VERDE TIME

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martedì 20 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : COME SALVARE LE PIANTE DAL GELO

 


Infatti, con il calo crescente delle temperature, la minaccia incombente del gelo diventa reale. In campagna, le colture più in pericolo sono quelle coltivate in piena terra, all’aperto, quali cavoli, broccoli, cicorie. Non solo le piante dell’orto, anche quelle che abbiamo coltivato in balcone potrebbero risentirne.

Stiamo parlando di piante da fiore quali bouganville e gelsomini, ma anche piante aromatiche quali rosmarino, maggiorana e basilico. Possono soffrire il gelo anche le piante da frutto quali agrumi ed olivi.

Quali sono i rischi effettivi per le nostre piante con l’arrivo del gelo? Le piante, con l’arrivo del gelo, potrebbero bruciarsi e persino morire. In questo modo, il tuo lavoro di tenere in vita le piante con tanta pazienza, sarebbe vanificato in pochissimo tempo. Il rischio di gelate è concreto soprattutto di notte, quando le temperature potrebbero scendere di più. Anche i soli sbalzi termici, potrebbero alterare la vita delle piante compromettendone la sopravvivenza e la produttività fino alla prossima primavera. Se le tue piante sono state danneggiate dal gelo presentano delle  foglie che, al tatto, sono molli e di fatto bagnate. Sembrano bagnate ed umide poiché, al loro interno, si è formato del ghiaccio. Quest’ultimo ha interrotto il circolo naturale dell’acqua nel vegetale. Ciò può accadere soprattutto a quelle piante considerate annuali.

Prima di pensare a come proteggere le piante, però, è necessario conoscere le loro caratteristiche. Non necessariamente tutte le piante vanno protette. Alcune resistono bene anche alle basse o bassissime temperature e, magari, necessitano soltanto di alcuni accorgimenti. Non sarà necessario, ad esempio, proteggere alcune piante sempreverdi, come i pini. La protezione delle piante dal freddo dipende anche dalla zona geografica cui si appartiene.

Il pericolo gelate può perdurare anche in primavera con quelle che vengono chiamate tardive. In quel caso, i danni potrebbero essere ancora più pericolosi poiché le piante potrebbero essersi svegliate dal loro riposo vegetativo.

Prima di aspettare che siano le previsioni meteo ad annunciare le gelate, meglio giocare d’anticipo. Di seguito ti daremo alcune dritte per farsi trovare preparati, prima dell’arrivo di eventuali emergenze gelo.

Il proprio angolo verde potrà essere salvato con alcuni accorgimenti. Le piante che hai sul terrazzo, quelle che temono il freddo, devono essere entrate.

Puoi metterle in casa oppure nelle scale del condominio, ove possibile. Se hai cantine o garage illuminati, potrai metterle anche lì. Se, invece, non hai spazi coperti dove mettere le piante, potrai avvicinare i vasi contro il muro, otterranno più calore.

Sempre per far avere più calore alle piante, può essere utile sollevarle da terra. Tra il pavimento ed il vaso puoi mettere uno strato di polistirolo.

Quando metti le piante dentro casa attenzione che il clima non sia troppo secco. Inoltre, la temperatura ideale dovrebbe aggirarsi attorno ai 15, 20 gradi per evitare sofferenze. Per le piante in piena terra, potrai difenderle coprendole con un telo traspirante, in tessuto non tessuto, che generalmente viene usato per i limoni. I lembi dovrai metterli sotto il vaso, per serrare meglio la tua pianta. Questi teli sono più facili da gestire rispetto alle coperture in plastica. Queste ultime, infatti, andrebbero aperte per evitare la formazione dell’umidità. I rami possono essere legati con lo spago ma attenzione a non graffiarli.

Con le gelate in arrivo, inoltre, ricordati che la pianta dovrà essere annaffiata soltanto lo stretto indispensabile. Questo accorgimento ti farà scongiurare possibili ristagni nel sottovaso che favorirebbero il gelarsi della pianta.

Da evitare anche le potature che dovrebbero essere rimandate a fine inverno. Considera che più fronde conserva la pianta, più sarà protetta dal gelo. Un aiuto in più può essere quello di proteggere i vasi, ad esempio, con dei fogli di giornale. Obbiettivo: tenere al caldo le radici.

Un altro metodo non molto conosciuto ma efficace è quello di creare un infuso con la valeriana. Le proprietà della valeriana sono ben note per l’uomo ma anche per le piante. L’infuso servirà anche per aumentare la produttività della pianta stessa.

Per prepararlo ti serviranno delle infiorescenze fresche da lasciare in ammollo per 3/4 giorni. Una preparazione base, prevede circa 10 litri di acqua con 50 grammi circa di fiori. Trascorso il tempo necessario, dovrai filtrare il composto e vaporizzarlo sulle piante alla sera.

lunedì 19 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : KUMQUAT

 


Il mandarino CineseCumquat o Kumquat o Fortunella è un agrume coltivato in vaso e in giardino come pianta da frutto e soprattutto come pianta ornamentale grazie ai suoi frutti aranciati che spiccano nel colore verde delle foglie.

