VERDE TIME

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lunedì 15 marzo 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : PIANTE VELENOSE

 




Ricino, Ricinus communis

Il primo esempio di pianta velenosa è indubbiamente il ricino. Anche piccole quantità di estratto di Ricinus communis possono essere letali per un bambino. Le foglie del ricino contengono ricinina, un alcaloide particolarmente tossico per l’uomo ma che rappresenta la principale fonte di alimenti per alcune specie di baco da seta.


Belladonna, Atropa belladonna

La tossicità di una pianta velenosa non dipende solo dall’organismo che la ingerisce ma soprattutto dalle quantità, ne sanno qualcosa gli allevatori: le capre possono brucare le foglie di belladonna senza subire alcun danno se la quantità ingerita non è eccessiva, tuttavia il latte e la carne risulta essere tossica per l’uomo se questo la consuma appena dopo il pascolo.

La tossicità della belladonna può essere esercitata in modo diretto se l’uomo ne ingerisce le bacche velenose. Le bacche di belladonna possono causare delirio, vomito e nei casi più gravi convulsioni e morte.


Piretro, Chrysanthemum cinerariaefolium

Alcune piante velenose possono sostituire insetticidi e pesticidi nelle coltivazioni industriali. Nel piretro (Chrysanthemum cinerariaefolium) è contenuta la piretrina, una sostanza organica molto tossica per gran parte delle specie di insetti. Le piretrine vengono utilizzate nella difesa delle coltivazioni agricole e per la disinfestazione di magazzini e abitazioni. Le piretrine, se ingerite, possono essere tossiche anche per l’uomo.


Albero dei Rosari, Arbus precatorius

Tra le piante velenose più pericolose per l’uomo figura una leguminosa, si tratta dell’albero dei Rosari (Abrus precatorius L.), comprende 4 specie originarie delle regioni tropicali e subtropicali, tra queste specie, la A. precatorius è coltivata per i suoi semi che contengono elevate quantità di fitotossina abrina, una proteina molto tossica per l’uomo tanto che inghiottire un unico seme di questa pianta può portare alla mote.

In India è molto comune commettere omicidi sfruttando la tossicità di questi semi: l’assassino strofina una lama sul seme della pianta velenosa e gli basterà ferire -anche superficialmente- il suo avversario per portarlo alla morte.


Aconitum lycoctonum


Aconito napellus


Erba della volpe, Aconitum lycoctonum e aconito napellus

Le famose frecce avvelenate vengono preparate con l’aconito. L’Aconito comprende 280-300 specie vegetali, diffuse nelle regioni montuose dell’emisfero settentrionale. La pianta è ricca di alcaloidi tossici soprattutto nel suo apparato radicale: la dose letale per l’uomo è di appena 1 – 4 mg.


Cicuta maggiore, Conium maculatum

Gli alcaloidi presenti nei tessuti vegetali della cicuta maggiore possono causare danni (anche gravi) al sistema nervoso.



Erba del diavolo, stramonio o Datura stramonium

Può causare allucinazioni e manifestare la sua tossicità con diversi sintomi a carico del sistema nervoso.



Felce aquilina, Pteridum aquilinum

I suoi tessuti vegetali sono ricchi di sostanze fitotossiche in grado di produrre effetti dannosi per il midollo osseo.



Erba di San Giovanni, Hypericum perforatum

Chi cerca piante dall’azione urticante e ustionante, trova un tesoro nell’erba di san Giovanni. Contiene sostanze velenose che, reagendo con la luce solare, provocano gravi ustioni e lesioni della pelle.



Mughetto, Convallaria majalis

Il mughetto è una pianta velenosa, lo sanno tutti, soprattutto chi seguiva la serie tv Breaking Bad. Nella serie Breaking Bad il protagonista, Walter White, ha usato il mughetto “Lily of the valley” per innescare i tipici sintomi di avvelenamento in un bambino.



Oleandro, Nerium oleander

Così come il mughetto, anche l’oleandro è una pianta ornamentale tossica. Oleandro e mughetto liberano principi attivi tossici anche nell’acqua, bisogna quindi prestare attenzione ai vasi dei fiori recisi.

Piante ornamentali tossiche

Ho segnalato il mughetto e l’oleandro, tuttavia vi sono altre piante da appartamento e piante ornamentali velenose. Per completezza segnalo gli ellebori come il vischio e le peonie e la stella di Natale con il suo latte irritante e velenoso.

Le bacche velenose del tasso (taxus baccata) adornano spesso i giardini italiani, soprattutto nel Settentrione. Eppure contengono una sostanza fitotossica che può causare arresto cardiaco.

Molte varietà di ortensia (Hydrangea macrophylla) presentano fiori velenosi perché ricchi di cianuro.

Il bosso usato per le siepi (Boxus sempervirens o bosso comune) è ricco di alcaloidi come bussina, parabuxina, buxinidina e ciclobuxina. Tali sostanze possono causare vomito, diarrea e dolori addominali, squilibri elettrolitici e nei casi di avvelenamento più gravi anche convulsioni, congestione polmonare e morte per asfissia. La pianta è tossica anche per gli animali.

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