La qualità della terra ha un’importanza fondamentale per la crescita dei vegetali,solitamente esiti negativi della coltivazione sono da attribuire proprio a condizioni inadeguate del terreno, poiché un terriccio non sano provoca una reazione negativa dopo l’altra. Spesso la pianta può essere salvata solo grazie a un rinvaso. Seguendo i nostri semplici consigli sceglierete sicuramente il terriccio giusto per le vostre piante.
Le principali caratteristiche che dovete considerare per far si che le radici riescano ad assorbire adeguatamente l’acqua e l’ossigeno: un buon terriccio per piante in vaso deve essere costituito da idonei elementi nutritivi, deve essere aerato e caldo ma anche poroso e permeabile in modo tale da permettere alle radici di assimilare l’ossigeno; nello stesso tempo deve anche bloccare l’acqua perché questa non fluisca via troppo velocemente insieme alle sostanze nutritive.
Le principali caratteristiche che dovete considerare per far si che le radici riescano ad assorbire adeguatamente l’acqua e l’ossigeno: un buon terriccio per piante in vaso deve essere costituito da idonei elementi nutritivi, deve essere aerato e caldo ma anche poroso e permeabile in modo tale da permettere alle radici di assimilare l’ossigeno; nello stesso tempo deve anche bloccare l’acqua perché questa non fluisca via troppo velocemente insieme alle sostanze nutritive.
Il cosiddetto terriccio universale o industriale è da preferire ai miscugli di terra del proprio giardino, dato che sono igienicamente non pericolosi e di qualità ugualmente duratura. Il terriccio universale è composto per il 60 – 80% da torba bianca e per il 20 – 40% da argilla ma anche da calcare e sostanze nutritive; ne esistono due tipi, la versione più concimata, adatta alla maggior parte delle piante, e quella con meno fertilizzante per la coltivazione di esemplari più giovani e per quei vegetali sensibili al sale come palme o bromelie. Potete utilizzare anche il substrato a base di torba che ha caratteristiche molto simili al terriccio universale, con l’unico svantaggio che trattiene molta acqua. Anche in questo caso esistono due versioni: una con molto fertilizzante e l’altra con poco.
Occorre ricordare che le proprietà del terriccio universale contenuto nel vaso cambiano nel corso del tempo: le sostanze nutritive si esauriscono, annaffiature e concimazioni frequenti conducono a un inaridimento del terreno, a questo punto allora bisogna cambiare la terra, cioè rinvasare la pianta. La stagione migliore per procedere è la primavera, mentre l’unico momento in cui non si deve proprio rinvasare è durante la pausa invernale, in questa fase meglio non intervenire in nessun modo, un rinvaso stimolerebbe all’attività; ovviamente anche le piante in piena fioritura non devono essere disturbate. Comunque come regola generale si consiglia di cambiare la terra ogni anno per piante di piccola o media grandezza, per le grandi va bene anche ogni due o tre anni; inoltre il rinvaso è necessario se esternamente la superficie del terriccio è incrostata e se le radici sono cresciute fuori dal foro di drenaggio del vaso.
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