Si tratta di un agrumeCitrus nobilis, della famiglia delle Rutaceae,  originario della Cina meridionale che detiene il primato mondiale per la coltivazione.

Si tratta di un piccolo albero , alto circa 2 metri, provvisto di una robusta radice fascicolata. Presento un tronco di piccole dimensioni ricoperto da una sottile corteccia bruno -verdastra.

La chioma presenta numerosi rametti legnosi ricoperti da un ricco fogliame sempreverde.

Le foglie sono ellittiche-lanceolate, lucide, coriacee di colore verde intenso e gradevolmente profumate. Durante il periodo della fioritura sui rami fanno la comparsa gruppi di piccoli fiori bianchi e profumati simili a quelli del mandarino.

frutti ovali o tondeggianti dal sapore delicatamente acidulo non sono velenosi, ma anzi sono interamente commestibili (anche la buccia) e sono ottimi per la preparazione di bevande dissetanti, di macedonie e di un ottime liquore dal sapore gradevolmente agrumato.

I frutti persistono a lungo sulla pianta e la loro polpa, divisa in 4 o 5 segmenti, contiene due o cinque semi.

Il mandarino cinese, Kumquat, coltivato in vaso, per poter fiorire e fruttificare, va concimato ogni anno, in primavera, almeno ogni 20/30 giorni con letame maturo. In estate invece aggiungere all’acqua delle annaffiature Una volta al mese) del concime complesso nella dose di 20/30 grammi per decalitro. Importante: ricovero invernale in zone riparate dal freddo e dai venti; dalla ripresa vegetativa all’aperto, in zone soleggiate per molte ore al giorno e sempre in primavera rinnovare lo strato superficiale di terreno. La buccia dei frutti è dolce, molto aromatica e commestibile. Il Mandarino cinese fiorisce in estate.

Predilige i luoghi luminosi e soleggiati. Ama le estati calde con temperature anche superiori ai 30 °C  e resiste a temperature molto basse fino ai −10 °C senza problemi se viene protetto dai venti e dal gelo invernale con tessuto traspirante. Se coltivato in vaso in casa va tenuto lontano da fonti di calore. Ama i terreni sciolti, di medio impasto, fertili, ben drenati e lavorati a fondo e mantenuti appena umidi e senza i ristagni idrici. Necessita di annaffiature regolari e costanti almeno una volta a settimana durante i periodi di prolungata siccità per garantire  una buona fruttificazione e la regolare maturazione dei frutti. Nel periodo inverno-primavera la pianta allevata in piena terra si accontenta delle acque piovane e pertanto le irrigazioni vanno praticate solo de le piogge sono del tutto assenti. Prima della fioritura somministrare concimi azotati. Durante l’anno concimare con fertilizzanti a base di fosforo e potassio. Ogni anno a fine inverno, terminata la raccolta dei frutti somministrare del letame maturo per assicurare al Kumquat le sostanze nutritive necessarie per il suo sviluppo.

Il mandarino cinese o Kumquat, può essere coltivato anche in un vaso largo e profondo preferibilmente di plastica in modo da poterlo riparare dal freddo  nelle zone caratterizzate da freddo e gelo prolungato.

Va posto in una zona soleggiata per molte ore del giorno e al riparo del vento. Va annaffiato con maggiore frequenza quando il terreno è completamente asciutto. Per vederlo in fiore e  e produrre frutti, va concimato ogni anno, in primavera, almeno ogni 20/30 giorni con letame maturo. In estate, invece una volta al mese, nell’acqua delle annaffiature va diluito del concime complesso nella dose di 20/30 grammi per decalitro. Il Kumquat allevato in vaso va trasferito in un contenitore leggermente più grande del precedente dopo la raccolta dei frutti ovvero quando entrerà in dormienza (periodo di riposo vegetativo). Il rinvaso generalmente si effettua in primavera. Il terriccio deve essere nuovo e fertile, misto a sabbia, letame ben maturo e polvere di lupini. Si consiglia di stratificare sul fondo del vaso della ghiaia grossolana o dell’argilla espansa per favorire il drenaggio ed evitare il marciume radicale e funghi vari. Dopo il rinvaso annaffiare abbondantemente e posizionare il Kumquat in un luogo soleggiato e riparato dal vento.

Le varietà più coltivate sono:

  • il mandarino comune, detto anche di Avana,
  • il mandarino tardivo, detto di Ciaculi,

Entrambi si propagano per seme, per talea e soprattutto mediante l’innesto.

Tra i portainnesti trovano largo impiego:

  • l’arancio amaro,
  • l’arancio trifogliato,
  • il mandarino Cleopatra.

