L’Echinocactus Grusonii, più comunemente conosciuto come “Cuscino della Suocera”, “Palla D’oro” o “Grusone”, è una succulenta appartenente alla famiglia delle Cactaceae. Originario del Messico centrale, pur essendo tra i cactus più conosciuti e più venduti al mondo, purtroppo in natura questo splendido esemplare rischia l’estinzione.
Il suo nome botanico deriva dal greco ἐχῖνος (ekhînos, “riccio”), come conseguenza delle sue caratteristiche e inconfondibili spine, indispensabili per trattenere l’acqua.
Il Grusone ha una forma perfettamente sferica, con coste ben distinte di colore verde acceso e le numerose spine gialle (che richiamano il color oro). In cima, dove tende ad appiattirsi leggermente, troviamo un’aureola giallastra e ricoperta di peluria. Questa pianta può raggiungere diametri di 80/90 cm ed è xerofita, significa quindi che può sopravvivere a lunghi periodi di siccità.
Si coltiva facilmente, sia in appartamento (a patto che ci sia tanta luce) che in esterno, dove predilige zone assolate. Si moltiplica facilmente per seme.
In quanto a fioriture, si può dire che il Grusone si faccia particolarmente desiderare. Per ammirare i suoi fiori gialli e a forma di imbuto dobbiamo attendere l’età adulta (generalmente intorno ai vent’anni). La sua area di origine è il Messico centrale, precisamente lo Stato di Queretaro (Hildmann 1891). In natura (ricordiamo che purtroppo è in via di estinzione) nasce e vive ad altitudini comprese tra i 1.400 – 1.900 s.l.m. in aree semidesertiche e/o rocciose. È, infatti, una pianta molto resistente, che si adatta a diversi climi e terreni. Ha senza dubbio bisogno di molta luce e nel periodo vegetativo gradisce qualche ora di sole diretto. Per evitare brutte scottature (la pianta nei punti scottati tenderebbe ad ingiallire), è sempre consigliabile abituarla gradualmente al sole una volta uscita dal periodo invernale.Questa cactacea ama le temperature calde ed il sole. In inverno, se mantenuta completamente asciutta, può affrontare temperature che scendono sotto lo zero.
Il Grusone è di facile gestione. Come quasi tutte le cactaceae, predilige terreni ben drenati (si possono utilizzare terricci già pronti specifici per cactaceae o crearli semplicemente aggiungendo al terriccio universale sabbia, pomice, lapillo, torba). Le innaffiature dovrebbero iniziare a primavera e terminare con l’arrivo dell’autunno (marzo-ottobre). Si consigliano innaffiature regolari (settimanali) o comunque a terriccio completamente asciutto. Nel periodo vegetativo si consiglia un concime liquido povero di azoto (N) e ricco di fosforo (P) e potassio (K) (specifico per cactaceae, N-P-K:3-6-12) da somministrare circa una volta al mese. È sempre buona abitudine non esagerare con i concimi per evitare di indebolire la pianta, che crescerebbe troppo velocemente.
La crescita naturale è abbastanza lenta. Il rinvaso va effettuato ogni 2/3 anni, avendo l’accortezza di utilizzare vasi di una sola misura più grande. Scegliere sempre vasi bassi e larghi (tipo ciotola) in terracotta/ceramica. Infine, è molto importante fare attenzione alle numerose spine durante questa operazione: è consigliabile utilizzare guanti e muovere la pianta delicatamente aiutandosi con fogli di giornale arrotolati o polistirolo.
Questa bellissima cactacea è una pianta robusta, che non presenta grandi problemi. Il suo nemico principale è sicuramente il marciume causato da troppe innaffiature o da un terreno non sufficientemente drenato. Potrebbe, inoltre, essere attaccata dal ragnetto rosso o da cocciniglia: in quel caso si suggeriscono prodotti specifici.
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