VERDE TIME

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domenica 31 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : EUSTOMA GRANDIFLORUM

 


L'eustoma grandiflorum, chiamato anche lisianthus russelianus, è una pianta appartenente alla famiglia delle Gentianaceae, che comprende specie annuali e perenni. L'eustoma è una pianta perenne, originaria dell'America del Sud e delle isole caraibiche. Nei luoghi originari l'eustoma può crescere anche spontaneamente, mentre 
da noi viene coltivato come annuale o biennale sia come pianta da appartamento o da giardino sia per la produzione di fiori recisi. Come pianta da interno è impiegata per realizzare degli angoli fioriti o avere dei fiori da bouquet.

E' una pianta erbacea perenne originaria dell'America meridionale e delle isole Caraibiche. Ha ampie foglie basali, di colore verde-bluastro, molto decorative, per tutta l'estate produce numerosi fusti che potano alcuni boccioli, da cui, in successione, sbocciano grandi fiori a forma di campanula, di colore viola, rosa, lilla, giallo o porpora; le specie botaniche hanno fiori viola o lilla, gli altri colori sono dovuti agli ibridatori. Queste piante vengono coltivate come piante da appartamento, ma sono molto diffuse anche come fiori recisi, oppure vengono poste in giardino, dove si coltivano come annuali. E' conosciuta anche con il nome Lisianthus.


Per avere una buona crescita e una fioritura abbondante è bene tenere gli eustoma grandiflorum in un luogo molto luminoso, ma non esposto ai raggi solari diretti per troppe ore al giorno, soprattutto nel corso delle giornate estive che possono avere temperature molto elevate; queste piante temono il freddo, quindi in inverno vanno tenute in casa, possibilmente vicino ad una finestra, ma lontano da fonti di calore dirette, come i termosifoni.

La pianta dell'eustoma può essere tenuta al chiuso, in una stanza luminosa, in una serra, in una veranda o all'esterno (su un balcone o un terrazzo in grandi fioriere, oppure in giardino vicino ad altre piante): renderà qualunque spazio in cui è collocata più bello. Tuttavia, occorre sottolineare che può sopportare il caldo estivo, anche temperature elevate, ma non ama il freddo, perciò viene coltivata come pianta annuale o biennale. In genere la pianta ha una breve durata e muore dopo l'appassimento degli ultimi fiori.

La pianta dell'eustoma ama la luce, ma deve essere protetta dai venti e, nei mesi più caldi, è meglio posizionarla anche al riparo dal sole. La pianta dell'eustoma produce una sorta di fiore di campo bello e delicato come un papavero, i cui boccioli e i cui fiori somigliano in genere a quelli della rosa, tuttavia l'aspetto cambia notevolmente in virtù delle numerose cultivar esistenti e delle molte specie ibride, create soprattutto dai giapponesi. I primi incroci sono stati realizzati nei primi decenni del secolo scorso e la notevole varietà di colori e forme si deve proprio all'attività dei giapponesi.

La bellezza del fiore, i colori particolarissimi dei delicati petali (dal bianco, al blu, rosa, salmone, viola, porpora), gli steli lunghi e robusti (possono raggiungere i 60 cm), e la durata come fiore reciso (se si provvede a cambiare l'acqua nel vaso con una certa frequenza, la durata diventa maggiore), rendono l'eustoma adatto alle composizioni floreali e ai bouquet. I fiori dalla corolla semplice o doppia a seconda degli incroci, di un solo colore o con screziature dai colori più diversi, sono adatti a creare degli splendidi addobbi floreali.

L'eustoma è apprezzato anche per le singolari foglie ovali dal colore verde bluastro sulle quali risultano ancora più evidenti i bei fiori dalle tinte accese.



L'eustoma o lisianthus può essere coltivato in vaso o in piena terra, ma deve essere esposto al sole, perciò bisogna scegliere una posizione che assicuri luce a sufficienza e temperature miti. Per avere una fioritura abbondante sono necessari sole e temperature notturne superiori ai 150 gradi.

Il terreno deve essere fertile, fresco, ricco e ben drenato. Se l'eustoma viene piantato in piena terra, porre le piante a una distanza di almeno 30 cm l'una dall'altra.

La pianta cresce rapidamente, ma non raggiunge altezze elevate. Su ogni stelo florale in estate sbocciano da 2 a 4 fiori, o persino 6 fiori. Le piante in commercio in genere subiscono dei trattamenti e restano piuttosto basse (20-40 cm), mentre quelle seminate e poi piantate in proprio diventano molto più alte (fino a 60 cm). Perciò, se preferite le varietà più piccole da coltivare in vaso, al chiuso, acquistate la pianta invece di seminarla. Per quel che riguarda la corretta fornitura di acqua, da marzo a ottobre annaffiare regolarmente, ma senza eccedere e lasciando asciugare leggermente il terreno tra un'annaffiatura e l'altra; nei mesi freddi annaffiare sporadicamente, quando il terreno è asciutto. E' bene fare attenzione che non si formino ristagni idrici perchè possono risultare molto dannosi per la salute delle piante di questo tipo.

Quando le temperature sono piuttosto elevate può essere buona norma procedere con delle nebulizzazioni, vaporizzando spesso le foglie con acqua demineralizzata. Attenzione, anche quando si procede con l'annaffiatura, ad evitare di bagnare i fiori in quanto potrebbero presentare macchi e segni.

Possono sopportare senza problemi brevi periodi di siccità.

Nel periodo della crescita, l'eustoma ha bisogno di innaffiature regolari poiché il terriccio deve restare costantemente umido, soprattutto le piante in vaso devono essere innaffiate regolarmente tutta l'estate poiché il terriccio non deve mai asciugarsi troppo. In inverno, in caso di coltivazione biennale, le innaffiature devono essere molto limitate. Se le piante appaiono leggermente appassite, versare dell'acqua nel sottovaso. Se notate che l'apporto idrico è insufficiente, immergete il vaso per alcuni minuti in un recipiente pieno di acqua. Per mantenere un grado di umidità adeguato, è possibile effettuare sul terreno una pacciamatura con la paglia. Ma attenzione a non esagerare poiché l'eustoma teme i marciumi causati dall'eccesso di acqua.