Varietà ibride

Dall’ incrocio di Kumquat ovale e del mandarino clementino è stato ottenuto il Kucle. che è utilizzato per la composizione di dolci, per la preparazione di marmellate, ma anche per la produzione di aromi e profumi.

 La potatura va fatta ogni anno nel mese di maggio, recidendo i rami secchi, i succhioni sterili che crescono sui rami ed eventuali polloni basali che assorbono gran parte dell’energia della pianta. Vanno accorciati anche i rami lunghi e disordinati per conferire armonia di forma alla chioma e diradati quelli più interni che accavallandosi riducono l’arieggiamento e il soleggiamento.

In cucina, questi mandarini vengono utilizzati per preparare è uno squisito liquore, delle marmellate o confetture di kumquat o della frutta secca e in pasticceria e nell’industria dolciaria degli ottimi canditi.

In giardinaggio le piante vengono apprezzate come ornamentali sempreverdi da piena terra e da vaso. Il kumquat ha numerose proprietà: è antibatterico, antinfiammatorio, antitumorale, fortemente antiossidante grazie alla vitamina C e ai numerosi fenoli e fa anche molto bene alla pelle.

I frutti del Kumquat anche se di piccole dimensioni sono ricchissimi di vitamina C, e sono anche una discreta fonte di acido pantotenico, riboflavina, acido folico, ferro, manganese e calcio. Kumquat significa tangerino d’oro o rancia dorata.

Viene chiamato anche Kingen. Il Kumquat anche se un agrume differisce dal genere Citrus in quanto durante l’inverno entra in un periodo di dormienza e pertanto non emette più germogli o nuove gemme. Per questo motivo resiste anche a temperature al di sotto dei 0 ° C.  E’ facile da coltivare nelle zone con climi temperati o tendenzialmente freddi. E’ protagonista nei fumetti Walt Disney di Topolino essendo il frutto prediletto di Eta Beta. Nella versione italiana è invece sostituito dalla naftalina, perchè il frutto era per lo più sconosciuto.

domenica 18 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : PIANTE COLORATE DA APPARTAMENTO

 


Se hai pensato di riempire la tua casa di piante, allora hai senza dubbio fatto un’ottima scelta. Sì perché le piante e i fiori sono in grado non solo di abbellire la casa ma anche di renderla più rilassante e sana. Rilassante perché il solo prendersi cura delle piante permette alla nostra mente di calmarsi. Anche guardare la bellezza delle piante è in grado di calmare la mente.

Per quanto riguarda i benefici per la salute dell’aria, le piante notoriamente sprigionano ossigeno. Inoltre, alcune sono in grado di migliorare la qualità dell’aria. Possono assorbire, infatti, delle sostanze nocive sprigionate da detersivi o dalle vernici presenti, ad esempio, sul mobilio. Altre tipologie di piante assorbono l’umidità, altre ancora profumano l’aria neutralizzando i cattivi odori.

Tutti questi benefici, ovviamente, non arrivano se non si mette un poco di impegno nella cura delle piante che vivono nella propria casa. Annaffiature, potature, pulizia saranno ripagate alla grande dal colore che le piante offrono.

Tra le piante da appartamento più apprezzate, spiccano quelle colorate. Che siano ricche di fiori o caratterizzate da fiori, le piante varietà di piante colorate sono tantissime. Di seguito te ne mostriamo dieci tra cui scegliere. Anche se il freddo è arrivato, ciò non ci vieta di acquistare fantastiche piante da appartamento. Se ti piace l’effetto, puoi anche pensare di ricreare una piccola giungla urbana, a misura di salotto. Ricorda, però, che la giungla non è mai monocromatica.

Oggi parleremo di 5 piante d’appartamento bellissime, coloratissime, delizie per gli occhi che, sicuramente, mettono di buon umore e riducono anche lo stress mentale. Scopriamole insieme. 

Orchidea

L’orchidea proviene dai paesi tropicali e comprende oltre 750 generi di piante, con oltre 20000 specie che, in Italia, si restringono a 200. Anche se si pensa diversamente, le orchidee sono abbastanza semplici da coltivare.

Necessitano di luce filtrata e poche annaffiature poiché i ristagni d’acqua sono molto pericolosi. Attenzione a non mettere le orchidee vicino alle fonti di calore. La loro temperatura ideale, infatti, si inscrive sui 15/18 gradi. Se la temperatura è troppo bassa, le radici potrebbero marcire.

Ogni anno, in primavera, l’orchidea dovrebbe essere rinvasata, facendo attenzione a disporre sul fondo il materiale drenante. Il vaso non deve essere troppo grande. Attenzione anche al pH che dovrebbe essere attorno a 6.

Fittonia Albivenis

Le foglie della Fittonia sono molto belle e decorative. Dato che ha la tendenza a ricadere, sono perfette se disposte in vasi appesi. Originaria del Perù, è una pianta molto semplice da coltivare. Il microclima perfetto per questa pianta è umido per questo, una buona idea è vaporizzare dell’acqua. 
I vasi perfetti, inoltre, non sono tanto profondi e, sul fondo, necessitano dei pezzi di coccio ed uno strato di argilla espansa nel sottovaso. Andrà aggiunto sempre un filo d’acqua per garantire quel microclima umido.

