VERDE TIME

VERDE TIME

domenica 31 marzo 2019

VERDE TIME: PRATO DICHONDRA REPENS




La Dichondra Repens appartiene alla famiglia delle Convolvulaceae. È una delle tappezzanti più diffuse, è utilizzata come tappeto erboso nei giardini al posto del tradizionale prato negli angoli difficili da gestire e tagliare, infatti nei periodi di maggiore rigogliosità basta tagliarla ogni 2 – 3 settimane.
Presenta piccole foglie verdi cuoriformi, si presenta come una pianta nana e strisciante e produce dei fiorellini il cui colore va tra il giallo e il bianco.

Si adatta ad ogni tipo di terreno, va posizionata preferibilmente in pieno sole dove si sviluppa in soffici cuscini, mentre all’ombra tende a diradarsi ed alzarsi maggiormente verso l’alto. Resiste anche a basse temperature ma il suo clima ideale è quello mediterraneo.

La Dichondra Repens deve essere seminata in primavera dopo aver preparato il terreno prima con una vanga e successivamente dopo averlo affinato e spianato con un rastrello, il seme va distribuito a spaglio (esattamente come per la semina del prato classico), coperto con del terriccio ed infine occorre rullare per farlo aderire al terreno. Mantenere il terreno umido per i primi giorni, dopo la germinazione diminuire l’irrigazione.

La Dichondra va irrigata con moderazione anche nei periodi più caldi, i tagli sono molto meno frequenti rispetto a quelli del prato comune, infatti non si svilupperà più di 5 cm di altezza.

sabato 30 marzo 2019

VERDE TIME : SCELTA MISCUGLI E SEMI PER IL PRATO




Prima di procedere alla scelta del seme per il prato occorre considerare due fattori importanti: l’ utilizzo a cui destinare il prato, e la zona climatica in cui ci troviamo, senza tralasciare quanto del nostro tempo siamo disposti a dedicargli.
Ci sono specie adatte a zone ombreggiate, altre che resistono all’esposizione in pieno sole,  ed alcune che tollerano il calpestio o che sono adatte ai tagli rasi.
Conoscendo le caratteristiche dei vari semi per il prato possiamo facilmente individuare quello che fa al caso nostro. La famiglia di erbe più diffusa è quella delle graminacee, perfette da utilizzare come prato poiché le loro caratteristiche le rendono veloci nello sviluppo, resistenti a tagli frequenti e rasi nonché ben resistenti al calpestio.
Difficilmente il prato è costituito da un’unica specie di erba, è consigliabile miscelare i semi per poter ottenere un miscuglio che può garantire al prato i pregi di differenti erbe.
Lolietto è una delle specie più conosciute ed utilizzate, con la temperatura ideale germina in 5-6 giorni e se mescolata ad altre specie permette loro una crescita più lenta.

Il Prato e le zone climatiche
Importante per la scelta del seme è la zona climatica in cui ci troviamo. Ci sono specie (le Macroterme) che tollerano temperature calde tra i 26-34° C ed anche con annaffiature scarse il prato ha un aspetto gradevole, ma con inverni rigidi tendono ad ingiallire e sono maggiormente soggette alle malattie.
Più adatte a zone umide e fresche sono invece le Microterme che sono al massimo del loro stato vegetativo tra i 17-25° C e d’inverno garantiscono un prato verde, ma l’estate necessitano di una costante irrigazione.

Quale tipo di seme acquistare
Naturalmente l’acquisto del seme per il prato è facilitato dai produttori che offrono miscugli diversi per rispondere a tutte le esigenze. Nei negozi specializzati si può trovare prato per zone in ombrasoleggiato, prato ornamentale e per campi da gioco adatto al calpestio, nonché miscugli di ogni fascia di prezzo (mediamente 0,31 € al metro quadro) e caratteristiche.

venerdì 29 marzo 2019

VERDE TIME : IL PRATO PRONTO



Il prato pronto è la soluzione ideale per avere un bellissimo prato in breve tempo e con meno fatica.
Viene venduto nei vivai in rotoli o zolle di erba con uno strato di terra di 3 cm, anche con il prato pronto si ha la possibilità di scegliere la specie di prato più adatto alle nostre esigenze.
Può essere posato in qualsiasi periodo dell’anno evitando comunque i giorni troppo freddi o troppo caldi, il momento più adatto per posare il prato rimane comunque la fine dell’autunno e l’ inizio della primavera.

Acquisto e posa del prato pronto
Calcolare la superficie da ricoprire con il prato pronto ed acquistarne circa il 5% in più per i tagli, angoli e le rifiniture.
Preparare il terreno, già prima della consegna dei rotoli di prato, zappandolo e triturandolo fino a 15 cm di profondità, eliminare sassi e detriti, concimarlo con concime organico, livellarlo ed annaffiarlo.
Il prato va posato entro 24 ore dalla lavorazione del terreno, iniziandolo a srotolare per il lato più lungo della superficie, margini ed angoli devono esser rifiniti tagliando con un coltello strisce di prato da uno dei rotoli, affiancare il più possibile le zolle evitando li lasciare spazi vuoti e pressare con un rullo per far aderire bene al terreno.
Concluse le operazioni di posa annaffiare abbondantemente, evitare di calpestarlo per almeno una settimana ed il prato è pronto.
Il primo taglio deve esser fatto dopo tre settimane

giovedì 28 marzo 2019

VERDE TIME : IRRIGAZIONE DEL PRATO



Quando irrigare il Prato
L’acqua per il Prato è un elemento indispensabile, quindi è bene sapere quando è essenziale irrigare il Prato per evitare che la mancanza di acqua possa ridurne lo sviluppo e complicarne la sopravvivenza soprattutto nei periodi più caldi.

