Il tagete è un fiore conosciuto anche con il nome di garofano indiano. Si distingue dalle altre specie per dei colori particolarmente sgargianti. Esso è disponibile in diversi colori che vanno dal rosso intenso al giallo. Inoltre, può presentare un fusto alto oppure essere trovato in varietà nane. Non si tratta, poi, di un fiore profumato: il tagete, al contrario, è caratterizzato da un odore molto sgradevole. È un fiore piacevole da vedere e perfettamente in grado di adattarsi a contesti ornamentali, sia nei vasi sia nei giardini. Negli orti viene inserito non soltanto per l'estetica, ma anche per le sue innumerevoli proprietà. In effetti, ci si trova di fronte ad una specie utile per ben due motivi: il primo riguarda la capacità di attirare insetti impollinatori; il secondo, invece, concerne gli essudati dell'apparato radicale sgraditi ai nematodi. Quest'ultimo aspetto sottolinea l'utilità di tenere lontani dall'orto stesso questi specifici parassiti.
Tagete: caratteristiche generali
Il genere Tagetes, facente parte della vasta famiglia delle Asteracee, risulta essere comprensivo di diverse piante originarie del Messico. In particolare, le piccole e graziose Tagetes vengono coltivate al fine di rallegrare i propri giardini con i loro fiori. Il genere conta circa una cinquantina di specie. In commercio è anche possibile trovare molti ibridi e coltivare tutti i derivati dalle specie, cioè: Tagetes Patula, Tagetes Erecta, Tagetes Tenuifolia. Si tratta, nel complesso, di piante che non hanno bisogno di cure troppo sofisticate. Anche quelle perenni vengono allevate annualmente e, al termine della fioritura, la quale avviene in autunno, la pianta è lasciata seccare. Dal momento che esse amano la luce solare devono essere posizionate o trapiantate in zone dove il sole non scarseggia.
Ovviamente, dovranno trovare sempre riparo dal vento e dalle correnti: per questo motivo, è consigliabile collocarle a ridosso di un muro. Come già accennato, le foglie non emanano un odore piacevole. A prescindere dal profumo, i Tagetes si rivelano l'ideale per creare un giardino vistoso, anche se bisogna sempre considerare il fatto che non è semplice creare armoniosi abbinamenti tra Tagetes ed altre piante. Dunque, possono rappresentare i fiori preferiti di chi adora i giardini fuori dagli schemi. Infine, è opportuno sottolineare il loro portamento eretto, anche se alcune specie si distinguono per essere cespugliose. Le foglie sono pennatifide o pennate e vanno a creare una sorta di tappeto di un colore verde intenso. I fiori colorati ricordano i garofani per la loro forma.
Le principali differenze tra Tagete alta e Tagete nana
Circa le differenze tra la Tagete alta e quella nana, è opportuno fare alcune precisazioni. Innanzitutto, la Tagete patula (ovvero, appunto, quella nana), definita anche Garofano d'India, non è altro che una pianta annuale, la quale ama particolarmente l'esposizione costante alla luce solare. La fioritura avviene dal mese di luglio a quello di novembre (talvolta, può terminare anche verso settembre o ottobre), potendo la pianta raggiungere un'altezza massima di 20 centimetri una volta aver prodotto capitolini gialli o dal colore rossiccio. Grazie alle sue caratteristiche, quindi, rappresenta la scelta ideale sia per bordure sia per aiuole. La Tagete erecta (ovvero quella alta), conosciuta anche come Rosa d'India, è invece una pianta anch'essa annuale e rustica che però, a differenza della specie nana, predilige un'esposizione a mezz'ombra. Anche in questo caso la fioritura della pianta avviene nel periodo compreso tra luglio e novembre, nel corso dei quali produce dei capolini larghi 5 centimetri, simili alle margherite, corredati da fiori giallo limone. Essa può, inoltre, raggiungere un'altezza di 60 centimetri. Infine, si può notare come quest'ultima specie costituisca la scelta ideale per la collocazione in aiuole oppure come fiori recisi. Originaria del Messico, possiede delle foglie lucide, divise in profondità, di un intenso colore scuro.