Calathea Triostar

La Calathea Triostar è una pianta tropicale con delle foglie molto decorative. E’ una pianta perenne che teme i ristagni idrici, ma necessita costanti nebulizzazioni. Inoltre, preferisce la mezz’ombra e temperature che non scendono al di sotto dei 20 gradi.

Acalypha hispida

Appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, la Acalypha hispida è un arbusto che può raggiungere anche i 100 e 150 cm. E’ perfetta anche per appartamenti con scarse metrature anche perché la sua altezza massima potrà essere ottenuta soltanto dopo molti anni (circa 10/20).

Tradescantia Nanouk

Indicata anche per chi il pollice verde, proprio non ce l’ha, la Tradescantia nanouk ha foglie carnose dal color verde smeraldo. Anche questa pianta, si presta bene ai vasi sospesi. Resistente e facile da coltivare, è nota anche con il nome di erba misera.

Bromelia

La bromelia è una pianta da appartamento che può resistere dai tre ai sei mesi. Necessita di annaffiature costanti e di luce solare. Attenzione, però, perché la bromelia fiorisce una sola volta nella sua vita.

Anthurium Andreanum Lila

Anche l’Anthurium Andreanum Lila è una pianta tropicale che resiste bene alle temperature che oscillano tra 15 e 20 gradi. E’ molto semplice da curare, a prova di pollice nero. Durante l’inverno, va annaffiata poco.

Sterlizia

Caratterizzata da fiori molto particolari, che vengono chiamati anche uccelli del paradiso, la sterlizia vive bene in un ambiente molto illuminato ma non troppo caldo avendo, anch’essa, origini tropicali.

Dracena

La dracena teme le correnti d’aria ma, in linea di massima, predilige le zone della stanza ben illuminate. Il suo nome deriva dal greco drakaina che significa femmina di drago.

Cactus di Natale

La Schlumbergera Buckleyi, meglio nota come Cactus di Natale, fiorisce in tanti fiori che coloreranno l’inverno della tua casa. Ricorda che non tollera il gelo ma ama l’umidità.

sabato 17 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : CUSCINO DELLA SUOCERA

 


L’Echinocactus grusonii comunemente conosciuto con il nome di Cuscino della suocera è una pianta grassa simile ad un porcospino, infatti il suo nome deriva dal greco Echinos che significa per l’appunto porcospino.

Il cuscino della suocera chiamato anche sfera d’oro o  Grusone è una pianta di facile coltivazione sia in vaso e sia a dimora nei giardini rocciosi. Il Cuscino della suoceraEchinocactus grusonii, è una pianta grassa xerofila originaria del Messico che appartiene alla grande famiglia delle Cactaceae. In natura è diffusa allo stato spontaneo

E’ un tipo di cactus caratterizzato da uno sviluppo molto lento (per crescere impiega anni) ha un fusto tondeggiante segnato da marcate costolature, ricoperte da areole spinose composte da spine  di colore giallo chiaro, grandi e molto appuntite. Le spine sono foglie modificate la cui funzione è quella di limitare al massimo la perdita di acqua mediante evaporazione.

Quando la pianta raggiunge i 15 anni di età produce dei fiori cotonosi, a forma di imbuto, di colore di colore giallastro che mediamente raggiungono la lunghezza di 5 -7 centimetri. I petali dei fiori hanno le diverse tonalità di giallo. I fiori sbocciano in primavera o in estate e sono di colore giallo tenue. Il Cuscino della suocera , come le altre varietà di piante grasse o succulente, ama una posizione luminosa e soleggiata, con una leggera semi ombreggiatura estiva, nelle ore più calde del giorno. I raggi cocenti del sole potrebbero causare serie ed estese scottature. Tollera bene il freddo e resiste anche a temperature a fino a -5 °C. Predilige il terreno ben drenato, costituito da terriccio universale mescolato a sabbia o lapillo. Il Grusone va annaffiato in estate, ogni 20 giorni a terreno completamente asciutto.

Va concimato nel periodo primavera – estate, ogni 15 giorni, con del concime specifico per cactacee povero in azoto (N) e più ricco in potassio (K) e fosforo (P), diluito nell’acqua delle annaffiature.

L’Echinocactus è una pianta facile da coltivare in vaso come anche in appartamento, purché in estate venga trasferita all’aperto sul balcone, sul terrazzo  o nel cortile della propria casa. Ovviamente il vaso deve avere dimensioni adeguate alle dimensioni delle radici e al volume della testa. Va collocato in ambiente particolarmente luminoso e ricoverato quando la temperatura scende sotto i 5 gradi.