I periodi dell’anno in cui è necessaria l’irrigazione del Prato sono l’ estate e l’autunno, momenti in cui a causa della maggiore attività vegetativa il prato ha più bisogno di acqua, mentre non sarà necessario annaffiare in inverno poiché il prato è a riposo e in primavera quando l’umidità notturna e qualche pioggia sono sufficienti.
Le annaffiature variano a seconda della temperatura e del tipo di terreno, quindi da 1 volta a settimana per i periodi più freschi e i terreni argillosi, fino ad irrigare tutti i giorni nei mesi caldi dell’estate. I momenti più adatti per l’ irrigazione sono al mattino presto perché l’acqua sarà sfruttata nelle ore successive con un processo di fotosintesi e la notte,  infatti le temperature fresche impediranno l’evaporazione e avremo a disposizione una maggiore pressione per l’irrigazione.
come e quando irrigare il prato
Come irrigare il prato


La quantità di acqua di cui necessita il prato giornalmente è differente secondo le zone climatiche, mediamente serviranno circa 5 litri d’acqua per ogni metro quadro della superficie del prato.
Per un piccolo prato può essere sufficiente un tubo e un po’ di pazienza per annaffiarlo manualmente, mentre per superfici più grandi dovremo dotarci di un maggior numero di irrigatori da posizionare nei vari angoli del prato.
È da tenere in considerazione che nei periodi in cui saremo lontani da casa per le vacanze il prato avrà ugualmente bisogno di essere irrigato, quindi dovremo dotarci di timer che quotidianamente provvederanno ad aprire i nostri rubinetti. La realizzazione di un impianto d’ irrigazione è sicuramente la scelta migliore, un impianto che quando necessario annaffierà tutte le zone del prato nelle quantità e negli orari giusti ci eviterà  manutenzione fino alla fine dell’estate, le zone rovinate dal caldo saranno minori e ci darà un prato in buone condizioni tutti i giorni.
Gli impianti d’irrigazione possono essere interrati, composti da tubi idonei al sotterramento, irrigatori a scomparsa e centraline per la distribuzione dell’acqua, o impianti esterni con timer , tubi comuni da giardinaggio e irrigatori in vista che hanno indubbiamente un costo minore per la realizzazione ma sono ben visibili sul prato e ad ogni inverno andranno smontati per evitare che si danneggino con il gelo e successivamente ripristinati ogni primavera.

mercoledì 27 marzo 2019

VERDE TIME : SCEGLIERE GLI IRRIGATORI PER IL PRATO



La scelta degli irrigatori per il prato dipende dalle dimensioni e dalla forma del terreno da irrigare, dalla quantità di acqua distribuita.
Negli impianti d’irrigazione interrati potremo scegliere tra irrigatori a scomparsa (irrigatori pop-up) statici o dinamici, che risiedono a livello del suolo e quando entrano in funzione la pressione dell’ acqua li spinge fuori dal terreno per il tempo dell’irrigazione. Quando sono a riposo non saranno di ostacolo alle operazioni di taglio del prato e alla manutenzione. Se abbiamo un impianto esterno possiamo scegliere tra irrigatori a schiaffo, irrigatori oscillanti , irrigatori a turbina o irrigatori circolari.

Irrigatori a scomparsa (o pop-up)
Gli irrigatori a scomparsa vengono utilizzati negli impianti d’irrigazione interrati, vengono collocati appena sotto il livello del terreno e lasciano il prato libero. La pressione dell’acqua li fa entrare in funzione spingendo fuori i pop-up. Gli irrigatori pop-up dinamici ruotano spostando il getto e sono adatti a superfici di dimensioni medio-grandi, sono facili da regolare nella traiettorie e nell’ampiezza del settore da irrigare. I pop-up statici sono preferibili in aree piccone e producono un getto fisso ad ombrello di massimo 5 metri.

Irrigatori a schiaffo
Gli irrigatori a schiaffo ruotano su se stessi producendo un getto circolare parallelo al terreno, sono chiamati così perché il loro movimento è garantito da un martelletto metallico che colpisce il getto d’acqua.

Irrigatori oscillanti
Gli irrigatori oscillanti sono costruiti da un braccio in alluminio forato orizzontale al terreno. L’acqua viene espulsa dai fori verso l’alto, questi irrigatori riescono a bagnare aree rettangolari o quadrate.

Irrigatori a turbina
Gli irrigatori a turbina si muovono circolarmente grazie a un stame di ingranaggi che dà anche un ulteriore spinta al getto d’acqua riuscendo a bagnare fino a un raggio di 12 metri.

Irrigatori circolari
Gli irrigatori circolari sviluppano un getto d’acqua capace di bagnare aree di piccole dimensioni e aiuole.

martedì 26 marzo 2019

VERDE TIME : IRRIGATORI POP UP STATICI E DINAMICI



Gli irrigatori a scomparsa o Pop Up sono utilizzati negli impianti d’irrigazione interrati e vengono collocati appena sotto il livello del terreno lasciando il prato libero.
In base alla copertura della zona da innaffiare si possono scegliere tra le due diverse tipologie: irrigatori statici e irrigatori dinamici a turbina, ovviamente non possono essere installati nella stessa area.

