Lo zafferano è una spezia ottenuta dai fiori della qualità di crocus sativus, dai quali si prelevano i grandi stimmi, che dovranno essere essiccarli per ottenere la polvere di zafferano.
Gli antichi egizi lo adoperavano come colorante per i tessuti e, per produrre la profumi e unguenti per la pelle. La regina Cleopatra adoperava lo zafferano come cosmetico, per via del suo colore dorato, lo usava per tingersi la pelle, le unghie, le labbra. Nella civiltà greca nel 2000 a.C., civiltà per la quale l’estetica del corpo era molto importante, impiegavano lo zafferano come colorante per il corpo, in particolare di quello femminile, inoltre veniva adoperato per la colorazione delle vesti, ed era uno dei principali ingredienti nella preparazione di profumi. Al tempo dei romani, l’importazione fosse stata vietata, lo zafferano veniva “clandestinamente” importato in polvere dalla Grecia e, sotto forma di unguenti e profumi dalle regioni orientali, inoltre Plinio lo indicava come cura in caso di ulcere, tosse e dolori al torace. Qualche secolo più tardi, il commercio dello zafferano era talmente importante che nella Repubblica di Venezia si aprì un ufficio commerciale specializzato solamente nell’acquisto dello zafferano.
Citazioni sullo zafferano si ritrovano persino nella Bibbia, nel quarto capitolo del Cantico dei Cantici è definito come una delle più pregiate essenze.
Si ritiene che lo zafferano fu introdotto in Europa dai Fenici, popolo di grandi navigatori e commercianti, anche se alcune fonti riportano che furono gli Arabi ad importare la preziosa spezia nel continente europeo intorno al X secolo. Le prime specie di fiore di croco coltivabili furono introdotte in Italia intorno al 1300 da un frate domenicano.
Il motivo per il quale lo zafferano è così prezioso è che per ottenerne 125 g servono oltre 20.000 stimmi di fiori che devono essere raccolti a mano per non essere rovinati.
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