Varietà di Echinocactus

Altre specie simili al Grusone molto ricercate sempre a scopo ornamentale, sono:

  • l’Echinocactus horizonthalonius
  • l’Echinocactus ingens.

Echinocactus horizonthalonius

L’Echinocactus horizonthalonius, una cactacea globosa di  colore verde -bluastro con corpo costoluto ricco di spine lunghe circa 4 cm di un bel colore giallo-marrone. Questa specie fiorisce anche in appartamento e i fiori molto vistosi e decorativi sono di colore rosso-rosato. 

Echinocactus ingens

Si tratta di cactus di grande dimensioni a crescita lenta, che nei luoghi di origine t cresce fino a 2,5 metri di altezza e 1,5 metri di larghezza. E’ molto longevo e può vivere più di cento anni. Si presenta   con un fusto globulare-cilindrico che crescendo assume la forma di una botte con l’apice leggermente schiacciato ricoperto da lanugine gialla. Il fusto colore grigio-blu vira al verde giallastro con venature rossastre. L’apice è coperto di lanugine gialla. Le leggermente tubercolate aumentando con l’età della pianta (6 – 48),e le spine radiali sono spesse e rigide, lunghe circa 3 cm, nere, marroni o grigio con punte marroni. I fiori sono tubolari e di colore giallo vivo.

Il nome Echinocactus della pianta deriva dal greco echinos, porcospino, in riferimento alle numerose numerosissime spine che ricoprono il suo fusto. Il Cuscino della suocera è chiamato anche sfera d’oro, barile d’oro, grusone o grusoni. Non è una pianta tossica o velenosa, ma le spine possono essere molto dolorose e pericolose soprattutto per i bambini e per gli animali domestici, cani e gatti, che urtandole accidentalmente possono riportare gravi ferite. Nel gergo dei fiori e delle piante assume il significato di perseveranza.

Regalato alla suocera invece ha un significato negativo di persona indesiderata.

venerdì 16 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : PIANTE NANE DA INTERNO

 


Ti piacerebbe portare un pizzico di verde dentro casa tua ma hai paura che la tua abitazione sia troppo piccola? Niente paura! Esistono delle piante che possono vivere perfettamente anche nelle case di metrature più piccole, grazie alle loro dimensioni contenute.

Sto parlando delle piante nane o, in generale, piccoline, che necessitano di poco spazio.

Nonostante il loro formato mignon, anche queste piante necessitano di cure, ma saranno in grado di regalarti un ambiente fresco e pieno di vitalità, come soltanto le piante sanno fare. Del resto, molte piante possono risanare l’aria della nostra casa, assorbendo l’anidride carbonica e rilasciando ossigeno. Oppure, possono assorbire alcuni elementi dannosi delle nostre case, rilasciati da vernici, solventi o detersivi.

In linea di massima, avere delle piante di cui occuparsi in casa è positivo per il benessere mentale. Inoltre, le piante hanno un effetto benefico sulla nostra psiche. E ciò è possibile anche se non dovessimo disporre di un terrazzo adatto ad ospitare le piante. Vero è che anche all’interno, le piante dovrebbero essere posizionate in modo corretto.

Crassula ovata

Nota anche come albero di giada, la Crassula Ovata è una pianta succulenta che vede le sue origini in Africa meridionale. Si presenta come un arbusto dal fusto marrone chiaro ramificato. Le sue foglie sono ovali e verde chiaro, dall’aspetto molto carnoso.

Le sue dimensioni non superano il metro d’altezza. I suoi fiori primaverili sono rosa o bianchi, che si raggruppano in mazzetti. La Crassula Ovata è molto diffusa e facile da coltivare.

Bambù della Fortuna

Il bambù della fortuna, come comunemente viene chiamato, è la dracena sanderiana, una pianta sempreverde che viene coltivata principalmente per il buon auspicio a cui dovrebbe portare.

I rami crescono in modo ellittico mentre le radici sono molto corte e bianche. Delle foglie lanceolate sono presenti alla sommità dei rami. E’ una pianta che non fiorisce mai, se non nei luoghi di origine.

Pothos

La Scindapsus, questo il nome latino del Pothosè una pianta tra le più diffuse nelle case di tutto il mondo. Si tratta, infatti, di un vegetale particolarmente semplice da coltivare anche in condizioni non ottimali per altre piante. Infatti, il pothos può sopportare anche siccità, carenza di luce e polvere.

Le sue foglie sono ovali e forma di cuore. La sua crescita vigorosa e decadente si presta bene a far appendere il vaso in cui conterrai la pianta. Tra le sue qualità spicca quella di depurare l’aria.

Zamioculcas

Questa pianta richiede davvero pochissime cure, ma ti ripagherà con tanti steli forti e foglie lanceolate. Chiamata anche gemma di Zanzibar o Zamia, non teme il caldo ma potrebbe soffrire a temperature che scendono al di sotto dei dieci gradi.

