VERDE TIME

VERDE TIME

sabato 7 agosto 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : LE PIANTE NELLA STORIA

 


Il giardiniere è innanzitutto un appassionato di piante : una persona per la quale gli alberi non sono semplicemente alberi, ma hanno un nome, un cognome e soprattutto una storia.

Ed è proprio nella storia delle piante che si scopre quanto profondo sia il rapporto uomo-natura o meglio uomo-pianta. La storia della nostra specie è strettamente legata a quella del regno vegetale e possiamo affermare che esistono delle piante che hanno segnato il cammino evolutivo dell'essere umano sulla terra. Alcune per le loro proprietà medicinali altre per il loro significato religioso o semplicemente per essere un'ottima fonte di cibo: sono diverse le piante la cui scoperta ha segnato la nostra storia.




Il colchico autunnale è una pianta bulbosa erbacea che fiorisce in autunno in una splendida infiorescenza che vira dal fucsia al magenta.

Contiene un alcaloide chiamato colchicina, un potentissimo veleno tanto da essere conosciuto come “arsenico vegetale”. Egizi e greci più di 2000 anni fa avevano scoperto il colchico e le sue proprietà : quest'erba utilizzata nelle giuste dosi costituiva il primo rimedio efficacie contro la gotta (una malattia del metabolismo che provoca artriti e forti dolori alle articolazioni) Il Colchico è utilizzato tutt'oggi in medicina moderna, per combattere una malattia che colpisce il 1% della popolazione del mondo occidentale.

In tempi recenti sono stati scoperti altri straordinari effetti della colchicina applicabili all'ingegneria genetica in particolare nel campo della manipolazione dei cromosomi e delle cellule vegetali.

In giardino possiamo coltivare il colchico insieme ad altre bulbose, o in un 'aiuola rocciosa. La pianta è molto rustica. Attenzione però il suo veleno è pericoloso anche al semplice contatto con le mani.




Erithroxilum coca

La coca è un arbusto che raggiunge i 3 metri di altezza

è originario del Sudamerica e le prime testimonianze di un suo utilizzo risalgono a duemila anni fa.

Le foglie di coca venivano consumate per masticazione e tra i suoi effetti principali si apprezzavano l'anormale resistenza a fame sete e fatica.

In seguito l'alcaloide cocaina fu oggetto di studio e ricerche e diventò praticamente il primo anestetico locale utilizzato dalla medicina moderna, una vera rivoluzione nella storia della chirurgia.

A suo modo anche la bevanda che ne porta il nome , la coca cola ha segnato una piccola rivoluzione in campo alimentare e seppur difficile da credere la coca era un ingrediente della ricetta originaria.

In Italia la coltivazione di questa pianta è illegale.




Claviceps purpurea

E' un ascomiceta parassita della segale. Il fungo attacca la pianta ed in prossimità della spiga produce degli speroni; Questi cornetti conferiscono alla pianta un aspetto particolare tanto da procurargli il nome di Segale cornuta .

Nel medioevo e nei secoli successivi si sono registrate epidemie dovute all'avvelenamento da segale cornuta (questo cereale veniva utilizzata per fare il pane). Lo studio del fungo ha permesso di individuarlo come responsabile di queste patologie e di procedere a metodi di controllo e disinfezione sulla segale.

Recenti ricerche hanno individuato e catalogato le varie sostanze presenti nel Claviceps p. ed alcune di loro sono utilizzate in medicina per curare patologie post-partum, ed emicrania , altre hanno invece evidenziato potenti effetti allucinogeni come l'acido lisergico,utilizzato come base della sostanza stupefacente chiamata LSD



Amni visnaga

La visnaga è un'erbacea presente anche nell'area mediterranea. I frutti di questa pianta furono usati già dagli egizi per curare problemi alle vie respiratorie. Nel secolo scorso si scoprirono altri utilizzi degli estratti della visnaga, primo fra tutti come rimedio dei sintomi dell'asma. Partendo da queste scoperte la ricerca farmaceutica ha sintetizzato i moderni farmaci antiasmatici.



Filipendula ulmaria

Un erbacea con fusto striato di rosso, con infiorescenze ad ombrello che ricordano la Spirea dei nostri giardini. L'olmaria contiene salicina e acido salicilico nel 1899 da queste basi venne prodotto il famosissimo acido acetilsalicilico, che non è altro che l'ingrediente principale dell'aspirina.




Cinchona spp.

Un gruppo di piante arboree originarie delle Ande. Il nome è legato ad una contessa del Perù del 1600 che scoprì gli effetti curativi di queste piante che la salvarono da una febbre cronica.

La pianta della china produce infatti una corteccia dalla quale si estrae un farmaco per guarire la malaria. Questa malattia fu un vero e proprio flagello fino a quando nel 1820 fu isolato l'alcaloide chinina.





Papaver somniferum

Il Papavero da oppio è una pianta appartenente alla famiglia delle papaveraceae, originaria delle zone alpine asiatiche, è diffusa anche in Italia.

Da questa specie di Papavero, si estrae l'oppio che è tutt'oggi l'analgesico più potente in circolazione.

Uno degli alcaloidi contenuti in questa erbacea è la morfina con potenti effetti antidolorifici e narcotici.

L'oppio è tristemente famoso per il suo utilizzo come sostanza stupefacente e per gli effetti dannosi che ha sull'organismo. In realtà l'industria farmaceutica fa grande uso di questa pianta e sono molte le coltivazioni nel mondo. E' probabilmente la piante più importante nella storia della medicina.






Chondrodendron tomentosum

E' una pianta che cresce nella foresta pluviale dalla quale si estrae uno degli ingredienti del curaro. Il curaro è una sostanza viscosa preparata dagli indigeni della foresta Amazzonica per avvelenare le prede durante la caccia. Il veleno provoca un'immediata paralisi muscolare anche con una ferita superficiali. Nel 1900 le ricerche portarono importanti risultati.

Oggi sostanze derivate dal Chondrodendron t. costituiscono un forte anestetico divenuto indispensabile negli interventi chirurgici.

Nel testo sono citate tre piante che la cultura popolare conosce solo in accezione negativa per il loro uso come sostanze stupefacenti. In realtà il loro impiego come farmaci è importantissimo; eppure la loro è una cattiva fama.

La linea che separa effetti benefici e tossicità nell'utilizzo di erbe medicinali è molto sottile : la stessa sostanza che può salvare la vita di una persona nelle giuste dosi, può provocare fortissimi avvelenamenti con una sola goccia in più.

Evitate sempre esperimenti casalinghi con qualsiasi tipo di erba medicinale e rivolgetevi ad esperti erboristi.




Nessun commento:

Posta un commento