VERDE TIME

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giovedì 31 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


L’Azalea non costituisce un genere a sé ma fa parte dei rhododendrom, che si suddivide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempre verdi, e le azalle, arbusti nani sempreverdi, con foglie piccole. Rientrano nella famiglia delle ericacee, sono di taglia media, raggiungono i 40-90 cm di altezza; i fusti sono sottili, semilegnosi e densamente ramificati dando origine ad arbusti tondeggianti o allungati.Presentano delle foglie ovali, di colore verde scuro, ruvide e cuoiose; in primavera producono dei fiori a trombetta riuniti in mazzetti, all’apice dei rami, di colore rosato, rosso o bianco. Le varietà sempreverdi temono il freddo, si coltivano quindi come piante d’appartamento; le varietà a foglia caduca o semi-sempreverdi si coltivano in giardino.


fiore di rododentro

Le ericacee hanno bisogno di terreno tendenzialmente acido, con un ph ottimale che si aggira attorno al 5/5; un Ph troppo elevato inibisce l’assorbimento delle sostanze nutritive ed è causa più frequente della clorosi. Il terreno essere molto ricco di sostanze organiche, ben drenato e senza ristagni idrici. Non bisogna piantare troppo in profondità nel terreno.Nelle zone con clima mite le azalee si pongono in luogo soleggiato; nelle zone con estati calde si consiglia di posizionarle in un luogo semi ombreggiato o ombreggiato. Le varietà da giardino non temono il freddo, anche in caso di temperature troppo rigide.Nel periodo che va da marzo ad ottobre annaffiare con regolarità evitando d’inzuppare il terreno; nei mesi invernali annaffiare con parsimonia solo in casi di prolungati periodi di siccità. Le sempreverdi devono essere annaffiate per tutto l’arco dell’anno. La concimazione è molto importante : dopo l’avvenuto attecchimento della pianta si dovrà concimare spesso con prodotti specifici per le piante acidofile.


fiore campana rododentro

Le annaffiature devono essere regolari nel periodo che vada a marzo ad ottobre, cercando di non inzuppare il terreno; ridurre le annaffiature nei mesi invernali e limitarsi ad annaffiare solo nei periodi di lunga siccità. Le azalee sempreverdi devono essere annaffiate per tutto l’anno, mantenendo il terreno umido. Per far crescere e sviluppare in modo regolare la pianta è importante la concimazione. Quando la pianta ha attecchito, bisognerà concimare con periodicità utilizzando dei prodotti specifici per piante acidofile.Le azalee sono soggette alla clorosi, che porta l’ingiallimento delle foglie; si consiglia di concimarle ed annaffiarle spesso e di utilizzare dei prodotti adatti al tipo di pianta.

mercoledì 30 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Genere che riunisce varie piante erbacee sempre verdi dell’Africa meridionale. Si presenta come un denso cespo di foglie carnose, lunghe e strette, ricadenti solitamente di color verde chiaro con striature bianche o gialle. In primavera produce lunghi fusti carnosi che portano molti fiorellini bianchi, una volta appassiti il fusto ricade e dove la pianta tocca il terreno si formeranno delle nuove piantine. Produce molte radici che vanno a riempire con facilità il vaso, quindi si consiglia di cambiarlo almeno ogni due anni.

chlorophytum foglie

Non presenta particolari esigenze per ciò che riguarda il terreno di coltivazione, ma predilige comunque dei terreni sciolti e ben drenati. Le sono gradite posizioni molto luminose, non a diretto contatto con i raggi solari.Il Clorifito teme il freddo per questo motivo in inverno è meglio tenerla in casa, mentre nei periodi più caldi dell’anno può essere esposta all’esterno ma non al sole. Nel periodo invernale le temperature non devono mai scendere al di sotto dei 14°C, l’ambiente deve essere areato ma senza correnti, mentre nel periodo primaverile, la pianta riesce a resistere a temperatura anche più elevate, fino a 26°C purchè non sia esposta direttamente ai raggi solari.


Chlorophytum rinvaso

Nel periodo delle vegetazione va annaffiata regolarmente e con acqua abbondante, anche se supporta senza problemi brevi periodi di siccità; con l’arrivo del freddo diminuire le annaffiature lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Ogni 20-30 giorni si consiglia di fornirle concime, sempre nel periodo vegetativo, utilizzando una dose dimezzata rispetto a quella consigliata. Il rinvaso viene fatto alla fine dell’inverno usando del terriccio a base di torba; se non viene cambiato il vaso quando le radici lo hanno riempito, le stesse continueranno a crescere e potrebbero rompere il vaso che le contiene. Se la pianta è troppo grande, quando dovete travasarla, può essere divisa in due o più parti e rinvasarla in vasi differenti.Bisogna fare attenzione agli acari che possono attaccare le foglie e rovinarle.

Possono comparire delle aree necrotiche di aspetto oleoso che via via ricoprono di un feltro biancastro dovuto al micelio del fungo che può essere causata da diversi agenti fungini che sopraggiungono in ambiente troppo umidi. Per combattere questo problema si consiglia innanzitutto la prevenzione, evitando eccessive annaffiature o ristagni d’acqua nel sottovaso.

Si può provare a salvare la pianta rinvasandola immediatamente ed eliminando tutte le parti colpite cospargendo le radici con una polvere fungicida; dopo il rinvaso attendere circa 7-10 giorni prima di annaffiare.

martedì 29 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Al genere curcuma appartengono quaranta specie di piccoli arbusti sempreverdi, originari dell’Asia e dell’Australia. La curcuma alismatifolia è originaria dell’India, ha lunghe foglie lanceolate, leggermente rigide e lucide di colore verde chiaro; in estate arriva anche a 60-70 cm e porta con sé dei grandi fiori rosati. La curcuma si coltiva in genere in appartamento, anche se è possibile utilizzarla come una bulbosa estiva. I rizomi si coltivano in un luogo fresco ed asciutto ad una temperatura minima superiore ai 15°C.Dal momento della ripresa vegetativa, ogni 15-20 giorni, potete somministrare del concime liquido specifico per piante da fiore o verdi, ricchi di azoto e potassio, da diluire nell’acqua delle annaffiature. Questa pianta può essere coltivata come bulbosa estiva in giardino per abbellimento delle aiuole; in tal caso il rizoma si impianta in primavera avanzata, direttamente nel terreno, poi in autunno quando la pianta inizia a perdere le foglie, va dissotterrata e conservata in luogo fresco e asciutto.


