VERDE TIME

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martedì 20 luglio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: LA PALMA

 

Le Arecaceae, più note con il nome comune di palme, sono monocotiledoni e cioè una famiglia vegetale appartenente alle Arecales. Si tratta di una famiglia particolarmente affollata. Si possono contare, infatti, 202 sottogeneri di Arecaceae differenziati ulteriormente in 2600 specie diverse. Le piante di palma sono maggiormente nelle zone a clima subtropicale o tropicale. E' evidente che si tratta di piante molto speciali: il loro legno, ad esempio, si forma con una trasformazione del tessuto primario chiamato scientificamente parenchima.La famiglia delle piante è una delle poche tra quelle presenti nel gruppo delle Monocotiledoni ad avere una struttura arborea.Le palme sono sprovviste di un accrescimento secondario: questo significa la quasi totale mancanza di tessuti di cambio o fellogeni. Come accennato, Asia, Africa, Australia, paesi dell'America e dell'Europa meridionale sono l'habitat naturale delle palme. Merita, tuttavia, una menzione particolare la Trachycarpus: una pianta di palma originaria dell'Asia orientale, adattata ai climi freddi e ora coltivata fino a latitudini islandesi! Le palme sono alberi o arbusti appartenenti alla famiglia delle Arecaceae (dette anche Palmae). Rappresentano uno dei principali gruppi botanici di interesse ornamentale e sono diffuse, nelle loro molte specie e varietà, in tutto il nostro paese. Nel Centro-Sud e sulle coste possiamo trovare le tipologie meno rustiche(utilizzate anche come esemplari da interno). Altrove, invece, si stanno diffondendo sempre più svariate specie altrettanto decorative, ma che , con un minimo di protezione, sono capaci di resistere anche agli inverni più rigidi.

All’interno di questa vasta famiglia sono stati classificati, infatti, fino a 200 generi e 3000 specie differenti, provenienti quasi esclusivamente dalle zone tropicali e subtropicali del pianeta. Allo stato spontaneo, all’interno di quella fascia, sono diffuse in Asia, Africa e nel continente americano.

Queste sono piante imponenti, perenni. Il fusto si presenta solo in rari casi come ramificato dicotomo, se ciò accade è solitamente coronato da alcune grandi foglie guainate. Ciascun esemplare è portatore di fiori maschili e femminili, sebbene unisessuati.

La fioritura produce generalmente 6 tepali, sepaloidi; oltre a questi gli stami o un gineceo. La fioritura produce un unico ovario supero. Questo ovario possiede tre spazi o logge, ciascuna in grado di ospitare un solo ovulo. Lo spadice è l'infiorescenza formata dalla totalità dei fiori riuniti a spiga o a pannocchia. Negli esemplari più giovani, questo è circondato, o meglio protetto, da una brattea di grandi dimensioni: la spata. Il frutto varia differenziandosi tra i diversi tipi di palma: può essere una bacca (come il dattero) o una drupa, (la noce di cocco). E' detto karnaf (o karnef), la scaglia di legno, generalmente di forma triangolare, che è prodotta dal tronco di palma nei punti in cui i rami si dipartono dal tronco. Il karnaf è alla base di alcune tecniche costruttive tipiche della regione orientale del Marocco.

Sono generalmente composte da un unico tronco, molto raramente ramificato, liscio, ruvido o eventualmente ricoperto da fibre, squame o spine. Mediamente raggiungono i 25 metri di altezza, ma certe possono superare i 60 metri, altre rimangono invece praticamente a livello del suolo.

Nei primi anni di sviluppo aumenta solo la dimensione delle foglie e del complesso radicale. Solo quando questi hanno raggiunto la loro grandezza definitiva il tronco comincia ad allungarsi e aumentare di diametro.

Le radici sono fascicolate e poco ramificate. Le foglie, pinnate, bipinnate o palmate si dispongono a spirale in cima al fusto formando un pennacchio.

I fiori sono piccoli, ma molto numerosi, nei colori bianco, crema, arancione, verde o violetto, raggruppati in florescenze ascellari. Sono composti da tre sepali e tre petali. Sono per lo più piante monoiche che portano, sullo stesso esemplare, fiori sia maschili sia femminili.

frutti possono essere drupe o bacche, a seconda della specie, e molto vari per quanto riguarda dimensione, durezza e colore, alle volte eduli, altre no. Di solito contengono un unico seme.

