L’ Afelandra è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Acanthaceae; si tratta di esemplari adatti alla coltivazione in serra o in appartamento. In natura essa può raggiungere i 2 o anche 3 m di altezza, mentre in vaso arriva ai 50 o 60 cm; presenta fusti carnosi di colore scuro, e foglie dalla forma ovale, verde chiaro o anche scuro, con venature bianche o gialle: le foglie molto grandi sono lucide, e leggermente stropicciate. La pianta produce infiorescenze a spiga con fiori tubolari, e brattee colorate il più delle volte gialle, ma anche arancioni, rosa o rosse.La moltiplicazione dell’Afelandra avviene per talee ricavate dai germogli lunghi circa 8 o 10 cm: esse devono essere piantate verso la stagione primaverile, in un miscuglio di torba e sabbia alla temperatura di 21-24°C. E’ importante che sia il terreno che l’ambiente vengano mantenuti costantemente umidi; una volta avvenuto il radicamento, si può passare al rinvaso definitivo in contenitori di 8 o 9 cm di diametro.
L’Afelandra è originaria delle zone tropicali dell’America centrale e meridionale, in particolare delle zone del Messico meridionale, del sud dell’Argentina e del nord del Brasile. La pianta predilige terreni ricchi di humus, che favoriscano un rapido drenaggio dell’acqua di irrigazione; si consiglia un composto formato da un buon terriccio leggero mescolato a torba e a sabbia fine.La pianta necessita di esposizioni a luogo luminosi, ma lontani dai raggi diretti del sole: durante la stagione estiva, la si può collocare all’esterno, purché sia in una zona semi ombreggiata; l’Afelandra poco tollera il freddo, quindi in inverno va tenute in casa o in una serra temperata. Le temperature estive migliori per la pianta sono intorno ai 21-27°C, mentre nei mesi invernali non devono scendere sotto i 18°C o la pianta potrebbe avere difficoltà a fiorire o addirittura morire.L’Afelandra ha bisogno di annaffiature regolari, ed è importante lasciare asciugare il terriccio tra un’irrigazione e l’altra, senza mai
inzuppare troppo il terreno; in inverno, l’apporto di acqua può essere drasticamente ridotto. La pianta inoltre, necessita di frequenti nebulizzazioni alla chioma, soprattutto se le temperature sono al di sopra dei 24°C: è preferibile eseguire tale operazione la mattina presto, in modo che la sera le foglie siano ben asciutte. Una buona umidità ambientale, nonché annaffiature regolari sono importantissime poiché si tratta di una pianta di origine tropicale.
Durante la stagione primaverile e per tutta l’estate, si consiglia di concimare ogni due settimane l’Afelandra, servendosi di un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua di irrigazione. A partire dall’autunno e per tutto l’inverno invece,esse si sospendono. La concimazione della pianta è di particolare importanza, poichè permette di avere un rigoglioso sviluppo dell’apparato fogliare.L’Afelandra non è immune all’attacco di afidi e cocciniglie, parassiti che attaccano le foglie nonché i boccioli della pianta, rovinandoli: essi possono essere eliminati manualmente, usando un batuffolo di cotone impregnato di alcol, o con l’utilizzo di prodotti specifici.
Inoltre, cattive tecniche di coltivazione possono risultare dannosissime per la pianta: correnti d’aria o errori di annaffiatura favoriscono macchie marroni sulle foglie nonché la loro caduta, che può avvenire anche in caso di ambienti eccessivamente secchi e di temperature troppo basse.
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