La curcuma alismatifolia si riproduce per divisione dei cespi o dei rizomi. I cespi o porzioni di rizomi vanno allevati in singoli contenitori adottando la stessa tecnica di coltivazione usata per la pianta madre. Il rinvaso della curcuma va effettuato quando le radici dei rizomi fuoriescono dal terreno.La curcuma fiorisce in estate, da giugno in poi. I bellissimi fiori composti da petali coriacei persistono sugli steli anche per più di 15 giorni.La curcuma predilige terreni soffici e leggere, ricchi di materia organica e ben drenati, neutro o leggermente acido.La pianta ha origini tropicali quindi preferisce temperature minime superiori ai 12-15°C anche duranti i mesi invernali. Predilige posizioni luminose ma non direttamente esposte alla luce solare; duranti i mesi freddi va conservata al riparo dal freddo in un luogo asciutto.La curcuma ha bisogno di un clima caldo umido per crescere : da marzo ad ottobre annaffiare regolarmente con acqua abbondante evitando di lasciarne nel sottovaso. Se il clima è molto asciutto è meglio vaporizzare periodicamente le foglie. In autunno le foglie iniziano ad ingiallire ed è preferibile smettere di annaffiare la pianta, in quanto le foglie si disseccheranno e il rizoma inizierà un periodo di dormienza che finirà quando spunteranno i germogli delle nuove foglie.Solitamente non sono colpite da malattie o parassiti, anche se a volte possono essere aggredite dalla cocciniglia; se annaffiate troppo durante i mesi invernali possono venire colte da marciume radicale che causa la morte della pianta.

lunedì 28 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Al genere della Dracaena appartengono 150 specie ognuna con numerose varietà; queste piante sono sempreverdi e vengono coltivate principalmente per il loro fogliame molto ornamentale. Solitamente si coltivano in serra o in appartamento, essendo piante originarie dell’Africa, non sopportano temperature rigide. Possono raggiungere diversi metri di altezza, le foglie sono lanceolate e coriacee, con un accrescimento a ciuffi che gli conferiscono la forma di una palma. La fioritura è abbondante e qualche tipo di varietà, produce delle bacche molto colorate.La dracena si può moltiplicare per talee apicali del fusto: in primavera, dalla pianta madre, si preleva da un ramo laterale una porzione di fusto di almeno 10 cm, togliendo tutte le foglie vecchie. La base viene tratta con ormoni rizogeni in polvere per favorire la radicazione e si pianta la talea nel terriccio per semi a base di sabbia e torba.

Il vaso deve essere piccolo, non più di 7cm e chiuso con della plastica trasparente una volta posizionata la talea; si consiglia l’utilizzo di bastoncini nel terriccio per evitare che la plastica tocchi la talea. Collocatela in una posizione di luce diretta ed abbondante ad una temperatura intorno ai 20-24°C, ogni giorno controllate il grado di umidità del terriccio e fate in modo che sia sempre umido.

Quando compariranno le prime foglioline vorrà dire che la talea a radicato e a qual punto si toglierà l’involucro e si coltiverà la piantina come una adulta di dracena spostandola in un vaso più grande.

dracena femmina del drago

Il rinvaso di queste piante va effettuato ogni due o tre anni prestando attenzione a non aumentare eccessivamente le dimensioni del vaso per non alterare le giuste proporzioni tra l’apparato aereo e il radicale. Il terriccio deve essere torboso con l’aggiunta di pietra pomice che serve per aumentare il drenaggio.La pianta non va messa in luoghi dove le temperature possano scendere sotto i sette gradi; nelle zone miti può essere piantata in giardino in un posto al riparo dal gelo. Non soffre l’esposizione diretta al sole ma predilige una posizione semi ombreggiata. In estate se la pianta è in un vaso è consigliabile porla all’esterno in un posto ombreggiato.


dracaena pianta

In primavera ha bisogno di essere annaffiata abbondantemente, mentre in inverno le
annaffiature dovranno essere ridotte, ma in ogni caso è sconsigliabile lasciare l’acqua nel sottovaso in quanto questo tipo di pianta non sopporta il ristagno. Nebulizzare periodicamente le foglie e concimarle con concimi ternari e l’aggiunta di ferro. Concimare due volte al mese in primavera-estate, sospendere nel periodo invernale.La dracena è soggetta ad attacchi di cocciniglie che formano squame bianche e griglie sulle foglie e sui fusti; per curare la pianta bisognerà irrorarla con dell’olio bianco miscelato ad un antiparassitario. Soffre anche di marciume radicale che attacca il tronco rendendolo molliccio e di attacchi di funghi che formano macchie marrone giallastro sulle foglie, curabile con un fungicida specifico.

domenica 27 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Appartengono al genere Calatea alcune decine di piante che vengono coltivate come piante da appartamento. La Calatea, appartenente alla famiglia delle Marantaceae, è  una pianta che si è conquistata un posto d’eccezione nelle piante d’appartamento in particolare per le grandi foglie che oltre che diverse forme, che vanno dalla forma ovale, alla tondeggiante  a quella allungata, possono anche presentare una variegata colorazione: le foglie possono essere di vari colori, striate, o con il bordo di un colore in contrasto con il resto della pagina fogliare.La moltiplicazione della Calatea avviene principalmente per divisione dei rizomi: la temperatura ideale per questa operazione è di 16-18 °C, mentre il substrato più adatto è lo stesso che viene usato per la coltivazione delle piante adulte. Nel caso in cui la parte aerea deperisca, un rizoma o tubero sano potrà germogliare di nuovo.


Calatea MarantaceaeLa Calatea è originaria dell’America del Sud e di quella centrale, in modo particolare del Brasile,Colombia, Perù, e Messico meridionale. Per coltivare le Calatee il terreno ideale deve essere costituito da quattro parti di terra di brughiera ed una parte di terriccio da vaso con sabbia e sfagno. Fondamentale è il drenaggio del terreno: per favorirlo può essere utile applicare  uno strato di ghiaia grossa o argilla espansa sul fondo del vaso.La Calatea è una pianta in grado di sopportare l’ombra ma è preferibile esporla comunque alla luce altrimenti il fogliame perde di brillantezza. Le temperature non devono mai essere troppo rigide, difatti dato che la Calatea predilige temperature minime che non scendano sotto i  15 -18°C, queste piante durante i mesi invernali devono essere coltivate in appartamento.Per coltivare al meglio la Calatea diverse sono le accortezze da tenere a mente: innanzitutto è consigliabile rinvasare le piante circa ogni 2 o 3 anni, quanto al concime è importante fornirlo alle piante ogni 12 o 14 giorni durante i periodi di maggior rigoglio vegetativo (ossia nel periodo compreso tra marzo e ottobre). Mentre riguardo le annaffiature è fondamentale che siano frequenti ed è opportuno non lasciare che il terreno rimanga asciutto troppo a lungo ed assicurarsi di vaporizzare la chioma delle Calatee nel corso di tutto l’anno.Per difendere la Calatea dalle diverse avversità che possono colpirla è indispensabile prestare grande attenzione allo stato di salute 

Calatea foglie forma allungatadella pianta: se le foglie presentano zone decolorate che si accartocciano, significa che è stato il freddo a danneggiarle; se esse presentano bordi rattrappiti e macchiati, è meglio sospendere le annaffiature, mentre se i margini delle foglie sono secchi significa che la Calatea necessita di acqua.

