Se nelle giornate di gennaio avete la fortuna di poter andare in giro per campi, parchi, e boschi, è il momento di trasformarvi in animaletti selvatici e raccogliere i frutti delle rose canine, i cinorrodi. Sono ammorbiditi dal gelo e dolcissimi e contengono tanta vitamina C.
Ricordandovi di non raccogliere mai tutto quello che trovate in natura, ma di lasciare sempre una parte per gli animaletti selvatici veri, che si nutrono in inverno proprio di bacche come queste, aiutando la pianta a riprodursi.
Il modo migliore di assumerla è quello di consumarli freschi e oltre alla vitamina C contiene le vitamine B1, B2, P, K. Si confeziona anche una buonissima marmellata, ma essendo la vitamina C termolabile, ovvero distrutta dal calore, non ne otterrete che un non del tutto trascurabile benessere psicologico (se siete golosi) e delle fibre. Si può dire lo stesso della tisana confezionata con i frutti essiccati, se fate bollire l'acqua la vitamina C scompare.
L'importante, in ognuno di questi casi, è fare attenzione ai semi, che sono ricoperti di piccoli peletti che possono essere molto fastidiosi per la nostra bocca e irritanti per l'intestino.
Raccogliete dunque i cinorrodi (che botanicamente sono un falso frutto, i frutti sono gli acheni contenuti all'interno), portateli a casa, apriteli, e sotto l'acqua corrente lavate via i semi e i peli.
Tagliate il picciolo e la parte finale, mangiateli, oppure fate immediatamente un bel frullato con frutta e/o ortaggi di stagione.
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