VERDE TIME

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mercoledì 16 giugno 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: QUATTRO FIORI DAL PASSATO PER IL NOSTRO GIARDINO

 


La moda vaga nell’aria. Nemmeno i fiori ne sono esenti. Negli anni sessanta impazzavano le rose da taglio, provocanti, vellutate, super ibride, le stars.

Oggi sembrano in declino e si preferiscono le umili antenate dei giardini ottocenteschi.

Talora la moda è provvida giustiziera di iniquità commesse nei confronti di alcuni fiori dei nostri vecchi giardini. Iniquità che consistono nell’averli totalmente o parzialmente eliminati al punto che quando li si ritrova in qualche angolo abbandonato paiono quasi reperti archeologici.

Oppure certi fiori del passato legati a gusti e culture di epoche trascorse, ritornano, per un destino di ciclicità, di apparizioni e sparizioni che regolano la vita della natura. Quanti fiori e arbusti sono li in attesa, sul limitare tra il mondo oscuro della dimenticanza e il mondo della luce della futura stagione nel giardino: presenze che si affacciano da vecchi giardini dell’ottocento e del primo novecento, fiori veri non fantasmi, intatti nel loro romantico stupore.

Queste piante non chiedono che di rivivere per altre stagioni ancora il loro momento di splendore.

Tra le prime annovererei la fuchsia



Fu Linneo a darle questo nome in memoria del botanico L. Fuchs autore di un ricco erbario illustrato del 1500.

Ma è nella storia della fioricoltura inglese che la fuchsia raggiunge l’apogeo della sua propagazione in 1500 ibridi, grazie a ricerche che trovano nel coltivatore James Lee un appassionato adepto, scopritore verso la fine del 700 della fuchsia magellanica, dai fiori pendulari  color rosso scarlatto nel tubo e petali blu violetto (tutt’oggi una delle varietà più note presso i vivaisti).
Per tutto l’800 perdurò il momento di splendore della fuchsia in Inghilterra.

Dopo la magellanica fu introdotta la Fuchsia fulgens e cosi per tutto il secolo attraverso numerose ibridazioni si ottennero circa 1400- 1500 varietà. Poi dalla fine dell’800 il suo declino. La sua attrattiva è data dal contrasto tra la forma abbastanza sostenuta della pianta e la forma pendula dei sui fiori, simili a colorati campanellini.

Le fuchsie possono essere piantate in terra o in vaso: nel vaso cresceranno relativamente poco, ma potranno essere messe a dimora in luoghi più riparati nei periodi invernali, quindi evitare di ripartire da zero in primavera.

Il fiore della dea Iride: Iris



Tra le piante sicuramente da disseppellire è l’iris giaggiolo. Il suo nome è legato a Iride, la dea dell’arcobaleno, per l’affinità tra questo e l’opulenza e variegata colorazione dei suoi fiori.

Non ha eccessiva fortuna nei giardini perché considerato troppo selvatico, oppure disdegnato per l’eccessiva effimerità delle sue fioriture.

Le specie più belle per il giardino, che attraverso la loro fioritura possono richiamare davvero l’iride o arcobaleno sono:

  • Iris germanica
  • Iris fiorentina dai colori bianchi
  • Iris pallida color lavanda chiaro
  • Iris crocea di colore giallo oro
  • Iris laevigata, una varietà che ama molto l’acqua, dai fiori blu-viola e anche bianco-rosa

L’Iris è una pianta che non ha bisogno di pensose progettazioni: è bello ovunque, sia in un angolo, che per accompagnare alla base un muretto di recinsione, sia intorno a una pianta d’ulivo.

Dimenticavo: gli iris sono tutti molto profumati.

Un arbusto molto fortunato: lillà o serenella



C’è poi un arbusto che in quanto a essere noto non ha problemi chi non conosce il lillà o serenella? Una cosa però è la fama un’altra è il portarselo in casa.

Il suo nome botanico è Syringa vulgaris, ma è un arbusto fortunato perché nella scarsità di nomi volgari o popolari per le piante e i fiori in Italia, questo ne possiede ben due lillà e serenella.

Viene piantato raramente, nonostante il ricordo che tutti abbiamo delle profumate serenelle rosa-lilla che formavano siepi nei giardini e viali.

Ha il pregio, la serenella, che più è piantata casualmente più ci guadagna: vuole la casualità, come se fosse nata da un seme scappato con il vento.

Hibiscus: foglie caduche e fiori grandi



E per finire, l’Hibiscus, purtroppo quasi scomparso dalla sua dignitosa posizione nei giardini Liberty. Parliamo dell’Hibiscus Syriacus, rustico, a foglie caduche, fiori semplici o doppi, rossi o bianchi oppure rosa-lilla, molto resistente alla siccità.

Fiorisce per tutta l’estate, e col tempo assume l’aspetto di un vero e proprio albero, come l’ibisco gigante, elegante e spontaneo.

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