VERDE TIME

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venerdì 23 settembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : POTATURA DEL GLICINE

 



Il glicine è una pianta rampicante coltivata a scopo ornamentale in giardino a ridosso di muri, pergolati e gazebi. La pianta cresce anche in vaso e, per la sua rapida crescita, in qualsiasi terreno ricco di nutrienti e ben drenato. La sua splendida fioritura è caratterizzata da numerosi grappoli penduli dalle diverse tonalità di colore bianco, crema, blu-violetto. Questi spuntano sui rami prima delle foglie e permettendo alla pianta di abbellire gli spazi esterni. Molto apprezzata poi la sua capacità di profumare l’aria primaverile con il suo delicato aroma un misto di essenze di agrumi e violette.

La pianta cresce molto velocemente e per questo motivo la sua potatura risulta essenziale. Solo curandolo in questo modo, infatti, si riesce a migliorare la sua vigoria vegetativa. Una corretta potatura dunque è essenziale perché il glicine ha bisogno di essere modellato e potato per offrire le sue splendide fioriture.

La potatura del glicine è un’operazione davvero fondamentale per la pianta in quanto consente di migliorarne aspetto e salute. I motivi principali per cui è così importante procedere con questo intervento colturale sono i seguenti:

  • contenere le dimensioni della pianta
  • eliminare i rami vecchi, secchi o spezzati
  • aumentare la produzione di fiori

Non potare la pianta per molti anni, infatti, è un grande sbaglio se si vuole mantenere la pianta curata. Un glicine particolarmente trascurato ha un aspetto disordinato e non risulta quindi affatto ornamentale. Proprio per tale motivo è essenziale potare la pianta già da giovane in modo da farle avere l’aspetto desiderato. Anche successivamente è poi essenziale continuare ad effettuare potature mirate.

Il glicineWisteria sinensi o Wisteria floribunda, va messo a dimora in posizioni luminose e soleggiate. Per poter fiorire copiosamente necessita di due interventi di potatura all’anno:

  • La prima potatura del glicine è la potatura invernale. Si tratta di un lavoro che va fatto durante il periodo di riposo vegetativo della pianta. Andrebbe svolto possibilmente nel mese di gennaio quando i rami sono completamente liberi dalle foglie.
  • La seconda potatura è la potatura estiva. Si tratta di un lavoro che si esegue generalmente nel periodo giugno-agosto. In alternativa, si può eseguire subito dopo la fioritura come nel caso dei glicini rifiorenti.

La potatura invernale va fatta nel mese di gennaio. Essa si effettua potando tutti i rami nuovi dell’anno lasciando su ognuno di essi solo 4-6 gemme. Chiaramente, i rami portanti della pianta non devono essere assolutamente potati.

Si accorciano a livello del terreno i rami secchi o danneggiati dal freddo e i polloni basali. Questo trattamento oltre a contenere lo sviluppo eccessivo della pianta (oltre i 10 metri di lunghezza) stimola il ricaccio delle gemme fiorifere.

La potatura verde o potatura estiva è da eseguire durante la prima metà della stagione estiva. Questa è essenziale in quanto permette di ridimensionare i rami giovani particolarmente lunghi o con andamento irregolare. Grazie a questa potatura, dunque, si rimodella la pianta secondo la forma scelta fin dai primi anni di vita.

Con questo intervento si cerca di conferire al glicine il migliore equilibrio tra vegetazione e produzione di fiori. Per farlo si provvede a correggere eventuali errori dovuti ad un eccesso di concimazioni o ad una insufficiente potatura invernale.

Il glicine coltivato in vaso è leggermente più esigente di quelli allevati in piena terra. Oltre ai terreni argillosi, concimazioni povere di azoto (pena troppe foglie e pochi fiori), richiede anche più interventi di potatura.

Negli esemplari giovani le potature vanno effettuate solo per dare una struttura ordinata alla pianta. Negli esemplari adulti, invece, oltre alla potatura invernale eseguita come descritto per gli esemplari allevati in piena terra, si effettuano più potature estive. Queste non sono infatti solo per contenere lo sviluppo abnorme della sua chioma, ma anche e soprattutto del suo apparato radicale.

Il glicine allevato in vaso per nutrirsi a sufficienza emette una enorme quantità di radici che man mano finiscono col risucchiare il terreno. Per questo motivo quando si effettua il rinvaso, sempre dopo la fioritura, è consigliabile accorciare le radici disposte in un folto e lungo ammasso intrecciato.


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