Per la messa a dimora di questi esemplari utilizzare un terreno ricco e ben drenato, costituito da terriccio bilanciato, mescolato a sabbia e corteccia di pino sminuzzata, per mantenere leggermente l'umidità ma grantire un buon grado di drenaggio, fattore fondamentale per evitare problemi di marciume.

Per ottenere una pianta rigogliosa è consigliabile rinvasare l'eustoma grandiflorum ogni 2-3 anni procedendo con l'operazione nel periodo primaverile.

Terriccio

L'eustoma necessita di un terriccio da giardino fertile e fresco, con un buon drenaggio. La pianta acquistata può essere tenuta nel vaso, se intendete coltivarla come pianta annuale e non volete creare delle composizioni floreali. Se invece l'eustoma viene coltivato in casa come pianta perenne, è consigliabile effettuare il rinvaso ogni 2-3 anni.

Concimazione

Nel periodo della crescita (giugno-fine agosto), somministrare del concime liquido ogni due settimane.

La riproduzione di queste piante per ottenere nuovi esemplari avviene per seme, in autunno o a fine inverno, mantenendo il semenzaio in luogo temperato fino a germinazione avvenuta; le nuove piantine si potranno trasferire in vaso in primavera inoltrata. Si può anche procedere per divisione dei cespi, utilizzando del terreno fertile per porre a dimora le nuove piantine ottenute e mantenendole in un luogo riparato e con temperatura costante fino alla loro radicazione.

La semina viene effettuata tra il mese di novembre e febbraio se si vuole avere una fioritura nel primo anno, perché sono necessari almeno 5 mesi perché la pianta raggiunga lo sviluppo necessario al processo di fioritura.

semi della pianta sono molto piccoli perciò è consigliabile, per distribuirli in modo più omogeneo, mischiarli con sabbia o fondi di caffè.

Preparate un semenzaio con un terreno adatto alla semina. Spargete i semi in superficie coprendoli appena con un po' di terriccio, ma pochissimo, poiché i semi hanno bisogno di luce per germinare. Se volete evitare il rischio che marciscano, spargete sui semi un po' di polvere di carbone.

Ponete il semenzaio in un luogo in cui la temperatura media sia di 200-250 gradi, e non scenda al di sotto dei 150 gradi. Il processo della germinazione è alquanto difficile. In genere è necessaria una sorta di miniserra, che potete realizzare coprendo con un telo di plastica il semenzaio almeno finché non vedrete spuntare i primi germogli. Non inumidite troppo il terreno poiché i semi potrebbero marcire.

Quando le piantine dell'eustoma hanno 3-4 foglioline, devono essere trapiantate in vasetti che vanno posti in un luogo luminoso con una temperatura da 150 a 180 gradi. Mentre la messa a dimora in piena terra o in vaso si effettua in primavera. Nelle regioni più fredde, è consigliabile attendere la fine delle gelate prima di procedere al trapianto delle piantine. Se intendete piantarle in piena terra, cominciate a mettere i vasi con le piantine fuori alcune ore al giorno quando il rischio di gelate è assente, in modo che comincino ad abituarsi. Nella fase di messa a dimora prestate molta attenzione alle radici poiché sono estremamente fragili e la pianta reagisce male a eventuali danni all'apparato radicale. Per le piantine in piena terra, in alcuni casi si rende necessario aiutare la pianta con un tutore.

Se invece non volete ottenere dei fiori fin dal primo anno, attendete la primavera o l'inizio dell'estate e potrete seminare l'eustoma direttamente all'esterno per avere la fioritura l'anno successivo.


Gli eustoma grandiflorum vengono spesso attaccati dalla cocciniglia e dagli acari. Essi possono essere contrastati con efficacia con l'impiego di appositi prodotti insetticidi, oppure, intervenendo manualmente per eliminare le cocciniglie, con l'impiego di un panno con alcool. In caso di eccessiva umidità queste piante possono anche sviluppare malattie fungine che, se non trattate adeguatamente, possono portare anche alla morte della pianta.

Le foglie dell'eustoma possono essere attaccate dagli afidi: se notate la loro presenza, provate a eliminarli con un insetticida.

La pianta può essere colpita dal marciume: troppa acqua o un terriccio con un drenaggio insufficiente possono causare il marciume radicale o il marciume grigio alla base del fusto. I marciumi sono provocati da funghi che determinano l'avvizzimento delle foglie, il progressivo indebolimento della pianta e la morte.

L'eustoma non ha bisogno di essere potato, ma nelle varietà molto alte, tagliate gli apici degli steli prima della fioritura in modo che la pianta si fortifichi e abbia più fiori. Eliminate periodicamente le parti danneggiate e i fiori appassiti.

I semi dell'eustoma grandiflorum possono essere recuperati dai fiori appassiti e poi essiccati. Se conservati in condizioni adeguate, hanno una durata di tre anni circa.

Curiosità

L'eustoma grandiflorum o lisianthus è una pianta originaria di alcuni territori degli Stati Uniti dove cresceva spontaneamente. I primi semi giunsero in Europa nella prima metà dell'Ottocento. Al 1902 risale la prima apparizione della pianta presso un venditore tedesco. Successivamente ha inizio la grande attività di ibridazione realizzata dai giapponesi, e negli anni Ottanta del XX secolo appaiono in Olanda le molte varietà di colori e di corolle con petali singoli o doppi coltivate a fini commerciali. Nel decennio successivo l'eustoma si diffonde in Europa, ma questa pianta è ormai assai diversa dall'esemplare americano originario. Negli anni Novanta comincia a essere commercializzata e apprezzata soprattutto per la creazione di bouquet multicolori, ma è ancora poco diffusa come pianta da esterno per abbellire aiuole o bordure, nonostante si presti molto all'associazione con piante che non temono l'umidità.