La pianta può essere infestata da parassiti quali il Ragnetto rosso: si tratta di un acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi, e se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale; si consiglia di combatterlo con prodotti acaricidi. Anche la Cocciniglia attacca la Calatea, rovinandone l’apparato fogliare: si consiglia di eliminarla manualmente, con un batuffolo di cotone impregnato di alcol o servendosi di prodotti specifici.

sabato 26 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Le Dieffenbachia sono piante originarie dell’America centrale e meridionale appartenenti alla famiglia delle Aracee di cui fanno parte anche la Calla, il Caladium, l’Anthurium, il Filodendro, e molte altre. Nel genere Diffenbachia si annoverano circa 30 specie di erbacee perenni sempreverdi che presentano delle caratteristiche precise: fusto corto e robusto, foglie di grandi dimensioni che possono assumere i più disparati toni di verde a seconda della varietà e fiori raccolti in infiorescenze poco appariscenti, quasi insignificanti, di colore bianco-verdastro.

La Dieffenbachia è una pianta molto diffusa come pianta ornamentale tanto da essere molto presente nelle nostre cose nonostante sia una pianta tossica: la linfa che può difatti fuoriuscire dalla Dieffenbachia ha un notevole potere caustico che esercita sulle mucose, come occhi e bocca, con cui può venire a contatto. Addirittura sui bambini e sugli animali domestici di piccola taglia può avere effetti tossici anche  l’acqua che è stata usata per annaffiare la pianta e che dunque è entrata in contatto con la Dieffenbachia.Tra le specie più note di Dieffenbachia abbiamo le seguenti:

Dieffenbachia amoena: è chiamata anche Dieffenbachia gigante perché il suo fusto raggiunge anche 1,5 m di altezza e le foglie possono essere lunghe fino a 45 cm.

 Dieffenbachia exotica:  è una pianta caratterizzate da foglie di color verde chiaro con striature bianche.

Dieffenbachia maculataconosciuta soprattutto come Dieffenbachia comune ha foglie piuttosto lunghe (fino a  25 cm) e il suo fusto può arrivare fino ad un metro d’altezza.

Dieffenbachia pictane esistono molteplici varietà ma è in generale caratterizzata da foglie larghe a ventaglio, marmorizzate di bianco molto belle ed estremamente decorative.

Dieffenbachia seguine: è una specie di dimensioni ancora più grandi della Dieffenbachia amoena (nota come gigante). La Dieffenbachia seguine ha infatti un fusto che può addirittura raggiungere e superare i 2 m di altezza mentre le foglie sono lunghe circa 40 cm. Questa pianta è nota anche come la “pianta del muto” in quanto qualora la sua linfa entri in contatto con gli organi vocali di un soggetto costui resta muto per diversi giorni.


Dieffenbachia fusto robustoCaratteristiche  importanti dell’ambiente per la coltivazione della Dieffenbachia è che il terreno sia sempre umido ma privo di ristaghi di liquidi che potrebbero far marcire le radici e che la pianta venga spesso nebulizzata così da mantenere attorno alla Dieffenbachia un buon tasso di umidità pari circa all’ 80-90%.Le Dieffenbachia sono piante amanti del caldo pertanto, essendo la temperatura ideale compresa tra i 20-30°C, anche d’inverno è preferibile che la temperatura si aggiri attorno ai 15-18°C. Nella cura della Dieffenbachia bisogna prestare molta attenzionea ai colpi di freddo ed alle correnti d’aria e non farle mai mancare la luce. Attenzione però che la pianta non sia esposta al sole diretto: potrebbe bruciarsi!La Dieffenbachia è sicuramente una delle pianta più utilizzate come pianta d’appartamento, non solo perché è molto bella ed elegante 

Dieffenbachia foglie grandima anche perché è molto semplice da coltivare. Il concime perfetto per la coltivazione della Diffenbachia dovrebbe avere un rapporto tra Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) di 10:1:6 ossia su 10 parti di Azoto, una di Fosforo e 6 di Potassio. Inoltre è importante che il concime possieda anche “microelementi” quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo).Le principali avversità a cui le Dieffenbachia sono esposte è il marciume causato dai ristagni dei liquidi e dalle  temperature troppo basse  e naturalmente vari parassiti come i batteri, le cocciniglie, il ragnetto rosso e gli afidi.

venerdì 25 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


La Gardenia è un arbusto sempreverde, originario della Cina e dell’Asia, ha un’altezza di media grandezza ed appartiene ad oltre 60 specie ma solo alcune vengono coltivate su larga scala.Sono dalla forma arrotondata, con ramificazioni dense; le foglie sono di colore verde scuro , lucide e cerose. In primavera la Gardenia produce molti fiori carnosi di colore bianco che emanano un forte profumo che la caratterizza, infatti, la sua essenza viene utilizzata molto nel campo dell’estetica e della cosmesi.

Dopo la fioritura i rami delle piante adulte vengono accorciati per renderle più forti e per mantenere una forma ordinata; durante l’estate si possono tagliare le punte per favorire l’infoltimento della pianta. La riproduzione della pianta avviene per talea: si prelevano dei germogli di circa 5 centimetri alla fine dell’inverno e si interanno in un composto di torba e sabbia.

gardenia sempreverde

La Gardenia predilige un terreno ben drenato e acido, questo tipo di terriccio si può trovare facilmente in commercio, ma raramente è ben drenato quindi  occorre aggiungere materiale drenante come la pietra pomice, il lapillo vulcanico, la ghiaia, l’argilla espansa e simili.

Si può anche creare un terriccio fatto in casa usando una parta di sabbia lavata, una parte di torba di sfagno ed un materiale drenante. Il rinvaso va fatto ad aprile.La Gardenia viene coltivata solitamente come pianta d’appartamento, si colloca in un posto luminoso e soleggiato per alcune ore, durante il periodo più fresco della giornate.

In inverno, deve essere posizionata nella zona più luminosa della casa ad una temperatura minima di 15°C, mentre in estate è bene posizionarla all’ombra ed in luogo fresco. Alcune varietà sopporta temperature vicino ai – 5/-7°C e possono essere coltivate all’aperto, in semiombra.Dal periodo che va da marzo ad ottobre, la pianta va annaffiata con regolarità mantenendo il terriccio sempre umido ed utilizzando acqua demineralizzata. Nel periodo invernale ridurre le annaffiature ed evitare i ristagni d’acqua.