Gli irrigatori pop up statici vanno bene per le zone di prato non troppo ampie, si possono trovare da 5 cm o da 10 cm altezza che indica quanto uscirà dalla terra per innaffiare. Ogni irrigatore presenta un ugello che permette di regolare l’irrigazione tra 0° e 360°, quindi la possibilità di gestire l’intensità dell’acqua e le zone da coprire infine sono molto robusti e resistenti allo sporco.

Gli irrigatori pup up dinamici a turbina sono tra quelli più affidabili e facili da regolare nelle traiettorie e nell’ampiezza, ruotano spostando il getto e sono adatti a superfici di dimensioni medio grandi.

Quando si progetta l’impianto d’irrigazione è importante considerare che la distanza tra un irrigatore e l’altro rappresenta l’area che si andrà a coprire con l’acqua, infatti per bagnare bene occorre che essi si sovrappongano, più precisamente quelli periferici devono raggiungere quelli ai loro opposti, se questo non dovesse avvenire bisogna aumentare il numero degli irrigatori.
Difficilmente si potrà procedere all’irrigazione di tutto il giardino in contemporanea quindi si dovrà dividere il prato in zone, ogni parte sarà gestita da un’elettrovalvola che verrà a sua volta azionata da una centralina.

lunedì 25 marzo 2019

VERDE TIME : COME ELIMINARE IL MUSCHIO DAL PRATO



La presenza di muschio nel vostro prato può essere dovuta a diverse cause, impaludimento del terreno e quindi un cattivo drenaggio, mancanza di concimazione ed indebolimento dell’erba e la presenza di zone d’ombra che non lasciano quindi filtrare la luce favorendo la formazione di muschio come sotto gli alberi.
Il terreno in pratica non respira ed è proprio questa la causa della formazione di muschio. Per eliminarlo i metodi sono diversi, ma generale si impiega il solfato di ferro, che acidifica il terreno,in commercio spesso con abbinato del fertilizzante.  I risultati migliori si ottengono se il trattamento è effettuato in autunno grazie alle piogge.

Per prima cosa si deve provvedere ad un rastrellamento del terreno per favorire l’assorbimento del solfato di ferro che sarà sparso in maniera uniforme, dopo circa 10 giorni dal rastrellamento, per non lasciare zone scoperte ed evitare variazioni di ph che potrebbero aggravare il problema.

Dopo circa un mese bisogna rastrellare il prato, tagliare l’erba e portare via il muschio mortocon un’apposita macchina arieggiatrice o con un rastrello, per poi consentire il recupero del pratospargendo un fertilizzante contenete potassio, per proteggere l’erba  dalle malattie. Infine si può seminare.

Risolto il problema occorre avere una  buona e costante manutenzione del prato. Passare il tosaerba almeno una volta alla settimana regolando l’altezza del taglio nelle zone d’ombra a non meno di 5 o 6 cm di altezza di modo che il terreno possa beneficiare della luce, seppur fioca.
Da marzo a novembre bisogna regolare il prato con un’altezza di taglio di non meno di 4 o 5 cm e concimare con del fertilizzante a lenta cessione durante la primavera.

domenica 24 marzo 2019

VERDE TIME : COME CURARE IL PRATO


Il prato necessita di cure costanti durante tutto l’anno, ed ora che stiamo per entrare nella stagione invernale dobbiamo dedicargli le giuste attenzioni in modo che riesca ad affrontare i periodi freddi senza risentirne.
Spesso pensiamo che in inverno il prato sia in riposo e dato che cresce meno non è necessario fare nulla, ma in realtà non è così: ecco cosa occorre per mantenerlo comunque sano e rigoglioso.

La prima, e anche la più semplice, è quella di liberare il manto erboso dalle foglie che cadono dagli alberi. Questo è molto importante per far si che non ci siano punti che non ricevano la luce del sole, basta prendere un rastrello a denti larghi e leggeri e rimuovere ogni residuo di foglie questo serve anche per farlo respirare ed impedire così la creazione di malattie fungine.

Altra cosa da fare è la concimazione, infatti è opportuno usare un fertilizzante a basso contenuto di azoto e molto ricco di potassio per rinforzare il prato, inoltre se si dovesse creare del muschio dovremmo somministrare prodotti a base di ferro che serviranno a bloccarne la formazione.

In questo periodo l’irrigazione quasi non è necessaria date le numerose piogge, anzi occorrerà stare attenti ai ristagni d’acqua che se si dovessero creare basta spargere della sabbia nei punti dove si è fermata l’acqua per farla assorbire, inoltre sarebbe buona cosa bucherellare il terreno per permettere un maggiore drenaggio.

Nella stagione invernale il prato si trova in un momento di ridotta crescita vegetativa, di conseguenza saranno necessari tagli meno frequenti ma con i soliti accorgimenti, quindi una lama ben affilata e non tagliare ad un livello troppo basso, anzi alzando il taglio di pochi centimetri l’erba sarà in grado di affrontare meglio i periodi freddi.

sabato 23 marzo 2019

VERDE TIME : RISEMINA E RINNOVO DEL PRATO


Tra le operazioni di manutenzione straordinaria del prato particolare importanza ha la risemina(o rinnovo) del manto erboso, infatti anche se si procede con regolari interventi  questo non esclude che debba essere fatta periodicamente.
Le piantine del prato sono soggette al diradamento e alla formazione di cespi che rendono necessaria la sostituzione delle erbacee rinnovando  la vegetazione del prato per risanare eventuali buche.
La risemina va eseguita insieme alla sabbiatura per permettere al seme di esser coperto da sabbia o torba e non essere disperso dal vento germinando con maggiore  facilità.