L'eustoma è il fiore più adatto per esprimere la nostra gratitudine e il nostro ringraziamento, perciò offritelo per esprimere la vostra riconoscenza.













sabato 30 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: ESCHINANTHUS

 


Al genere aeschynanthus appartengono alcune specie di piante perenni rampicanti o prostrate, epifite, originarie dell'Indonesia e del Borneo; il genere comprende moltissime specie, spesso molto dissimili tra loro per colore delle foglie e forma dei fiori, che nella maggior parte delle specie sono rossi o arancioni, e sbocciano a grappoli in fondo ai rami; queste piante sono molto adatte alla coltivazione in ciotole pendenti. Il fogliame è di colore verde scuro, spesso pubescente, sempreverde, leggermente coriaceo e rigido. A. marmoratus: pianta rampicante con foglie rosse sulla pagina inferiore, verdi chiaro, con venature gialle, sulla pagina superiore e fiori verdi, tubulosi, con macchie marroni.

Aeschynanthus speciosus: foglie verde chiaro, fiori tubulosi rosso-arancione riuniti in racemi.

A. lobbianus: foglie verdi lucide, fiori marrone porpora e corolla cremisi.


Gli Aeschynanthus speciosus prediligono posizioni ben illuminate, ma temono i raggi diretti del sole, che potrebbero causare scottature al fogliame; temono molto il freddo, quindi si coltivano in appartamento o in serra temperata. Durante la stagione estiva sono piante che possono essere poste all'aperto, evitando di esporle ai raggi diretti del sole.

La temperatura ideale per la coltivazione dell'Eschinanthus si aggira nel periodo caldo attorno ai 25 °C, mentre per la stagione fredda le temperature non dovrebbero mai scendere al di sotto dei 15 °C. Per questo motivo, queste piante vengono coltivate come piante da interno. Da marzo a fine agosto è bene mantenere il terriccio in cui sono coltivati gli Eschinanthus umido, ricordando anche di vaporizzare spesso il fogliame, senza eccedere; circa due volte al mese aggiungere del concime universale all'acqua delle annaffiature. Durante il periodo di riposo innaffiare ogni 4-5 settimane, o aspettare che il terreno si asciughi completamente tra un'annaffiatura e l'altra. Anche durante i mesi freddi ricordiamo di vaporizzare il fogliame con acqua demineralizzata.




Gli esemplari di aeschynanthus speciosus si interrano in contenitori riempiti con una composta di tre parti di torba fibrosa e una parte di muschio secco. In questo modo otterremo un substrato soffice e ben aerato; possiamo anche utilizzare il terriccio già pronto per orchidee.

Per quel che riguarda il rinvaso non è necessario prevedere un intervento annuale, e quando si procede con l'operazione è bene scegliere un contenitore che sia leggermente più grande del precedente, ma non troppo perchè queste piante non amano contenitori di grandi dimensioni. La moltiplicazione delle piante di Eschinanthus può avvenire per talea o per margotta. Per procedere con la tecnica delle talee, praticare delle talee di 10-12 cm in maggio-giugno dai rami non fioriferi, interrare in una composta ricca di sabbia, da mantenere umida e alla temperatura di 18-20 °C fino alla comparsa delle radici; quindi trasferire le nuove piante nei vasi.

Si può moltiplicare anche per margotta, da effettuare con terriccio umido in qualsiasi periodo dell'anno.




Questa pianta può essere attaccata dagli afidi, dal ragnetto rosso, e raramente dalla cocciniglia farinosa. Per contrastare l'attacco del ragnetto rosso è possibile intervenire semplicemente aumentando l'umidità con la vaporizzazione di acqua sulle foglie; le cocciniglie possono essere eliminare con un panno con alcool, oppure lavando la pianta con acqua e sapone neutro da risciacquare poi con cura. Per gli afidi esistono appositi prodotti, oppure, è possibile fare ricorso a macerati a base di aglio o di ortica da vaporizzare sugli esemplari colpiti.






venerdì 29 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : DORITIS

 


Al genere doritis appartiene solo questa specie, che però si presenta in molte varietà. Presenta pseudobulbi appiattiti, che producono alcune larghe foglie carnose; a partire dalla primavera si sviluppa un lungo fusto ramificato, che porta numerosissimi fiori, da circa dieci fino a più di venti, che si aprono in successione; sono di colore bianco, rosa, rosso o lilla, con petali che si aprono verso l’esterno e vistoso labello di colore acceso, spesso con macchie di colore contrastante, giallo o arancio. Nell’arco degli anni sviluppano nuovi germogli che danno origine a nuove piante, formando dense colonie; la fioritura avviene in successione, e può durare per settimane. Se coltivate in maniera ottimale le doritis possono rifiorire in autunno, e quindi è possibile vedere piante fiorite per gran parte dell’anno. Questa specie viene da molto tempo utilizzata per creare ibridi con le phalaenopsis, ottenendo le cosiddette Doritaenopsis, orchidee molto apprezzate da i collezionisti per la facilità di coltura e per il colore dei grandi fiori. Ricordiamo che, come per le phalaenopsis, anche le doritis producono i nuovi boccioli sul fusto che portava i fiori, quindi è sconsigliabile asportare tale fusto dopo la fioritura.



Per quanto riguarda l'esposizione, queste splendide piante prediligono le posizioni luminose, ma non direttamente esposte ai raggi solari che potrebbero danneggiare la pianta; sembra riescano ad adattarsi abbastanza rapidamente alla luce viva, mentre temono l’ombra, che causa una scarsa fioritura. Temono il freddo e la minima invernale non deve scendere al di sotto dei 15-18°C.


Per tutto l’arco dell’anno è bene inumidire regolarmente il substrato di coltura, evitando di lasciarlo asciutto per periodi prolungati di tempo; possono sopportare alcuni giorni di terreno asciutto. Evitiamo di coltivare le doritis in clima troppo secco, ricordando di vaporizzare frequentemente il fogliame, anche quotidianamente se la stagione è molto calda o se le coltiviamo in luogo riscaldato. Per coltivare al meglio le nostre piante, è opportuno valutare quale terreno sia più adatto alle doritis. Ogni pianta ha particolari necessità e un'adeguata cura e attenzione riguardo alle specifiche esigenze di ciascuna permetterà di ottenere ottimi risultati e una bellissima fioritura. In questo caso, sarà da prediligere un terreno soffice, molto ben drenato e leggero; come per molte altre orchidee anche in questo caso si utilizza un composto costituito da cortecce sminuzzate, pezzetti di torba o di fibre vegetali. Queste piante nell’arco degli anni tendono ad ingrandirsi, è quindi buona norma rinvasarle ogni 2-3 anni.


