VERDE TIME

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domenica 17 maggio 2020

VERDE TIME : LILLA' FIORI COMMESTIBILI DAL PROFUMO INEBRIANTE



Il lillà appartiene alla famiglia delle oleaceae ed i suo nome botanico è syringa vulgaris.
La pianta è originaria dell’Asia Minore e dei Balcani e venne introdotto nei giardini europeei solo nel Medioevo. La colorazione classica dei fiori è lillà, ma vi sono varietà a fiore bianco e rosa. I fiori possono essere semplici o doppi. La pianta infatti venne migliorata nel diciannovesimo secolo dal vivaista francese Victor Lemoine di Nancy  che creò le varietà a fiore doppio. La pianta, molto rustica, può raggiungere i sei metri. Le foglie verdi e decidue, sono cuoriformi ed i fiori profumatissimi piccoli, tubolari e cerosi, sono disposti in pannocchie piramidali che fioriscono in aprile, maggio. Syringa vulgaris, deriva dal nome greco “syrinx”, ossia tubo, per la forma tubulare del fiore. Da Syringa vulgaris ossia dal lillà comune comune sono stati ottenuti il maggior numero di ibridi e varietà. Venne infatti coltivato e ibridato dai vivaisti francesi (tra cui i coniugi Lemoine), che rifornivano i fioristi di tutta Europa.
Già dal1800 infatti l’ibridatore francese di Nancy Victor Lemoine volle creare un lillà a fiore doppio, da qui il nome dell’omonima varietà, per questo nel ‘900 a Parigi iniziarono le grandi produzioni del fiore reciso. Le isole del Lillà ad Aalsmeer occupavano 111 ettari di terreno solo per coltivare il lillà. In seguito, la ricerca di nuove cultivar si spostò dalla Francia al Canada, vista la resistenza di questa pianta alle basse temperature. Si spiega così la famosa canzone: “Aveva una casetta piccolina in Canadà con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà…”

Nel linguaggio dei fiori il lillà corrisponde all’innamoramento perché fiorisce in primavera, stagione degli amori, per cui è bellissimo regalarlo per corteggiare la propria amata. Il lillà si adatta bene a tutti i terreni anche se preferisce quelli calcarei, l’importante è che stia in posizione soleggiata.
E’ una pianta facile da coltivare e non teme la siccità ed il freddo.I lillà si piantano da settembre a maggio. Si possono creare siepi e gruppi di cespugli e sono fantastici abbinati al viburno palla di neve e vicino alle clematidi.
La potatura si effettua subito dopo la fioritura primaverile, tagliando le pannocchie dei fiori secchi ed accorciando leggermente i rami (i lillà fioriscono sui rami dell’anno precedente). I lillà non amano le potature eccessive.
La pianta si può moltiplicare per talea erbacea in maggio e giugno o per talea legnosa in estate o per mezzo dei polloni radicali.
Le basse esigenze idriche, in piena terra, la resistenza alle basse temperature ed al caldo estivo, l’adattabilità e la facilità di coltivazione,fanno si che il lillà possa venire coltivato ovunque. La pianta cresce bene anche in vaso.  Il lillà più profumato Si contendono il primato: Syringa sweginzowii, Syringa vulgaris e Syringa persica. 
Dalla corteccia e dai semi di lillà si estrae la siringina ossia un principio amaro usato nella medicina popolare contro la febbre intermittente come quella malarica (febbrifugo).
In Russia invece ne ricavavano un olio antireumatico. Le foglie si usano per infusi dalle proprietà amarotoniche ed antireumatiche.
Il lillà sembrerebbe essere anche rimedio naturale per l’angina pectoris e migliorerebbe il trofismo del mioardio.
I fiori freschi, macerati in olio invece servono per curare i reumatismi articolari (antireumatico).
L’olio di lillà si usa per la fabbricazione dei profumi.
Il lillà contiene vitamina C, sostanze amare, tannini, oli essenziali, siringina nelle foglie ed un glucosidesiringoside nella corteccia.
IN CUCINA
La pannocchia floreale del lillà è composta da tanti piccoli fiori che hanno un sapore agro dolce, quasi agrumato che li rendono ottimi per preparazioni dolci e salate. In cucina è fantastico abbinato ai formaggi morbidi e delicati come la ricotta. I fiori possono essere usati per creare decorazioni e sciroppi da usare sui dolci, essendo molto decorativi.

La ricetta dei fiori di lillà brinati

Prelevare dai grappoli i fiori di lillà ed immergerli in un albume sbattuto, poi spolverizzarli bene di zucchero semolato o a velo e lasciarli asciugare su carta forno prima di consumarli

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