VERDE TIME

VERDE TIME

sabato 29 ottobre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : COME COLTIVARE LE PIANTE IN ACQUA IN CASA

 



Per alcuni il mondo delle piante è un universo tanto meraviglioso quanto misterioso. Nonostante il piacere di averle in casa o sul proprio balcone, districarsi tra vasi, la scelta del giusto terriccio, le tecniche di potatura e i fertilizzanti non è sempre semplicissimo.

D’altronde il giardinaggio o la cura delle piante ha spesso dimostrato di non essere un’attività per tutti. Richiede, essenzialmente, informazione e una certa abnegazione, oltre, ovviamente, al famoso pollice verde con cui s’identifica una naturale propensione a far crescere e prosperare qualsiasi elemento naturale di colore verde.

Se, però, non si fa parte di questa ristretta categoria di eletti e, oltretutto, si è consapevoli di non essere propriamente affidabili per quanto riguarda le attività di cura, com’è possibile godere la bellezza di un sempreverde senza attentare alla sua incolumità?

Attualmente è possibile far ricorso ad una soluzione, diventata particolarmente di moda, soprattutto per chi non dispone di uno spazio più grande o di un affaccio esterno. Si tratta di una tecnica di coltivazione piuttosto agevole e semplice, adatto a chiunque voglia interfacciarsi con l’universo “verde”senza troppi affanni. Parliamo, nello specifico, della coltivazione di piante in acqua, anche conosciuta dai più tecnici come idrocoltura. Per avere successo basta avere un recipiente, la pianta giusta e, ovviamente, dell’acqua. Se non credete, però, nella sua facilità scopriamo insieme, passo dopo passo, come coltivare una o più piante senza l’utilizzo della terra.

Quali tipologie di piante si adattano alla perfezione alla coltivazione in acqua? Questa è la domanda essenziale cui si deve  rispondere prima di avventurarsi all’interno di questa particolare tecnica. Iniziamo con il dire che tutte possono essere coltivate in questo modo, senza alcun problema.

Anche le piante grasse, che richiedono solitamente poca acqua, possono dare grandi soddisfazioni grazie all’idrocoltura. Nonostante questo, però, alcune tipologia sembrano adattarsi meglio di altre, offrendo una resa estetica di grande effetto. Tra queste c’è sicuramente la Zebrina, utilizzata in appartamento per le sue qualità decorative, il papiro, il tropicale potus e la dracaena, cui si abbina anche la capacità di portare denaro a chi la possiede o, comunque, buona fortuna. Un discorso a parte deve essere fatto per l’edera. Nel caso si desideri coltivarla in questo modo, infatti, il consiglio è di scegliere tra le tipologie a foglie corte. Queste, infatti, sembrano abbinarsi meglio alla coltivazione in acqua. Basta tagliare circa 20 cm di gambo e immergerlo nel vaso scelto. Dopo pochi giorni si vedranno le prime radici.

Ovviamente per portare a buon fine questo tipo di coltivazione l’acqua non è l’unico elemento necessario. Per sostenere le piante all’interno del vaso, infatti, è necessario creare quello che viene definito come il substrato. Il più classico e maggiormente utilizzato è formato da palline di argilla espansa.

Nulla, però, proibisce di  renderlo maggiormente decorativo. Per ottenere questo effetto, ad esempio, si consiglia di utilizzare, al posto dell’argilla, materiali naturali come conchiglie e sassolini colorati o, in alternativa, delle biglie di vetro trasparente. La scelta, in questo caso, dipende molto dal gusto personale e non incide in nessun modo sulla riuscita dell’idrocoltura. E’ preferibile non utilizzare un materiale troppo grosso o troppo fine. Questo, infatti, deve svolgere una funzione di sostegno ma, allo stesso tempo, è necessario che lasci alle radici lo spazio giusto per crescere ed espandersi. Per terminare il substrato ideale, poi, è necessario ricordarsi di inserire del concime in granuli nella quantità riportata sulla confezione.

Per quanto riguarda l’idrocoltura l’acqua, come è facile dedurre dalla parola stessa, è essenziale. Questo vuol dire che, per quanto riguarda la scelta dei vasi, è praticamente obbligatorio scegliere dei contenitori di vetro trasparente. In questo modo, infatti, non solo si potrà vedere nel dettaglio il materiale utilizzato per  creare il substrato, ma si potrà controllare sempre con molta attenzione il livello d’acqua di cui necessita la pianta.

Altro aspetto importante, poi, è la così detta messa a dimora. Ossia il momento in cui dare inizio a questo tipo di coltivazione. Il periodo perfetto è, senza alcun dubbio, la primavera ed è possibile partire da una pianta coltivata a terra. In questo caso si consiglia di scegliere una tipologia giovane, visto che sosterrà meglio il cambio di coltivazione.

Ma come provvedere a questo particolare tipo di travaso? Le fasi da seguire sono poche, anche se è consigliato sempre porre grande attenzione. Per prima cosa, dunque, una volta estratta delicatamente la pianta dalla terra, si suggerisce di lavare le radici, liberandole dei vari residui di terriccio sotto un getto d’acqua. Per preparare al meglio la pianta, poi, sarebbe opportuno anche tagliare ed eliminare le radici che potrebbero essersi danneggiate durante l’operazione. Fatto questo, inizia la vera e propria messa a dimora. Questa consiste con il riempire il vaso per due terzi con il substrato scelto.

A questo punto si deve sistemare la pianta, andando ad agire con una certa delicatezza sulle radici, districandole e sistemandole sul fondo con l’aiuto di un bastoncino. Nel caso si formino degli spazi vuoti, si consiglia di andarli a riempire con altri elementi del substrato. Ma come capire di non aver sbagliato nulla? Basta prendere la pianta dalla base e sollevarla. Se questa non esce dal vaso la messa a dimora è stata portata a termine nel migliore dei modi. A questo punto non rimane che versare l’acqua e veder crescere la propria pianta.

Nessun commento:

Posta un commento