La riproduzione della pianta avviene per seme, ma è molto difficile procurarsi sementi selezionate di orchidea ed anche maneggiarle, viste le dimensioni minuscole; più spesso si procede alla propagazione asportando le plantule che si sviluppano lateralmente alla pianta madre, e rinvasandole in contenitore singolo. Per quanto riguarda invece l'attacco di parassiti e lo sviluppo di malattie, sicuramente la principale causa di scarsità di sviluppo o di appassimento della pianta è l’eccesso o la mancata annaffiatura. Anche la coltivazione in luogo troppo asciutto può provocare difficoltà di crescita alla pianta. Possono venire attaccate dalla cocciniglia e dagli acari.



giovedì 28 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : DIEFFENBACHIA

 


Genere appartenente alla famiglia delle araceae, che comprende 30 specie di piante perenni sempreverdi con un fusto robusto e foglie molto grandi, e oblunghe.

Anche se è originaria dell'America centrale e delle indie occidentali, il nome di questa pianta deriva da J.P Dieffenbach, amministratore dei giardini del palazzo reale di Vienna.

Genere dalla linfa molto velenosa, in particolare è pericoloso il contatto con la bocca e con gli occhi.

Tra le tante specie ne ho scelto 3 tra le più diffuse: la D. Amoena, la D. Maculata e la D. sanguine. 


Dieffenbachia amoena

Questa varietà è originaria dell'America tropicale ed è caratterizzata da fusti robusti che possono raggiungere il metro e mezzo di altezza. Le foglie sono lunghe circa 30-40 cm, sono di colore verde scuro e presentano delle caratteristiche macchie irregolari di colore bianco / giallo e numerosi puntini bianchi.


Dieffenbachia maculata

La varietà Maculata è originaria del Brasile; è alta fino ad un metro, presenta delle foglie verdi lunghe circa 20-25 cm, e con macchie di colore verde più chiaro e color crema.


Dieffenbachia seguine

La varietà Seguine è una delle specie più grandi; il fusto può infatti raggiungere i 2 m di altezza. Le foglie di forma ellittica, sono lunghe circa 40 cm e sono di color verde intenso e lucido.

E' una pianta che si può coltivare in serra, in appartamento, oppure all'esterno in paesi caldi e umidi dove la temperatura invernale non scende sotto i 15 °C. Per brevi periodi possono resistere anche a temperature inferiori, ma in tal caso consigliamo di innaffiare moderatamente, in quanto sono piante che marciscono facilmente.

In inverno è meglio tenerle esposte alla luce, ma nei mesi estivi è consigliabile non esporle ai raggi diretti del sole. Se coltivate in luoghi particolarmente caldi è consigliabile spruzzare le foglie con vaporizzatore una o due volte al giorno nei mesi più caldi, con acqua a temperatura ambiente, per evitare pericolosi sbalzi di temperatura. Le temperature più adatte per la coltivazione di queste piante sono comprese tra i 20 e i 30 °C.

Se si vogliono avere degli esemplari abbastanza grandi, conviene rinvasare ogni anno, partendo da vasi di 10-15 cm fino ad utilizzare vasi di 30 cm circa.




Nel periodo tra aprile e giugno, staccare l'apice con una parte di fusto lunga circa 8 cm, togliere le foglie più basse, e mettere a radicare in un composto di sabbia e torba (in parti uguali), alla temperatura di circa 22-24°C.

Il resto del fusto può essere tagliato in parti lunghe circa 6 cm, che, una volta coperte con lo stesso composto di torba e sabbia, si lasciano radicare e si poi si invasano in contenitori dal diametro di circa 10 cm.

Queste piante possono essere colpite da ragnetto rosso, cocciniglie o malattie fungine, derivanti da un'eccessiva umidità. Se vengono colpite da un particolare marciume di origine batterica, dovuto al Erwinia chrysanthemi var. dieffenbachiae, è difficile salvare la pianta. E' importante intervenire con tempestività eliminando tutte le parti colpite e travasando la parte sana in un nuovo terriccio. Per le cocciniglie, invece, se sono poco diffuse, possono essere eliminate manualmente con l'uso di un panno o un batuffolo con alcool. I ragnetti rossi possono essere eliminati con frequenti vaporizzazioni d'acqua sulle foglie o con l'uso di insetticidi specifici.





mercoledì 27 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: DATURA

 

E' un genere che comprende circa una decina di specie di piante erbacee, perenni, originarie dell'America centro settentrionale e probabilmente dell'Asia; un tempo il genere contava molte più specie, ma è stato suddiviso in datura e brugmansia; nel secondo caso si tratta di arbusti. Le datura sviluppano piante di medie dimensioni, alte fino a 100-120 cm, molto ramificate; hanno grandi foglie di colore grigio-verdastro, scure. Da primavera inoltrata fino ai geli producono grandi fiori a trombetta, spesso profumati, rivolti verso l'alto. Esistono di colori vari, grazie agli ibridatori, dal giallo al rosso, dal bianco al viola, talvolta anche doppi o con i petali arricciati. Le piante di datura sono tossiche in tutte le loro parti; venivano un tempo utilizzate per riti magici o per indurre allucinazioni, rischiando costantemente l'incolumità di chi ne ingeriva qualsivoglia parte.


