VERDE TIME

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sabato 23 febbraio 2019

VERDE TIME : LA RIPRODUZIONE DELLE PIANTE



Come abbiamo già detto la moltiplicazione delle piante per chi ama il giardinaggio è una vera e propria soddisfazione, e se seguirete i miei consigli sulla riproduzione realizzata con parti di pianta, di solito talee (riproduzione vegetativa) vedrete che tutto vi risulterà semplice e divertente.
La riproduzione vegetativa è in realtà il metodo riproduttivo più diffuso e anche il più logico, in fondo non si tratta di riprodurre su vasta scala, quanto piuttosto di ottenere in un modo veloce un nuovo e sano esemplare dalla pianta madre. Esistono diversi metodi riproduttivi che ora andremo a spiegare.

Il primo è per divisione: è il metodo più facile di riproduzione vegetativa, si pratica con piante il cui rizoma genera direttamente nuovi getti o cresce orizzontalmente sotto terra. Il momento migliore per questa operazione è sicuramente la primavera, cioè l’inizio del periodo di crescita. Si procede con l’estrarre le piante da dividere dal terreno, le si separa accuratamente con le mani o le si taglia in parti con un coltello affilato; le parti devono aver radici sufficienti e come minimo un bocciolo. Il metodo della divisione è ottimo nel caso del papiro, della fatsia, della vetriola, della sansevieria, dell’aspidistra e di alcuni tipi di felce.

Moltiplicazione per mezzo di getti giovani: sono germogli laterali che spuntano dalla pianta madre ( per esempio le propaggini nelle piante di ananas), mettono radici mentre sono ancora attaccati alla pianta che, anche se  separatati da lei,  e ripiantanti altrove, continuano a crescere senza problemi.

Moltiplicazione per mezzo di propagulo: procedimento ancora più semplice della divisione; in alcuni vegetali sopra le foglie, sui margini fogliari o intorno ai gambi, si formano delle piante indipendenti, anche sull’infiorescenze possono nascere questi piccoli propaguli. Appena raggiungono un determinato stadio, cadono e danno inizio ad una vita propria. Questo tipo di moltiplicazione, comune anche al mondo animale, è consueta in alcuni tipi di felce, kalanchoe e begonie.

La moltiplicazione per mezzo di bulbilli: nei giacinti gigli e narcisi, intorno al bulbo principale, si formano i cosiddetti bulbilli; questi possono essere staccati e rinvasati singolarmente o messi direttamente a dimora nelle aiuole.

Moltiplicazione per propaggine: anche la propaggine è un metodo semplice per la moltiplicazione di molte piante, chi possiede un giardino di sicuro lo conosce grazie alle fragole. Alcune specie sviluppano giovani pianticelle alle ascelle superficiali o sotterranee del germoglio ( queste ultime hanno talvolta gambi anche molto lunghi da nodo a nodo). Questo fenomeno è tipico per la gamba di vetro, la bergenia o fiore di San Giuseppe e la felce nefrolepide. Appena le nuove piante diventano abbastanza grandi e hanno sufficienti radici, si possono staccare e piantare nel terriccio.

Moltiplicazione per margotta: è un metodo un po’ più complicato che si applica in caso di fusti legnosi e di piante vecchie (per esempio ficus alti). Consiste nell’eseguire un taglio obliquo sul fusto o sul getto della pianta madre al di sotto di un nodo fogliare, lì dove si vuole stimolare la formazione delle radici, e nell’inserirvi un pezzettino di legno in modo che la ferita non si chiuda. Poi si fascia il getto infilandovi sopra un sacco di plastica aperto alle due estremità (nel caso di un grosso tronco lo si avvolge), e si chiude la parte inferiore ben bene al di sotto del taglio, si riempie di substrato umido, sfagno o torba e infine si chiude anche la parte superiore. Appena si sono formate le radici, il più delle volte in 2 – 3 settimane, la margotta si può staccare e piantare, si consiglia di mantenere nella fase di crescita una protezione con pellicola.

La moltiplicazione per talea: nella moltiplicazione per talea, diversamente dai metodi precedentemente trattati, la radicazione avviene dopo la separazione dalla pianta madre. È la pratica più diffusa nonostante siano necessari alcuni accessori e una notevole cura. Il momento migliore per questo tipo di operazione è sicuramente la primavera o anche l’estate. La temperatura più favorevole alla radicazione delle talee è tra i 20 e i 24 gradi. Anche per le talee ci sono diversi metodi per procedere andiamo vedere come.

Talee apicali: questo è il metodo migliore per ottenere velocemente una bella pianta nuova. Come talee si utilizzano le punte dei getti maturi, erbacei o legnosi, privi di fiori, lunghi circa 5 – 10 centimetri che, con un coltello affilato devono essere tagliati al di sotto del nodo fogliare della pianta madre, per svilupparsi bene devono avere almeno 2 – 3 foglie ben cresciute.

Talee basali: per questo metodo, che viene usato per le piante rampicanti o pendenti, ci si serve della parte centrale e inferiore di un getto, il segmento utilizzato, che va tagliato comunque al di sotto del bocciolo fogliare, deve aver una o più  foglie con relativo germoglio e gemma, da cui dopo la formazione delle radici si svilupperà il nuovo getto. Con questa tecnica, la germinazione impiega più tempo rispetto a quello invece necessario con le talee apicali.

Talee da fusto: si utilizzano pezzi di fusto privi di foglie che devono aver come minimo una gemma a riposo e un nodo. Consiste nel porre sul substrato le parti lunghe circa 10 cm con la gemma rivolta verso l’alto e coprirle fino a metà. Dai nodi si svilupperanno le radici, dalle gemme nuovi germogli; è un metodo consigliato ad esempio per la monstera e il geranio.

Talee fogliari: si possono ottenere nuove piante tramite foglie o parti di foglie di vegetali come begonie, violette e alcuni tipi di felce e succulente. Le foglie potate devono essere infilate nel terreno dalla parte del taglio e curate finchè non metteranno le radici e i germogli.

Ora non vi resta che mettervi all’opera e creare la vostra nuova pianta!

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