La procedura da seguire è la seguente:
Prima di tutto occorre tagliare l’erba in maniera uniforme a pochi centimentri di altezza; poi tramite un arieggiatore o rastrello va ripulito tutto da residui di erba secca o muschio e va rimosso il feltro che avrà tirato fuori l’arieggiatura. A questo punto si può procedere con la riseminail seme va distribuito in quantità di circa 20 grammi per metro quadrato di prato cercando di utilizzare semi simili a quelli precedenti, eventualmente miscelando dosi di sementi di Lilium perenne e Festuca.
Si consiglia poi di passare un rullo per far assorbire il seme dal terreno e annaffiare abbondantemente.

venerdì 22 marzo 2019

VERDE TIME : QUANDO CONCIMARE IL PRATO


Il periodo giusto per concimare il prato è determinato dal ritmo di crescita vegetativo del prato e dalle temperature a cui è sottoposto.
Lo sviluppo vegetale del prato riprende a marzo, ha un culmine di sviluppo a maggio, in questo periodo il prato deve avere a disposizione una concimazione che favorisca l’inizio dell’attività vegetativa e il proseguimento della stessa per rispondere alla grande domanda di elementi nutritivi connessa alla formazione di culmi e foglie. Pertanto nei mesi di marzoaprile e maggio bisogna distribuire una concimazione abbondante con alte percentuali di azoto, elemento maggiormente richiesto dalla vegetazione.

Nei mesi di luglio e agosto il prato rallenta lo sviluppo per riprendere tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Anche in questo periodo, tuttavia, è indispensabile che il prato abbia comunque a disposizione riserve nutritive. La crescita delle radici segue lo stesso ritmo di sviluppo della parte aerea, ma con minore velocità rispetto a quella delle foglie e in modo meno vigoroso in confronto a quello della primavera, momento di massima vitalità.

La primavera è il periodo più importante per lo sviluppo del manto erboso, nel periodo del tardo autunno è necessario distribuire concimi a lenta cessione che saranno pronti e disponibili all’inizio della primavera ed eseguire un’altra concimazione a primavera inoltrata. Per sostenere e dare alimento alle specie erbacee a crescita estiva sono altrettanto utili e fondamentali le concimazioni estive di maggio-giugno e di agosto-settembre.

giovedì 21 marzo 2019

VERDE TIME :LA SABBIATURA DEL PRATO


La sabbiatura del prato serve per colmare i vuoti creati con i denti della forca o quelli della carotatura, si esegue l’operazione con della sabbia silicea di fiume vagliata e lavata.
Può essere eseguita anche senza preventiva bucatura, in quanto ha lo scopo di aumentare la percentuale di sabbia nello stato superficiale del prato, favorire la permeabilità idrica e ottenere il diradamento e il sollevamento dello strato di feltro vegetale.

Con la distribuzione di sabbia, inoltre, si può migliorare la conformazione e il livello della superficie del prato nelle zone depresse o nei luoghi dove si sono formati solchi, oltre ad  aumentare la possibilità di drenaggio in zone dove si verificano eventuali ristagni d’acqua.

Con questa operazione, che non presenta particolari difficoltà tecniche, si migliora il prato ornamentale e quello sportivo, risolvendo molti aspetti problematici della sua gestione.
La sabbiatura annuale è raccomandabile anche per i piccoli giardini, in cui il prato viene intensamente sfruttato, per migliorarne l’aspetto estetico.
La quantità da distribuire deve essere almeno di mezzo centimetro su tutta la superficie del prato, stesa in modo omogeneo e rastrellata sulla superficie per favorirne la penetrazione in profondità.

mercoledì 20 marzo 2019

VERDE TIME COME CONCIMARE IL PRATO


Chiunque ha un giardino sogna un prato folto e rigoglioso ideale per il vostro relax ed i giochi dei figli.
Seguendo i consigli di Giardinaggio Facile sarà semplice avere il vostro bel prato verde in tutte le stagioni rendendolo il fiore all’occhiello di tutto il giardino.



COME CONCIMARE IL PRATO

Per sostenere il regolare sviluppo e la salute del prato è necessario fornire elementi nutritivi in continuazione al tappeto verde, per reintegrare le sostanze già consumate, perse nel terreno o asportate.

Un concime minerale completo è composto da azotofosforo e potassio e da microelementi come ferro, manganese, magnesio, boro e altri utili al prato in quantità minori.
Il terreno possiede una fertilità propria collegata al suo contenuto di elementi minerali e di sostanza organica e all’attività biologica fornita al momento della costruzione del prato; tuttavia questi elementi sono destinati a diminuire con il passare del tempo.

Lo sviluppo del prato, lo sfalcio e gli eventi climatici impoveriscono progressivamente la dotazione di partenza:pertanto gli elementi nutritivi vanno reintegrarti in rapporto ai seguenti fattori:
  • Produzione d’erba che verrà asportata
  • Dilavamento
  • Riserva e stabilizzazione del suolo ed esigenze della microfauna.
Non esiste una concimazione universale applicabile a tutti i tipi di prato, essa risponde alle necessità specifiche del manto erboso in relazione alle esigenze qualitative della vegetazione, allo sfruttamento e alla disponibilità di tempo e di attrezzature.
E’ fondamentale eseguire concimazioni equilibrate, distribuendo dosi di elementi minerali in quantità adeguate al reale bisogno del prato, secondo il grado di assorbimento delle piante e il volgere delle stagioni.

martedì 19 marzo 2019

VERDE TIME : MANUTENZIONE DEL PRATO



Chiunque ha un giardino sogna un prato folto e rigoglioso ideale per il vostro relax ed i giochi dei figli.
Seguendo i consigli di Giardinaggio Facile sarà semplice avere il vostro bel prato verde in tutte le stagioni rendendolo il fiore all’occhiello di tutto il giardino.



