VERDE TIME

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lunedì 18 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : BEGONIA

 

La begonia appartiene alla famiglia delle begoniaceae ed è diffusa in tutte le regioni, da quelle tropicali a quelle temperate calde. Ne esistono circa 900 specie, di cui la maggior parte perenni, che possono essere divise in 3 gruppi principali: begonie tuberose, begonie rizomatose e begonie a radici fascicolate.

Le begonie sono famose più che altro per la loro coltivazione come piante annuali. Le varietà utilizzate per la coltivazione come annuali da fiore sono le begoniette dette anche semprefiorite e dal nome latino Begonia semperflorens. Si tratta di piantine annuali da posizionare in pieno sole e dalla crescita contenuta: arrivano a misurare massimo 30-35 cm di altezza.

Le begoniette, dato il loro costo contenuto e le loro splendide fioriture, sono molto sfruttate in campo ornamentale. Esistono molte varietà di begoniette che si differenziano principalmente per il colore del fiore e per il colore delle foglie. Si tratta principalmente di begoniette a foglia verde chiara, verde scura o a foglia rossa. Per quanto riguarda i fiori invece questi sono solitamente bianchi, rosa o rossi e questo permette di creare dei simpatici giochi di colore con le diverse cultivar. Le begonie fanno parte della famiglia delle Begoniaceae formata da più di mille specie. Si tratta di piante erbacee di solito nella maggior parte con foglie persistenti. Possiamo trovarvi dimensioni e portamenti molto differenti. È difficile darne una descrizione generale ed è meglio affrontare singolarmente ogni varietà per poterne descrivere al meglio le caratteristiche e le specifiche necessità. L’unico aspetto comune a tutte le specie è quello di avere sulla stessa pianta fiori maschili e fiori femminili. Da questi si sviluppa una capsula contenente una grande quantità di semi piccolissimi. Possiamo in linea generale suddividerle in tre categorie: quelle con radici tuberose, quelle con radici rizomatose e quelle con radici fascicolate.Le begonie tuberose prediligono posizioni al sole o parzialmente ombreggiate, in ogni caso comunque, al riparo da correnti di aria fredda. La temperatura ideale per questa pianta è di 18/20 gradi; durante l’inverno la temperatura non deve scendere al di sotto di 5/7 gradi. Il periodo più adatto per piantarle è marzo-aprile. Inizialmente si consiglia di collocarle in vasi di dimensioni piccole, profondi circa 7/8 cm, per poi passare, quando compaiono i primi germogli, a vasi medi di circa 10-15 cm ed, infine, a contenitori di 15/20 cm. Per ottenere fiori grossi occorre ridurre la pianta ad un solo fusto, con qualche getto laterale.



Esigenze climatiche: non amano assolutamente il freddo. Ve ne sono di più o meno rustiche, ma quasi tutte non sopportano temperature al di sotto dei 10°C. Sono comunque in generale piante delicate che possono reagire male anche solo ad una corrente leggermente più fredda. E’ per questo che molte di loro vengono considerate piante d’appartamento e da serra.

Esposizione la collocazione ideale è il sole o la mezz’ombra. Sono piante da sottobosco e posizionarle sotto un albero o comunque in una zona dove la luce venga schermata dalle foglie può essere una scelta vincente.

Irrigazione amano un’alta umidità ambientale, quindi durante la bella stagione bisogna irrigarle regolarmente, senza lasciare ristagni (causa di marciumi). E’ altresì importante creare un habitat simile a quello delle foreste pluviali, quindi sono gradite, soprattutto nelle giornate più calde, le vaporizzazioni sulle foglie. Bisogna però prestare attenzione che la zona sia ben aerata perché se l’umidità è troppo stagnante può causare di problemi crittogamici.

Concimazione: dalla ripresa vegetativa è opportuna la somministrazione quindicinale di un concime liquido con un alto tenore di potassio. 