Sanseveria

Oltre a sedurre gli arredatori di interni, la Sanseveria ha il merito anche di purificare l’aria. Viene chiamata anche lingua di suocera e difficilmente supera il metro e mezzo di altezza.

Ficus pumila

Il Ficus Pumila proviene dall’Asia tropicale ed è rampicante sempreverde. I suoi fusti possono raggiungere anche 60/80 centimetri. Le foglie piccoline sono verdi ma, in alcuni casi, possono essere variegate in bianco. Il Ficus Pumila teme particolarmente il freddo.


Areca

Dal fusto rigido della Chrysalidocarpus lutescens, questo il suo nome scientifico, si diramano foglie lunghe di un bel verde brillante. Anche se è molto difficile che in vaso fiorisca, è molto bella da vedere.

Medinilla

Le origini della Medinilla magnifica, sono da rintracciarsi nelle Filippine. Le sue grandi infiorescenze rosa, che decadono, le danno un aspetto molto bello e decorativo. Non è raro che questa pianta possa arrivare a sfiorare i due metri di altezza.

Pino di Norfolk

L’Eterofilla Araucaria è l’unica specie che può essere coltivata anche in salotto. Se lasciata in terreno aperto può crescere anche di 15 centimetri ogni anno.

Fiore di cera

Appartenente al genere Hoya, di cui fanno parte 200 specie circa, il fiore di cera viene chiamato così a causa della sua struttura cerosa. I suoi fiori sono molto delicati e particolarmente stupefacenti tanto che ricordano dei manufatti in porcellana o, appunto, in cera. La pianta in questione è generalmente rampicante o strisciante ma ci sono anche varianti arbustive.

La fioritura avviene generalmente tra aprile e maggio e prosegue fino a settembre oppure ottobre. Attenzione, però, fioriscono soltanto le piante di almeno due anni.

giovedì 15 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : GRISELINIA COLTIVAZIONE

 


La Griselinia è una pianta sempreverde coltivata a scopo ornamentale per recinzioni, siepi da giardino nelle case al mare o come siepi frangivento nelle zone molto ventilate. Al genere della Griselinia della famiglia delle Cornaceae, appartengono diverse varietà di piante sempreverdi e perenni originarie delle zone costiere dell’emisfero australe, diffuse allo stato rustico prevalentemente in Nuova Zelanda e Cile. Alle nostre latitudini, la Griselinia viene coltivata come pianta da siepe nelle regioni con clima invernale mite.

La Griselinia è un arbusto persistente, cespuglioso, eretto e compatto che di solito fa 3 a 5 m di altezza e 2-3 m di larghezza. Generalmente sviluppa una chioma tondeggiante, fittamente ramificata fin dalla parte rasente al suolo. I rami sono eretti, spessi alla base e sottili alle estremità apicali. Sono ricoperti da un folto fogliame sempreverde.

Le foglie sono opposte e peduncolate. La pagina fogliare è ovata-lanceolata con margine intero e liscio. Le foglie della Griselinia sono coriacee, lucide, di colore verde brillante, verde-giallastro o verde-crema a seconda della varietà. Tra le foglie, durante il periodo della fioritura, spuntano  unisessuali, maschili e femminili portati da piante diverse, a seconda del sesso in quanto le griselinie sono piante dioiche (sessi separati).

fiori sono molto piccoli verdastri e pentameri: hanno cinque petali,  cinque sepali, cinque stami e un singolo stigma. Vengono impollinati dagli ( impollinazione entomogama) e dal vento( impollinazione anemofila.

I frutti sono piccola bacche ovali di colore viola, contenenti semi fertili che vengono disseminati a distanza dagli uccelli. La Griselinia fiorisce copiosamente in primavera, tra aprile -maggio.

La Griselinia è una pianta che ama i luoghi soleggiati ma cresce bene anche nelle zone parzialmente all’ombra. Sopporta il caldo e l’aria salmastra. Non teme il freddo ma non tollera assolutamente i venti secchi e gelidi. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno permeabile ma cresce più forte e vigorosa in un substrato composto da comune terreno da giardino misto a materiale drenante soffice e leggero. Il terreno troppo sabbioso o pesante, va mescolato con foglie ben decomposte e a sabbia di fiume per garantire il drenaggio. La Griselinia è una pianta che si accontenta delle piogge e quindi va innaffiata solo nei periodi di prolungata siccità, quando il terreno è completamente asciutto da diversi giorni per evitare i ristagni d’acqua che potrebbero causare la sofferenza delle radici e mettere in serio pericolo la sua salute. ad inizio primavera interrare ai piedi delle piante del concime stallatico, oppure, ogni 3 -4 mesi, somministrare un concime granulare a lenta cessione. In primavera concimare con fertilizzanti arricchiti in azoto e potassio, per favorire la ripresa vegetativa.