MANUTENZIONE DEL PRATO

Il Prato come del resto tutto il giardino ha bisogno di costante manutenzione per poter essere in salute e al massimo del suo splendore.
La  manutenzione, richiede fatica legata a volontà e passione che nel tempo vi renderanno soddisfatti del vostro angolo verde.

Il Prato necessita di una costante irrigazione, i primi tagli devono essere effettuati quando le piantine raggiungono un altezza di circa 8 cm e con appositi taglia erbe con lame molto taglienti. Avrà bisogno di tagli frequenti, almeno una volta alla settimana nel periodo che va dalla primavera all’autunno, cioè quando l’attività di crescita è rigogliosa, inoltre occorre tagliare il feltro che si deposita sul prato ed arieggiare per dare la possibilità ad acqua e luce di raggiungere le radici dell’erba. È opportuno arieggiare il terreno almeno ogni mese circa utilizzando degli appositi rastrelli o macchinari.

Si consiglia di concimare con concimi ricchi di azoto in primavera ed estate, mentre in autunno è preferibile utilizzare sostanze a base di potassio e fosforo. Nei periodi di semina, primavera e autunno, si può intervenire sul prato per riseminare le zone danneggiate ed eventuali buche presenti.

In inverno con la caduta delle foglie degli alberi bisogna provvedere a rastrellarle via dal prato per evitare che la loro decomposizione danneggi il manto erboso.


lunedì 18 marzo 2019

VERDE TIME : LA VITE



La Vite (Vitis vitifera) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Vitaceae e originaria dell’Asia occidentale, il suo frutto l’uva, viene utilizzato sin dall’epoca Neolitica per produrre vino e per essere consumato fresco.
È una rampicante dal fusto molto corto, le sue foglie sono verde chiaro fino all’autunno quando diventano gialle ed arancioni; i frutti chiamati acini, sono disposti a grappolo e sono molto dolci e gustosi da assaporare. Esistono diverse varietà di uva ma la distinzione più importante è tra le piante che producono uva da tavola e quelle da vino; le prime si differenziano dalle seconde per il sapore molto più dolce, la buccia più sottile e la polpa compatta.

La Vite deve essere posizionata in zone a pieno sole, e data la sua elevata adattabilità un po’ a tutti i tipi di clima può definirsi abbastanza resistente, tuttavia può risentire di forti gelate e temperature troppo basse.

Non richiede particolari caratteristiche del terreno, si consiglia comunque al momento della messa a dimora in autunno, di verificare che tipo di terreno abbiamo, questo perché se il substrato è asciutto e sciolto dovrete fare una buca meno profondo rispetto ad uno compatto; in qualsiasi caso ricordate che deve essere sempre ben drenato.

L’irrigazione è molto importante per avere della buona uva, quindi occorre annaffiare con regolarità e abbondanza a partire dalla fioritura, per poi cessare circa 15 giorni prima della raccolta per evitare che gli acini si spacchino. Anche la concimazione è fondamentale per avere un buon raccolto quindi si consiglia di somministrare concime minerale e letame fresco per poter raccogliere ottimi grappoli da agosto ad ottobre.

La potatura come già ampiamente spiegato nell’articolo “come potare la Vite” è fondamentale per definire quanto e quando la pianta produrrà i frutti. E’ necessario ricordare anche che la Vite è una pianta che non è in grado di sostenersi da sola, quindi al momento della messa a dimora è fondamentale munirla di appositi sostegni come ad esempio dei pali piantati nel terreno con una serie di fili di ferro su cui si dovrà far arrampicare la pianta.

La Vite anche se sembra essere abbastanza robusta può essere attaccata da diverse malattie le più comuni sono: la micosi, la virosi e da batteri di vario genere, in questi casi si deve intervenire con specifici medicinali.

domenica 17 marzo 2019

VERDE TIME : IL FICO



Il Fico è un albero da frutto molto antico originario della Siria, Turchia e Arabia. Questa pianta è piuttosto semplice da coltivare, se amate il suo frutto ed avete un giardino dove piantarlo, fatelo senza paura, perché non necessita particolari cure e accorgimenti.

Il Fico può raggiungere dimensioni piuttosto imponenti, infatti se lasciato crescere arriva a misurare anche 8 metri, presenta foglie abbastanza grandi,  di colore verde scuro, spesse e ruvide. Ne esistono diverse varietà, alcune possono produrre due tipi di frutto, i cosi detti “fioroni”generalmente di grosse dimensioni, che maturano tra maggio e giugno, ed i “fichi veri” più piccoli e pronti per essere gustati da agosto a settembre; entrambi dal sapore zuccheriono che possono essere consumati freschi, essiccati o utilizzati per produrre marmellate da impiegare in cucina per la preparazione di ottimi dolci. Si deve fare anche un’altra distinzione, tra le piante che producono frutti una sola volta l’anno  dette “unifere” e quelle che lo fanno due volte nell’arco dell’anno  definite “bifere”.

Il clima ideale per il Fico è quello temperato caldo, resiste bene alla siccità ma non sopporta il freddo eccessivo e duraturo; oltre alle temperature sotto lo zero, ciò che potrebbe recare danno soprattutto ai frutti sono le piogge continue e le grandinate nel periodo della loro maturazione.