Potatura

I rami sfioriti delle specie rizomatose e a radici fascicolate devono essere tagliati in marzo, prima di procedere al rinvaso. Se si tratta di specie particolarmente rigogliose è importante e consigliato cimare spesso, per evitare che i rami diventino troppo lunghi e sottili.


Annaffiature

devono essere abbastanza frequenti ma non eccessive; tra un’annaffiatura e l’altra, infatti, la superficie radicale deve avere il tempo di asciugarsi. Più frequenti nel periodo estivo, da ridursi al minimo durante l'inverno. In estate è importante vaporizzare le foglie.


Fertilizzante

Utilizzarne uno di tipo liquido, che deve essere somministrato da maggio a settembre ogni 15 giorni.


Esposizione

Le begonie rizomatose e a radici fascicolate possono essere coltivate sia in serra sia in appartamento. Queste piante amano posizioni illuminate ma non la luce diretta del sole; in estate gradiscono l’ombra soprattutto se la temperatura è superiore ai 20 gradi. In inverno la temperatura deve mantenersi intorno a 10-15 gradi. In genere si piantano in vasi di 15-20 cm.


Parassiti e malattie

I tuberi e le radici vengono spesso colpiti dai punteruoli, che si nutrono proprio delle radici e perforano i tuberi, e dall’anguillulaa galligena, che priva la pianta del nutrimento. Frequenti sono anche gli attacchi degli acari, che colpiscono tutte le specie e preferendo le piante più giovani e tenere, danneggiando i boccioli, indebolendo e deformando le foglie.

Tra le malattie più comuni troviamo la muffa grigia, che si manifesta con chiazze scure sulle foglie e sui fiori e macchie bianche e polverulente sugli steli, il marciume nero delle radici, che le fa marcire, ed infine la batteriosi delle begonie, che provoca la formazione sulle foglie di macchie che via via si estendono a tutta la foglia, facendola marcire.

Vari tipi di muffe e crittogame: comportano la comparsa di macchie di vario colore. Di solito si tratta di Botrytis cinerea o di oidio. In ogni caso è bene regolare l’umidità ambientale e del suolo e arieggare il più possibile la zona. Se il problema è grave è bene far ricorso a prodotti specifici curativi.facilitata nella sua diffusione da piantagioni molto fitte. Bisogna eliminare le parti colpite e l’eventuale terriccio “ammuffito”, nonché trattare la pianta con un prodotto anticrittogamico.

Marciume radicale: si manifesta con ingiallimento fogliare e successiva perdita di vitalità della pianta. Possiamo provare a salvarla estraendola dal terreno e dopo un’attenta pulizia dei tuberi o dei rizomi (e magari un lavaggio con prodotti specifici) inserirla in un contenitore nuovo con un nuovo substrato. Si può proseguire il trattamento con irrigazioni addizionate con il prodotto specifico.


La Begonia è considerata una delle cinquanta piante individuate dagli scienziati NASA per un eventuale uso all’interno di navicelle o progetti dell’ente aerospaziale.

Sebbene nel panorama vegetale non sia nota per le sue particolari proprietà curative, la pianta della Begonia risulta ottimale per profumare gli ambienti e conferire ad ogni spazio un atmosfera piacevole e rilassante.


Le begonie tuberose

La caratteristica peculiare di questa specie è la conformazione delle radici che sono dei tuberi scuri ed irregolari. Di solito sono piante piuttosto compatte ma ricche in fogliame. Le foglie sono grandi, palmate e seghettate. Portano fiori dai colori molto accesi e vi sono cultivar dai fiori semplici, semidoppi o doppi e dalle più svariate misure.



Tutte le varietà necessitano di un completo riposo invernale durante il quale il tubero deve essere mantenuto nel suo vaso all’asciutto e al riparo dal freddo fino alla ripresa vegetativa. I tuberi devono essere piantati all’aperto o in vaso a fine maggio inizio giugno dopo averli fatti “irrobustire” in letto freddo. Per la coltivazione in vaso è consigliabile seguire il periodo di “vegetazione”, descritto per la B. evansiana, in marzo-aprile. I vasi potranno essere tenuti all’aperto o in casa. Trascorso un mese dalla messa a dimora definitiva in vaso, sarà utile somministrare del concime liquido ogni quindici giorni per tutta la durata del ciclo vegetativo.