Queste piante si coltivano in appartamento poichè temono il freddo, in luogo luminoso, anche soleggiato. Nei luoghi con inverni miti si possono coltivare anche all'aperto, anche se tendono a perdere le foglie durante la stagione fredda, e spesso la pianta tende ad indebolirsi nel corso degli anni. Si consiglia quindi di coltivarle come annuali se si decide di porle all'aperto, oppure di porle a dimora in contenitori che si possano ritirare in luogo riparato all'avvicinarsi dell'inverno. Se si desidera ottenere in giardino un arbusto con fiori tanto spettacolari si suggerisce di orientarsi verso le brugmansie, in genere più resistenti; hanno fiori molto simili alle datura, ma penduli.

Per il corretto sviluppo delle piante appartenenti a questa varietà è bene annaffiare regolarmente ma senza eccessi, attendendo sempre che il terreno asciughi perfettamente tra un'annaffiatura e l'altra; queste piante sopportano senza problemi la siccità e risentono invece di un eccesso di umidità, o peggio, della formazione di ristagni idrici che ne possono compromettere irrimediabilmente la bellezza, provocando marciumi radicali anche gravi. Le datura si coltivano in un buon terreno, leggermente acido, soffice e ben drenato, ricco di materia organica. Per ottenere un buon potere drenante è consigliabile preparare un composto di torba e sabbia che formi il substrato idoneo alla coltivazione in vaso per questa pianta particolare. In caso di clima mite e temperato, alcune varietà di questo genere possono essere coltivate in piena terra, anche se, nel periodo più freddo, è necessario prevedere la pacciamatura del terreno per evitare che l'apparato radicale soffra dell'abbassamento di temperatura. 
La moltiplicazione di queste piante avviene di solito per seme, in primavera, oppure per talea; i semi delle specie ibride generalmente non producono fiori identici a quelli della pianta madre. Le piante vanno seminate direttamente nel luogo di coltivazione perchè questa varietà non ama i trapianti e potrebbe risentirne in maniera massiccia.



Queste piante difficilmente vengono colpite da parassiti o da malattie. E' bene però controllare attentamente che il terreno impiegato permetta un corretto drenaggio, perchè i ristagni possono portare a marciumi radicali che, se non contrastati rapidamente, possono portare alla morte della pianta.


martedì 26 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : CODONANTHE

 

Le Codonanthe sono un gruppo di circa dieci specie di piante sempreverdi, epifite, originarie dell'America centro-meridionale. Hanno fusti sottili, scarsamente ramificati, lunghi fino a 40-50 cm, rampicanti o prostrati, che tendono a lignificare con il passare degli anni; le piccole foglie ovali sono alterne, di colore verde scuro, leggermente carnose, cerose, talvolta ricoperte da una sottile peluria (a seconda della specie). Per tutto l'arco dell'anno producono una profusione di piccoli fiori a trombetta allungata, bianchi o color crema, che vengono seguiti da bacche simili a piccole olive verdi, che diventano rosse o arancio a maturazione. Queste piante sono molto adatte per cesti appesi, da cui i fusti ricadono in maniera elegante. Queste piante sono piuttosto facili da coltivare, non richiedono infatti particolari cure. Per crescere al meglio le codonanthe, porle in luogo abbastanza luminoso, ma riparato dai raggi diretti del sole e dalla luce troppo brillante; temono il freddo, anche se si potrebbero coltivare a temperature vicine ai 5-6°C, quindi nei luoghi con inverni molto miti potrebbero trovare posto in un giardino ombreggiato.



Annaffiare regolarmente, evitando i ristagni idrici e lasciando asciugare il terreno leggermente tra un'annaffiatura e l'altra; per ottenere una fioritura continua si consiglia di mescolare all'acqua delle annaffiature una piccola dose di concime per piante da fiore in modo tale da facilitare la crescita della pianta. Queste piante sono originarie delle foreste pluviali dell'America centro-meridionale, dove il clima è molto umido; per aumentare l'umidità ambientale durante i mesi caldi e durante i periodi dell'anno in cui è attivo l'impianto di riscaldamento domestico è bene vaporizzare spesso la pianta, utilizzando acqua demineralizzata.

Come molte altre piante epifite le codonanthe non producono un apparato radicale cospicuo, quindi non necessitano di contenitori molto grandi; si coltivano in un miscuglio di terriccio, cortecce sminuzzate, perlite e pietra pomice a granulometria media. E' molto importante che il terriccio, pur trattenendo leggermente l'umidità, lasci passare rapidamente gli eccessi d'acqua. Per il rinvaso, utilizzare vasi solo leggermente più ampi dei precedenti. Questo perchè sono piante che non presentano un esteso apparato radicale e non necessitano quindi di spazi estesi.
Concimare il terreno con fertilizzanti liquidi diluiti nell'acqua di irrigazione durante il periodo primaverile. Ripetere l'operazione ogni due settimane e prediligere concimi contenenti azoto, fosforo e potassio.


Queste piante si moltiplicano per seme in primavera; in primavera e in estate è possibile prelevare talee semilegnose. La talea è un metodo di riproduzione molto apprezzato grazie alla possibilità di dar vita a nuove piantine praticamente a costo zero. La tecnica si basa sull'utilizzo di un frammento della pianta madre che dovrà essere messo a dimora in un vaso contenente sabbia e torba in parti uguali. E' importante usare attrezzi da lavoro puliti e ben affilati per eseguire il taglio dei rami che verranno usati come talea per evitare la sfilacciatura dei tessuti. Il terreno dovrà essere mantenuto costantemente umido fino alla radicazione.

Le Codonanthe in genere non si potano. Al più si possono accorciare i rami se la pianta tende a crescere eccessivamente, questo in primavera.


