Le piante sempreverdi sono chiamate così perché non perdono mai la loro chioma. Cosa che avviene, invece, nelle piante caduciformi. Il rinnovo delle foglie delle piante sempreverdi avviene in maniera graduale e, il fogliame, potrebbe durare anche anni. Oltre alla chioma non caduca, le piante sempreverdi si caratterizzano anche per il loro tronco legnoso. Possiamo trovarle sotto forma di arbusto ma anche di cespuglio e danno struttura allo spazio esterno.
Le sempreverdi, per la loro natura, sono da prediligere per dare un tocco di colore anche durante i mesi invernali ai nostri giardini. Inoltre, le piante sempreverdi sono utilizzate soprattutto per creare le siepi che permettono di tutelare la privacy del nostro spazio esterno. Anche le sempreverdi, come tutte le piante, crescono e per assolvere alle loro funzioni e mantenersi in salute devono essere spuntate e sistemate qua e la ogni tanto.
Tanto più gli steli vengono resi più corti, tanto più cresceranno forti. Una potatura drastica verrà bilanciata con una espansione delle radici (rapporto tra radici e chioma). Una potatura fatta in modo errato potrebbe mettere a repentaglio la vita della pianta. Inoltre, alcune sempreverdi tollerano le potature drastiche, altre no.
La potatura è necessaria soprattutto per evitare che la pianta diventi troppo invadente nel giardino. Una potatura che deve essere fatta nel modo e nei tempi giusti. Di seguito vedremo, appunto, come farla al meglio.
In generale, la potatura dovrà essere effettuata da dicembre a febbraio, quando la pianta è in riposo vegetativo. Se si vuole essere più precisi, però, bisognerà regolarsi sul periodo di fioritura e, anche sulla reazione della pianta al taglio. Sulla base del periodo di fioritura della pianta, alcune come gli olivi e le magnolie vanno potati tra gennaio e febbraio. Per quanto riguarda gli arbusti da fiore, invece, questi devono essere potati soltanto dopo la fioritura e, quindi, in estate.
La regola base è, dunque, che la potatura vada eseguita quando fa bene alla pianta e non la danneggia. Ricorda che, soprattutto se non si è esperti, bisognerà tagliare poco piuttosto che tanto.
Per potare una pianta sempreverde ma, in generale, per effettuare la potatura su qualsiasi pianta, è meglio adoperare attrezzi di qualità. Se lo saranno, la lama e l’impugnatura saranno di un certo livello. Inoltre, ammortizzerai il costo nel corso degli anni poiché l’attrezzo ti durerà di più. L’attrezzo perfetto per te, inoltre, sarà quello che riesci ad impugnare bene e che per peso, non ti faccia stancare troppo mentre lavori. Di seguito alcune tipologie di attrezzo che ben si prestano alla potatura delle piante sempreverdi:
- Segaccio: è uno degli attrezzi che non devono mai mancare per potare una pianta. Se supera i 30/40 millimetri diventa indispensabile;
- Troncarami: come dice la parola, serve per recidere i rami che non superano, però, i 3 centimetri.
- Svettatoio: è simile ad un troncarami ma è dotato soltanto di un manico ad asta.
- Tosasiepe a motore: comodo per bordure e per creare siepi geometriche. Se lo scegli a batteria non avrai il problema del filo.
Dunque, bisogna partire potando i rami della corona che si trova più in basso che sono quelli che invecchiano più rapidamente e potrebbero spezzarsi. Il taglio dovrà essere praticato in modo inclinato, tra 45 e 60 gradi, poco sopra il collare del ramo. L’operazione dovrebbe essere eseguita soltanto con un seghetto a mano, disinfettato. Dopo la rottura la ferita deve essere coperta con della resina, al fine di evitare infezioni.
Ad essere asportati, devono essere i rami secchi ma non in modo troppo eccessivo. Alla fine della potatura, la pianta dovrà apparire pulita ma ancora con una chioma uniforme e compatta. Le ramificazioni esterne alla forma piramidale (nel caso degli arbusti) saranno rimosse del tutto.
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