VERDE TIME

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domenica 25 agosto 2019

VERDE TIME POTATURA : SPECIE PARTICOLARI



Salice Piangente - Salix

Tutti i salici si potano durante il periodo di formazione e, generalmente, in forma abbastanza severa. Tra i salici più coltivati, che danno luogo ad alberi, ricordiamo le specie piangenti: Salix babylonicaSalix sepulcralis Salix sepulcmlis 'Chrysocoma'. Queste tre specie hanno una particolarità: se non si effettua la potatura che si descriverà tra poco, gli alberi formeranno prima o poi rami con portamento piangente, e non cresceranno in altezza. Saranno due volte più ampi che alti, mentre si deve cercare di ottenere il contrario, affinchè questi alberi appaiano molto più belli e romantici.

Principio

Alla fine dell'inverno che segue il primo anno di sviluppo della chioma, si devono conservare i 5 o 6 rami più eretti e meglio distribuiti attorno all'asse, situati a 2-2,50 m di altezza. Si potano molto corti, al di sopra di una delle gemme situate sulla cima della curvatura di questi stessi rami. Il germoglio che nascerà nel secondo anno di vegetazione sarà inizialmente diritto, quindi si curverà a 30-40 cm circa da questo punto.
Alla fine, se non gli si mette un tutore, si lascerà cadere. Nel punto più alto della propria curva, ogni nuovo germoglio senza tutore dovrà essere potato, alla fine dell'inverno, per vari anni consecutivi. Allo stesso tempo si dovranno eliminare i rami debolimalati o che si incrociano nella parte centrale dell'albero. Ci sono svariati cancri che possono attaccare i salici, frenare il passaggio della linfa e provocare una necrosi dei rami, cosa che può provocare la necessità di amputare la zona danneggiata.
I salici con amenti
Sono le specie Salix alba (salice bianco o comune, con amenti gialli), Salix caprea (salicone, con amenti color cenere) e le loro cultivar, piantate vicino all'acqua, isolati o in gruppo, per decorazione paesaggistica o per la produzione di rami decorativi.
Si potano a «testa di salice» o a «testa di gatto››, vale a dire che si potano nel rigonfiamento che si trova sulla estremità dei rami, rigonfiamento generato da queste potature annuali successive eseguite, sempre, nello stesso punto. Una potatura effettuata dopo la sfioritura dei germogli non raccolti per la preparazione dei mazzi decorativi, finirà col sopprimere tutti i germogli.
Appariranno rapidamente nuovi germogli che si allungheranno all'inizio delI'estate. Porteranno amenti decorativi, con fiori maschili, la primavera seguente. Se si effettua questa potatura ogni 2 o 3 anni il legno da tagliare si presenta più spesso e duro ed è più difficile da potare.

Sofora o acacia del Giappone piangente - Sophora japonica 'Pendula'

Nei primi anni, alla fine dell'inverno, questi alberi si devono sottoporre ad una potatura di formazione. Quando l'innesto della varietà piangente, realizzato sulla testa del tronco a 2 m dal suolo, si è sviluppato per 1 anno ed ha generato 2 o 3 rami, spesso di oltre 1,50 m di lunghezza, è necessario potarlo al di sopra di un occhio situato nella parte superiore della curva naturale di ogni ramo. Il germoglio che nascerà da questo occhio si poterà, nello stesso modo, l'inverno successivo.
Effettuando una potatura simile per alcuni anni, i rami principali si allontanano dal tronco e l'albero «si veste» a forma di ombrellone e continua ad avere dei rami che scendono alla sua estremità. La potatura dei primi anni si effettua nello stesso modo sul gelso piangente (Morus alba 'Pendula'), sul frassino piangente(Fraxinus excelsior 'Pendula') e sul faggio piangente (Fagus sylvatica 'Pendula' e 'Purpurea Pendula').