Le codonanthe temono il marciume radicale; occasionalmente possono venire colpite dagli acari.




lunedì 25 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : CURCUMA

 

Al genere curcuma appartengono circa quaranta specie di piccoli arbusti sempreverdi o vivaci, originari dell'Asia e dell'Australia. C. alismatifolia è originaria dell'India; sviluppa lunghe foglie lanceolate, leggermente rigide, lucide, di colore verde chiaro; in estate, all'apice di fusti alti 60-70 cm, eretti, sbocciano grandi fiori rosati. Queste piante sviluppano rizomi carnosi, che in Asia vengono utilizzati, essiccati e triturati, come colorante e come spezia alimentare. I fiori hanno forma molto particolare, la fioritura dura alcune settimane. La curcuma si coltiva in genere in appartamento, anche se è possibile utilizzarla come una bulbosa estiva, ovvero si può porre a dimora il rizoma in primavera inoltrata, e dissotterrarlo in autunno. I rizomi si coltivano in luogo fresco ed asciutto, con una temperatura minima superiore ai 15°C. L'esposizione è un fattore molto importante da tenere in considerazione quando si vuole crescere la Curcuma alismatifolia. Questo perchè la pianta, avendo origini tropicali, preferisce quindi temperature minime superiori ai 12-15°C, anche durante i mesi invernali. Preferisce posizioni luminose, ma non direttamente esposte ai raggi solari. Durante i mesi freddi i contenitori si conservano al riparo dal freddo, in luogo fresco ed asciutto.


Questa pianta necessita di un clima caldo umido per svilupparsi; da marzo a settembre-ottobre annaffiare regolarmente e in abbondanza, evitando di lasciare acqua nel sottovaso, e lasciando asciugare leggermente il terreno tra un'annaffiatura e l'altra. Se il clima è molto asciutto si consiglia di vaporizzare periodicamente le foglie. Verso l'inizio dell'autunno le foglie cominciano ad ingiallire, da questo momento si evita di annaffiare la pianta: le foglie disseccheranno ed il rizoma comincia un periodo di dormienza, durante il quale si evitano le annaffiature, e si lascia il vaso in luogo fresco ed asciutto, con temperature superiori ai 15°C. Si ricomincia ad annaffiare quando dal terreno spuntano i germogli delle nuove foglie. Riprodurre le nostre piantine è un'operazione che può regalarci grandi soddisfazioni. Per farlo, basta conoscere i metodi di moltiplicazione più adatti da utilizzare e procedere come spiegato di seguito. Con il passare degli anni le radici rizomatose tendono ad allargarsi ed a formare dei grossi cespi, è possibile asportarne piccole porzioni, da rinvasare singolarmente, che daranno origine a nuove piante. La curcuma alismatifolia si coltiva in terreno soffice e leggero, ricco di materia organica e ben drenato, neutro o leggermente acido. Il terreno di coltivazione delle nostre piante è un'altro elemento da non sottovalutare. Un terriccio sbagliato può limitare la crescita ottimale della pianta! Per questo motivo, è opportuno informarsi sulle specifiche esigenze colturali della curcuma prima di coltivarla. In genere queste piante non vengono colpite da parassiti o da malattie, anche se talvolta possono venire colpite dalla cocciniglia. Si tratta di parassiti che si nutrono della linfa delle piante e possono essere sconfitti rimuovendoli manualmente con batuffoli di cotone imbevuti di alcool. Se annaffiate durante i mesi invernali possono venire attaccate dal marciume radicale, che causa rapidamente la morte della pianta.


domenica 24 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : CALATHEA

 


La calathea, altrimenti conosciuta anche come "calatea", ha origini tropicali, motivazione per la quale l'umidità dell'ambiente che la circonda ricopre un'importanza fondamentale nella sua coltivazione. I terreni vanno controllati spessissimo. Bisogna assolutamente evitare che siano asciutti per troppo tempo. Conseguentemente, le annaffiature devono avvenire in maniera abbastanza regolare prevedendo quantità idriche rilevanti in primavera ed estate e dosi drasticamente diminuite in inverno. I substrati non devono comunque mai risultare inzuppati eccessivamente. Questo avviene perché la pianta teme moltissimo i ristagni idrici che possono causare gravissime malattie o portare alla sua morte mediante il marcimento della radice. Essendo l'umidità ambientale importantissima, è fondamentale nebulizzare la calathea relativamente spesso.


La coltivazione della calathea è realmente abbastanza complicata, dato che si tratta di una pianta delicatissima. I terricci devono essere ricchi e leggeri. A questi è necessario aggiungere pochissima pietra pomice al fine di renderli più drenanti. E' consigliabile posizionare il vaso su ciottoli di argilla espansa sempre ben bagnati in modo che le radici possano beneficiare di un terreno sempre leggermente umido. Allo stesso tempo, l'evaporazione contribuisce in maniera non indifferente alla corretta umidità ambientale che è costantemente adeguata. Le foglie secche vanno periodicamente eliminate, estirpandole alla base. La pulizia delle foglie è importantissima e da eseguire con un panno in microfibra. Ogni 2-3 anni occorre procedere alla rinvasatura perché le radici necessitano di moltissimo spazio. La concimazione è un'operazione importantissima nella coltivazione della calathea. Questa deve essere attuata differentemente in base al periodo dell'anno in cui ci si trova e, conseguentemente, alla fase vegetativa della pianta. Durante i mesi di maggiore vigore della calathea (corrispondenti normalmente ai mesi compresi tra aprile e settembre) occorre procedere con una concimazione 2 volte al mese. Il fertilizzante ideale deve essere liquido, da diluire secondo le dosi indicate sulle confezioni, direttamente con l'acqua utilizzata per l'irrigazione. In inverno, la concimazione può avvenire semplicemente una volta al mese. Gli elementi assolutamente indispensabili sono l'azoto, il fosforo e il potassio, anche se immancabili devono risultare anche il ferro e il rame. Particolarmente l'azoto favorisce le parti verdi della pianta.




La calathea viene coltivata in vaso generalmente dentro casa in luoghi abbastanza luminosi (anche se non eccessivamente). Se strettamente necessario la calathea può trovarsi anche all'ombra, ma in questa situazione le foglie risulteranno visibilmente meno brillanti. Importantissima la non esposizione ai raggi solari diretti. La calathea è una pianta delicatissima e per questo colpita frequentemente da malattie e parassiti. Tra questi ultimi, i più devastanti sono la cosiddetta "cocciniglia farinosa" e il "ragno rosso". Questi vanno trattati con appositi antiparassitari. Alcuni metodi di coltivazione errati possono portare problemi. Ad esempio, un'eccessiva luce fa accartocciare le foglie, così come un ambiente secco o una concimazione errata causano rispettivamente foglie secche ai bordi e spente. Necessari un aumento 
dell'umidità ambientale e una riconcimazione.


sabato 23 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : CALANCOLA

 


La Kalanchoe - oppure Calancola - è una pianta da appartamento robusta e piccola, dai fiori con colori accesi, che fa parte della famiglia delle Crassulacee, di cui fanno parte le succulente sempreverdi.

