Tra le piante a fiori blu più conosciute ci sono sicuramente gli iris nani (Iridacee) e le ortensie (Hydrangeaceae). I primi sono perfetti per decorare stagni e laghetti, i secondi per riempire le aiuole o i camminamenti.
Gli iris histrioides in particolare, offrono diverse sfumature di blu, con macchie bianche e gialle. Meno noti gli anemoni (Ranuncolacee), un’idea originale per un bouquet da sposa. Per realizzare delle siepi, si può contare sul ceratostigma plumbaginoides o plumbago blu (Plumbaginaceae), il caryopteris (Lamiaceae) e l’echium vulgare o viperina azzurra (della famiglia delle Boraginaceae).
Chi possiede un l’orto o desidera un terrazzo colorato, può optare per verbasco blu (Scrophulariaceae), buglossa azzurra (o anchusa azurea), la borragine (entrambe della famiglia delle Boraginaceae) e la salvia blu (Lamiaceae). Tra le rampicanti cespugliose molto resistenti c’è il gelsomino blu, che produce piccoli fiori dalle lievi sfumature lilla.
Fiori blu indaco anche per l’agapanthus (Amaryllidaceae), una pianta ornamentale che si presta sia alla coltivazione in vaso (varietà Golden Drop) che all’aperto (varietà lapislazuli). Stesso discorso per la pianta di litodora, un’altra boraginancea con fiori violacei anche striati di bianco.
Papavero blu dell’Himalaya (Papaveraceae), erba stella (Plantaginaceae), myosotis (Boraginaceae), e campanula piramidale (Campanulacee) invece, sono delle erbacee perenni dai fiori blu celeste medio-piccoli, abbondanti e riuniti in grappoli. In particolare il myosotis (conosciuto anche come nontiscordardime) nella varietà Victoria Blu, offre un colore più intenso e senza occhio giallo.
Le piante con fiori blu possono avere fioriture autunnali, come ad esempio la campanula piramidale, l’erba stella, dalla fioritura abbastanza breve ma precoce, mentre la litodora smette di fiorire a fine estate.
È importante che vengano esposte al sole e che il terreno sia fresco, umido e ricco. Fanno eccezione il meraviglioso papavero blu e le ortensie: ci saranno splendide fioriture con il terreno acido, ma ben drenato.
Le piante di lithodora sopportano anche il terreno sabbioso mentre le campanule quello roccioso. In genere, per queste piante le innaffiature devono essere abbondanti o comunque frequenti, specie in estate, ma possono sopportare anche brevi periodi di siccità e temperature rigide in inverno. Altrettanto resistenti sono le ortensie, il papavero e il verbasco blu, gli iris, la lithodora, la salvia farinacea, il caryopteris e l’erba stella; quest’ultima predilige però posizioni più defilate, all’ombra o in semi-ombra.
Anche il myosotis si adatta alla mezz’ombra (da preferire se si vive al Sud e se viene coltivata in vaso), mentre gli anemoni desiderano i luoghi freschi. Gli agapanthus, essendo originari dell’Africa, e l’echium necessitano di poche innaffiature e di protezione dalle gelate. A differenza del caryoteris, che può sopportare fino a -10/-15 °. Gli arbusti di lithodora e caryoteris vanno potati in autunno.
I fiori blu in vaso sono più esigenti di quelli coltivati in piena terra e pertanto si consigliano a chi è già più esperto di giardinaggio, pertanto le innaffiature devono essere più abbondanti e frequenti. L’agapanto e l’ancusa possono essere coltivati in vaso in inverno.
I fiori blu qui citati si riproducono mediamente per semina. Ne sono un esempio la campanula (in autunno), l’anchusa, il plumbago blu, la salvia blu (già da febbraio) e il myosotis (in estate). Gli stessi, in primavera possono moltiplicarsi per talea.
Verbasco blu, papavero ed ortensia si moltiplicano solo per propagazione del seme, mentre erba stella, iris e agapanto tramite la divisione dei rizomi.
La campanula piramidale teme l’attacco degli afidi e degli acari, mentre i nemici del papavero blu sono tripidi, lumache e oziorrinco, che si combatte con un’insetticida ad ampio spettro prima della ripresa vegetativa.
La nemesi del non ti scordar di me è il caldo eccessivo, che può provocare l’oidio e la muffa grigia. Ma viene attaccato anche dal ragnetto rosso.
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