E’ una pianta ornamentale perfetta anche per formare barriere frangivento su balconi e terrazze.
Va coltivata in fiorire abbastanza capienti, lunghe, larghe  e profonde, riempite con terriccio sciolto, non argilloso,  ricco di nutrienti ben drenato. In una fioriera lunga 1 metro si possono impiantare due piante a distanza di 60 cm l’una dall’altra. Va regolarmente annaffiata dalla primavera all’autunno e saltuariamente durante l’inverno. Va concimata ogni anno in primavera con un fertilizzante polivalente (perfosfato d’ossa sterilizzato o superfosfato). In estate, in giugno -luglio, necessita di una potatura di contenimento.

La Griselinia si pota ogni anno nel mese di aprile o in agosto per favorire l’infoltimento e per conferire armonia di forma alla chioma. Si  accorciano i rami troppo lunghi o danneggiati dal freddo e si tagliano di netto quelli secchi. Le griselinie sono piante molto resistenti e raramente vengono attaccate da parassiti o da malattie. La pianta di Griselinia poichè ama il clima mite e sopporta il freddo per un breve periodo in inverno va coperta con un tessuto traspirante per evitare che i suoi ramoscelli vanno incontro al congelamento e alla morte per necrosi. La protezione invernale è fondamentale per le piante giovani e non ancora acclimatate nella loro dimora. Il genere comprende diverse varietà aventi più o meno lo stesso portamento e che differiscono tra loro o per dimensione o per colore delle foglie. Di seguito vengono elencate le varietà più coltivate.

Griselinia lucida

La Griselinia lucida è  una pianta arbustiva sempreverde originaria della Nuova Zelanda, alta fino a 10-15 metri. Ha rami ruvidi e molto spessi con foglie ovate-oblunghe o arrotondate con margini lisci. Le foglie sono opposte, lucide e di colore giallo-verdi. I fiori sono verdastri e riuniti in pannocchie portate su ramoscelli sottili dalla tarda primavera a metà estate. A metà estate compaiono bacche ovoidali che in piena maturazione, autunno-inverno, diventano viola scuro o nere. Questa varietà di Griselinia è adatta per le siepi di zone costiere perchè molto resistente alla salsedine e alle intemperie. Va coltivata al pieno sole ma nelle zone con estati molto calde può essere posta anche al riparo dei raggi diretti del sole.

Griselinia littoralis

E’ la specie più conosciuta ed apprezzata per la realizzazione di siepi nei giardini marini. E’ un cespuglio sempreverde a crescita lenta, che dopo 10-20 anni può superare i 7 metri di altezza. Ha rami verdi con foglie lucide e coriacee di colore verde-giallognolo.  Produce infiorescenze a spiga composte da numerosi piccoli fiori verdi. La Griselinia littoralis è una  pianta che non sopporta il clima freddo.

Griselinia variegata

Una varietà perenne e sempreverde, alta 1-2 metri. Ha una crescita medio-lenta e cresce mediamente 20-40 cm all’anno. Ha rami con fogliame folto e molto decorativo. Le foglie sono  lucide, con margine irregolare bianco crema. In primavera produce fiori giallo-verdi, seguiti in  autunno da frutti viola purché siano presenti arbusti di entrambi i sessi in quanto anche questa varietà come le altre è dioica. Si coltiva facilmente al sole o all’ombra leggera in qualsiasi tipo di terreno dell’entroterra o costiero. E’ perfetta anche per realizzare siepi frangivento nelle zone costiere più fredde.

Le piante di Griselinia vengono coltivate come ornamentali da vaso e da piena terra soprattutto nei giardini costieri poichè non teme la salsedine. Sono perfette come esemplari singoli, per realizzare  siepi di bordura o frangivento.

I Maori utilizzavano la corteccia di Griselinia littoralis per curare le infezioni della pelle.

mercoledì 14 dicembre 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : COLTIVAZIONE DELLE FELCI

 


Le felci, anche se non fanno fiori, sono piante che, per l’eleganza delle forme, vengono coltivate come piante d’appartamento e, nei luoghi caratterizzati da un clima mite, anche all’esterno sia in vaso sia in piena terra in giardino. Le felci sono piante perenni molto rustiche coltivate a scopo ornamentale per la bellezza del loro fogliame sempreverde che varia per forma e dimensioni a seconda della specie. Al genere felci, famiglia delle Polypodiaceae, appartengono centinaia di specie diverse per portamento ma tutte facili da coltivare come piante da esterno nei giardini e da interno come elementi di arredo di alto pregio  ornamentale.

Esistono numerose varietà tutte perenni e sempreverdi che differiscono per altezza, portamento e struttura delle foglie o fronde, assenza di fiori e di semi.

