VERDE TIME

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domenica 17 gennaio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: QUANDO POTARE GLI ALBERI DA FRUTTO

 


Quando potare gli alberi da frutto è la domanda che si pongono tutti gli appassionati giardinieri. L’epoca di potatura, infatti, influisce direttamente sulle reazioni che hanno le piante agli interventi di taglio, per cui bisogna identificare bene il periodo dell’anno in cui agire.
La potatura deve essere calibrata per ogni singola specie arborea, ma si possono stabilire dei criteri generali di riferimento.
In questa lezione capiamo quali sono gli effetti della potatura secca e di quella verde, sull’equilibrio vegeto-produttivo dei nostri alberi da frutto.

La potatura secca, detta anche potatura al bruno, abbraccia un arco temporale che comprende tre stagioni. Si effettua dalla caduta delle foglie, quindi fine autunno, fino al momento che precede la fioritura, ovvero l’inizio della primavera per molte specie arboree.
Il principio di base della potatura secca è che s’interviene su piante a riposo.
Il momento ideale per potare gli alberi da frutto in autunno-inverno dipende dai risultati che si vogliono ottenere con i tagli.
In generale la potatura al bruno ha l’effetto di dare vigore agli alberi, alterando il rapporto tra le ramificazione aeree e l’apparato radicale, a vantaggio di quest’ultimo.
Dopo la potatura, in primavera, gli alberi reagiscono con uno sviluppo vegetativo vigoroso, spesso con la produzione di succhioni.
Più anticipiamo la potatura, maggiore sarà la risposta vegetativa.

Per molte specie arboree risulta conveniente ritardare la potatura secca. Ad esempio, per potare alberi come l’olivo, che sono dei sempreverdi, si attende la fine dell’inverno per intervenire.
Il periodo di potatura viene posticipato alla fine delle gelate invernali. Uno dei vantaggi è quello di riuscire a individuare, quindi preservare, le parti sane delle piante. Tagliando di conseguenza le altre.
Ci sono poi piante più sensibili ai danni da freddo, per cui si taglia dopo le gelate per evitare danni a rami o branche, ad esempio nel caso della potatura del fico.

Quando si pota in prossimità della fioritura si favorisce l’allegagione dei fiori, soprattutto in specie dove questa è difficile, come ad esempio nel pero. Questo effetto è favorito da tagli di ritorno tesi ad eliminare i rami di prolungamento delle branche.
Si tratti di rami che esercitano una forte azione di richiamo per l’energie dell’albero, distogliendole dalle gemme a fiore. Attuano quindi una vera e propria competizione per le riserve della pianta, e al tempo stesso agiscono da “pompa” per la branca e la rafforzano. L’intervento di potatura vicino al periodo della fioritura consente quindi di avere la massima competitività della branca grazie alla presenza del germogliamento vegetativo terminale. Al tempo stesso le gemme a fiore rimaste sulla branca dopo il taglio avranno il massimo sviluppo possibile.

L’epoca di potatura tardiva degli alberi da frutto è consigliata per chi non ha abbastanza esperienza, o quando è difficile prevedere il grado di produttività dell’albero. Vicino alla fioritura le gemme a fiore si vedono più gonfie e sono quindi più riconoscibili. Per il giardiniere è dunque più semplice regolare la quantità totale di fiori da lasciare sui rami.

Con la potatura verde, detta anche potatura estiva, si effettuano interventi di taglio con le piante in stato vegetativo. Viene fatta quando ci sono ancora le foglie sull’albero, di solito in tarda estate, dalla metà del mese di agosto in poi.
L’operazione consiste in dei semplici tagli di raccorciamento che danno luogo, nella primavera seguente, a una crescita più ordinata, regolare e debole, rispetto alla stesso taglio eseguito in inverno.
In estate il metabolismo delle piante è più attivo, ciò consente di avere una migliore cicatrizzazione delle ferite di potatura.
Questa tecnica non sostituisce la potatura secca, ma aiuta il frutticoltore ad equilibrare meglio l’albero.

