Genere che riunisce varie piante erbacee sempre verdi dell’Africa meridionale. Si presenta come un denso cespo di foglie carnose, lunghe e strette, ricadenti solitamente di color verde chiaro con striature bianche o gialle. In primavera produce lunghi fusti carnosi che portano molti fiorellini bianchi, una volta appassiti il fusto ricade e dove la pianta tocca il terreno si formeranno delle nuove piantine. Produce molte radici che vanno a riempire con facilità il vaso, quindi si consiglia di cambiarlo almeno ogni due anni.
Non presenta particolari esigenze per ciò che riguarda il terreno di coltivazione, ma predilige comunque dei terreni sciolti e ben drenati. Le sono gradite posizioni molto luminose, non a diretto contatto con i raggi solari.Il Clorifito teme il freddo per questo motivo in inverno è meglio tenerla in casa, mentre nei periodi più caldi dell’anno può essere esposta all’esterno ma non al sole. Nel periodo invernale le temperature non devono mai scendere al di sotto dei 14°C, l’ambiente deve essere areato ma senza correnti, mentre nel periodo primaverile, la pianta riesce a resistere a temperatura anche più elevate, fino a 26°C purchè non sia esposta direttamente ai raggi solari.
Nel periodo delle vegetazione va annaffiata regolarmente e con acqua abbondante, anche se supporta senza problemi brevi periodi di siccità; con l’arrivo del freddo diminuire le annaffiature lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Ogni 20-30 giorni si consiglia di fornirle concime, sempre nel periodo vegetativo, utilizzando una dose dimezzata rispetto a quella consigliata. Il rinvaso viene fatto alla fine dell’inverno usando del terriccio a base di torba; se non viene cambiato il vaso quando le radici lo hanno riempito, le stesse continueranno a crescere e potrebbero rompere il vaso che le contiene. Se la pianta è troppo grande, quando dovete travasarla, può essere divisa in due o più parti e rinvasarla in vasi differenti.Bisogna fare attenzione agli acari che possono attaccare le foglie e rovinarle.
Possono comparire delle aree necrotiche di aspetto oleoso che via via ricoprono di un feltro biancastro dovuto al micelio del fungo che può essere causata da diversi agenti fungini che sopraggiungono in ambiente troppo umidi. Per combattere questo problema si consiglia innanzitutto la prevenzione, evitando eccessive annaffiature o ristagni d’acqua nel sottovaso.
Si può provare a salvare la pianta rinvasandola immediatamente ed eliminando tutte le parti colpite cospargendo le radici con una polvere fungicida; dopo il rinvaso attendere circa 7-10 giorni prima di annaffiare.
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