Utilizzare un fertilizzante liquido per piante acidofile ogni volta che si bagna la pianta e sospendere le concimazioni in inverno. La Gardenia ama climi molto umidi, per questo motivo è bene nebulizzare le foglie durante l’estate e durante i mesi in cui è esposta al riscaldamento domestico.Questa pianta viene spesso attaccata dalla cocciniglia c.d fioccosa, un parassita facilmente visibile per i grossi fiocchi bianchi posti in 

gardenia in vasoprossimità del tronco e sulle foglie giovani, che rendono la pianta appiccicosa.

In questo caso, si consiglia l’uso di olio bianco mescolato ad un antiparassitario specifico; la Gardenia può anche essere attaccata dal ragnetto rosso e dagli afidi.

Il problema caratteristico della Gardenia è comunque la perdita dei boccioli prima ancora che i fiori si schiudono; questo è dovuto a degli errori di annaffiatura e mancanza di umidità nell’aria.


giovedì 24 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Il nome originale della pianta è Aechmea ma comunemente viene chiamata Ecmea. Essa è molto diffusa all’interno degli appartamenti sia per la bellezza naturale che offre sia per la sua facilità di coltivazione. Per quanto riguarda la famiglia di appartenenza di questo genere si parla di Bromeliaceae di cui il piu’ noto è il genere dell’Ananas.

 

Il genere stesso Aechmea comprende circa 50 specie di piante sempreverdi per lo piu’ epifite e originarie dell’America meridionale. L’apparato radicale di tali piante è molto ridotto, la sua funzione è quella di ancoraggio ma per l’assorbimento dell’acqua la pianta si avvale dell’apparato fogliare.Le foglie sono costituite di una lamina di colore verde o grigio con i margini seghettati oppure lisci, esse si presentano rigide e inguainate, si sviluppano a spirale quasi a formare una rosetta con un vuoto al centro, da tale spazio spunterà un fiore. E’ proprio nella coppa formata dalla rosetta delle foglie che si raccolgono gli elementi nutritivi, a partire dall’acqua piovana ma anche da residui vegetali e animali che vi si depositano. L’infiorescenza si presenta a spiga dalla quale emergono dei piccoli fiori. Tali fiori sono circondati da rigide brattee e colorate di rosso, giallo, rosa, arancione.

La durata delle bratttee è prolungata nei mesi. Il frutto dell’Aechmea è una bacca. In botanica l’Aechmea è definita monocarpica in quanto fiorisce una volta sola e l’infiorescenza ha pero’ una lunga durata, passato questo momento la pianta muore ma dai suoi germogli possono avere origine altre piante.


Bocca di leone infiorescenze a spigaL’aAchmea puo’ essere coltivata e mantenuta in un vaso, anche di piccole dimensioni in quanto le sue radici hanno una lunghezza ridotta. Il terriccio deve essere composti di torba, aghi di pino, terriccio di foglie e sabbia. Il terriccio deve garantire un buon drenaggio per evitare ristagni idrici. Comunque si tratta di una pianta che necessita di molto sole e di un giusto grado di umidità, dunque in appartamento non è sicuro che essa produca l’infiorescenza. In genere comunque il fiore si presenta dopo i 3 anni e a seguire la pianta muore, anche perché la rosetta non è piu’ in grado si potersi sviluppare avendo lo spazio ostruito dal fiore stesso.Sono piante che non tollerano le correnti di aria e i ristagni idrici. La temperatura dovrebbe essere intorno ai 20° in estate e mai sotto i 10° in inverno. Amano il sole ma possono vivere anche in zone senza luce diretta, come in casa, anche se questo puo’ andare a discapito della fioritura.L’annaffiatura è particolare e di fondamentale importanza: occorre riempire la coppa formata dalla rosetta  e ogni mese tale pozzetto 

Bocca di leone foglie rigidenaturale va svuotato per eliminare residui vegetali e animali in putrefascenza che potrebbero rovinare la pianta. Non sono piante che necessitano di fertilizzante in maniera massiccia, va evitato assolutamente di metterlo nel pozzetto della rosetta, altrimenti si brucerebbe la pianta stessa.Le foglie sono la variabile che indica le condizioni di salute della pianta. Essa puo’ essere attaccata da parassiti, avere poca umidità, soffrire la mancanza di luce, soffrire il ristagno di acqua, soffrire acqua troppo ricca di calcare. Le foglie quindi potrebbero presentare macchie marroni, essere bruciate, avere un colore poco intenso, risultare oblunghe e fine. In ogni caso si procede andando a rimediare cambiando il proprio trattamento alla pianta, ambiente, temperatura, cura ma anche, in caso di gravi infezioni, utilizzando adeguati pesticidi.

mercoledì 23 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


L’ Afelandra è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Acanthaceae; si tratta di esemplari adatti alla coltivazione in serra o in appartamento. In natura essa può raggiungere i 2 o anche 3 m di altezza, mentre in vaso arriva ai 50 o 60 cm; presenta fusti carnosi di colore scuro, e foglie dalla forma ovale, verde chiaro o anche scuro, con venature bianche o gialle: le foglie molto grandi sono lucide, e leggermente stropicciate. La pianta produce infiorescenze a spiga con fiori tubolari, e brattee colorate il più delle volte gialle, ma anche arancioni, rosa o rosse.La moltiplicazione dell’Afelandra avviene per talee ricavate dai germogli lunghi circa 8 o 10 cm: esse devono essere piantate verso la stagione primaverile, in un miscuglio di torba e sabbia alla temperatura di 21-24°C. E’ importante che sia il terreno che l’ambiente vengano mantenuti costantemente umidi; una volta avvenuto il radicamento, si può passare al rinvaso definitivo in contenitori di 8 o 9 cm di diametro.


afelandra fiori tubolariL’Afelandra è originaria delle zone tropicali dell’America centrale e meridionale, in particolare delle zone del Messico meridionale, del sud dell’Argentina e del nord del Brasile. La pianta predilige terreni ricchi di humus, che favoriscano un rapido drenaggio dell’acqua di irrigazione; si consiglia un composto formato da un buon terriccio leggero mescolato a torba e a sabbia fine.La pianta necessita di esposizioni a luogo luminosi, ma lontani dai raggi diretti del sole:  durante la stagione estiva, la si può collocare all’esterno, purché sia in una zona semi ombreggiata; l’Afelandra poco tollera il freddo, quindi in inverno va tenute in casa o in una serra temperata. Le temperature estive migliori per la pianta sono intorno ai 21-27°C, mentre nei mesi invernali non devono scendere sotto i 18°C o la pianta potrebbe avere difficoltà a fiorire o addirittura morire.L’Afelandra ha bisogno di annaffiature regolari, ed è importante lasciare asciugare il terriccio tra un’irrigazione e l’altra, senza mai 

Afelandra foglie ovaliinzuppare troppo il terreno; in inverno, l’apporto di acqua può essere drasticamente ridotto. La pianta inoltre, necessita di frequenti nebulizzazioni alla chioma, soprattutto se le temperature sono al di sopra dei 24°C: è preferibile eseguire tale operazione la mattina presto, in modo che la sera le foglie siano ben asciutte. Una buona umidità ambientale, nonché annaffiature regolari sono importantissime poiché si tratta di una pianta di origine tropicale.

