VERDE TIME

VERDE TIME

martedì 16 marzo 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : CREARE UN ANGOLO PER LE PIANTE AROMATICHE

 


Nei 
vecchi giardini e negli orti delle case di campagna si trovano spesso cespugli di erbe dal gradevole profumo. Oggi il rinnovato amore per la natura ci porta ad apprezzare particolarmente queste piante aromatiche.Le erbe aromatiche, oltre a essere un valido aiuto in cucina per insaporire cibi e bevande, sovente sono decorative per il loro caratteristico fogliame o per la piacevole fioritura.

Si pensi, ad esempio, alle numerose varietà a foglia argentea che, ricoperte da morbida peluria, sembrano quasi bianche in pieno sole. Tra queste ricordiamo l’assenzio (Artemisia absinthium), le lavande (Lavandula angustifolia, L. stoechas), la santonina (Santolina chamaecyparissus), il dittamo critico (Origanum dictamnus), la Mentha suaveolens, la Stachys lanata, le salvie (Salvia argentea, S. lavandulifolia). Il loro colore può essere esaltato dall’accostamento con erbe di colore verde intenso come il camedrio strisciante (Teucrium chamaedrys) o le calendule gialle e arancioni (Calendula officinalis).

Se volete destinare un angolo del giardino alle erbe aromatiche, la scelta delle essenze può quindi essere fatta seguendo criteri sia estetici sia pratici e rispettando alcune regole generali. Bisogna infatti considerare le diverse esigenze e i diversi metodi di coltura: ad esempio conviene separare le piante perenni dalle annuali in modo da non danneggiare le prime quando, ogni anno, si prepara il terreno per le seconde.

È inoltre importante conoscere a priori le dimensioni delle piante adulte per non creare stati di soffocamento o di eccessivo ombreggiamento per le specie più basse (es. l’aneto e il finocchio vanno sistemati nella parte nord dell’aiuola). Nel contempo è opportuno isolare le piante troppo esuberanti, come menta, monarda e dragoncello, che tendono a invadere il territorio altrui; per evitare questo inconveniente è meglio coltivarle in vaso. La maggior parte delle erbe aromatiche cresce in terreno sciolto, a reazione chimica vicino alla neutralità (pH 6,5-7,5) o tendenzialmente alcalino. Poche tollerano i terreni acidi. Prima di effettuare la scelta delle specie è quindi consigliabile fare una rapida misurazione del pH.

Talora l’impiego di alcuni concimi può modificare il chimismo del terreno: il solfato ammonico e il solfato potassico, fisiologicamente acidi, possono correggere l’eccessiva alcalinità; mentre i nitrati di sodio e di calcio, fisiologicamente alcalini, possono contribuire ad attenuare l’acidità.

Tuttavia occorre essere molto cauti nell’uso dei concimi: alcune specie come il timo, l’assenzio romano, la lavanda e la ruta, data la loro rusticità, non sono affatto esigenti, e una concimazione eccessiva può ripercuotersi negativamente sull’aroma. Durante la preparazione delle aiuole, da effettuarsi possibilmente con una stagione di anticipo, è sufficiente incorporare al terreno un moderato quantitativo di concime organico. Tale apporto, oltre a fornire nutrimento alle piante, migliora la struttura del terreno e aumenta la porosità del suolo, favorendo la circolazione di aria e acqua. Ciò che dovete curare maggiormente è il drenaggio del terreno in quanto poche erbe, come calamo aromatico (Acorus calamus), stellina odorosa (Galium odoratum) e rafano (Armoracia rusticana), sopportano un terreno che si mantiene a lungo umido intorno alle radici.

I terreni con lieve pendenza sono molto adatti perché l’acqua in eccesso defluisce facilmente, mentre nei suoli pianeggianti potete disporre uno strato di materiale drenante (ghiaia grossa o argilla espansa) a circa 30 cm di profondità.

Altra soluzione, seguendo una tradizione molto antica, è quella di sollevare le aiuole rispetto al livello del suolo (30 cm). Quasi tutte le aromatiche amano il sole (almeno 5 ore al giorno di luce solare diretta) e quindi richiedono spazi assolati ed esposti a sud, anche se alcune specie come menta e prezzemolo tollerano bene la mezz’ombra.

Riguardo ai fabbisogni idrici è da notare che queste essenze traggono beneficio dall’umidità sulle foglie e patiscono l’eccesso di acqua intorno alle radici. Una volta assicurato un buon drenaggio del terreno, non esagerate con le annaffiature; irrigate solo in caso di prolungata siccità e possibilmente nelle prime ore del mattino in modo che l’eventuale eccesso di umidità possa evaporare facilmente col calore del sole. 

Se volete produrre qualche piantina in casa, potete seminare dall’inizio della primavera direttamente all’aperto, non appena la terra è pronta.

L’assenzio romano, il dragoncello, la valeriana, l’achillea, il timo e la santoreggia si riproducono sia per seme sia per divisione dei cespi. Per le erbe perenni a lenta germinazione, come la Satureja montanao il timo, potete effettuare la semina in casa 5-6 settimane prima della fine dell’inverno; dopo la semina coprite i vasi con una plastica trasparente e teneteli lontano dalla luce troppo forte, a temperatura tra i 18 e i 24 °C. Avvenuta la germinazione, togliete la plastica e mettete il vaso in luogo luminoso, ruotandolo ogni giorno per impedire alle giovani piante di piegarsi verso la luce. Per specie difficili, come la lavanda, l’unico metodo di propagazione è la talea, da effettuare nella tarda estate, scegliendo preferibilmente getti laterali che non hanno fiorito. La radicazione può essere favorita immergendo la base della talea in un ormone di radicamento (0,4-0,5 di IBA).



Nessun commento:

Posta un commento