Il terreno giusto per fare sviluppare bene quest’albero è quello sciolto e ricco di sostanze organiche, riesce comunque a vivere bene anche in substrati piuttosto poveri e sassosi, ma non se sono umidi e argillosi.

L’irrigazione deve essere fatta con regolarità, sempre senza ristagni d’acqua per i primi anni di vita della pianta, una volta che questa si sia ben strutturata sarà sufficiente l’acqua piovana; inoltre, per avere degli ottimi frutti si consiglia di concimare verso la fine dell’inverno con dello stallatico maturo.

Se volete divertirvi nel propagare questa pianta, la tecnica più semplice è per talea,interrando pezzi di rami lunghi circa 30 centimetri, e lasciando fuori dal terreno solo una gemma. Il Fico è un albero piuttosto robusto che non ha bisogno di particolari interventi,  comunque per non farlo diventare troppo grande e cespuglioso sarebbe opportuno effettuare la potatura con regolarità ogni anno, togliendo i rami secchi e  rovinati oltre che a dare una forma aggraziata alla pianta.

sabato 16 marzo 2019

VERDE TIME : IL MELOGRANO



l Melograno (Punica Granatum) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Punicaceae ed originaria dell’Asia sud ovest. È un albero antichissimo dalle origini indiane che poi si diffuse con rapidità in tutta l’Asia minore e nei paesi mediterranei. Nel corso della storia gli sono state attribuiti vari significati e credenze, per gli indiani, ad esempio, il succo del suo frutto combatteva la sterilità, per i cristiani il frutto rappresentava la perfezione divina e nell’antico testamento gli fu attribuito il simbolo della femminilità.

Ormai è diffuso in tutta l’area mediterranea e si presenta come un grande arbusto che produce molti rami nella parte bassa che se tagliati si sviluppa in modo tale da formare un alberello a foglie caduche. Queste sono piccole, a forma allungata e di un bel verde chiaro, mentre la sua corteccia è ruvida e di un colore che va dal grigio al rosso. In primavera produce dei fiori rossi molto belli ai quali seguiranno poi i frutti, delle grandi bacche con la buccia arancione sfumata verso il rosso, piuttosto dura, al cui interno troviamo dei semi  carnosi e commestibili, secondo la specie possono avere un sapore molto dolce o un po’ acido ed aspro allo stesso tempo.

Il Melograno viene coltivato sia per i frutti che come pianta ornamentale, il suo clima ideale è quello temperato, riesce a vivere bene anche in presenza di temperature elevate ma non sopporta il freddo e l’eccessiva umidità, quindi in inverno ricordatevi di coprire e riparare la pianta con appositi teli di tessuto non tessuto per evitare che possa subire dei danni.

Il terreno ideale per farlo crescere forte e rigoglioso è quello ben drenato, fertile e leggermente acido; si consiglia di posizionarlo in zone molto luminose e a pieno sole e di irrigare con regolarità senza creare ristagni d’acqua le piante giovani e quelle tenute nei vasi, se invece il vostro albero è già a dimora da qualche anno è sufficiente l’acqua piovana.

È una pianta piuttosto robusta che non necessita di particolari cure o manutenzioni, comunque se volete un bel Melograno che produca ottimi frutti si consiglia di concimare verso la fine dell’inverno con dello stallatico ben maturo e di potare tutti quei rami in eccesso o rovinati per dargli una forma aggraziata e ordinata.

La propagazione si può effettuare per talee o per seme, la tecnica più utilizzata e semplice è per talee, all’inizio della primavera si prelevano dall’albero dei rami, e si mettono o direttamente a dimora all’aperto o in appositi contenitori.

Quest’albero non è soggetto a particolari malattie o attacchi da parte di parassiti, raramente può essere colpito da funghi, afidi o cocciniglie, in questi casi intervenire con appositi prodotti antiparassitari.

Il frutto oltre ad essere utilizzato in cucina per la preparazione di succhi di frutta, sciroppi e prodotti di pasticceria, viene impiegato nell’ambito medico grazie alle sue proprietà antiossidanti, e alla presenza di vitamina A, C, potassio, niacina e tannini.

venerdì 15 marzo 2019

VERDE TIME : IL CILIEGIO



Il Ciliegio è un albero da frutto perenne appartenente alla famiglia delle Rosaceae e alla sottofamiglia delle Prunoideae, originario delle regioni asiatiche e diffuso in Europa fin dai tempi antichi.
Presenta un portamento eretto ed una chioma di colore verde intenso, è ramificato con una corteccia segnata in senso orizzontale di colore marrone – grigio; può raggiungere anche i 20 metri di altezza. Fiorisce in primavera tra marzo e aprile con dei bellissimi fiori dal delicato colore bianco rosato ai quali segue il frutto “la ciliegia” molto buono da consumare fresco o da utilizzare in cucina per la preparazione di dolci e marmellate.

Esistono due varietà di Ciliegio, quello da frutto dolce e quello da frutto acido, a sua volta quello da frutto dolce di divide in: durone e tenerine. la prima presenta il frutto più duro e croccante, mentre la seconda molle e succoso.

Il clima ideale per quest’albero è quello temperato, non sopporta le temperature troppo basse e teme i ritorni del freddo primaverile, infatti può essere danneggiato se persistono gelate con minime sotto lo zero. Va posizionato al momento della messa a dimora in zone a pieno sole,  ed il terreno giusto è quello di medio impasto e ben drenato.