Fu un commerciante tedesco di sementi, Robert Blossfeld, negli anni 30 del secolo scorso, a portare in Europa la Kalanchoe dal Madagascar.

Egli rimase colpito da questa pianta ornamentale, piccola ma forte, facile da coltivare e dall'aspetto fresco. Secondo alcune ricerche scientifiche, avere la Kalanchoe in casa puó aiutare ad avere una visione della vita molto piú positiva, dunque a far sentire meglio le persone. Si dice infatti che i fiori di questi arbusti siano il talismano della felicitá e portarla in dono é beneaugurante. Viene anche chiamata "la pianta del sorriso". I fiori della Kalanchoe sono piccoli e in genere raccolti in grappoli. Ogni fiore é composto di quattro petali che, a seconda della specie, sbocciano in tempi diversi. La fioritura puó essere particolarmente ricca e i suoi colori virano in genere sul giallo, rosso, rosa o arancio. Questa pianta, cime giá accennato, proviene dal Madagascar ma alcune speci sono originarie anche dell'Africa, dove il clima é asciutto e le temperature sono calde.

Se in Europa giunse giá negli anni 30, la calancola arrivò in Italia solo attorno al 1970, grazie all'intervento di alcuni vivaisti danesi e olandesi.


La Kalanchoe é in genere molto apprezzata perchè, come praticamente tutte le piante che appartengono alle succulente, richiede poche e semplici cure. Esistono in natura molte speci diverse di questa pianta, sia per ció che riguarda lo sviluppo, la forma e le foglie. Alcune specie di calancola hanno foglie dentellate che lungo i bordi producono grandi quantità di pianticelle capaci di produrre tante altre pianticelle nuove, una volta cadute sul terreno. Tant'é che proprio per via di questa caratteristica sono considerate piante infestanti e vanno di conseguenza coltivate lontane da altre. La specie piú conosciuta e diffusa é la Kalanchoe Blossfeldiana, il cui nome deriva dal tedesco Blossfeld, commerciante di sementi che la scoprí. É quella pianta con foglie frastagliate carnose, verde scuro, che da vita a mazzolini di roselline fitte e dai colori vivaci. Il terriccio adatto alla coltivazione della calancola é quello universale al quale va aggiunta una piccola quantitá di sabbia e torba. La temperatura ideale per la sua coltivazione si assesta tra i 18 e i 25 gradi, per questo é una pianta ideale per la crescita in appartamento. Per ció che riguarda le innaffiature, nella stagione calda, ne sono necessarie due alla settimana ma mai direttamente sulle foglie. É consigliato infatti mettere l'acqua nel sottovaso affinché le radici non marciscano e in inverno é bene ridurre la frequenza dell'operazione a una volta ogni quindici giorni circa. É importante poi ricordare di far asciugare per bene il terreno tra un'innaffiatura e l'altra. Come tutte le succulente, anche la Kalanchoe vuole un terriccio ben drenato, relativamente asciutto. Dalla primavera in avanti, e per tutta la durata dei mesi caldi, é consigliato utilizzare, una volta al mese, un concime adatto, che contenga quantitá elevate di potassio ma minime di azoto.




Una volta fiorite, le Kalanchoe si potano leggermente per permettere la nascita di nuove foglie e nuovi fiori la stagione successiva. Questa pianta ha il vantaggio di essere fiorita per lunghi periodi, soprattutto in inverno: in genere i boccioli vengono fuori quando le giornate si fanno piú brevi, cioé a novembre, mentre la fioritura esplode in primavera.

Ed é proprio diminuendo o aumentando il periodo di esposizione alla luce che é possibile influire sulla fioritura della Kalanchoe. Questo é il motivo per cui ormai si trovano Kalanchoe fiorite in quasi ogni periodo dell'anno.

Questa pianta tra l'altro é una brevidiurna, cioé non necessita piú di un certo numero di ore di luce al giorno: nel suo caso, le ore sono 10.



 A seconda della specie precisa a cui appartengono, le Kalanchoe possono avere proprietà diverse. Le foglie di calancola pinnata per esempio, possono lenire il mal di testa se impastate in un particolare miscuglio, oppure possono aiutare la cicatrizzazione di ferite o tagli, se applicate fresche sulla parte lesa. Le foglie, se consumate in un decotto, aiutano a curare l'influenza, la tosse e il raffreddore mentre se pestate e miscelate possono essere piacevoli sciolte nella vasca, per bagni idratanti e tonificanti. Una miscela di foglie di Kalanchoe aiuta anche nella cura delle piú dolorose mastiti.

C'é poi la Kalanchoe spathulata ad avere interessanti proprietà: in Nepal infatti, il succo delle foglie applicato sulla parte del corpo interessata, é utile per la cura degli strappi muscolari. Inoltre le foglie della Kalanchoe crenata, vengono usate in Nigeria dagli Yoroba per il trattamento di disturbi psichiatrici.




venerdì 22 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : BOUVARDIA

 


La famiglia delle Rubiaceae comprende cinquanta specie di arbusti sempreverdi da serra. Solo una specie viene sfruttata ed esistono diversi ibridi artificiali, poiché in passato queste piante erano impiegate per produrre fiori da recidere.

I fiori della Bouvardia sono vistosi e profumati di colore diverso, a seconda della specie. I fiori, tubulosi, sono lunghi fino a cinque centimetri e fioriscono a lungo fino all'autunno.

Tra le varietà più diffuse, ricordiamo:

B. x domestica: origine orticola. Altezza cm 60. E' un arbusto con foglie ovali opposte, i fiori sono riuniti in ombrelle terminali del diametro di 15 cm, fioriscono da giugno a novembre, hanno corolla tubulosa a stella con quattro lobi terminali aperti. Sono di colore bianco, rosa o rosso.


