VERDE TIME

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lunedì 25 maggio 2020

VERDE TIME : ERICA



Il nome Erica, molto usato anche come nome femminile, deriva dal greco “Eréikò” che significa rompere, spezzare, per due ragioni, ossia, la prima per le proprietà diuretiche e disgregative di alcune eriche sui calcoli renali e vescicali e la seconda perché alcune specie di erica crescono in suoli rocciosi e rupestri, creando con le radici un effetto disgregativo.
Il genere Erica appartiene alla famiglia delle ericaceae e comprende oltre 400 specie, anche diverse tra di loro, pur presentando caratteristiche simili. All’interno della famiglia c’è però un esemplare di genere diverso, ossia la “Calluna vulgarisIl nome di “Calluna” vulgaris deriva dal greco “kalluno” ossia scopare, adornare, infatti i rami della pianta venivano anticamente impiegati per realizzare scope e decorazioni per il giardino.
Ma come distinguere erica da calluna? Alcune differenze si possono riassumere così:
Lunghezza del calice: nella calluna il calice è più lungo della corolla, divisa in 4 lobi per entrambe, mentre nelle eriche il calice è più corto della corolla cilindrica ed a forma di piccolo orcio.
Forma della corolla: nella calluna il calice violaceo rosato, simulante una corolla, è circondato da 4 brattee verdi, con corolla campanulata a 4 lobi divisi ed è persistente, mentre nell’erica  la corolla, rosa viola, ha forma  di piccolo orcio, sempre con n. 4 lobi, però poco profondamente divisi tra loro.
Nelle eriche i fiori, portati all’apice dei rami, fioriscono da febbraio a giugno e la pianta ha foglie verticillate, lineari, aghiformi, con margini revoluti, tomentose inferiormente, per evitare la traspirazione dell’acqua.
L’erica ama svilupparsi in terreni basici, mentre la calluna li preferisce acidi.
Le radici profonde della “Calluna vulgaris” o burgo o erica scozzese si possono estendere dai 20 cm fino al metro ed il fusto legnoso e ramificato della pianta può essere eretto o strisciante e può vivere fino a 40 anni.
L’arbusto cespuglioso della “calluna vulgaris” è un arbusto a crescita lenta che vive in tutta Europa ed è bottinato con gioia dalle api che ne raccolgono il nettare dai fiori per regalarci il noto “miele di burgo” dal gusto delicato e dal colore ambrato.
L’habitat della “Calluna vulgaris” è quello assolato delle brughiere, dei pascoli magri, delle torbiere, in associazione a mirtilli, ginestre e ginepro, con predilezione di terreni acidi e poveri in sostanze nutritive.



La calluna vulgaris è una pianta che contiene nelle foglie e nei fiori tannini e flavoni, ed ha proprietà diuretiche, depurative, disinfettanti, decongestionanti ed antireumatiche e serve nei casi di ritenzione idrica, per l’infiammazione delle vie urinarie, della gola, della bocca e sotto forma di impacco per la cura dell’artrite. I fiori inoltre sono ricchi di sali minerali. Le foglie invece sono amate dai lepidotteri, farfalla del genere “zigenide” – “procris statices” e servono anche per aromatizzare la birra.
“Erica herbacea” dai fusti prostrati, glabri e diffusi, con foglie strette ed acuminate, di color verde opaco e con fiori rosa chiaro, disposti in grappoli eretti o poco penduli, che vive nei boschi e nei pascoli ed in suoli aridi e calcarei.  
“Erica tetralix”(in inglese “cross-leaved heath”), dal greco “τετρἄ, tetra” prefisso che sta per quattro ed “elix” che sta per spirale, per la disposizione delle foglie di quattro in quattro sugli steli.



L’Erica tetralix è una pianta arbustiva, sempreverde, ramificata con foglie corte, peduncolate e pelose. Questa particolarità aiuta l’acqua a traspirare. Esse inoltre si alternano di quattro in quattro, in spirali, sui rametti portanti.
Le foglie sono disposte ad un’adeguata distanza tra loro (da qui anche il nome italiano di erica a quattro angoli).
I fiori, simili a piccoli palloncini cilindrici, sono riuniti in piccole teste arrotondate di colore rosa.
Questa erica cespugliosa, chiamata anche Erica delle paludi, è molto diffusa nelle torbiere e nelle brughiere umide di tutta la Gran Bretagna, ove è molto amata.

In Scozia, dove è molto amata,  l’erica viene usata a scopo protettivo e purificatorio, forse perchè è una pianta molto resistente che dona la forza di sopportarre i problemi e la stanchezza, favorendo la disponibilità all’amicizia ed all’amore. Per questo intrecciamo corone di erica oppure appendiamo mazzolini talismano sulla porta di  casa per ritrovare  l’armonia interiore e far entrare l’amore, come se fosse un rituale magico.
I fiori danno luce alla nostra vita come le amicizie sincere.
Per questo mi capita di pensare a distese di fiori come galassie di stelle, adagiate in un prato celeste e non posso che immaginare migliaia di piccoli fiori campanulati di erica che si abbracciano stretti.



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