L’eleagno, elaeagnus pungens, è un arbusto di grandi dimensioni, dalla crescita rapida, che raggiunge facilmente i 4 metri di altezza. Appartiene alla famiglia delle eleagnaceae ed originario del continente asiatico, incluse Cina e Giappone, ma ormai è diffuso in tutto il mondo.
Alcune specie sono originarie del nostro territorio, come ad esempio l’elaeagnus angustifoliaconosciuto con il nome di “olivello” o “olivagno”, dalle foglie di color dorato nella pagina superiore e argentate in quella inferiore, che nella stagione autunnale produce frutti commestibili. In generale tutte le piante di eleagnus presentano un fusto e dei rami molto lisci, di color grigio rossiccio, quando sono ancora giovani, mentre col passare degli anni, la corteccia subisce delle scanalature nel senso della lunghezza e diviene di colore grigio cenere. Le foglie, di forma per lo più ovale, sono di colore verde acceso, in alcuni casi con striature giallastre. Infine, dalla metà dell’autunno le piante producono dei piccoli fiori molto profumati che a maturazione avvenuta diventano frutti, a forma di oliva, di colore rosso.
La pianta tollera bene il clima costiero e qualora la si volesse coltivare deve esser posta in terreni fertili, che non facciano ristagnare l’acqua, e in posizione soleggiata. Necessita di leggere potature primaverili ed è consigliabile (in quel periodo) eliminare qualsiasi ramo che abbia foglie verdi.
Curiosità: Sono molti gli uccelli che si nutrono dei suoi frutti ma fra tutti il più “goloso” è il beccofrusone dei cedri, cedar waxwings, una specie sedentaria, presente soprattutto nell’America Settentrionale.
Negli anni 80 nella contea di Brazos, in Texas, fu condotto uno studio in cui i ricercatori verificarono che in meno di un mese (8 marzo – 5 aprile) morivano più di 300 beccofrusoni nel tentativo di accaparrarsi i frutti di eleagno prodotti da piante cresciute in prossimità delle autostrade.
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