VERDE TIME

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lunedì 24 ottobre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : HABERLEA O PIANTA DELLA RESURREZIONE

 


Il genere Haberlea, comprende 2 specie di piante erbacee perenni della famiglia delle Gesneriaceae, originarie della Bulgaria, della Grecia, dove crescono all’ombra tra crepacci e lungo i pendii calcarei a un’altitudine di 600-1700 m.

Le Haberlea sono piante perenni sempreverdi, che in pieno vigore vegetativo, 2-5 anni, formano folti cespugli fogliosi verdeggianti alti 30 cm e larghi 25 cm.

Le foglie, lunghe 2 – 5 cm, hanno consistenza carnosa, forma spatolata ovata, margini seghettati o smerlati, pagina inferiore ricoperta da una folta e sottile peluria. Le foglie sono disposte a formare una grande rosetta basale a livello del terreno e, raramente hanno brevi peduncoli verdi, più o meno pelosi.

fiori sono zigomorfi  e raggruppati da 2 a 8, in infiorescenze portate da lunghi steli che compaiono solitamente tra le ascelle fogliari. Hanno un calice verde formato dalla fusione di sepali diseguali, lanceolati e pelosi. La corolla, a tromba o campanulata  ,bianca o viola, è composta da un labbro superiore diviso in 2 lobi e da uno inferiore a 3 lobi. All’imboccatura della gola  sono presenti macchie gialle e all’interno del tubo, non visibili all’esterno, ci sono 5 stami.

I fiori vengono impollinati da vari tipi di insetti in particolar modo dai Sirfidi ( mosche) e raramente dalle api.

frutti sono capsule deiscenti contenenti numerosi semi.

semi sono piccolissimi, leggerissimi quasi polverosi e molto fertili. Le piante di Haberlea fioriscono in tarda primavera, solitamente da maggio fino all’inizio dell’estate se il clima è fresco.

Sono piante che crescono bene in una posizione ombreggiata. Temono il caldo e i raggi dirtti del sole. Marciscono se il clima è eccessivamente umido e le piogge abbondanti ed incessanti. Nel periodo invernale vanno in dormienza ma sopravvivono senza problemi a temperature comprese tra -15 e -9 gradi. Amano il terreno alcalino mescolato a terriccio di foglie,  ricco di sostanza organica, umido ma ben drenato. Le piante necessitano di pochissima acqua. Vanno irrigate solo nei periodi di prolungata siccità e facendo attenzione a non far ristagnare l’acqua al centro della rosetta di foglie. L’acqua di ristagno specialmente in inverno,  provoca la putrefazione delle foglie. Si concimano all’atto dell’impianto, con una somministrazione di concime organico e poi, in autunno e in primavera, con un fertilizzante minerale completo a lento rilascio. 

Sono piante adatte ad abbellire i balconi ombreggiati e quindi si possono anche coltivare in vaso purchè dalle dimensioni adeguate, ben drenati sul fondo e riempiti con un terriccio di foglie, torba e sabbia in parti uguali. Si effettua quando le radici escono dai fori del drenaggio. Si utilizza un vaso più grande del precedente e nuovo terriccio ricco di sostanza organica. La riproduzione delle piante avviene per seme e nuovi esemplari si ottengono molto più velocemente per via vegetativa mediante talea di foglia o divisione dei cespi. Nuove piantine di Haberlea si possono ottenere con successo come si fa con la violetta africana mediante talee di foglia.

In estate, tra giugno e luglio, si staccano dalla pianta madre alcune foglie, le più sane e vigorose, e si piantano per un terzo della loro lunghezza in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali. Il vassoio con le talee va collocato in un luogo freddo ma ombreggiato fino a radicazione. In marzo, le talee che hanno attecchito si trapiantano in vasi da 8 cm riempiti con una composta di terriccio da giardino, torba e sabbia, in parti uguali, e a settembre si mettono poi a dimora con molta delicatezza per non danneggiare le fragili radici.

Esemplari di Haberlea giù sviluppati si possono ottenere praticando la divisione dei cespi subito dopo la fioritura.

Si estrae dal terreno il cespo che ha emesso rosette laterali e lo si divide in più parti con radici ben sviluppate. Le piante divise si trapiantano immediatamente in buche ben drenate aventi dimensioni adeguate alla grandezze e alla lunghezza dell’apparato radicale. Dopo l’impianto si bagna il terreno per favorire l’acclimatamento delle radici. Le piante di Haberlea non si potano ma vanno solo ripulite dalle foglie marce e dai fiori appassiti. Le piante di Haberlea soffrono gli attacchi delle lumache, ghiotte delle foglie e dei fiori. Le foglie marciscono se l’acqua ristagna a lungo nella rosetta di foglie. Sono piante che vanno solo protette dalle lumache che possono essere tenute lontano con trappole di birra oppure spargendo sul terreno della cenere di legna. Non necessita di trattamenti fitosanitari.

Il genere comprende due specie che differiscono tra loro per dimensione e colore dei fiori.

Haberlea rhodopensis

La Haberlea rhodopensis è una pianta della famiglia delle Gesneriaceae endemica in tracia e Grecia. E’ alta 8-10 cm e larga non più di di 15-25 cm.  Ha foglie persistenti di color verde scuro anche quando in inverno va a riposo.  In primavera produce fiori a forma di tromba  di colore rosa pallido o viola scuro. Tollera abbastanza bene il freddo e sopravvive anche alle basse temperature invernali.

Haberlea ferdinandi-coburgii

La Haberlea ferdinandi-coburgii  è una pianta perenne sempreverde, originaria dei Balcani, alta fino a 15 cm e larga 15-25 cm. In pieno vigore vegetativo forma un cespuglietto composto da una rosetta di foglie obovate, con margini smerlati, spesse e di colore verde scuro. In primavera, verso maggio, su fusti lunghi produce fiori, lilla-porpora, con lobi sfrangiati, riuniti in numero di 3-4 su fusti lunghi 10-15 cm. E’ resistente al freddo e a lunghi periodi di siccità.

Entrambe le specie di Haberlea sono piante ornamentali di facile coltivazione i vaso, nei giardini rocciosi, in quelli di montagna o alpini, perfette per ricoprire le fessure dei muri e dei lastricati.

Le piante di Haberlea vengono sfruttate anche per la produzione di un siero antiage elasticizzante che riduce visibilmente le rughe del viso, del collo e décolleté. Il genere Haberlea è dedicato al botanico e meteorologo tedesco Karl Konstantin Haberle (1764-1832). Il nome specifico rhodopensis è riferito al luogo di maggiore diffusione ovvero ai Monti Rodopi situati al confine tra Grecia e Bulgaria.

Questa specie di pianta rustica, perenne e sempreverde è stata insignita del prestigioso premio al merito dalla Royal Horticultural Society.
La Haberlea viene comunemente chiamata “pianta di resurrezione” in quanto capace di rivegetare anche dopo lunghi periodi di siccità anche se le foglie perdono fino al 90% di acqua.

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