VERDE TIME

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lunedì 18 gennaio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: LA RIPRODUZIONE PER TALEA DELLE PIANTE

 


La riproduzione per talea delle piante è una tecnica di moltiplicazione agamica molto diffusa sia in ambito hobbistico, che professionale.
Come sappiamo, molte parti vegetative delle piante sono capaci di sviluppare nuovi individui. Questa peculiarità del mondo vegetale consente di ottenere piante che, derivando da moltiplicazione di cellule diploidi, presentano le stesse caratteristiche delle piante madri.

La riproduzione per talea è di facile applicazione, basta solo seguire i giusti accorgimenti.
In questa lezione spiegherò quali sono. Inoltre, vedremo un elenco di piante riproducibili con questa tecnica.

Una talea è una porzione di pianta, dotata di almeno una gemma, capace di radicare e germogliare.
È possibile distinguere le talee delle piante in: erbacee, semilegnose e legnose.
Le prime sono costituite da germogli con foglie. Le semilegnose, hanno germogli con foglie in via di lignificazione. Quelle legnose, invece, sono porzioni di rami con un anno di vita, prelevate dopo la caduta delle foglie.
In generale, le talee erbacee e semilegnose radicano più velocemente di quelle legnose, avendo gemme in piena attività. Le talee legnose, però, hanno più possibilità di sopravvivenza nel lungo periodo, non avendo foglie che traspirano. In alcuni casi si può usare la stessa foglia nella riproduzione della pianta per talea, ad esempio per piante ornamentali come sansevieria, begonia e saintpaulia.



Nell’impianto di una qualsiasi talea è sempre importantissimo rispettare la polarità, ovvero conservare l’orientamento delle gemme verso l’alto.
Altri fattori che influenzano la riuscita della riproduzione per talea sono, ad esempio:

  • Lo stato di salute della pianta madre da cui si preleva la talea. Per aumentare le probabilità di radicazione, la pianta deve essere sana, esente da malattie e parassiti, e con un buon livello di nutrizione;
  • La posizione occupata dalla talea nella pianta madre. Le migliori talee sono quelle che si asportano da punti mediani, quindi non alla base o all’apice;
  • Le condizioni ambientali in cui si tenta la radicazione. Un buon terriccio, una esposizione in mezz’ombra, l’umidità costante, sono fattori che influenzano il buon esito della riproduzione per talea. Viceversa, luoghi troppo soleggiati, bui o freddi, terreni secchi o troppo bagnati, sono fattori che riducono la percentuale di attecchimento;
  • L’età dell’organo della piante madre. Le talee prelevate su rami più giovani hanno più probabilità di attecchire.

La talea è tra i metodi di riproduzione agamica più utilizzati. La tecnica più famosa è quella dell’innesto, impiegata soprattutto nella moltiplicazione degli alberi da frutto.
Sono diversi i vantaggi della riproduzione per talea.
Il più evidente e ricercato dall’agricoltore è quello di ottenere nuove piante con le esatte caratteristiche volute, che sono quella della pianta madre da cui si preleva la talea.
Altri vantaggi sono:

  • risparmio di tempo nella riproduzione della pianta rispetto alla semina;
  • possibilità di propagare piante che hanno difficoltà con la moltiplicazione da seme;
  • uniformità del prodotto, e quindi la possibilità di standardizzare le tecniche colturali;
  • vantaggio economico di ottenere un numero indefinito di cloni.


