VERDE TIME

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martedì 19 maggio 2020

VERDE TIME : CARCIOFO UN ORTAGGIO O MEGLIO UN FIORE EDIBILE


Il carciofo è un parente del cardo ed è una pianta erbacea perenne della famiglia delle compositae, asteraceae.Esso produce un fusto eretto carnoso e sodo che cresce da una rosetta di foglie.
Le foglie sono dentate  e più volte divise, di color verde cenere, pelose nella parte inferiore. I capolini sono spinosi con brattee carnose. Prima che i fiori si aprano, si mangiano come verdura le brattee interne, mentre il bocciolo del fiore è di un bel colore viola. I fiori del carciofo fioriscono in giugno-luglioLa pianta può raggiungere i due metri di altezza. Il nome del carciofo n inglese è artichoke.
Il carciofo si moltiplica per polloni o carducci, oppure tramite pezzi di fusto gemmati o per seme. La scarducciatura avviene così:
I carciofi si scarducciano e poi si piantano da settembre a novembre, per avere i carciofi primaverili, oppure si piantano da marzo ad aprile, per avere i carciofi in autunno.
Per eseguire la scarducciatura si prelevano i carducci o polloni che si formano attorno alla pianta madre, avendo cura di estrarre le nuove piante con le radici intatte, poi si taglieranno le coste attorno la pianta, lasciando solo il germoglio centrale, il più radicato possibile, per piantato nella terra. A quel punto inizierà la vita per la una nuova pianta.
La posizione preferita del carciofo è a sud ovest del campo.
I carciofi si consociano bene vicino agli alberi da frutto ed agli olivi.
La semina, come tutte le piante da fiore, avviene in luna crescente.
Il carciofo si adatta bene a qualsiasi terreno purché soleggiato, ma teme i grandi freddi, per cui è bene proteggerlo si si abita in zone al nord. 
Il carciofo è discendente da una pianta spontanea appartenente alla stessa famiglia dei cardi selvatici, ottenuta attraverso processi di selezione e colture speciali.
L’etimologia dall’arabo “har-sufa” conferma la discendenza da un cardo spinoso introdotto in Occidente dagli arabi antorno ai primi del 1300. Il carciofo è una ottima pianta depurativa e disintossicante. Le sostanze amare presenti nelle foglie, nel fusto e nelle radici sono ottime per stimolare le funzioni epatiche e tenere a bada il colesterolo alto ed un ottimo aiuto per chi ha problemi di obesità.
Le foglie, per farne tisane 
si raccolgono da marzo a maggio, mentre la radice in estate.
Esse si seccano all’ombra, il rizoma invece si secca al sole tagliato a fette. Le foglie sono diuretiche, depurano il fegato e favoriscono l’eliminazione delle tossine e si possono usare sia secche che fresche, tritandole ed infondendole con l’acqua calda. Le foglie di cui parliamo, da usare in tisana, sono quelle che compongono il cespuglio della pianta, non quelle che proteggono l’infiorescenza.



Per riassumere le proprietà del carciofo possiamo dire che è:
depurativo, aperitivo, ipoglicemico, tonico, diuretico, digestivo ed ipocolesterolizzante, per cui, in primavera, approfittatene per depurarvi e fatevi delle belle tisane da bere al mattino a digiuno. Il carciofo contiene principi amari, cinarina, inulina, acido clorogenico e caffeico, sali di potassio, magnesio, mucillaggini, pectina, tannini ed enzimi. E’ ricco anche di sodio e sali di ferro, calcio, inulina, vitamina B e C.
E’ consigliabile consumarlo curdo per ottenere i maggiori benefici, perché i principi si inattivano con la cottura. L’infuso di carciofo si può anche usare in impacchi per pelle stanca e devitalizzata.
Con i gambi teneri dei carciofi (parte interna) si può preparare una maschera viso tonificante, frullandoli con succo di limone.
Se invece volete stupire con dei fiori, raccogliete proprio i fiori di carciofo e regalateli abbinandoli a fiori di celosia cristata (celosia cresta di Gallo o amaranto piumoso). Farete un figurone perchè il mazzo avrà quel tocco insolito, vellutato, lucido, di grande effetto!



IN CUCINA

Come detto in cucina del carciofo si consumano i capolini fiorali raccolti ancora in boccio e la parte interna dei gambi teneri, meglio a crudo per mantenere tutte le proprietà.
Il carciofo però è anche una pianta cagliante perché le sue foglie contengono enzimi che, in alte diluizioni, favoriscono questo processo, per cui proviamo a fare i formaggi con cagliatura vegetale a base di carciofo. In cucina adoro sperimentare e mi piacciono sia i gambi dei carciofi (il cuore del gambo che è la parte più morbida e dolce) che mangio crudi conditi con olio e succo di bergamotto oppure le giovani foglie della pianta che sono ottime fritte a mo’ di chips. Il gusto amarognolo delle stesse e la croccantezza si abbinano bene con uova al padellino e sale con petali di rose.
Del carciofo non si spreca nulla…

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