L’inverno è un periodo lungo e difficile, soprattutto in alcune parti del mondo dove la luce sembra essere un bene prezioso che scarseggia. Il freddo, il poco sole e le giornate più corte, dunque, spesso agiscono negativamente sull’umore delle persone. Come rallegrare questo periodo dell’anno che, fatto eccezione per le festività natalizie, non brilla certo per luminosità e colore?
A venire in aiuto sono le piante, in modo particolare quelle che, per propria struttura, riescono ad affrontare e sopravvivere senza alcun problema anche con le temperature più rigide. Una di queste è il ciclamino che, con i suoi fiori dalle tinte sgargianti, contribuisce a dare alle case un tocco di vitalità dal sapore primaverile.
Per questo motivo, dunque, è molto importante conoscere tutte le tecniche e i segreti per mantenere in salute questa pianta il più a lungo possibile. In modo particolare la nostra attenzione si concentra sulla manutenzione del ciclamino in vaso, essendo la tipologia più presente in molte case, soprattutto in assenza di un giardino in cui coltivarlo a terra.
Questo vuol dire che, pur trovandosi a confronto con una tipologia di pianta piuttosto forte e resistente, si devono rispettare alcune regole fondamentali. In modo particolare, riguardano il travaso in un vaso più ampio, l’innaffiatura e le tecniche per farlo rifiorire. Vediamo insieme i vari passaggi. Prima di tutto, però, scopriamo il significato celato dietro una pianta di ciclamino.
La pianta di ciclamino viene regalata spesso proprio per la sua facilità di manutenzione. Non tutti sanno, però, che viene considerata come una sorta di portafortuna e amuleto per dei progetti futuri. Complice di questa interpretazione è la forma particolare dei petali che, a detta degli esperti, gli attribuisce un significato legato alla fertilità. Per questo motivo, dunque, il ciclamino è reputato un regalo adatto a chi, ad esempio, è in attesa di un figlio.
Oltre a questa interpretazione positiva, però, il ciclamino ne ha anche uno poco rassicurante. Tutto dipende dalle radici che contengono una piccola quantità di veleno. Proprio per questo motivo, dunque, in passato la pianta è stata associata al tradimento o alla malafede. Nel corso del tempo, però, anche questo aspetto negativo ha avuto la capacità di trasformarsi in elemento positivo. Il veleno, infatti, lontano dal causare danni, è diventato quasi un’arma nei confronti della sfortuna. Per questo motivo si dice che chi pianta ciclamini nel proprio giardino non teme nessun tipo di inconveniente.
Sappiamo che per le piante la luce è un elemento vitale fondamentale. Grazie a questa, infatti, riescono a portare a termine la fotosintesi, necessaria per la loro esistenza. Questo, però, non vuol dire che tutte le piante abbiano bisogno dello stesso tipo di esposizione e, soprattutto, della medesima quantità di calore.
Vediamo nello specifico come comportarci nel caso di una pianta di ciclamino. In questo caso ci troviamo di fronte ad una varietà che non ama assolutamente avere un’esposizione troppo diretta e che scaldi eccessivamente l’ambiente dove si trova. Questo vuol dire che il ciclamino ama particolarmente zone della casa abbastanza fresche.Parlando di temperature è consigliabile andare da un minimo di 10 ad un massimo di 18 gradi. Attenzione, però, alle correnti di aria fredda. Queste sono assolutamente sgradite alla pianta. Cosa fare, però, nei mesi più caldi? Anche in questo periodo vale la regola di fuggire i raggi del sole in modo diretto. Per non far soffrire la propria pianta e permettergli di vivere a lungo, dunque, è bene individuare la zona più ombrosa e fresca della casa per posizionarla.
Direttamente legato al calore e alla luce è l’annaffiatura. O, meglio, la periodicità con cui viene fatta. La domanda essenziale in questo caso è: di quanta acqua ha bisogno un ciclamino senza rischiare di essere affogato? La risposta giusta è non molta.
Questo vuol dire che è consigliabile agire con moderazione ma, soprattutto, di controllare sempre l’umidità del terreno prima di annaffiare. Per questo motivo è consigliabile aggiungere acqua solo se si avverte secchezza nella composizione del terriccio.
In caso in cui, però, si voglia evitare qualsiasi tipo di errore, si suggerisce di versare dell’acqua nel sottovaso. In questo modo si lascia alla pianta stessa la possibilità di bere a seconda delle proprie ed effettive esigenze. Diverso, invece, è il comportamento da tenere in estate. In questo particolare periodo, infatti, la pianta non ha bisogno di bere molto visto che non si trova nel suo periodo di fioritura. Ricordiamo, infatti, che il ciclamino è una creatura invernale.
Arrivati al periodo estivo, il ciclamino avrà perso tutti i suoi fiori. Vuol dire che è arrivato il momento di prendersi cura della pianta pulendola e, all’occasione, invasandola per offrirle più spazio. Vediamo nel dettaglio come seguire i passaggi fondamentali.
Prima di spostare la pianta, infatti, si consiglia di togliere sempre i fiori secchi e le foglie cadute. A quel punto rimangono solamente i bulbi, che devono essere gestiti con particolare attenzione, soprattutto nell’invasamento. Il momento migliore per portare a termine questa operazione è quando la pianta si trova a riposo.
Un momento che può essere identificato con il mese di agosto. Il ciclamino, infatti, fiorisce in inverno e termina il suo ciclo all’inizio della stagione calda. Per invasarla è sufficiente utilizzare della terra nuova, ricca di elementi nutritivi, arricchendola con del fertilizzante, ed un vaso più ampio. L’operazione deve essere svolta con delicatezza e senza fretta per prendersi cura nel migliore dei modi dei bulbi. In questo modo il ciclamino continuerà a fiorire a lungo con l’arrivo della stagione autunnale, ravvivando l’atmosfera.
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