Robinia pseudoacacia a forma di palla (acacia bianca a forma di palla)

Sono fondamentalmente 2 le varietà che servono a produrre questi alberi:
  • Robinia pseudoacacia 'Umbraculifera', che si innesta a 2 o 2,20 m su un fusto di acacia bianca comune da seme. La chioma diventa più o meno sferica.
  • Robinia pseudoacacia 'Bessoniana', presenta una vegetazione meno densa e un portamento più ovoidale rispetto la precedente. Si potano periodicamente in inverno, a testa di salice, al di sopra del punto dell'innesto. Tornano a crescere in primavera recuperando la silhouette sferica. D'altra parte le robinie a fiori di colore rosa (Robinia hispidaRobinia hispida 'Rosea' e 'Casque Rouge'), che hanno un portamento più arbustivorispetto le precedenti, si potano dopo la fioritura (in maggio) per mezzo dell'accorciamento dei rami fioriti. Invece nella Robinia 'Fastigiata' i rami giovani, un poco divergenti, si potano al di sopra di un occhio collocato sulla base dei rami per ottenere una vegetazione più eretta.

Ippocastani, platani o tigli da viale allevati a filare e a tendone
Queste 3 specie sopportano bene le sfrondature di grandi rami, in inverno, ogni 4 o 5 anni, a condizione che i grandi tagli si proteggano con mastice vegetale; accettano anche le potature annuali sulle teste di salice, all'estremità di "bracci", eseguite negli alberi quando sono giovani. Questa potatura annuale «alla francese» su rami e su giovani alberi permette di realizzare «tendoni» o «filari» nel senso inteso dai paesaggisti e non dai forestali (per questi ultimi una tenda è uno sbarramento piano, poco modellato, che serve da frangivento).
Si piantano alberi con chioma di 2 anni ogni 5 o 6 m sulla linea. Si lasciano sviluppare i rami e si potano affinché siano paralleli tra loro e con la linea di piantagione tanto sul piano verticale (tendone verticale) che su quello orizzontale (tendone orizzontale). Per 3 o 4 anni si lascia che si allunghino progressivamente, con potature di accorciamento in direzione dei due alberi vicini. Di tanto in tanto questi rami generano ramificazioni secondarie che riempiono gli intervalli fra i futuri rami principali.
Quando le ramificazioni dei rami dei due alberi vicini si toccano, si tagliano i rami principali che li portano, a circa 50 cm dalla zona di incontro. In primavera, spunteranno dei rami giovani che si taglieranno l'inverno successivo nel loro punto di nascita, e così via ogni anno. È così che si formano le teste di salice, che dovranno essere soppresse ogni 5 o 6 anni. Si sceglierà un altro punto in ogni ramo per ricostituire la testa di salice.

Gelso platanoide - Morus kagayamae o Morus alba'Platanifolia'

Chiamato gelso platanoide, questo albero è vigorosomolto plastico, e si presta facilmente alla potatura. Se si pota annualmente si limiterà la sua fruttificazione (d'altra parte senza interesse e poco desiderabile). Nella gioventù dell'albero, la potatura ha il fine essenziale di ampliare la superficie di ombra, motivo per cui di solito viene piantato.
Il suo portamento naturale, che è semieretto, si trasformerà in tabulare grazie alla potatura. Per questo si sopprimeranno tutte le ramificazioni annuali, più o meno verticali, cresciute nella stagione anteriore al di sopra dei rami madre (che trasformiamo in orizzontali), persino quando l'albero è adulto. l prolungamenti dei rami madre si accorciano annualmente più o meno verso la metà del loro prolungamento ed ogni taglio si deve effettuare al di sopra di un occhio situato sotto al germoglio dell'anno precedente.
Nella gioventù dell'albero bisogna limitare ad una decina il numero dei rami principali e verificare, in fase di sviluppo, che questo numero non sia molto più grande: ogni ramo principale porterà, invece, vari rami secondari. Se la superficie concessa all'albero è più limitata la potatura dovrà essere più severa. Si tornerà ogni anno alla potatura dell'anno precedente. In questo momento, darà germogli che misureranno fra 1,50 e 2 m. Tutti gli altri gelsi (Morus alba e suoi cultivar, Morus nigraMorus rubra) producono frutti commestibili ma sporcano molto e sono meno vigorosi del Morus kagayamae. A volte si piantano per la loro ombra o per alimentare i bachi da seta, come nel caso del Morus alba. Si possono potare, ma si sviluppano più lentamente del Morus kagayamae.

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