Quando viene fatta la potatura verde in epoca tardiva sugli alberi da frutto, è consigliabile che i frutteti siano fertili e irrigui. Devono insomma esserci le condizioni per avere un forte rigoglio vegetativo. La pratica ha in questo caso l’obiettivo di contenere il vigore. Negli alberi sottoposti a questo tipo di potatura, visto che si ha una risposta vegetativa minima, la disponibilità di sostanze fotosintetiche si riduce e si ottiene un effetto nanizzante. In altre parole, la ripartizione delle riserve della pianta si sbilancia a favore della parte aerea. In questo modo si favoriscono: maturazione del legno, accumulo di riserve e differenziazione delle gemme a fiore.
Con i tagli estivi la forte spinta linfatica primaverile esaurisce, quindi la pianta
reagisce emettendo una vegetazione meno vigorosa.
La potatura verde estiva si può eseguire in un momento intermedio, ad esempio a luglio. In questo caso la risposta delle piante risulta più incerta.

La potatura verde degli alberi da frutto viene praticata con altre finalità quando è precoce rispetto allo sviluppo dei germogli. Un taglio di raccorciamento sui germogli in crescita provoca un’ulteriore produzione di germogli, detti pre-emergenti o anticipati. Più il taglio è intenso, maggiore sarà la produzione di germogli. Questo tipo di potatura, che si esegue in primavera, è utile per impostare forme di allevamento basse a cespuglio.
La potatura verde precoce si fa anche asportando i succhioni e allargando zone troppe fitte di vegetazione. Queste operazioni determinano una maggiore illuminazione della chioma. Inoltre regalano un migliore equilibrio nella ripartizione delle sostanze nutritive. La mancata eliminazione dei succhioni, infatti, fa correre il rischio alla pianta di ritrovarsi con la chioma affastellata.

Il momento giusto per potare gli alberi da frutto dipende anche dall’età. Fino al terzo o quarto anno di vita, siamo nel periodo dell’allevamento e quindi si parla di potatura di formazione.
In questi primi anni dopo la messa a dimora, gli alberi sono particolarmente vigorosi.
Un frequente ricorso alla potatura rischia quindi di creare eccessivo rigoglio vegetativo, ritardando l’entrata in produzione.
Allo stesso tempo, non si consente l’equilibrata impostazione della chioma, che è invece l’obiettivo della potatura di formazione.
Quindi sulle piante giovani gli interventi sono limitati a: inclinazioni e tagli di diradamento, nel caso della potatura verde; tagli di ritorno, nel caso della potatura invernale (quando si è già impostata la forma definitiva).


Le considerazioni precedenti sulla potatura invernale ed estiva sono riferite a piante in produzione, cioè a partire dal 4-5 anno dall’impianto. Quando l’albero inizia a fruttificare, infatti, si deve ricercare l’equilibrio tra vigoria e produttività.
Obiettivi finali della potatura di produzione sono:

  • contenere le dimensioni della chioma;
  • mantenere un numero adeguato di rami, per avere una chioma sì folta, ma anche arieggiata e luminosa;
  • ridurre il fenomeno dell’alternanza produttiva, migliorando la produzione dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
Gli alberi molto vecchi entrano in una fase detta di senescenza, caratterizzata da uno sviluppo dei germogli più stentato e un limitato rinnovo vegetativo per gli anni successivi.
Su alberi in queste condizioni, la potatura secca deve essere più energica. Si devono effettuare tagli di ritorno più severi e alcune speronature, ovvero dei tagli che riducono il ramo a una lunghezza di circa 15-20 cm.
Le speronature si eseguono nella parte bassa dell’albero, per creare nuova vegetazione vicino al tronco, dove è più accessibile. Non ha senso, infatti, spingere la pianta verso l’alto, accelerando l’esaurimento delle ramificazioni basali.
Naturalmente le precise epoche di potatura degli alberi da frutto dipendono dalla specie in esame. Non tutti gli alberi fioriscono lo stesso periodo, ad esempio. Ci sono poi specie sempreverdi e altre caducifoglia, e poi esistono areali di coltivazione più freddi e altri meno. Inoltre vanno tenuti in considerazione l’età della pianta e il tipo di terreno. Insomma, sono diversi i fattori da considerare.
Per stabilire un calendario della potatura degli alberi, il frutticoltore deve conoscere bene le proprie piante e soprattutto la loro biologia. Solo così si potrà stabilire correttamente quando potare gli alberi da frutto con la potatura secca e verde.


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