VERDE TIME

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mercoledì 14 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : COLTIVAZIONE DELLE FELCI

 


Le felci, anche se non fanno fiori, sono piante che, per l’eleganza delle forme, vengono coltivate come piante d’appartamento e, nei luoghi caratterizzati da un clima mite, anche all’esterno sia in vaso sia in piena terra in giardino. Le felci sono piante perenni molto rustiche coltivate a scopo ornamentale per la bellezza del loro fogliame sempreverde che varia per forma e dimensioni a seconda della specie. Al genere felci, famiglia delle Polypodiaceae, appartengono centinaia di specie diverse per portamento ma tutte facili da coltivare come piante da esterno nei giardini e da interno come elementi di arredo di alto pregio  ornamentale.

Esistono numerose varietà tutte perenni e sempreverdi che differiscono per altezza, portamento e struttura delle foglie o fronde, assenza di fiori e di semi.

Le felci vanno coltivate lontano dalla luce diretta del sole. Temono il caldo dei termosifoni o dei camini, l’aria secca e le correnti d’aria. La temperatura dell’ambiente in cui vengono allevate deve aggirarsi tra i 15 ed i 18° C. Sono piante che prediligono il terreno umido, leggermente acido composto da una parte di terriccio universale, una parte di sabbia e due parti di torba. Richiedono frequenti annaffiature, in estate vanno irrigate a giorni alterni mentre in inverno saranno sufficienti solo 2 apporti idrici. Le felci necessitano di un alto grado di umidità e pertanto il vaso che le contiene deve essere collocato su uno strato di ciottoli bagnati ma non a contatto diretto con l’acqua. In estate sono utili anche le nebulizzazioni della chioma con acqua a temperatura ambiente non calcarea o quantomeno fatta decantare per alcune ore. Dalla ripresa vegetativa fino all’autunno, ogni 15 giorni, somministrare del concime specifico per piante verdi opportunamente diluito nell’acqua delle annaffiature; in alternativa, ad inizio primavera si può spargere sul terreno, intorno al colletto alle felci, del concime granulare a lento rilascio. 

Questa splendida pianta ornamentale sempreverde è la pianta ideale da coltivare in vaso come elemento di arredo, perfetta soprattutto per l’ambiente umido come il bagno. Necessita di innaffiature costanti e regolari e di periodiche concimazioni specifiche per piante verdi. Il rinvaso di solito si effettua ogni qualvolta le radici escono dai fori di drenaggio dell’acqua di scolo. Nel mese di marzo si cambia il vaso e si rinnova il terriccio facendo attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le radici. Nell’effettuare il rinvaso, la corona della pianta deve essere posizionata a livello del terriccio.

Tutte le specie di felci, a differenza delle altre piante ornamentali, non necessitano di interventi di potatura ma vanno ripulite solo dalle foglie secche o danneggiate per evitare che marcendo possano essere veicolo di malattie fungine.

Eliminazione delle foglie secche o marce; in estate è bene nebulizzare le foglie tutti i giorni con acqua non calcarea (bollita), meglio se piovana. In caso di attacchi parassitari evitare i trattamenti chimici e preferire quelli naturali come antiparassitario al piretro, all’aglio, all’ortica  o alla nicotina ( 30 – 40 ml di solfato di nicotina disciolti in un litro di acqua calda saponata).

Esistono tante varietà di felci molte rustiche altre invece più delicate ma tutte facili da coltivare.

Platycerium corna d’alce

Una varietà così chiamata per la forma delle foglie, cuoiose e ramificate simili alle corna dell’alce.  In natura cresce spontanea sui rami degli alberi. Il Platycerium corna d’alce viene coltivato in vasi sospesi.

Adiantum capillus-veneris

Conosciuto con il nome comune di Capelvenere questa specie è caratterizzata da un’armoniosa vegetazione di piccole foglie e nelle zone con inverni miti viene coltivata anche all’aperto.

Nephrolepis exaltata

Conosciuta come felce di Boston una varietà originaria delle zone tropicali di tutto il mondo alta fino a 1, 5 metri caratterizzata da grandi foglie ricurve di colore verde vivo.

Asplenium

L’Asplenium, chiamato comunemente Asplenio, è una varietà molto resistente alle avversità e alle malattie fungine. Allo stato selvatico è diffusa in tutti i luoghi umidi, lungo le rive dei fiumi e dei laghi.

Le felci sono piante perenni molto rustiche ed antiche che oggi vengono coltivate anche a scopo ornamentale come piante da interni per la bellezza del loro fogliame sempreverde che varia per forma e dimensioni a seconda della specie. Nei giardini vengono coltivate in luoghi ombrosi ed umidi.

In ambito veterinario le radici delle felci vengono utilizzate per l’estrazione di essenze, olio e  soprattutto filicina, principi attivi ad effetto antielmintico che vengono somministrati agli animali domestici per liberarli dai parassiti intestinali  (tricocefalo e tenia).

Nei luoghi di origine, gli indigeni utilizzano le felci per comporre mazzi o ghirlande per le spose e per rituali spirituali.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante le felci sono il simbolo della sincerità, tale significato  probabilmente è riferito al fatto che queste piante antichissime crescono generosamente nei boschi.

Le felci sono piante ornamentali che vanno coltivate con le dovute precauzioni in presenza di bambini e animali domestici, in quanto le spore contengono tossine che causano avvelenamento per ingestione. La felce maggiore, o felce aquilina, rientra nella lista delle piante velenose per cani e gatti. La felce aquilina è l’unica specie europea del genere Pteridium, che  cresce nelle foreste, nelle radure luminose, ai bordi dei boschi ed è anche l’unica che può provocare avvelenamento per ingestione negli animali da pascolo.

La felce chiamata comunemente Corno d’alce in natura cresce spontanea sui tronchi degli alberi e splendi esemplari molto vistosi possono essere ammirati in molti parchi pubblici e anche nel famoso ed antichissimo Orto botanico di Napoli.

La felce aquilina è l’unica specie europea del genere Pteridium, che  cresce nelle foreste, nelle radure luminose, ai bordi dei boschi ed è anche l’unica che può provocare avvelenamento per ingestione negli animali da pascolo.

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