Durante la stagione primaverile e per tutta l’estate, si consiglia di concimare ogni due settimane l’Afelandra, servendosi di un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua di irrigazione. A partire dall’autunno e per tutto l’inverno invece,esse si sospendono. La concimazione della pianta è di particolare importanza, poichè permette di avere un rigoglioso sviluppo dell’apparato fogliare.L’Afelandra non è immune all’attacco di afidi e cocciniglie, parassiti che attaccano le foglie nonché i boccioli della pianta, rovinandoli: essi possono essere eliminati manualmente, usando un batuffolo di cotone impregnato di alcol, o con l’utilizzo di prodotti specifici.

Inoltre, cattive tecniche di coltivazione possono risultare dannosissime per la pianta: correnti d’aria o errori di annaffiatura favoriscono macchie marroni sulle foglie nonché la loro caduta, che può avvenire anche in caso di ambienti eccessivamente secchi e di temperature troppo basse.

martedì 22 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


La Guzmania è una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae; essa viene allevata come pianta da appartamento, nonché a scopo ornamentale. E’ epifite, ovvero cresce sopra un’altra pianta prendendone parte delle sostanze nutritive e vitali; le sue dimensioni variano in base alla specie, e vanno dai venti centimetri fino ad un metro. Possiede foglie lunghe e robuste, dalla forma lanceolata: formano una rosetta con una cavità centrale che contiene l’acqua. Produce bellissimi fiori tubolari dai colori sgargianti che vanno dal rosso all’arancio.La moltiplicazione della Guzmania avviene tramite semina o anche per separazione dei figli; la prima risulta essere poco fattibile poiché la pianta per produrre i semi dovrebbe trovarsi in condizioni climatiche eccellenti,  ed avere almeno due o tre anni di vita. Come se non bastasse, per la radicazione dei semi sono necessarie competenze specifiche e specialistiche il che rende l’operazione poco consigliabile. Nel secondo caso, bisognerà tagliare le radici della Guzmania figlia e metterle in un terreno da acidofili, aspettando la nascita di nuove foglie.


Guzmania foglie lanceolateLa Guzmania è originaria dell’America centro-meridionale e delle Antille; essa predilige un tipo di terreno che sia lievemente acido. Per il rinvaso, si consiglia di servirsi di un substrato formato da torba, sabbia, radici delle felci, corteccia e se è possibile aghi di pino. 

La pianta, essendo di origini tropicali, necessita di un ambiente molto umido, di temperature elevate anche durante la stagione invernale, e dell’esposizione al sole, seppur filtrata. Per mantenere alta l’umidità ambientale, in particolar modo in inverno, è importante vaporizzare la chioma e porre il vaso della Guzmania in un sottovaso pieno di ghiaia ed acqua, così da creare un’evaporazione lenta che umidifichi l’aria circostante. In inverno, la temperatura non dovrà mai essere inferiore ai 15C° poiché la pianta non tollera minimamente il freddo.Durante i mesi estivi, la Gezmania ha bisogno di essere annaffiata ogni giorno così da mantenere il terreno sempre  

guzmania fiore tubolareumido; è importante, tuttavia, stare bene attenti ad evitare la formazione di ristagni idrici, per nulla tollerati dalla pianta. Al contrario, in inverno le annaffiature dovranno essere drasticamente diminuite, ma è necessario continuare con la vaporizzazione delle foglie , garantendo sempre un’indispensabile umidità.

La concimazione della Gezmania va fatta in estate ogni venti giorni circa, servendosi di fertilizzante liquido da diluire nell’acqua delle annaffiature. E’ opportuno che il concime risulti equilibrato piuttosto che specifico per qualche componente, dal momento che dovrà servire solo da incentivo per la crescita stessa di foglie e fiori.Molto spesso, a causa dell’eccessiva umidità, la Gezmania può essere soggetta a marciume radicale che comporta l’imbrunimento delle foglie, o all’attacco di funghi. E’ consigliabile agire tempestivamente , utilizzando prodotti specifici.

Inoltre, la pianta viene minacciata dalla presenza di afidi: questi parassiti attaccano sia le foglie che i fiori, succhiando la linfa dalla pianta e rendendola vischiosa. E’ possibile sbarazzarsene manualmente, ovvero lavando la pianta con una spugnetta e assicurandosi di risciacquarla con cura, così da eliminare ogni residuo di sapone; in alternativa, ci si può servire di antiparassitaria specifici.


lunedì 21 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


La Kenzia è una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia della Palmae; viene impiegata per decorare soprattutto gli spazi interni, meglio se ampi, ma non necessariamente luminosi. In natura è in grado di raggiungere anche i 20 m di altezza, in appartamento circa 3 m; mostra fusti da cui si diramano lunghi steli flessibili, con foglie dalla forma bipennata con gli apici acuminati e dal comune colore verde scuro. La Kenzia genera grosse spighe di forma cilindrica, al cui interno si trovano i fiori veri e propri, mentre i frutti somigliano ad un’oliva; tuttavia raramente la pianta produce fiori o frutti, anche in condizioni ottimali. Essa inoltre ha una crescita davvero molto lenta.La riproduzione della Kenzia può avvenire mediante la semina: l’operazione andrà effettuata durante il periodo primaverile o autunnale, in un semenzaio riparato, alla temperatura di circa 25°C. A causa della difficoltà nel reperire i semi e del lungo periodo di germinazione, la moltiplicazione di questo genere di pianta risulta essere piuttosto complessa e dall’incerta riuscita.


foglie kenziaLa Kenzia è originaria delle zone tropicali boreali, precisamente ad est dell’Australia, ovvero dell’isola di Lord Howe. La pianta predilige del terreno ricco di torba, ma soprattutto sabbioso in modo che sia spugnoso, abbastanza friabile e traspirante. Per il rinvaso, l’ideale sarebbe un miscuglio di terriccio letamato, cioè ricavato da concimi naturali, e terriccio da fiori, ovvero quello utilizzato per i giardini.La pianta non tollera assolutamente le esposizioni al sole diretto, soprattutto durante i mesi particolarmente caldi; in appartamento, è bene tenerla in un luogo in cui la luce risulta attenuata. La temperatura può aggirarsi intorno ai 10°C, ma sopporta anche il clima caldo e secco degli ambienti riscaldati, durante l’ inverno. Si consiglia di tenerla al riparo dal vento.


kenzia avversità

La Kenzia ha bisogno di annaffiature regolari, ma ben dosate: è importante non bagnare il tronco e gli steli che potrebbero marcire. Si consiglia, tra un’irrigazione e l’altra, di aspettare che il terreno sia asciutto: la pianta tollera periodi di siccità, ma non sopporta assolutamente i ristagni di acqua. Durante la stagione invernale, l’apporto di acqua dovrà essere meno regolare. E’ buona norma nebulizzare la chioma della Kenzia frequentemente, così da garantire la giusta umidità ambientale.