La bouvardia in primavera deve essere tenuta in luogo ben illuminato ma senza insolazione diretta, d'estate deve essere esposta all'aria, anche all'aperto evitando l'esposizione diretta ai raggi del sole. Questa pianta si sviluppa al meglio con il clima mite, quindi non sopporta il freddo intenso e nemmeno le temperature estive troppo elevate; per questo viene coltivata spesso come pianta da interno.

Le temperature ideali per la Buvardia sono quindici - ventiquattro gradi da febbraio a settembre, nei rimanenti mesi la temperatura va tenuta tra i tredici e quindici gradi. In estate le annaffiature devono essere regolari o abbondanti se fa caldo, evitando però di eccedere, causando la presenza di ristagni idrici che ne comprometterebbero in breve tempo la salute. D'inverno bisogna tenere solo il terriccio umido, diradando gli interventi di fornitura d'acqua. Dopo la potatura le annaffiature devono essere più abbondanti.

Ogni due settimane da maggio a fine ottobre si deve diluire un fertilizzante liquido nell'acqua delle annaffiature per fornire alla pianta tutto il nutrimento necessario per una crescita più vigorosa. In primavera le piante di Buvardia si piantano in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali le talee lunghe circa otto centimetri tagliate dai rami giovani. Le talee radicano in circa tre settimane ad una temperatura ambiente di circa ventuno gradi. La moltiplicazione si attua anche per divisione di radici interrando la porzione di radici in un composto da vaso. Si può riprodurre anche per semina, seminando in febbraio - marzo e mantenendo la temperatura a circa ventuno gradi centigradi.

Avvenuta la geminazione, le piante si espongono alla luce evitando l'esposizione diretta ai raggi del sole. 



Il terreno ideale per la coltivazione di queste piante deve essere fertile e acido, costituito da terra e sabbia in parti uguali, in modo tale da garantire il corretto grado di drenaggio ed evitare la formazione di ristagni idrici pericolosi.

Potatura: dopo la fioritura della Buvardia per circa sei settimane i vasi vanno tenuti umidi; all'inizio di febbraio si tagliano i rami principali a due centimetri dalla base. Dopo la potatura, per stimolare i nuovi germogli, si deve dare alla pianta una maggiore quantità d'acqua. Le piante in vaso, dopo due o tre anni, vanno sostituite con piante nuove ottenute per talea. Gli afidi attaccano i germogli e le gemme della buvardia. Gli eccessi d'acqua fanno marcire le radici e provocano la caduta delle foglie e dei fiori. E' bene controllare che il terriccio sia sufficientemente drenato e, in caso si noti la presenza di afidi, è necessario intervenire con tempestività con l'uso di appositi prodotti insetticidi che possono risolvere il problema in breve tempo.












giovedì 21 ottobre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: BRUNFELSIA PAUCIFLORA

 

Il genere brunfelsia comprende circa 30 specie di arbusti sempreverdi con fioritura molto vistosa e grandi foglie decorative allungate e appuntite, verde scuro sulla pagina superiore, più chiare sulla pagina inferiore, originarie dell'america tropicale, soprattutto del Brasile.

I fiori sbocciano all'ascella delle foglie superiori o riuniti in racemi o cime, presentano una corolla tubolosa con estremità appiattita e solitamente sono presenti in gran numero sulla pianta, dall'inizio della primavera fino alla fine dell'estate. In tarda estate vengono sostituiti da piccole bacche nerastre.

Caratteristica di tutte le specie è la variazione di colore dei fiori che sono all'inizio violetto - purpureo, poi lavanda pallido e infine bianco, cambiando colore da un giorno all'altro.

Queste piante amano posizioni molto luminose, anche esposte direttamente ai raggi solari, ma mai nei periodi più caldi dell'anno e nelle ore della giornata con temperature elevate.

Quindi in primavera e in estate potremo posizionarle all'esterno, in un luogo che riceva almeno un paio d'ore di insolazione, possibilmente di primo mattino o verso sera. Teme il freddo, quindi in inverno i vasi vanno ritirati in casa o in serra temperata, in luogo luminoso e non troppo caldo, ma che permettano alla pianta di non presentare problemi per l'esposizione a temperature rigide. La Brunfelsia pauciflora, durante la fioritura, necessita di annaffiature regolari, evitando di lasciare asciugare completamente il terreno tra un'annaffiatura e l'altra. E' bene comunque controllare che la fornitura d'acqua non provochi ristagni d'acqua che potrebbero rovinare gli esemplari di questo tipo. Nei mesi invernali si possono diminuire le annaffiature, lasciando comunque il terreno sempre umido.

Nel periodo della fioritura si concima ogni tre settimane con un fertilizzante liquido.



Questa varietà di piante necessita di terreno molto fertile e ben drenato, a base di torba mescolata con argilla, in modo tale che non si formino ristagni d'acqua che sono molto dannosi per la salute della Brunfelsia pauciflora. Da febbraio ad agosto si prelevano talee semilegnose lunghe sette - otto centimetri. Si piantano in una composta preparata mescolando in parti uguali sabbia e torba. Radicano in quattro settimane alla temperatura di ventuno gradi; è importante mantenerle in un luogo a temperatura costante per far in modo che possano attecchire e sviluppare nuovi germogli. Gli attacchi delle cocciniglie determinano la decolorazione delle foglie di questa varietà di pianta; spesso le brunfelsie pauciflora vengono attaccate anche da afidi e da mosca bianca. Per contrastare efficacemente il problema è bene intervenire con rapidità non appena si notano i segni della presenza dei parassiti, utilizzando dei prodotti insetticidi specifici. In presenza di cocciniglia, se l'attacco non è massiccio, è anche possibile intervenire con un batuffolo di cotone e alcool per eliminarla manualmente.

Gli eccessi d'acqua causano marciume delle radici e appassimento delle foglie, e in tal caso si sospendono le annaffiature e si sposta la pianta in un posto più caldo.