La palma nana, nome scientifico Chamaerops humilis, è un piccolo arbusto: generalmente non è in grado di svilupparsi oltre i due metri. In natura si trova comunemente raccolta in fitti gruppi in grado di formare una fitta macchia di cespugli. Date queste caratteristiche è stata diffusa e commercializzata ampiamente nei diversi tipi di palma: occupa un posto privilegiato nei giardini. Presenta uno stipite è poco sviluppato, a volte le foglie possono coprire totalmente l'arbusto fino a terra. La Chamaerops humilis è l’unica pianta fra i tipi di palme da giardino a crescita spontanea di cui si ha traccia in Europa. I botanici hanno dedotto questo come indizio della sua diffusione più antica. La palma nana ed altre specie ora scomparse erano presenti in aree molto vaste a partire dal Terziario antico: un periodo geologico caratterizzato da un clima tropicale caldo e umido. Con il passare del tempo, nell'ordine di milioni di anni, le temperature hanno iniziato un progressivo abbassamento. Alcune Palme sono riuscite ad adattarsi ai cambiamenti tra queste era, probabilmente, quella nana.
Alcune specie sono davvero preziose per l'uomo, tra queste ricordiamo, in particolare, la Phoenix dactylifera e la Cocos nucifera. La Phoenix dactylifera, o palma da datteri, è una varietà di palma spontanea dell'Africa settentrionale. Per poter garantire una produzione costante dei suoi frutti è coltivata e diffusa dalle regioni fertili del Sahara fino ad alcune parti dell'India occidentale. Presenta radici molto sviluppate, in grado di recuperare acqua anche a grande profondità e uno stipite in grado di raggiungere altezze di trenta metri. I datteri sono delle particolari bacche molto zuccherine e particolarmente nutrienti. La palma produce grossi grappoli inizialmente di un bel colore rosso che vira al marrone intenso una volta maturati. La Cocos nucifera, o albero da cocco, è presente naturalmente in gran parte dell’Asia. Tuttavia, le correnti marine hanno trasportato i suoi frutti diffondendone la presenza lungo quasi tutte le coste tropicali. Il cocco è una drupa, può arrivare fino a due kg di peso ed è il seme della palma.


Le palme non necessitano di potatura in senso stretto. Si interviene, in estate, per eliminare, o eventualmente staccare, i polloni laterali (da cui si possono ricavare nuovi esemplari) e per tagliare i racemi fiorali appassiti.

È invece estremamente importante dedicarsi regolarmente alla pulizia dalle foglie secche o semisecche, rispettando però al massimo la forma semisferica naturale del pennacchio fogliare.

I tagli devono sempre essere puliti, eseguiti con arnesi ben affilati. Evitiamo senza eccezione di tagliare il tronco. Le ferite, infatti, non cicatrizzano e sono una delle vie preferenziali di accesso per i patogeni.


Determinare la quantità di acqua necessaria a mantenere le palme in salute non è semplice. Vi sono importanti variazioni che dipendono dalla specie e dai fattori ambientali. Nei periodi caldi sono consigliate somministrazioni frequenti, oltre che vaporizzazioni del fogliame.

Dall’autunno alla primavera, al contrario, non è di solito necessario intervenire, se non in caso di siccità prolungata. Le piante tenute in vaso come piante d’appartamento crescono in linea di massima con grande lentezza. Non necessitano quindi di grandi quantità di nutrienti . Si usa concimare con un prodotto per piante verdi prima dell’inizio del periodo vegetativo. In inverno si possono invece fare una o due somministrazioni tramite vaporizzazione fogliari, soprattutto per prevenire carenze di ferro o magnesio.

In piena terra è bene somministrare mensilmente, da aprile a settembre, un concime equilibrato con microelementi. Le palme, sia da interni che da esterni, sono purtroppo vittime di molti attacchi da parte di fitofagi e crittogame.

Tra i primi segnaliamo il ragnetto rosso, le cocciniglie, i tripidi e il punteruolo rosso delle palme.

Quest’ultimo, purtroppo, ha causato negli ultimi anni una grave emergenza in tutta Italia. Gli esemplari colpiti presentano gallerie che, dalle ascelle fogliari, arrivano alla corona per poi espandersi a tutto il tronco. Le foglie centrali cominciano ad ingiallire e a marcire, nel giro di poche settimane, per poi portare alla morte dell’esemplare. È importante monitorare attentamente gli individui per isolare eventuali focolai. Si dovrà intervenire appena ci si accorge del problema informandosi presso le autorità sulla strategia da attuare.

Tra le crittogame segnaliamo il Fusarium oxysporum, la Phytopthora palmivora, l’ Armillaria mellea e la Graphiola phoenicis











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