A chi non piacerebbe avere belle piante alla finestra o sul balcone e, anche in inverno, una fresca nota di verde in casa? Tuttavia anche i più desiderosi hanno spesso poco tempo da dedicare alle loro piante, sono sempre in viaggio o trovano l’impegno troppo faticoso. La soluzione giusta è l’idrocoltura che permette di avere un piccolo giardino in casa, dato che tutte le piante possono essere coltivate con questo metodo, con il minimo dispendio di energia.
L’idrocoltura consiste fondamentalmente nel coltivare una pianta in contenitori ripieni di soluzioni nutritive; è un sistema moderno e comodo per l’amante delle piante principalmente da appartamento che evita così le frequenti annaffiature e concimazioni: vantaggio che ne spiega la popolarità sempre crescente. Le conoscenze sull’alimentazione dei vegetali su cui si basa l’idrocoltura non sono affatto nuove e anche l’utilizzo di soluzioni nutritive è praticato già da diversi anni nell’ambito della ricerca scientifica.
L’idrocoltura consiste fondamentalmente nel coltivare una pianta in contenitori ripieni di soluzioni nutritive; è un sistema moderno e comodo per l’amante delle piante principalmente da appartamento che evita così le frequenti annaffiature e concimazioni: vantaggio che ne spiega la popolarità sempre crescente. Le conoscenze sull’alimentazione dei vegetali su cui si basa l’idrocoltura non sono affatto nuove e anche l’utilizzo di soluzioni nutritive è praticato già da diversi anni nell’ambito della ricerca scientifica.
Per praticarla dovete procurarvi dei contenitori per piante, sostrato di argilla espansa e un indicatore di livello dell’acqua per controllare l’umidità. Con questa tecnica le piante non sono più radicate nella terra, da cui traggono gli elementi vitali, ma come dicevamo, in un substrato di argilla espansa, che viene distribuita in un contenitore senza tuttavia esercitare troppa pressione. Quest’argilla sostiene il vegetale e fa in modo che la speciale soluzione nutritiva e l’aria giungano agli organi di rifornimento. Si tratta di un particolare materiale poroso, con elevata capacità di isolamento termico e acustico che proviene originariamente dal campo dell’edilizia; quella usata per l’idrocoltura viene ricavata da argilla povera di sale, è inodore e chimicamente neutrale, non marcisce e non si decompone, è leggera e può immagazzinare una certa quantità di umidità, che poi emana lentamente all’aumentare dell’umidità dell’aria.
L’indicatore del livello dell’acqua controlla quanta acqua, cioè quante soluzioni nutritive sono contenute nel vaso. La pianta cresce se il livello non è troppo alto, d’altro canto una siccità duratura, cioè un livello dell’acqua troppo basso risulta essere altrettanto dannoso. La cosa migliore è innaffiare orientandosi sul “minimo” o ancora meglio sull’ “optimun” e solo in caso di assenza prolungata riempire fino al “massimo”. Per essere sicuri dell’attendibilità dell’indicatore, dovete ricordarvi di pulirlo di tanto in tanto dalle radici che vi crescono intorno, dai resti di fertilizzante e, naturalmente dallo sporco.
Un ruolo determinante nell’idrocoltura hanno anche la posizione delle piante, le condizioni di luce e la temperatura, l’opinione spesso più diffusa che le piante in idrocoltura abbiano bisogno di meno luce delle altre è errata. Per quel che riguarda i metodi di riproduzione con semi o con talee, non c’è nessuna differenza tecnica rispetto alla coltura con la terra, in teoria le piante da appartamento possono persino passare dal terriccio all’idrocoltura, ma è un’operazione piuttosto complicata e non sempre ha buon esito.
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