La concimazione va fatta dal mese di aprile a quello di ottobre, ogni venti giorni circa; il fertilizzante dovrà essere liquido, diluito nell’acqua delle annaffiature. In alternativa, ci si può servire di un concime in pastiglie, di cui servirsene una volta ogni due o tre mesi.La Kenzia non è immune dalla minaccia di parassiti quali il ragnetto rosso: questo causa l’ingiallimento delle foglie, e può essere eliminato con l’uso di prodotti specifici. Anche la cocciniglia minaccia l’apparato fogliare della pianta: al fine di sbarazzarsene, è possibile lavare la pianta con una spugnetta e risciacquarla con cura così da eliminare ogni residuo di sapone, oppure servirsi di un batuffolo di cotone impregnato di alcool e strofinare con delicatezza la parte danneggiata.

Inoltre, la presenza del fungo Phytophthora palmivora, provoca la morte delle radici, mentre la carenza di ferro nel fertilizzante e un eccessivo apporto di acqua determinano rispettivamente la decolorazione e il pallore diffusi e l’ imbrunimento delle foglie.

domenica 20 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Il Pothos è una pianta sempreverde e rampicante, appartenente alla famiglia delle Araceae; viene utilizzata principalmente a scopo ornamentale, per decorare interni e terrazzi. Possiede foglie molto grandi, dalla forma ovale o cuoriforme, lucide, lievemente cerose e rigide; le radici permettono alla pianti di aggrapparsi a qualsiasi tipo di sostegno.Vi sono molte varietà di Pothos, in genere con fogliame variegato di giallo, di bianco, di rosa. I fiori sono piccolissimi e compaiono raramente se la pianta è tenuta in appartamento.

potos in vaso

Il Pothos è originario della Thailandia e delle isole Salomone; la pianta predilige un tipo di terreno che sia leggero e poroso, formato da terriccio universale con aggiunta di poca torba e sabbia. E’ possibile, per alcune specie, servirsi di un miscuglio a base di terra di foglie e torba in parti uguali, con aggiunta di sabbia.La pianta necessita di esposizioni a luoghi luminosi, poiché la scarsa luce può causare la perdita delle screziature sulle foglie; è importante, tuttavia, che non vi sia contatto col sole diretto. La temperatura minima invernale dovrà aggirarsi tra i 13 e 18 °C .Il Pothos, durante la stagione estiva, ha bisogno di annaffiature frequenti, anche 3 volte la settimana nel caso in cui le giornate risultino particolarmente calde. E’ importante lasciare che il substrato si asciughi tra un’irrigazione e l’altra, e che sia incrementata l’umidità ambientale con vaporizzazioni, lavaggi delle foglie e posizionando i vasi su terrine riempite di ciottoli tenuti costantemente bagnati. E’ necessario non esagerare con l’apporto di acqua, poiché la pianta teme il marciume causato dai ristagni idrici. Durante i mesi freddi, le annaffiature dovranno essere drasticamente ridotte.

La concimazione del Pothos va fatta durante il periodo primaverile ed estivo, ogni 4 o 5 settimane, servendosi di un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua delle annaffiature. E’ bene che il concime possegga tutti gli elementi indispensabili ad un sano e corretto sviluppo della pianta.La moltiplicazione del Pothos avviene generalmente per talea apicale: queste dovranno avere una lunghezza di circa 10 o 15 cm, prelevate preferibilmente nei mesi di marzo o aprile e messe a radicare in un contenitore d’acqua.

A radici sviluppate sarà poi possibile procedere al rinvaso.


AraceaeLe cattive tecniche di coltivazione sono particolarmente dannose per il Pothos: tenere la pianta in luoghi con temperature eccessivamente basse, esposte a correnti d’aria, o annaffiare troppo l’esemplare provocano la comparsa di macchie gialle o brune sulle foglie; l’esposizione a luoghi poco illuminati invece, determinerà la perdita della screziatura.

Il Pothos viene spesso minacciato dalla presenza del ragnetto rosso, che prolifera facilmente in ambienti caldi e secchi. E’ possibile prevenirne la comparsa nebulizzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale; in caso di infestazione troppo estesa, si consiglia l’utilizzo di prodotti acaricidi.

Il fungo Botrytis cinerea inoltre, provoca la comparsa di macchie scure e di ammassi polverosi sulle foglie: è necessario eliminare le parti colpite e l’eventuale terriccio ammuffito, e infine trattare la pianta con un prodotto anticrittogamico.

sabato 19 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


La Colocasia è una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia delle Aracee; viene allevata soprattutto a scopo ornamentale, come pianta di appartamento grazie alla bellezza del suo apparato fogliare. Essa possiede, difatti, foglie molto grandi, in grado di raggiungere i 60 centimetri di lunghezza ed i 40 di larghezza, vagamente somiglianti alle orecchie di elefante; hanno una forma allungata e il contorno ondulato, dei piccioli molto forti e carnosi, e sono del tipico colore verde che in altre specie può assumere sfumature diverse. Produce fiori riuniti in un’infiorescenza a spiga, circondati da brattee, e molto simile alle calle, aventi tonalità chiare.La moltiplicazione della Colocasia avviene principalmente mediante la divisione dei rizomi. L’operazione va fatta all’inizio della stagione primaverile, ponendo le parti prelevate in un contenitore con del terriccio umido, composto da torba e sabbia, e posizionandolo in una zona d’ombra, ad una temperatura di 24 o 25 °C. Germogliata la nuova piantina, si potrà procedere col rinvaso definitivo.


Colocasia infiorescenza a spigaLa Colocasia è originaria dell’ India, dell’ Asia, delle isole del Pacifico e del Bangladesh, mentre in Italia nasce in modo spontaneo solo nelle regioni meridionali e in Sardegna. La pianta predilige un terreno soffice, ricco di sostanza organica, e soprattutto molto ben drenato così da evitare l’insorgenza di fastidiosi ristagni idrici, molto dannosi per la Colocasia. Per gli esemplari in vaso, può andar bene anche un terriccio composto da foglie, sabbia e torba.La pianta necessita di molta luce, ma non dell’esposizione ai raggi diretti del sole; la Colocasia ama climi temperati, e cresce rigogliosa con temperature comprese tra i 20 e i 30°C, ma è importante non sottoporla a condizioni termiche al di sotto dei 10°C per un periodo eccessivamente lungo. Si consiglia di tenerla al riparo da correnti d’aria e di spostarla in un luogo riscaldato e protetto durante la stagione fredda.La Colocasia ha bisogno di annaffiature abbondanti, soprattutto durante i mesi estivi, tuttavia è importante non 

Colocasia foglie grandiesagerare per non causare ristagni di acqua, molto dannosi per quest’esemplare; il terriccio dovrà essere costantemente umido. Durante i mesi autunnali ed invernali, è opportuno ridurre drasticamente le annaffiature e, per garantire una buona umidità ambientale, si consiglia di nebulizzare le foglie frequentemente.

