Nell’immaginario collettivo dei bambini, forse supportato da alcune favole e cartoon, le piante carnivore sono in grado di cibarsi dei loro nemici in un solo boccone. Anche noi da piccoli ci siamo chiesti se esistessero davvero questi vegetali. In realtà, esistono eccome e certo che mangiano ma insetti.
Le loro forme sono talmente tanto uniche e particolari che in tanti decidono di metterle in casa propria per abbellirla, al fine di darle un po’ di colore e di esotismo. Basta una pianta carnivora per evocare terre lontane e verdeggianti. Si tratta di vegetali che si pongono a metà strada tra l’ornamento ed i predatori che agiscono in silenzio. Sì perché i meccanismi con cui avviene la cattura sono molto affascinanti. Le piante carnivore si cibano di insetti perché ricercano l’azoto che è contenuto nelle proteine degli insetti.
Alcune somigliano a calici di cristallo altre quasi a pietanze succulente. Stanno bene sospese, messe su consolle o davanzali e fungono come rimedio naturale contro gli insetti. Sono oltre 600 le specie carnivore attualmente conosciute. Essi si suddividono in 12 generi e 5 famiglie.
Le carnivore insettivore più diffuse nel nostro paese sono: Sarracenia, Drosera, Pinguicola, Nepenthes che sono anche le più facili da coltivare nelle mura domestiche. In generale, le piante carnivore si coltivano meglio in casa perché sono tipiche dei climi temperati.
Nonostante questo, sono necessari alcuni accorgimenti. In primavera, ad esempio, ricordati di metterle a mezz’ombra, senza che i raggi solari possano colpirle. Inoltre, in quella stagione, il terriccio deve rimanere sempre umido.
Dopo questa necessaria premessa, ti segnaliamo quali sono le cinque piante carnivore più adatte alle case degli italiani. Scopri quali sono.
Drosera
Caratterizzata da uno strato appiccicoso che riveste tutte le foglie piccole, la drosera cattura gli insetti proprio con queste foglie. Stiamo parlando di moscerini, ragni e zanzare. Le sue foglie sono rosate, simili a degli anemoni, nella versione Binata e hanno la forma di una Y.
Nella versione Capensis, la più conosciuta, le foglie sono a nastro e, insieme ai suoi fiori rosa, è parecchio resistente. La cattura degli insetti avviene in modo passivo, grazie alle foglie pelose da cui fuoriesce un liquido appiccicoso.
Le foglie appaiono come dei tentacoli dal colore acceso che attraggono gli insetti. Le proteine del povero malcapitato vengono trasformate in sostanze azotate che la pianta può assorbire. Si tratta di una pianta che resiste bene in casa soltanto se la temperatura non scende al di sotto di 18 gradi.
Nepenthes
La Nepenthes ha bisogno di un substrato molto umido. Il clima perfetto è sopra i 20 gradi. E’ una delle piante carnivore più belle ed appariscenti.
Dionaea muscipula
La Dionaea muscipula è una pianta carnivora che non supera i 10 cm di altezza. Le sue trappole sono disposte nella parte finale delle sue foglie, denominate a cerniera. Le foglie contengono delle setole sensitive e molto vistose (3 o 4) che attraggono le prede. Se si toccano più volte, le setole attivano le foglie che si serrano.
Una volta catturato, l’insetto viene demolito dalla pianta che se ne nutra sotto forma di succo nutrizionale. Il tempo per digerire l’insetto può durare anche un mese intero. Soltanto dopo la fine della digestione, le trappole si riaprono. Nel corso di tutta la stagione estiva, la Dionaea è in grado di cacciare molte mosche e altri insetti.
Visivamente, appare come la classica pianta carnivora. Infatti, il suo nome popolare è Venere acchiappa mosche. Attenzione a non fare attivare accidentalmente la pianta. Le bocche si riapriranno solo dopo alcuni giorni.
Sarracenia purpurea
Le foglie della Sarracenia purpurea hanno la forma di un imbuto elegante ed allungato. Il suo interno è cavo. Si tratta di foglie che possono raggiungere anche i 70 centimetri di lunghezza. In alcuni casi, l’imbuto può essere anche ricoperto da un cappuccio colorato. Proprio questo attirerà ancora di più gli insetti. Questi ultimi, sono attratti dal nettare.
Un nettare che li stordisce e che funge da narcotico. Dopo essersi cibati, cadono nell’imbuto e muoiono annegati in un liquido posto sul fondo. Qui la digestione, attraverso degli enzimi, sarà molto lenta.
La Sarracenia è abbastanza semplice da coltivare e si fa notare, soprattutto, in primavera quando fiorisce. Oltre che dentro casa, può essere coltivata anche fuori, purché le temperature non scendano mai sotto lo zero.
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