L'arrivo del caldo estivo e dell'alta pressione, come ogni anno porta con sè problemi per le nostre piante da giardino e da terrazzo: molte delle piante che abbiamo scelto per il colore dei fiori o per il profumo del fogliame ci costringono, per mantenerle sane e rigogliose, ad annaffiature molto regolari, a volte quotidiane se le piogge non ci aiutano.
L'acqua è un bene molto prezioso, sarebbe bene non sprecarlo solo per ottenere fiori da ammirare; per questo motivo è bene fare in modo che l'acqua da utilizzare nell'irrigazione venga fornita senza sprechi, ad esempio attraverso l'utilizzazione di irrigatori a goccia, che forniscono l'irrigazione solo nelle vicinanze delle nostre piante.
Se ancora dobbiamo scegliere le piante del nostro giardino, possiamo invece scegliere essenze che non necessitino di annaffiature eccessive: in questo modo lo spreco di acqua sarà ridotto al minimo, ed inoltre potremo assentarci da casa per periodi di tempo anche lunghi, senza doverci preoccupare delle nostre piante.
Gli alberi ad alto fusto sviluppano un grande apparato radicale, che crescendo raggiunge profondità elevate; in questo modo gli alberi dei boschi e dei parchi sono in grado di sopravvivere soltanto con l'acqua ricevuta dalle precipitazioni, poiché in caso di siccità possono cercare l'acqua che viene immagazzinata dal suolo in profondità. Per questo motivo la maggior parte degli alberi possono sopravvivere senza problema alcuno anche senza cure, anche durante estati torride con scarse o nulle precipitazioni. Quindi molte specie di pini, cedri, le catalpe, i pioppi, i platani, le robinie, le querce, e molte altre specie di alberi, si coltivano anche in giardino senza necessità di annaffiature, sviluppandosi rigogliosamente di anno in anno e donando anche refrigerio dal caldo sotto l'ombra delle loro chiome. Anche gran parte delle palme sopporta senza problemi la siccità, causata dalla scarsità di piogge o dal vento.
Anche buona parte degli arbusti diffusi come piante da siepe possono svilupparsi accontentandosi delle piogge, come i viburni, gli ilex, l'aucuba, gli olivelli spinosi, gli ulivi, i ginepri, le alte tamerici. Lo stesso dicasi per alcuni rampicanti, come la vite, il trachelospermum e la passiflora.
Ricordiamo però che queste piante sopportano la siccità solo se il loro apparato radicale è ben sviluppato; quindi i giovani esemplari da poco a dimora necessitano di annaffiature durante i mesi caldi e siccitosi, da fornire quando il terreno è ben asciutto, evitando gli eccessi.
L'apparato radicale di annuali e perenni non è sicuramente così robusto e sviluppato quanto quello degli arbusti; per questo motivo la maggior parte delle perenni e delle annuali necessita di annaffiature durante il periodo vegetativo, per evitare che le piante avvizziscano irreparabilmente.
L'acqua delle annaffiature serve alle piante per poter assorbire dal terreno i sali minerali in esso immagazzinati, che vengono disciolti nell'acqua stessa, e raggiungono le cellule delle piante attraverso le radici; quindi scarsità di acqua significa scarso approvvigionamento di sali minerali, fondamentali per lo sviluppo di fogliame, fiori e frutti; inoltre, come negli animali, buona parte della massa che costituisce il "corpo" di una pianta è costituita da acqua, che viene costantemente persa attraverso l'evaporazione dalle lamine fogliari, e reintegrata attraverso l'apparato radicale.
Le piante che in natura si sviluppano in luoghi aridi o ventosi, hanno sviluppato caratteristiche fisiche che impediscono o limitano l'evaporazione dell'acqua attraverso il fogliame, e quindi possono sopportare periodi di siccità, anche molto prolungati.
Le caratteristiche fisiche di cui sopra sono facilmente riscontrabili ad occhio nudo: alcune sono quelle tipiche delle piante succulente, ovvero fusti spessi e carnosi, fogliame assente o ridotto a spine, lanugine; altre sono proprie di arbusti, perenni ed annuali, quindi fogliame coriaceo, spesso ricoperto da peluria o lanugine che lo rende di colore grigio-verde, sviluppo basso e rasente al suolo.
Quindi la maggior parte delle piante che hanno sviluppato queste caratteristiche possono non necessitare di annaffiature, e nonostante la carenza di acqua si sviluppano al meglio: ricordiamo le perenni a foglia grigia, come salvia, rosmarino, cisto, assenzio; buona parte delle succulente resistenti al freddo, come lewisia, sempervivum, portulaca, tradescantia, yucca, lychnis, asclepias. Si tratta di piante che possiamo porre a dimora nel nostro giardino senza necessariamente doverle annaffiare, anche durante l'estate più torrida e siccitosa.
Ricordo sempre che ogni singola pianta necessita del giusto metodo di coltivazione, per potersi sviluppare al meglio; posizioniamo al sole le piante che amano il caldo e la luce solare diretta, mentre all'ombra metteremo quelle che non necessitano dei raggi solari per svilupparsi. Scegliamo per il giardino le piante più adatte alla zona climatica in cui viviamo, evitando di porre a dimora essenze eccessivamente esotiche, oppure ricordiamo che in tal caso andranno curate in maniera particolare.
Le piante coltivate in vaso hanno in genere esigenze maggiori rispetto alle stesse piante coltivate in piena terra, questo perchè il loro apparato radicale non si può sviluppare a piacimento, ma è costretto entro uno spazio ben delimitato; quindi anche il cisto può necessitare di annaffiature se un grande arbusto viene tenuto in un piccolo vaso.
Esistono anche piante che hanno sviluppato un particolare meccanismo di difesa dal caldo e dalla siccità: durante i mesi torridi ed asciutti entrano in un periodo di semi riposo vegetativo, entro cui cessano di produrre nuovo fogliame e fiori; in questo modo limitano molto le necessità idriche e nutritive dell'intera pianta, che ricomincerà a svilupparsi all'arrivo del fresco autunnale. Un esempio tipico di tale comportamento sono le rose; ricordiamo quindi che questo tipo di arbusti o perenni possono essere lasciati con scarse annaffiature estive, a patto di non aspettarci le splendide fioritura primaverili, che otterremo solo con un regolare apporto d'acqua.
Altre piante possono sopportare la siccità grazie ad organi entro cui immagazzinano acqua ed elementi nutritivi, sono le bulbose; queste piante in ogni caso necessitano di annaffiature primaverili per poter cominciare la stagione vegetativa; in seguito vanno annaffiate fino a che il fogliame non dissecca: in questo modo la pianta ha il tempo di immagazzinare altre sostanze nutritive per la fioritura dell'anno successivo; se tagliamo il fogliame, ad esempio, ai narcisi subito dopo la fioritura rischiamo di non ottenere fiori l'anno successivo.
Come suggerimento generale per tutte le piante ricordiamo che piccole annaffiature frequenti, che inumidiscono solo lo strato superficiale di terreno, causano un apparato radicale poco profondo, ed esteso vicino alla superficie del terreno; questo tipo di radici sono molto esposte al caldo, al freddo ed alla siccità; per ottenere che qualsiasi pianta (anche quelle che costituiscono il tappeto erboso del nostro prato) sviluppi un apparato radicale ampio e profondo, le annaffiature devono essere molto abbondanti ed intervallate da un certo periodo di tempo, in modo che le radici siano costrette a svilupparsi in profondità per cercare l'acqua. Allo stesso modo sarebbe meglio annaffiare le piante in vaso riempiendo il sottovaso, piuttosto che fornendo acqua dall'alto.
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