Le felci vanno coltivate lontano dalla luce diretta del sole. Temono il caldo dei termosifoni o dei camini, l’aria secca e le correnti d’aria. La temperatura dell’ambiente in cui vengono allevate deve aggirarsi tra i 15 ed i 18° C. Sono piante che prediligono il terreno umido, leggermente acido composto da una parte di terriccio universale, una parte di sabbia e due parti di torba. Richiedono frequenti annaffiature, in estate vanno irrigate a giorni alterni mentre in inverno saranno sufficienti solo 2 apporti idrici. Le felci necessitano di un alto grado di umidità e pertanto il vaso che le contiene deve essere collocato su uno strato di ciottoli bagnati ma non a contatto diretto con l’acqua. In estate sono utili anche le nebulizzazioni della chioma con acqua a temperatura ambiente non calcarea o quantomeno fatta decantare per alcune ore. Dalla ripresa vegetativa fino all’autunno, ogni 15 giorni, somministrare del concime specifico per piante verdi opportunamente diluito nell’acqua delle annaffiature; in alternativa, ad inizio primavera si può spargere sul terreno, intorno al colletto alle felci, del concime granulare a lento rilascio. 

Questa splendida pianta ornamentale sempreverde è la pianta ideale da coltivare in vaso come elemento di arredo, perfetta soprattutto per l’ambiente umido come il bagno. Necessita di innaffiature costanti e regolari e di periodiche concimazioni specifiche per piante verdi. Il rinvaso di solito si effettua ogni qualvolta le radici escono dai fori di drenaggio dell’acqua di scolo. Nel mese di marzo si cambia il vaso e si rinnova il terriccio facendo attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le radici. Nell’effettuare il rinvaso, la corona della pianta deve essere posizionata a livello del terriccio.

Tutte le specie di felci, a differenza delle altre piante ornamentali, non necessitano di interventi di potatura ma vanno ripulite solo dalle foglie secche o danneggiate per evitare che marcendo possano essere veicolo di malattie fungine.

Eliminazione delle foglie secche o marce; in estate è bene nebulizzare le foglie tutti i giorni con acqua non calcarea (bollita), meglio se piovana. In caso di attacchi parassitari evitare i trattamenti chimici e preferire quelli naturali come antiparassitario al piretro, all’aglio, all’ortica  o alla nicotina ( 30 – 40 ml di solfato di nicotina disciolti in un litro di acqua calda saponata).

Esistono tante varietà di felci molte rustiche altre invece più delicate ma tutte facili da coltivare.

Platycerium corna d’alce

Una varietà così chiamata per la forma delle foglie, cuoiose e ramificate simili alle corna dell’alce.  In natura cresce spontanea sui rami degli alberi. Il Platycerium corna d’alce viene coltivato in vasi sospesi.

Adiantum capillus-veneris

Conosciuto con il nome comune di Capelvenere questa specie è caratterizzata da un’armoniosa vegetazione di piccole foglie e nelle zone con inverni miti viene coltivata anche all’aperto.

Nephrolepis exaltata

Conosciuta come felce di Boston una varietà originaria delle zone tropicali di tutto il mondo alta fino a 1, 5 metri caratterizzata da grandi foglie ricurve di colore verde vivo.

Asplenium

L’Asplenium, chiamato comunemente Asplenio, è una varietà molto resistente alle avversità e alle malattie fungine. Allo stato selvatico è diffusa in tutti i luoghi umidi, lungo le rive dei fiumi e dei laghi.

Le felci sono piante perenni molto rustiche ed antiche che oggi vengono coltivate anche a scopo ornamentale come piante da interni per la bellezza del loro fogliame sempreverde che varia per forma e dimensioni a seconda della specie. Nei giardini vengono coltivate in luoghi ombrosi ed umidi.

In ambito veterinario le radici delle felci vengono utilizzate per l’estrazione di essenze, olio e  soprattutto filicina, principi attivi ad effetto antielmintico che vengono somministrati agli animali domestici per liberarli dai parassiti intestinali  (tricocefalo e tenia).

Nei luoghi di origine, gli indigeni utilizzano le felci per comporre mazzi o ghirlande per le spose e per rituali spirituali.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante le felci sono il simbolo della sincerità, tale significato  probabilmente è riferito al fatto che queste piante antichissime crescono generosamente nei boschi.

Le felci sono piante ornamentali che vanno coltivate con le dovute precauzioni in presenza di bambini e animali domestici, in quanto le spore contengono tossine che causano avvelenamento per ingestione. La felce maggiore, o felce aquilina, rientra nella lista delle piante velenose per cani e gatti. La felce aquilina è l’unica specie europea del genere Pteridium, che  cresce nelle foreste, nelle radure luminose, ai bordi dei boschi ed è anche l’unica che può provocare avvelenamento per ingestione negli animali da pascolo.

La felce chiamata comunemente Corno d’alce in natura cresce spontanea sui tronchi degli alberi e splendi esemplari molto vistosi possono essere ammirati in molti parchi pubblici e anche nel famoso ed antichissimo Orto botanico di Napoli.

La felce aquilina è l’unica specie europea del genere Pteridium, che  cresce nelle foreste, nelle radure luminose, ai bordi dei boschi ed è anche l’unica che può provocare avvelenamento per ingestione negli animali da pascolo.