La concimazione della Colocasia va fatta durante i mesi primaverili ed estivi, più precisamente nel periodo vegetativo della pianta. Il fertilizzante, unito all’acqua delle annaffiature, dovrà essere somministrato circa una volta al mese e dovrà contenere, oltre all’azoto al fosforo e al potassio, anche tutti gli altri elementi indispensabili per un corretto e sano sviluppo della pianta.La Colocasia non è immune all’attacco di parassiti quali afidi e cocciniglie, i quali danneggiano l’apparato fogliare, provocando ingenti danni alla pianta. E’ possibile sbarazzarsene manualmente, con l’utilizzo di un batuffolo di cotone impregnato di alcool, o servendosi di prodotti specifici, facilmente reperibili.

Anche le cattive tecniche di coltivazione non sono per nulla salutari: un eccessivo apporto di acqua provoca l’ingiallimento delle foglie, l’esposizione al sole diretto causerà l’appassimento e l’imbrunimento delle foglie, mentre uno scarso apporto di fertilizzante, renderà meno lucente l’apparato fogliare.


venerdì 18 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


La Monstera è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Araceae, anche conosciuta con il nome di Filodendro. Essa è particolarmente presente tra le specie da interni, date le sue caratteristiche ornamentali.

Questa pianta perenne, alta anche 2 m, possiede foglie eterofile molto grandi, di un verde lucido ed intenso . Negli esemplari più giovani esse conservano lamina e margini completi; in quelli adulti le forme iniziano a modificarsi, assumendo spesso la classica forma di cuore. I loro margini sono spesso discontinui, con profonde incisioni e spesso possiedono particolari forature.  Negli esemplari più adulti, le foglie della Monstera, raggiungono anche 1 m di lunghezza. In genere si raggruppano e si aggrappano, intorno ad un tronco d’albero o viceversa attorno ad un bastone ricoperto da muschio. Quest’ultimo funge da sostegno alla pianta stessa. La pianta possiede un fusto provvisto di nodi, poiché da essi si generano radici aeree che s’inseriscono nel sostegno stesso su cui si sviluppano, assicurandosi in questo modo l’assimilazione delle sostanze nutritive. I fiori della Monstera non sono particolarmente decorativi. Essi si presentano nella classica forma a spadice, di colore bianco-giallastro, avvolte da una brattea. Il frutto è a forma di cono e possiede un sapore dolciastro; il suo profumo ricorda vagamente quello  di banana e ananas.  Tale frutto non è mai prodotto qualora la pianta sia coltivata in appartamento.La riproduzione della pianta avviene principalmente durante la stagione estiva, per talea oppure per margotta aerea. Nel primo caso si recide l’apice della pianta subito al di sotto di un nodo, trattando la zona del taglio con una polvere fungicida. La talea ottenuta va piantata in un vaso con terreno fertile ed esposta ai raggi del sole indiretti, alla temperatura di 25-27 °C. Dopo 4-6 settimane la piantina diviene adulta. Nel caso di margotta aerea, si procede avvolgendo un ramo con plastica contenente del terreno; successivamente si chiude il sacco ai due estremi. La porzione di ramo a contatto con il terreno produce radici provvisorie che, quando sono sviluppate, permettono la recisone del ramo il quale, liberato del sacco di plastica, viene trapiantato.


Monstera fiori a spadiceLa Monstera ha le sue origini nelle zone del Guatemala e del Messico meridionale. E’ particolarmente diffusa nelle foreste tropicali dell’America centrale e meridionale. Questa pianta, essendo una specie tropicale, richiede molta luce ma non desidera ricevere in alcun modo i raggi del sole in maniera diretta. In tal caso potrebbe sviluppare macchie giallastre sulle foglie, che andrebbero così a perdere il loro verde lucente. La scarsa luce, invece, potrebbe portare la pianta alla perdita delle sue caratteristiche e al rimpicciolimento delle foglie.Durante l’inverno è consigliabile tenere la pianta a una temperatura minima di 13 °C, d’estate invece la pianta può essere apposta all’esterno, ma all’ombra.  E’ importante che la temperatura massima sia 27 °C.La Monstera richiede un terriccio per piante verdi oppure un insieme di terreno, sabbia e torba per la parte inferiore del vaso. E’ importante che 

Foglie a forma di cuoreesso sia ben drenato, umido durante le stagioni più calde,ma è necessario evitare eventuali ristagni di acqua. In estate è necessario che le foglie siano nebulizzate con acqua tiepida almeno una volta al giorno e spolverate meno frequentemente con un panno umido.

Le concimazioni possono essere compiute anche due o tre volte l’anno, con l’apposito concime diluito per le piante da appartamento. E’ buona norma non esagerare con le dosi poiché potrebbero alterare l’equilibrio stesso della pianta.

La potatura si esegue solo per eliminare le foglie ormai secche o ingiallite.La Monstera può generare macchie brune o giallastre sulle foglie a seconda delle temperature troppo basse in inverno o delle innaffiature eccessive. Nel caso in cui il clima risulti troppo secco, la pianta è esposta all’attacco di cocciniglie cotonose che vanno asportate con un prodotto anticoccidico. Successivamente è consigliabile vaporizzare le foglie e procedere al lavaggio di ciascuna foglia per eliminare i parassiti non ancora adulti. Nelle stesse condizioni climatiche troppo calde, la Monstera può essere anche attaccata dal ragnetto rosso, comparsa che può essere prevenuta assicurandosi una maggiore umidità nell’ambiente e combattuta con specifici prodotti anti-acari.

giovedì 17 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


L’Aralia è una pianta arbustiva perenne facente parte della famiglia delle Araliaceae. Essa è principalmente utilizzata come pianta da giardino o da appartamento, date le sue peculiarità ornamentali.

L’Aralia ha uno sviluppo molto rapido, le sue dimensioni possono, infatti, raddoppiare in un solo anno. Le diverse specie di quest’arbusto possono variare in altezza: dai 50 cm ai 20 m. Le foglie, distribuite in modo alterno, si presentano molto grandi, palmato lobate e talvolta ricoperte di setole in superficie. Esse sono di un verde molto scuro o lucido nella parte superiore, più chiaro in quella inferiore. Gli steli sono spinosi in alcuni esemplari, mentre i fiori hanno la classica forma a pannocchia,di color bianco o verdastro. I frutti, che nascono nella stagione primaverile ed estiva, sono molto simili per forma alle bacche: essi sono tondeggianti e di colore viola scuro.L’Aralia si riproduce per semina, durante la primavera, o per pollone . Nel primo caso è necessario lasciare i semi a germinare in piccoli contenitori alla temperatura di 10-15°C. Quando spuntano dalle due alle quattro foglioline, le giovani piantine devono essere poste in un cassone freddo e, solo nel mese di aprile successivo all’inverno che hanno trascorso nel cassone, possono essere trapiantate in maniera definitiva. Nel secondo caso è possibile procedere alla radicazione dei polloni basali, asportati nel mese di marzo, utilizzando un recipiente freddo con all’interno un terriccio composto da parti uguali di torba e sabbia.