L’irrigazione è necessaria solo all’inizio quando l’albero è ancora piccolo evitando sempre i ristagni d’acqua, in seguito sarà sufficiente l’acqua piovana.

La propagazione si ha con il portainnesto, quello più utilizzato è il franco che permette alla pianta di svilupparsi bene e di avere una buona produzione di frutti dopo circa sei anni, prediligendo terreni sciolti e drenati. Un altro portainnesto utilizzato è il malebbo che fa sviluppare meno l’albero e si adatta meglio a terreni più poveri.

Per avere un’ abbondante produzione di frutti si consiglia di concimare con regolarità o con dello stallatico ben maturo o con fertilizzante ricco di azoto, quest’ultimo da evitare però nei periodi più aridi.

Ricordatevi sempre di non intervenire sul Ciliegio con drastiche potature, si consiglia di togliere solo i rami secchi e danneggiati, altrimenti potreste far ammalare la pianta. I principali nemici del Ciliegio sono gli afidi e le cocciniglie, esiste anche una mosca che deposita le uova nei frutti danneggiandoli; infine può essere colpito da funghi di vario tipo che attaccano le foglie provocando buchi e macchie sulle stesse. In tutti questi casi occorre intervenire con appositi prodotti appena ci si accorge del problema per debellarlo.

giovedì 14 marzo 2019

VERDE TIME : IL MELO



Il Melo è una pianta antichissima appartenete alla famiglia delle Rosaceae ed originaria della Georgia, Armenia e Azerbaigian. È presente in tutto il mondo, ne esistono numerosissime varietà, la sottospecie più conosciuta è il “Malus Communis Pumila” dalla quale si sono ottenute le varie specie presenti sul mercato italiano.
È un albero che può crescere fino a circa 10 metri di altezza, le sue foglie sono ovali con i lati seghettati e di colore verde scuro, i fiori sono di un bellissimo rosa pallido, formati da cinque petali.  Il suo frutto, la mela, ha una forma tondeggiante, una polpa succosa e dolciastra, matura da luglio a dicembre secondo le varietà, comunque la raccolta deve essere fatta entro ottobre.

Il clima ideale per questa pianta è quello umido e freddo, infatti la maggior parte delle coltivazioni si trovano nelle regioni alpine. Il Melo si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, predilige però quello poco calcareo, ben drenato e profondo. Se volete piantarne uno nel vostro giardino, è consigliabile aspettare l’inizio dell’autunno, se eventuali piogge dovessero rendere impraticabile il terreno si può rimandare questa operazione alla stagione invernale, l’importante che si effettui prima che la pianta inizi a germogliare. L’irrigazione deve essere abbondante, evitando ristagni d’acqua, soprattutto quando la pianta è ancora giovane, con il passare del tempo può sopravvivere anche con la sola acqua piovana.

Per ottenere buoni frutti ed aver un albero forte e rigoglioso la concimazione è fondamentale, va fatta al momento della messa a dimora e poi ogni anno con del letame ben maturo o con concimi di origine organica uniti a concimi chimici. Per favorire lo sviluppo sia della parte aerea, sia di quella radicale oltre che ad aiutare la maturazione dei frutti, si consiglia di concimare periodicamente dal periodo primaverile fino a settembre.

Il Melo può essere attaccato sia da malattie fungine che parassiti, tra le più comuni ricordiamo l’oidio, una muffa bianca che si manifesta sulle foglie e sui germogli, la ticchiolatura che produce macchie marroni su foglie e frutti; poi ci sono gli afidi, le cocciniglie che possono danneggiare rami, foglie e frutti indebolendo l’intera pianta, infine le larve che si nutrono sia dei germogli che dei frutti danneggiandoli irrimediabilmente.

Le mele, vengono prodotte oltre che per il consumo fresco anche per produrre marmellate, succhi di frutta e gelatine, vengono consumate così in larga scala in tutto il mondo che esistono varie forme di allevamento: a vaso nano, la più consigliata per piccoli giardini, ad alberello e a palmetta o spalliera, forma utilizzata per muri o recinzioni.

mercoledì 13 marzo 2019

VERDE TIME : OLIVO



L’Olivo “Olea europea” è un albero sempreverde di origini orientali dal tronco nodoso che può vivere per moltissimi anni ed è tipico delle regioni a clima mediterraneo; tende a svilupparsi molto in altezza raggiungendo anche i 20 metri con chiome larghe fino a 12 metri.
Le sue foglie sono allungate a forma di lancia di colore verde scuro nella parte superiore e argentate nella pagina inferiore, quando fiorisce tra aprile e giugno, si possono ammirare i suoi piccoli bianchi fiori profumati.

I frutti dell’Olivo sono commestibili, la loro maturazione si ha nella stagione invernale, sono di forma ovale, verdi, tendenti al rosso e viola caratterizzati da una parte esterna carnosa e da un nocciolo interno. La produzione delle olive avviene tramite fecondazione con l’aiuto del vento, non tutti i fiori però producono frutti dato che questa pratica avviene dopo la caduta dei fiori stessi, comunque quest’albero produce frutti ad anni alterni, anche se ultimamente con l’aiuto delle concimazioni ed irrigazioni si possono avere risultati ogni anno. Esistono due varietà di Olivo quelli che producono olive da tavola oppure da olio. Alla prima appartengono: Cerignola, Cucco, Santa Caterina, Ascolana, e Bella di Spagna; da olio invece sono Pendolino, Frantoio, Coratino, e Vernino.

