VERDE TIME

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venerdì 22 maggio 2020

VERDE TIME : BORRAGINE FIORE BLU DELL'ORTO E DEL GIARDINO



La borragine è una pianta spontanea annua o biennale della famiglia delle borraginaceae.
Essa presenta fusti cavi, cilindrici, carnosi e pelosi come le foglie che sono leggermente ovali, appuntite, alterne e lievemente pungenti. La pianta è ricoperta da peli grigi rigidi e può raggiungere i 60 cm. di altezza.
I fiori sono di un bel blu intenso a forma quasi di stella e sono leggermente chinati verso il basso.
Essi sono riuniti in racemi e la fioritura avviene da febbraio a novembre.
Le radici sono a fittone e si presentano nere esternamente e bianche internamente.
I semi presentano un ‘appendice ricca di nutrienti amati dalle formiche che contribuiscono a diffonderla portandoli lontano dalla pianta madre.Essa è probabilmente è originaria della Spagna dove venne coltivata dagli Arabi e poi si diffuse in tutto il Mediterraneo. Questa pianta spontanea cresce in tutta Italia ed Europa, da 0 a 800 m sul livello del mare, nei luoghi coltivati come gli orti e come infestante nei ruderi e lungo i muri.
La pianta è un’ottima mellifera ed è considerata il pane delle api.
La borragine si può seminare in primavera da fine marzo ad inizio aprile in luna calante e le piante diventeranno grandi in due mesi. A fine estate la pianta andrà a seme e si potrà di nuovo seminare.
Potete anche trapiantare la borragine che trovate spontanea, ma solo le piante più piccole, per via della radice a fittone che non ama molto i trapianti, per cui è meglio seminarla.
Esiste anche una varietà di borragine a fiore bianco: Borrago officinalis alba che ha gli stessi usi e proprietà della officinalis.
La pianta ama qualsiasi terreno essendo molto rustica ed una posizione soleggiata.
Date spazio alla pianta e non seminatela troppo vicina ad altre piante.
Nell’orto è ottima in consociazione con le fragole, i fagioli rampicanti ed i pomodori per allontanare afidi e parassiti. Se non avete un orto o un prato coltivatela in un grande vaso con i papaveri. Sarà molto bella da vedere.
Il suo nome pare provenire dal termine arabo “abu rach” ossia “padre del sudore” in allusione alle proprietà sudoripare delle foglie. Un’altra versione del suo nome è quello che il nome derivi dalla parola latina “borra” ossia un termine popolare per indicare un panno ruvido come le foglie della pianta.
Nel linguaggio dei fiori la pianta può essere associata ad un carattere ruvido un po’ burbero di una persona comunque che si distingue, questo per la bellezza dei fiori che contrastano con l’ispidità delle foglie.
Essa ha proprietà sudoripare, depurative, diuretiche, rinfrescanti, emollienti e sedative.  
Un’altra etimologia della pianta che ne è anche simbologia è che il nome deriva dal celtico “borrach” ossia coraggio, perché pare che la pianta venisse considerata talismano per infondere serenità e coraggio.

I fiori e le foglie si possono usare secchi o freschi.

Se si vogliono far seccare le foglie  per infusi è bene essiccarle prima della fioritura, ponendo gli steli a testa in giù, all’ombra, in un luogo ventilato.
Gli infusi di di borraggine sono antinfiammatori, specialmente per le vie urinarie (diuretico) e per le malattie respiratorie (espettorante).
L’infuso, ad uso esterno, serve nelle infiammazioni della bocca e come emolliente utile anche sotto forma di sciacqui.
L’infuso serve anche in caso di accumulo di tossine facendo bollire in mezzo litro di acqua ed aggiungendo 20 grammi di borragine, 20 di tarassaco, 20 grammi di cicoria selvatica e bevendolo a bicchierini durante la giornata.
In tisana le foglie ed i fiori hanno un lieve effetto sedativo.
Il decotto, ad uso interno, serve in caso di febbre e dolori bronchiali
L’olio di semi di borragine spremuto a freddo contiene acidi grassi polinsaturi, acido linoleico e gamma linoleico.
Esso alza i valori del colesterolo buono ed allevia i sintomi dei dolori premestruali e mestruali.
Per uso esterno è utile per idratare e nutrire la pelle e previene dermatiti come quella atopica e gli eczemi.
Le foglie di borragine possono essere aggiunte anche all’acqua della vasca da bagno per le sue doti emollienti oppure si può creare un impacco o maschera per il viso lessandole e spezzettandole.
La pianta contiene mucillagini (nei fiori), nitrato di potassio e magnesio, tannino ed acido fosforico (nelle parti verdi) alcaloidi pitto-lizidinici (nelle foglie), poi carboidrati, proteine, omega 6, Sali minerali e vitamine A C e PP.


IN CUCINA

Gli usi culinari della pianta si conoscono grazie agli arabi.
In cucina le foglie ed i fiori si possono cuocere, per evitare il problema della peluria, e consumare in zuppe, torte salate, frittate, ripieni per la pasta ed anche per fare la pasta verde.
Le foglie ed i racemi fioriti sono ottimi pastellati o in tempura.
Le foglie più piccole e tenere si consumano crude e si raccolgono in aprile-giugno, prima della fioritura. Consumatele condite con olio, aneto e cipolla cruda e feta, sono ottime!
Il loro sapore ricorda vagamente il cetriolo, come quello dei fiori che freschi si possono usare per colorare insalate o mettere sui formaggi morbidi o nei cubetti di ghiaccio, ma con modderazione, per la presenza si saponine e pirrolizzidine che diminuiscono in cottura.
Quando cuociamo le foglie, poniamole nella padella con l’acqua del lavaggio ed un po’ di olio senza aggiungere ulteriore acqua, visto che il succo della pianta contribuirà a dare loro la giusta umidità.
I fiori di borraggine possono essere canditi od essere messi nei dolci e nelle bibite.
In Liguria è molto popolare come verdura infatti si consuma all’interno dei ravioli e di tante preparazioni.
N.B. La pianta contenendo alcaloidi deve essere consumata con moderazione per non compromettere le funzioni epatiche. E’ quindi sconsigliata alle donne incinta e che allattano.

Una ricetta: fiori di borragine canditi

Preparare uno sciroppo ponendo sul fuoco 100 grammi di zucchero, due cucchiai di acqua e qualche goccia di limone, poi aggiungere due manciate di fiori di borraggine ed aspettare 48 ore prima di estrarli e stenderli all’aria ad asciugare.
Conservare i fiori così ottenuti in scatole chiuse ed usateli per guarnire gelati e creme.

Una pianta tintoria ed un aceto azzurro

I fiori di borragine rilasciano un colorante verde anticamente ricercato dai tintori che noi oggi possiamo ottenere ponendoli in aceto di vino bianco per farlo diventare azzurro.
I fiori secchi di borraggine possono essere usati in casa nei pot-pourri, mentre freschi si possono inserire in bei mazzi di fiori estivi.

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