La riproduzione per talea delle piante riesce bene adottando particolari accorgimenti. Questi sono finalizzati a favorire la radicazione o, quantomeno, far sì che l’emissione delle nuove radici preceda quella dei germogli.
Ci sono piante che autoradicano facilmente, per cui, per avere nuove piante, basta interrare le talee mantenendo un certo grado di umidità del terreno.
Qualche esempio in tal senso sono piante come: vitecotognoolivoribesrosmarinoaloe e le piante grasse in generale.
Altre specie, invece, per radicare hanno bisogno di un aiuto. Ad esempio specie arboree come pesco e susino, o erbacee come cannabis sativa.
I metodi adottati a questo scopo si chiamano tecniche di radicazione, di taleaggio o di forzatura.
Le tecniche più diffuse sono il riscaldamento basale e la nebulizzazione.
La tecnica del riscaldamento basale si usa in ambito vivaistico professionale quando si impiantano le talee su di un substrato artificiale. Questo viene poi riscaldato nella parte basale tramite resistenze elettriche o tubi in cui scorre acqua calda.
La tecnica della nebulizzazione si usa per la riproduzione di talee erbacee e semilegnose. Si attua facendo cadere su di esse una leggera quantità d’acqua polverizzata, la quale evita il disseccamento della talea per eccessiva traspirazione delle foglie. La nebulizzazione viene fatta ad intervalli regolari e fino a quando non si sono sviluppate le prime radichette in grado di assorbire l’acqua.
È una tecnica usata in vivaio, ma che si può replicare facilmente in ambito domestico usando un normale nebulizzatore.
Si tratta, infatti, di semplici attrezzi domestici, con funzionalità e prezzi variabili.
Di solito, per una migliore la riuscita della riproduzione per talea e avere una più rapida e efficace radicazione, vengono usati ormoni rizogeni (auxine). Alcuni di questi sono ad esempio l’acido indolbutirrico e l’acido naftalenacetico.
Prima dell’impianto, la parte inferiore delle talee viene immersa in preparati polverulenti o liquidi, contenenti ormoni rizogeni in bassissima concentrazione.

Vediamo ora i passaggi standard nella preparazione di una talea erbacea, molto diffusa tra gli appassionati di giardinaggio.
Dopo aver prelevato la talea dalla pianta madre, ecco la sequenza delle operazioni:

  • eliminare l’apice vegetativo della talea;
  • eliminare le foglie presenti nella parte inferiore;
  • ridurre il lembo fogliare delle foglie rimaste sulla talea;
  • accorciare la talea lasciando un nodo;
  • effettuare il trattamento ormonale con le auxine (facoltativo);
  • interrare la talea in un terriccio ben umido, fino all’altezza del nodo.

Di seguito alcuni consigli partici per moltiplicare con successo le piante per talea:

  • usare forbici estremamente affilate, in modo da evitare strappi e ferite eccessive nelle operazioni di taglio. Le migliori sono quelle usate nell’arte del bonsai giapponese
  • il substrato deve essere il migliore possibile, con il giusto mix di elementi nutrizionali. Di recente vanno molto di moda i dischi in torba lana di cocco già pronti all’uso;
  • prima d’iniziare con le operazioni di riproduzione per talea, predisporre per bene il banco di lavoro, con tutti gli attrezzi necessari: forbici, terra, vaso, ormoni, ecc. Il fattore tempo, infatti, è fondamentale per la riuscita della talea. Non si possono tagliare parti di pianta e lasciarle all’aria troppo a lungo;
  • non tutte le piante si comportano allo stesso modo nella riproduzione, soprattutto in termini di periodo giusto per fare la talea. Informatevi, quindi, su ogni singola coltura che intendete moltiplicare.
Ecco un elenco di piante che è possibile riprodurre per talea. L’elenco è in ordine alfabetico. Chiaramente non è esaustivo, ma può essere usato come riferimento di massima. 
  • Alloro
  • Aloe
  • Aronia
  • Azalea
  • Basilico
  • Cannabis sativa
  • Capperi
  • Corbezzolo
  • Cotogno
  • Dionea
  • Dragoncello
  • Edera
  • Elicriso
  • Erica
  • Falsa rosa di gerico
  • Fico
  • Frutto del drago
  • Frutto miracoloso
  • Gelso
  • Geranio
  • Issopo
  • Lavanda
  • Limone
  • Litchi
  • Maggiorana
  • Melo
  • Melograno
  • Menta
  • Mimosa
  • Mirtillo
  • Mirto
  • Olivo
  • Origano
  • Passiflora
  • Paulownia tomentosa
  • Pesco
  • Pero
  • Pianta del rosario
  • Ribes
  • Rose
  • Rosmarino
  • Salvia
  • Santoreggia montana
  • Sedano
  • Stevia
  • Susino
  • Tanacetum balsamita
  • Timo
  • Valeriana rossa
  • Vite

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