Fiore a pannocchiaL’Aralia è originaria dell’Asia e dell’Australia. Gran parte delle specie provengono dalle ampie foreste montane. In genere l’arbusto si trova in zone che posseggono un inverno piuttosto mite, con gelate quasi assenti, e stagioni estive calde ma non afose. Il substrato che predilige è composto principalmente da terreno concimato,misto a foglie e sabbia, per favorirne il drenaggio.L’arbusto, oltre ad essere una specie perenne, appartiene anche al genere delle piante rustiche . Esse sopportano una temperatura di 2°C. La sua temperatura ideale è quella di 12°C, purché venga altresì protetta da venti freddi. E’ importante che riceva la luce del sole ma non i suoi raggi diretti, in particolar modo nelle ore della giornata in cui sono più forti.L’Aralia ha bisogno di annaffiature frequenti durante la stagione estiva e più sporadiche in quella invernale. E’ importante detergere le foglie, con 

Foglie palmato lobateun panno umido, oltre che assicurarne l’apporto idrico regolare. Qualora la si possegga in appartamento, è consigliabile, in inverno, posizionarla in zone poco riscaldate. Ciò permetterà alla pianta stessa di non perire, nonostante possa avere un’alta umidità nell’ambiente. La rinvasatura va effettuata nella stagione primaverile, posizionando la pianta in un vaso dalle dimensioni maggiori di quello precedente.

La concimazione può essere compiuta in forma liquida, ogni due settimane circa, in estate. Viceversa è possibile utilizzare anche dello stallatico maturo, una volta al mese in autunno ed in inverno.

L’arbusto va potato al fine di ottenerne un aspetto maggiormente ordinato.  Si eliminano i rami di maggior lunghezza, deteriorati o difformi e si applica della polvere di zolfo nelle zone in cui è stata effettuata la recisione.L’Aralia subisce molto spesso l’attacco di afidi, cocciniglie e ragnetti rossi. Nel primo caso è necessario lavare le parti della pianta interessate con un panno leggermente umido e trattare successivamente con prodotti insetticidi appositi. Le cocciniglie e i ragnetti rossi attaccano la pianta,in modo particolare, quando il clima è molto secco: si eliminano entrambi i parassiti trattando le parti interessate con un batuffolo imbevuto di acqua ed alcool. In seguito è consigliabile utilizzare prodotti chimici appositi. Per prevenire tali inconvenienti è necessario nebulizzare di tanto in tanto il fogliame e assicurarsi che l’ambiente sia equamente umidificato.

mercoledì 16 dicembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Il Potos è una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia delle Aracee; essa è molto diffusa e apprezzata per la facilità di coltivazione e la sua resistenza anche a condizioni in genere sfavorevoli. Solitamente è in grado di raggiungere un’altezza di 6 o 8 m, ma allevata in appartamento non supera i 2m; avendo un portamento rampicante, è adatta alla coltivazione in cesti sospesi, a scopo ornamentale. Possiede radici aree che permettono all’esemplare di tenersi a qualsiasi sostegno, foglie dalla forma ovale e talvolta cuoriforme, lunghe fino a 10 cm, di un bellissimo verde chiazzato di giallo, di bianco e spesso di rosa. La pianta produce fiori molto piccoli e raccolti in uno spadice fasciato da una spata colorata.La moltiplicazione del Potos può avvenire sia per talea, in terra o in acqua, sia mediante la divisione della pianta: in quest’ultimo caso, sarà necessario suddividere le radici con i corrispondenti steli al momento della rinvasatura. E’ importante servirsi di un coltello affilato, pulito e disinfettato che impedirà l’insorgenza di possibili infezioni, e poi dividere la pianta in due o più porzioni in base alle sue dimensioni; in seguito, le singole parti si rinvasano come se fossero piante adulte.


Potos foglie screziateIl Potos è originario delle isole del Pacifico, in particolar modo della Thailandia e delle isole Salomone. Il terreno ideale dovrà essere leggero e poroso, composto da un terriccio universale sterile con l’aggiunta di poca torba e sabbia. E’ possibile adoperare anche una composta a base di terra di foglie e torba in parti uguali, con aggiunta di sabbia.La pianta ben si adatta a tutti i tipi di ambienti: non mostra particolari esigenze climatiche, tanto che le temperature possono oscillare tra i 13 ed i 27 °C. Tuttavia, poco sopporta le correnti d’aria fredde, ragion per cui è necessario tenerla al riparo durante i mesi eccessivamente rigidi. Il Potos ama le esposizioni a zone luminose, ma non direttamente irradiate dai raggi del sole: una buona dose di luminosità favorisce l’incantevole variegatura delle foglie.Il Potos necessita di annaffiature frequenti, soprattutto durante la stagione estiva: si consiglia di irrigarle anche 3 volte

Aracee alla settimana in caso di giornate eccessivamente afose; è importante lasciare che il terreno si asciughi tra un apporto di acqua e l’altro. E’ possibile, durante i mesi freddi, ridurre drasticamente le annaffiature. Particolarmente importante per la pianta è avere una buona umidità ambientale: si raccomanda di nebulizzare la chioma con regolarità e posizionare terrine riempite di ciottoli umidi.

La concimazione del Potos va fatta nel periodo primaverile e in quello estivo, somministrando del fertilizzante liquido, meglio se metà dose, ogni 4 o 5 settimane. Inoltre, una buona e regolare cimatura degli apici incoraggerà uno sviluppo più rigoglioso e compatto.Cattive tecniche di coltivazione  possono provocare molti danni all’esemplare di Potos: in caso di temperature troppo basse, di annaffiature eccessive e correnti di aria, le foglie tenderanno ad ingiallirsi ed infine a cadere; se la luminosità risulta insufficiente, le foglie perderanno la loro screziatura.

Il Potos è spesso minacciato anche dalla presenza del ragnetto rosso che prolifera in ambienti eccessivamente secchi: è possibile sbarazzarsene mediante l’utilizzo di prodotti acaricidi.

Anche la muffa grigia è un pericoloso nemico del Potos: determina la comparsa di macchie scure e di ammassi polverulenti sulle foglie. Sarà necessario eliminare le parti danneggiate e utilizzare un prodotto anticrittogamico.