.
I fiori vengono sostituiti da bacche verdi con strie scure che maturando diventano nere. Come la Smilacina racemosa anche questa specie è adatta aad essere coltivata all’ombra, nei terreni umidi e leggermente acidi. Per realizzare bordure . le piante vanno distanziate almeno 30 cm. Si può facilmente riprodurre per divisione dei cespi delle piante vecchie, nel mese di ottobre.
La Smilacina è una pianta coltivata nei luoghi in cui la vita di altre piante risulta difficile. E’ perfetta nei giardini ombrosi, quelli montani o per realizzare bordure ombreggiate. In molti Paesi i germogli più teneri, privati delle foglie, vengono bolliti e mangiati saltati in padella come gli asparagi. In Inghilterra la Smilacina viene chiamata: False Spikenard che significa falso sigillo di Salomone nome assegnato per la sua incredibile somiglianza al in riferimento al Polygonatum il vero Sigillo di Salomone. Il nome generico Maianthemum deriva dal greco per “maggio” (maios) e “fiore” (Anthos).
L’epiteto specifico racemosum anche se improprio deriva dal latino racemosum e non fa riferimento all’infiorescenza a spiga bensì alla disposizione a racemo dei fiori sulle sue ramificazioni.
La Smilacina racemosa, chiamata anche mughetto pennuto, falso sigillo di Salomone e falsa nardo, ha ottenuto il premio Garden Merit della Royal Horticultural Society.
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