Sono varietà come abbiamo detto di origine tropicale quindi quasi in tutto il territorio italiano necessitano di essere ritirate. Il tubero può essere mantenuto nel vaso asciutto per tutto l’inverno a temperature non più basse di 5°C. Se invece si trovavano in piena terra vanno estratti e lasciati asciugare all’aria, in maniera che non si creino muffe, e poi ritirati in un luogo fresco e asciutto. I metodi più veloci per moltiplicare le b. tuberose sono la divisione dei tuberi e la talea.

La prima si effettua dividendo un tubero di notevoli dimensioni in piccole sezioni prestando attenzione alla presenza in ognuno di almeno un occhio.

La talea, sempre primaverile, si ottiene prelevando steli basali con una porzione di tubero e mettendoli a radicare in un composto molto leggero con temperature di circa 20°C e alta umidità ambientale.


Begonia evansiana

La specie è originaria del continente asiatico. Sono piante dal portamento compatto e quindi trovano ideali la coltivazione in piena terra, ma anche in vaso.

Ha foglie grandi colorate in verde medio nella parte superiore e carminio su quella inferiore. Fiorisce in estate producendo racemi di fiori rosa piuttosto grandi. Vogliono un terreno leggero a base di torba o di terra di bosco e comunque acido. Prima della messa a dimora (di solito si fa nel mese di aprile o al massimo marzo nelle zone più calde del nostro paese), bisogna aspettare che si acclimatino. È sufficiente porle in una cassetta con del substrato leggero ed esporla al sole in maniera che i tuberi sentano il calore del sole. Appena si vedono le prime foglioline si possono mettere definitivamente a dimora.

Possono essere tenute sempre in piena terra solo in quelle zone d’Italia dove le temperature non scendano mai sotto i 5°C. Altrove è meglio estrarre i tuberi e lasciarli asciugare all’aria e poi ritirarli in una serra fredda dove dovrà mai gelare.

Nota bene: negli ultimi anni i vivaisti sono riusciti a creare alcune varietà molto più resistenti al freddo. Vengono consigliate anche per i climi continentali, quindi che possono arrivare a circa -10°C. Si tratta della begonia grandis subs. Evansiana e della begonia grandis subs. Evansiana var. Alba (la prima porta fiori rosa, la seconda bianchi). Raggiungono i 60 cm di altezza e sono una ottima opportunità per le zone in ombra, sia per le belle foglie decorative, sia per i fiori. Viene raccomandata una abbondante pacciamatura invernale a base di paglia e foglie.


BEGONIE RIZOMATOSE

Hanno dei lunghi fusti rizomatosi che si allargano orizzontalmente e a volte hanno un andamento ricadente. Sono più apprezzate per le foglie (decorative per la forma e i colori vivaci) che per i fiori, molto difficili da ottenere nella coltivazione domestica.


Sono tendenzialmente piante d’appartamento o da serra. Vogliono un ambiente luminoso, ma non luce diretta e temperature come minimo di 15°C (ma l’ideale è dai 18 ai 23). Necessitano nel periodo vegetativo di irrigazioni regolari e concimazioni con prodotti per piante verdi. In inverno le cure possono essere quasi totalmente sospese. Vanno tenute in vasi sempre piuttosto piccoli per la dimensione della pianta. Si moltiplicano facilmente per divisione del rizoma o per talea di foglia.

La tecnica è molto particolare e specifica quasi solo delle begonie: bisogna praticare delle incisioni lungo le venature delle foglie. Vanno poi poggiate su di un composto leggero che va tenuto costantemente umido e ad una temperatura di circa 25 °C. Dalle incisioni partiranno nuove piantine che potranno essere trasferite in singoli vasetti.




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