La temperatura ideale per l’Olivo è quella mite, deve essere piantato in zone ben soleggiate e riparate dal vento.

Il terreno preferito da questa pianta è quello calcareo ed argilloso, ma può vivere bene anche in zone sassose e ben drenate. Prima di metterlo a dimora si consiglia sempre di effettuare una buona concimazione a base di minerali e letame ripetendo poi questa operazione prima dell’arrivo della primavera per mantenere forte e rigogliosa la pianta nel tempo.

La moltiplicazione di solito viene fatta per talea, usando dei piccoli rami di circa 40 cm che dovranno essere piantati in dei vasi con del terriccio universale, e mantenuti sempre umidi.

L’irrigazione una volta che l’albero è ben radicato non è indispensabile, ma di recente si sta utilizzando la tecnica di innaffiare con regolarità senza ristagni d’acqua, per avere poi frutti migliori e costanti negli anni.

I principali nemici dell’Olivo sono: la cocciniglia grande che attacca rami e foglie succhiando la linfa; la mosca delle olive che colpisce direttamente i frutti facendoli marcire, il così detto occhio del pavone, malattia che crea macchie rosse e grigie sulle foglie provocandone la caduta, infine la rogna dell’Olivo che porta la morte dei rami.

martedì 12 marzo 2019

VERDE TIME : MANDARINO


Il Mandarino (Citrus Nobilis) è un albero da frutto perenne appartenente alla famiglia delle Rutaceae è originario della Cina del sud ed il suo frutto è utilizzato essenzialmente per il consumo fresco.
E’ un agrume robusto dalla vasta chioma che può arrivare ad un’altezza di circa 4 – 5 metri, le sue foglie sono ovali e un po’ allungate di colore verde scuro, i suoi fiori sono piccoli di un bel bianco candido e molto profumati. I frutti sono di media grandezza a forma tondeggiante con una buccia sottile di colore arancione intenso, la polpa anch’essa arancione è molto succosa, dolce e ricca di semi.

Il clima ideale per questa pianta è quello mediterraneo, predilige infatti inverni non troppo freddi e teme le escursioni termiche e le gelate, perciò in inverno quando le temperature si abbassano troppo si consiglia di coprire la pianta con appositi teli per preservarla,  la temperatura in cui svolge la sua maggiore attività vegetativa si aggira tra i 13 e i 30 gradi.

Il terreno giusto per il Mandarino è quello sciolto, profondo, fertile e senza ristagni d’acqua, l’irrigazione deve essere costante e abbondante nel periodo estivo e nettamente inferiore o addirittura nulla in inverno.

La propagazione può essere effettuata per seme o per innesto su arancio dolce, amaro e altri ibridi di arancio.  La concimazione si esegue con fertilizzanti appositi per agrumi e il periodo migliore è quando si ha la ripresa vegetativa, va invece limitata nel periodo invernale, comunque non deve mai essere interrotta per continuare a nutrire la pianta ed ottenere poi ottimi frutti.

I principali nemici di questo albero di agrumi sono: l’afide, il ragno rosso, la cocciniglia cotonosa e poi i vari fattori ambientali come poca luce, sbalzi di temperatura, inquinamento, eccesso di salinità in acqua e suolo, presenza di venti molto forti che possono causare la caduta di germogli, rotture di rami e danneggiamento ai frutti stessi.

Il frutto del Mandarino consumato fresco è molto ricco di zuccheri e calorie quindi è consigliato non abusarne.

lunedì 11 marzo 2019

VERDE TIME : ARANCIO



L’Arancio ( Citrus Sinensis) è un albero perenne da frutto originario della Cina e appartenente alla famiglia delle Rutaceae.
Il primo paese europeo dove si sviluppò la coltura degli alberi di Arancio fu il Portogallo e da lì poi si diffuse fino ad arrivare nella nostra Sicilia dove il clima è molto favorevole per questa pianta.

L’albero di Arancio si presenta come una pianta compatta che può arrivare ad un altezza massima di circa 12 metri, ha foglie allungate e lucide di colore verde scuro, la fioritura si ha in primavera con dei fiori bianchi e molto profumati. I frutti tondi (le arance) sono di colore arancione e la polpa può essere gialla o rossa, e sono ricchi di vitamina C.

Il clima giusto per l’Arancio è quello temperato caldo, questo albero da frutto non ama il freddoteme le gelate quindi nel periodo invernale quando le temperature scendono notevolmente si consiglia di coprirlo con appositi teli di tessuto non tessuto per preservarlo.

L’irrigazione deve essere costante nel periodo che va dall’inizio dell’estate all’autunno, per poi diradarla o addirittura evitarla nel periodo invernale, comunque ricordarsi sempre di evitare ristagni d’acqua.

La concimazione si effettua periodicamente con dello stallatico maturo, questo aiuterà l’Arancio a produrre ottimi frutti. Il terreno ideale per questa pianta è quello ben drenato e ricco di humus, sostanza presente nel terreno formata da materia organica in decomposizione.
L’albero di Arancio, così come tutti gli agrumi,  può essere piantato in vaso ma è consigliabile solo nella prima fase di vita della pianta che crescendo è preferibile trapiantare sul terreno per permettergli di svilupparsi al meglio.

La propagazione si può effettuare per innesto o per talea, per la potatura è bene intervenire solo quando l’Arancio è già cresciuto e può definirsi adulto evitando i mesi di febbraio e marzo perché la pianta contiene maggiori sostanze nutritive.