VERDE TIME

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venerdì 8 gennaio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : LA CAMELIA

 


La camelia è tra le piante da fiore più amate dagli appassionati giardinieri. Si tratta di fiori semplicemente incantevoli, ed è impossibile resistere al loro fascino.
Con il nome Camellia si identifica un genere di piante appartenenti alla famiglia botanica delle Theaceae. Di questo genere fanno parte oltre 250 specie, sia spontanee che coltivate
La diverse specie sono originarie di paesi orientali come Giappone e Cina, ma da secoli si coltivano in Europa.

In questa lezione propongo una guida completa alla coltivazione della camelia, sia in giardino, che in vaso. Ne studieremo, inoltre, le caratteristiche botaniche e le tecniche colturali.Tutte le specie di camelia sono originarie di una vasta zona del continente asiatico. Questa, in particolare, si estende dalla penisola indiana, ai differenti paesi a sud della Cina, fino al Giappone.

Le specie più conosciute sono due: C. sinensis (o camelia del tè); e la C. japonica. La prima è endemica della Cina, e dalle giovani foglie si ricava la bevanda tonificante diffusa in tutto il mondo nota come tè; la seconda è una specie ornamentale tipica del Giappone. Sarà quest’ultima l’oggetto della nostra trattazione. Nel paese del Sol Levante la camelia è da sempre una pianta oggetto di grande interesse e coltivata su vasta scala. La sua coltivazione ha fatto sì che nel corso dei secoli si sviluppassero degli ibridi sempre più belli e complessi, con la nascita di nuove varietà.
I giapponesi la chiamano Tsubaki, che vuol dire albero dalle foglie lucenti.
Nella cultura nipponica è il fiore che annuncia l’arrivo primavera, caratteristica peculiare delle diverse varietà è infatti fiorire a inizio marzo.
Altri elementi simbolici legati a questo fiore sono: l’immortalità, l’amore eterno, la vittoria.
Per questo un tempo erano legati ai riti propiziatori prima di una battaglia, al matrimonio o alle offerte agli imperatori.La camelia fa la sua comparsa in Europa intorno al 1730, grazie alla compagnia delle Indie che commerciava il tè, quindi le foglie di Camellia sinensis.
In seguito, però, iniziò a essere importata anche la C. japonica.
In Italia una delle prime camelie introdotte fu quella della Reggia Reale di Caserta, detta Celebratissima, che pare sia stata messa a dimora nel 1760.
Divenne il fiore più famoso dell’Ottocento, una vera e propria moda tra i nobili,
con cui abbellivano i propri abiti.
Successivamente, si diffuse negli altri continenti, ma presto la sua fama si attenuò, poiché i fiori cominciavano a costare troppo. Agli inizi del Novecento fu sostituita da un nuovo fiore: il tulipano.
Oggi, questa splendida pianta è tra le più amate da appassionati giardinieri e botanici ed è coltivata in tutto il mondo.
Le camelie hanno caratteristiche ben precise. Sono piante legnose, con ciclo perenne e portamento arbustivo-cespuglioso.
Nei paese d’origine possono diventare dei veri e propri alberi, con altezze che superano i 10-12 m. In Europa è difficile trovare esemplari tanto grandi.
La corteccia del fusto principale e delle numerose ramificazioni è liscia, di colore grigiastro. I rami più giovani sono rossastri, molto brillanti.La forma delle foglie è molto variabile, va dall’ovale, al lanceolato, all’ellittico.
La lunghezza è compresa tra 4.5 cm e 11.5 cm, mentre la larghezza è tra 1.8 cm e 3.8 cm.
Sono dotate di picciolo e disposte in maniera alterna sui rami.
L’apice è più o meno acuminato, mentre il margine è dentellato.
Il colore è tipicamente verde scuro brillante.Il tratto distintivo della camelia sono i suoi fiori. In generale sono ermafroditi, con impollinazione entomofila, praticata da api e altri insetti impollinatori.
La forma è un parametro che serve per distinguere le diverse varietà. Gli altri parametri sono le dimensioni e il colore.
Una classificazione classica prevede la suddivisione dei fiori in sei gruppi. Quelli appartenenti ai primi due gruppi sono quelli di molto più rustici. Gli ultimi due gruppi di fiori appartengono a varietà abbastanza delicate e difficili da coltivare.
Vediamo le differenze tra i gruppi.
Nei fiori di camelia semplici il numero dei petali varia da 5 a 9. Sono disposti in un solo giro o in due giri incompleti.
Al centro si osservano molti stami, che attorniano un pistillo molto evidente.
Questa tipologia di fiori ha i petali disposti in modo ordinato, con 2/4 giri di petali. Stami numerosi ed evidenti intorno al pistillo.
I petali interni sono quasi esclusivamente petaloidi, numerosi e raggruppati. Tra di essi appaiono alcuni stami. I petali esterni sono meno numerosi e disposti su uno o più giri. Il fiore è nel complesso molto largo.
I petali sono disposti su vari giri. Man mano che ci si avvicina al centro del fiore il loro numero, rispettivamente petaloidi che assomigliano molto ai petali più esterni, aumenta creando molto volume. Al centro, tra i petaloidi, possiamo trovare alcuni stami.
La forma assomiglia molto a quella tipica della peonia, da cui ne deriva il nome.
Questi fiori di camelia sono detti anche a forma di rosa. Sono costituiti solamente da petali non perfettamente embricati, che diminuiscono andando verso il centro, dove si possono trovare stami, di solito visibili solo a completa apertura del fiore.
Il fiore di queste camelie è costituito interamente da petali disposti in modo molto ordinato. I petali sono numerosi e diminuiscono andando verso il centro. Sono privi di pistilli e stami.
Per riconoscere una varietà di camelia, oltre al tipo di fiore si guardano anche le dimensioni.
I fiori si dividono secondo il diametro in queste categorie:
  • miniatura, con diametro inferiore a 6 cm
  • piccolo, tra 6 e 7.5 cm
  • medio, tra 7.5 e 10 cm
  • grande, tra 10 e 13 cm
  • molto grande, superiore a 13 cm.
  • I petali dei fiori di camelia hanno margine lineare, forma tondeggiante o ellittica.
  • La variabilità dei colori è davvero ampia. Si va dal classico rosa di quelle più popolari, al rosso, rosato, bianco, giallo o variegato.
    I petali variegati possono a loro volta essere:

    • screziati, se sono presenti lungo la lunghezza del petalo striscioline di più colori;
    • striati, se sono presenti striscioline di un solo colore;
    • maculati, se le variegature non hanno forma lineare e sono di un unico colore.
  • Le piante di camelia possono manifestare la tendenza al fenomeno dello “sport”, ossia una mutazione con il tempo del colore dei fiori.
    Questa è dovuta a un carattere genetico, che determina la comparsa, su uno o più rami, di fiori di colore diverso.
    Nella cultura giapponese si era soliti donare un rametto di camelia mutato all’imperatore.
  • La specie C. japonica è la più coltivata al mondo anche per la vasta eterogeneità delle sue singole varietà. Se ne stimano addirittura 30.000!
    Tra le più apprezzate segnalo:
  • Alba
  • General Coletti
  • Ascona
  • Oscar Borrini

Vi è poi il gruppo delle Higo, le più comuni. Queste camelie hanno:

  • fiore semplice con corolla che può essere formata da 5 fino a 9 petali
  • stami molto numerosi, ben visibili attorno al pistillo
  • colori rosso, rosa e bianco, che si presentano spesso misti a striature.
  • sono particolarmente resistenti al freddo, ma anche alle potature, per questo vengono spesso usate per la formazioni di siepi.

Le piante di camelia possono essere molto longeve. Il loro ciclo di vita dipende da molti fattori, tra cui l’habitat e le cure colturali.
Mediamente crescono fino 10 cm in un anno, ripetendo un ciclo vitale così scandito:

  • febbraio/marzo: fioritura (antesi);
  • marzo/aprile: allegagione;
  • aprile: crescita nuovi germogli da gemme a legno apicali e ascellari;
  • giugno: arresto della crescita del germoglio e formazione della gemma apicale. In questo momento avviene la differenziazione delle gemme a fiore o a legno;
  • giugno/luglio: lignificazione del germoglio;
  • luglio/agosto: dormienza estiva. Il troppo caldo riduce al minimo le attività della pianta;
  • settembre: ripresa attività radicale e ingrossamento delle gemme a fiore;
  • ottobre-febbraio: dormienza invernale
La camelia si può coltivare tranquillamente in regioni con clima temperato-mite. Le piante in inverno entrano in riposo vegetativo, per cui la resistenza al freddo è buona. Bisogna solo evitare le zone dove sono frequenti le gelate prolungate, queste, infatti, potrebbero danneggiarne inevitabilmente il legno.L’esposizione migliore per le nostre camelie è la mezz’ombra. La pianta ha bisogno di molta luce, ma potrebbe soffrire dell’esposizione prolungata ai raggi solari.
In estate il sole diretto delle ore centrali del giorno può provocare un imbrunimento delle foglie e il successivo disseccamento.
Se non abbiamo una posizione riparata, ad esempio da un alberatura, dovremmo ricorrere all’utilizzo di reti ombreggianti.
La posizione riparata serve a proteggere la camelia dai forti venti, che possono facilmente danneggiare i fiori.
Le camelie si possono coltivare sia in piena terra, che in vaso.
In generale, una pianta ben radicata a terra vive più a lungo di una coltivata in vaso.Per crescere piante di camelia sane e rigogliose fondamentale è il terreno.
Si tratta di piante acidofile, che vegetano correttamente in terreni con pH acido o sub-acido.
Prima di piantarle in giardino occorre verificare il pH del nostro terreno.
Se abbiamo un terreno con pH basico, dovremmo correggerlo prima della messa a dimora.
La correzione può avvenire ammendando al suolo della torba, del terriccio di sottobosco, degli aghi di pino, corteccia fine o della materia organica in decomposizione.
Il terreno deve essere altresì sciolto o di medio impasto. La pianta rifugge quelli argillosi, compatti o asfittici, i quali danno luogo a ristagno idrico.Per la coltivazione in vaso le camelie necessitano di un substrato formato da torba acida di sfagno  e sabbia di fiume, molto importante per il corretto drenaggio. Sul fondo del vaso viene sistemata della perlite, in modo da facilitare ulteriormente lo scolo dell’acqua in eccesso. La concimazione deve seguire le esigenze particolari di questa pianta. Nel momento dell’impianto, si possono ammendare al terreno dei lupini macinati, un concime specifico per piante acidofile. Idem per la coltivazione della camelia in vaso. Partendo da una pianta già cresciuta, acquistata in vaso presso un vivaio, vediamo come mettere a dimora la camelia.
La buca nel terreno deve essere molto larga e profonda e aggiungervi la torba e il concime. Questo consentirà alla pianta di trovare terra morbida di riporto.
Quando si posa la pianta, bisogna assolutamente evitare di spezzare le radici, ciò potrebbe causare il mancato attecchimento.
Nella coltivazione in piena terra, attenzione al sesto d’impianto. Teniamo conto che se le piante crescono bene, possono sviluppare dei begli arbusti-cespugliosi. Si consiglia di mantenere almeno 2 m di distanza tra una pianta e l’altra .Riprodurre la camelia partendo dai semi è piuttosto complicato. Sono necessarie determinate condizioni per la corretta conservazione del seme, tra cui temperatura e umidità stringenti. Per questo motivo la riproduzione per talea è il metodo più usato, anche in ambito vivaistico.
La tecnica è quella della talea legnosa. Bisogna agire nel periodo che va da metà luglio a metà agosto. Le operazioni vanno eseguite al mattino, con le foglie sature d’acqua. Le varie fasi sono le seguenti:  
  • prelevare un rametto già lignificato, lungo sui 15 cm, dalla pianta madre;
  • tagliare in obliquo tra la terza e la quarta foglia, in modo che restino almeno 2 cm di gambo sotto;
  • immergere i rametti in acqua per circa un’ora;
  • trattare con auxine (ormone radicante);
  • piantare la talea in un vasetto da 14 cm di diametro, riempito con un substrato di torba e sabbia;
  • tenere il vasetto all’ombra, con il terriccio sempre ben umido.
  • tempo di radicazione circa 2 mesi.

Le talee devono essere tenute al riparo dal freddo per tutto l’inverno. Vanno poi rinvasate in un vaso più grande nella primavera successiva.
La piantina di camelia così ottenuta si alleva in vaso per tutto il primo anno. Solo nell’anno seguente si mette a dimora nella sua collocazione definitiva.

La camelia si avvantaggia della presenza di uno strato di pacciamatura naturale.
I materiali ideali da usare sono: aghi di pino, corteccia, foglie secche, paglia.
La pacciamatura consente di evitare la crescita delle erbe infestanti, mantiene il terreno più umido, apporta sostanza organica al suolo.
Essendo questa pianta una perenne, la pacciamatura va periodicamente rinnovata.

La camelia normalmente non va potata. Gli interventi di taglio si eseguono solo per eliminare rami secchi e danneggiati o per finalità estetiche.
La pianta sopporta bene i tagli, quando questi sono eseguiti in tarda primavera, una volta esaurita la fioritura.
Evitare di potarla in altri periodi dell’anno.

La camelia può soffrire dell’attacco di alcuni parassiti. Tra questi, i principali sono le cocciniglie delle specie:

  • Plantococcus citris, cocciniglia cotonosa
  • Pseudococcus adoninum, cocciniglia farinosa
  • Coccus hesperidum
  • Parlatoria camelliae, cocciniglia viola della camelia.

La cocciniglia attacca soprattutto le foglie e provoca un deperimento generale della vegetazione.
Per eliminarla s’interviene in inverno con l’olio bianco minerale e, successivamente, con un lavaggio con sapone molle potassico, il quale, eventualmente, elimina anche la fumaggine.

La pianta di camelia può essere soggetta ad alcune malattie fungine. Tra queste segnaliamo la presenza del fungo patogeno Cibornia camelliae, il quale causa l’appassimento dei fiori e la loro caduta precoce.
La malattia si nota con la presenza di aloni grigi al centro del fiore. L’attacco avviene sui fiori già aperti, non sui boccioli.
Quando questi cadono a terra il fungo produce degli sclerozi, che restano dormienti sulla superficie, anche per 5 anni.
Quindi, un primo modo per evitare che la malattia si ripresenti, è quello di eliminare dai dintorni del terreno tutti i fiori attaccati.
In caso di una certa virulenza del patogeno, si consigliano lavaggi serali con acqua e bicarbonato di sodio, allo dose di 10 g diluiti in un litro d’acqua.


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