Il nome originale della pianta è Aechmea ma comunemente viene chiamata Ecmea. Essa è molto diffusa all’interno degli appartamenti sia per la bellezza naturale che offre sia per la sua facilità di coltivazione. Per quanto riguarda la famiglia di appartenenza di questo genere si parla di Bromeliaceae di cui il piu’ noto è il genere dell’Ananas.
Il genere stesso Aechmea comprende circa 50 specie di piante sempreverdi per lo piu’ epifite e originarie dell’America meridionale. L’apparato radicale di tali piante è molto ridotto, la sua funzione è quella di ancoraggio ma per l’assorbimento dell’acqua la pianta si avvale dell’apparato fogliare.Le foglie sono costituite di una lamina di colore verde o grigio con i margini seghettati oppure lisci, esse si presentano rigide e inguainate, si sviluppano a spirale quasi a formare una rosetta con un vuoto al centro, da tale spazio spunterà un fiore. E’ proprio nella coppa formata dalla rosetta delle foglie che si raccolgono gli elementi nutritivi, a partire dall’acqua piovana ma anche da residui vegetali e animali che vi si depositano. L’infiorescenza si presenta a spiga dalla quale emergono dei piccoli fiori. Tali fiori sono circondati da rigide brattee e colorate di rosso, giallo, rosa, arancione.
La durata delle bratttee è prolungata nei mesi. Il frutto dell’Aechmea è una bacca. In botanica l’Aechmea è definita monocarpica in quanto fiorisce una volta sola e l’infiorescenza ha pero’ una lunga durata, passato questo momento la pianta muore ma dai suoi germogli possono avere origine altre piante.
L’aAchmea puo’ essere coltivata e mantenuta in un vaso, anche di piccole dimensioni in quanto le sue radici hanno una lunghezza ridotta. Il terriccio deve essere composti di torba, aghi di pino, terriccio di foglie e sabbia. Il terriccio deve garantire un buon drenaggio per evitare ristagni idrici. Comunque si tratta di una pianta che necessita di molto sole e di un giusto grado di umidità, dunque in appartamento non è sicuro che essa produca l’infiorescenza. In genere comunque il fiore si presenta dopo i 3 anni e a seguire la pianta muore, anche perché la rosetta non è piu’ in grado si potersi sviluppare avendo lo spazio ostruito dal fiore stesso.Sono piante che non tollerano le correnti di aria e i ristagni idrici. La temperatura dovrebbe essere intorno ai 20° in estate e mai sotto i 10° in inverno. Amano il sole ma possono vivere anche in zone senza luce diretta, come in casa, anche se questo puo’ andare a discapito della fioritura.L’annaffiatura è particolare e di fondamentale importanza: occorre riempire la coppa formata dalla rosetta e ogni mese tale pozzetto
naturale va svuotato per eliminare residui vegetali e animali in putrefascenza che potrebbero rovinare la pianta. Non sono piante che necessitano di fertilizzante in maniera massiccia, va evitato assolutamente di metterlo nel pozzetto della rosetta, altrimenti si brucerebbe la pianta stessa.Le foglie sono la variabile che indica le condizioni di salute della pianta. Essa puo’ essere attaccata da parassiti, avere poca umidità, soffrire la mancanza di luce, soffrire il ristagno di acqua, soffrire acqua troppo ricca di calcare. Le foglie quindi potrebbero presentare macchie marroni, essere bruciate, avere un colore poco intenso, risultare oblunghe e fine. In ogni caso si procede andando a rimediare cambiando il proprio trattamento alla pianta, ambiente, temperatura, cura ma anche, in caso di gravi infezioni, utilizzando adeguati pesticidi.
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