La Gynura è una pianta rampicante, appartenente alla famiglia delle Asteraceae; essa è costituita da foglie dalla forma lanceolata, con i margini leggermente dentati, e rivestite da una fitta peluria viola brillante. Produce fiori molto simili alle margherite, riuniti in grappoli e dalle tonalità che vanno dal giallo all’arancione: tuttavia, essi vengono recisi non appena iniziano a fiorire, in modo da evitare che la pianta si indebolisca o assuma un aspetto sgraziato. Dal momento che risulta essere un esemplare molto appariscente, almeno nel suo periodo di massimo sviluppo, è indicato anche per la coltivazione in panieri sospesi.La moltiplicazione della Gynura avviene principalmente per talea: si preleva una parte della pianta dai boccioli giovani, intorno al periodo primaverile, e viene messa a radicare in un vaso di circa dieci centimetri di diametro, riempito di torba e sabbia in parti uguali, alla temperatura di circa 20°C.
La Gynura è originaria dell’India e dell’Africa Occidentale. Per gli esemplari allevati in vaso, si consiglia di servirsi di un substrato costituito da terra fertile, torba, terriccio di foglie ben scisse e sabbia grossolana, così da facilitare il drenaggio dell’acqua di irrigazione ed evitare fastidiosi e dannosi ristagni idrici.
La pianta ha bisogno di essere annaffiata abbondantemente soprattutto nel periodo estivo, mentre nei mesi autunnali ed invernali, l’apporto d’acqua può essere drasticamente diminuito: la si può irrigare quel tanto che servirà a non far seccare il terriccio.
Dal momento che la Gynura predilige ambienti umidi, l’ideale sarebbe nebulizzare le foglie: si consiglia di farlo, se è possibile, la mattina presto, poichè si potrebbero formare delle piccole vesciche scure sulle foglie se la si espone ai raggi del sole troppo caldi.
Durante i mesi primaverili e quelli estivi, si consiglia di servirsi di un buon concime liquido, unito all’acqua di irrigazione, ogni tre o quattro settimane; nei mesi freddi, le fertilizzazioni vanno sospese.
La Gynura non è immune all’attacco di parassiti quali le Cocciniglie cotonose: esse appaiono in prevalenza sui fusti e sui lati delle foglie, e attaccano per lo più la base della pianta, lasciando integri gli apici. Naturalmente, essi possono essere eliminati con prodotti antiparassitari, come i pidocchi e gli afidi, altri parassiti che possono attecchire la salute della pianta.
Uno scarso apporto d’acqua, inoltre, può indurre le foglie a scurirsi: si consiglia di rimediare con tempestività e riprendere ad innaffiare la pianta con regolarità e abbondanza. Anche un ambiente poco luminoso può provocare danni notevoli alla Gynura: le foglie appassiscono o perdono le loro venature rossastre, diventando smorte e sbiadite; per porvi rimedio, è necessario collocare la pianta in un luogo molto più soleggiato.
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