Terreno e clima ideali per la coltivazione e la concimazione
La coltivazione del Tagete in vetro dovrebbe avere luogo preferibilmente tra marzo ed aprile. In particolare, è consigliabile coprire leggermente i semi al fine di ottenere una germinazione veloce alla temperatura giusta. In un momento successivo le piante andrebbero trasferite nei vassoi per poi essere piantate a maggio. In alternativa, il Tagete potrebbe essere seminato a partire dal mese di febbraio, tenendo però conto del clima e dell'effettiva disponibilità della serra riscaldata. In merito, è interessante notare come si ricorra a cassette o contenenti del terriccio soffice da mantenere umido con vaporizzazioni o anche da riporre in un filo d'acqua. Circondate dalla giusta temperatura e da una buona aerazione, queste piante non andranno incontro a problematiche come, ad esempio, quella della muffa. La germinazione si conclude in due settimane e, a questo punto, sarà necessario trasferire le piantine stesse nella propria sistemazione definitiva nel minor tempo possibile. Se seminate in vaso, potranno essere ivi tenute fino alla loro fioritura prima di essere trapiantate. Il tagete non necessita di un terreno specifico, pur non accettando però i ristagni d'acqua. Tale erbacea, infatti, si viene a trovare in condizioni ideale in una terra leggera e povera, poiché ad esempio l'abbondanza di azoto porterebbe ad un esagerato sviluppo di foglie e ad uno scarso sviluppo di fiori. Per quanto concerne la varietà nana (di cui si è parlato prima) un terreno troppo ricco potrebbe condurre ad una crescita eccessiva contraddistinta da steli inclini a piegarsi. Il solo rimedio contemplabile risulta essere quello di ricorrere ad un terriccio con della sabbia. Altro accorgimento da non sottovalutare è quello relativo alla formazione di uno strato di argilla e ghiaia sul fondo del vaso.
La concimazione della pianta deve aversi nel corso della fioritura dovendosi somministrare insieme all'acqua delle irrigazioni (generalmente, ogni due settimane). Nel terreno, tuttavia, non viene avvertito il bisogno di operare delle fertilizzazioni: in linea di massima, si potrebbe pensare di adoperare un concime con potassio, il quale è in grado di aiutare sia la fioritura sia la colorazione.
La concimazione della pianta deve aversi nel corso della fioritura dovendosi somministrare insieme all'acqua delle irrigazioni (generalmente, ogni due settimane). Nel terreno, tuttavia, non viene avvertito il bisogno di operare delle fertilizzazioni: in linea di massima, si potrebbe pensare di adoperare un concime con potassio, il quale è in grado di aiutare sia la fioritura sia la colorazione.
Irrigazione e moltiplicazione del Tagete
Il Tagete rappresenta un garofano perenne che, al pari degli altri fiori, necessita di essere annaffiato periodicamente. Per questo motivo, dunque, si rivela importante comprendere quante volte si dovrebbe eseguire tale operazione al fine di evitare dei ristagni idrici o, in caso contrario, una secchezza eccessiva del terreno. Si tratta di una tipologia di fiori che non richiedendo terreni umidi per la propria crescita, non sentono nemmeno il bisogno di grandi quantità d'acqua. In merito, occorre sottolineare come l'irrigazione debba risultare al minimo ed essere attuata soprattutto nei periodo in cui non si verificano precipitazioni. Inoltre, qualsiasi sia la varietà di tagete in proprio possesso, sia essa una nana o alta, si noterà la comparsa dei primi fiori solamente nel periodo primaverile. Le tempistiche possono cambiare in considerazione del preciso momento in cui si è iniziato a coltivarlo e anche dello sviluppo della pianta stessa. La semina, come si è già avuto modo di accennare, ha luogo a inizio primavera. Tuttavia, alcune specie possono essere seminate anche nei mesi seguenti. Tutto quello che risulterà sufficiente fare sarà lasciar riposare i semi sotto vetro coperti in maniera leggera così da lasciarli ad una temperatura media di circa 18 gradi.
Tagete e la sua potatura
Dal momento che il cespuglio di tagete si presta ad uno sviluppo molto rapido, bisogna procedere a una potatura periodicamente anche al fine di eliminare i fiori secchi. Nello specifico, la potatura delle differenti specie di Tagete non richiede particolari operazioni, dovendo solo eliminare i fiori danneggiati o appassiti nonché le parti ormai secche. In ogni caso, è bene usare delle forbici ben affilate e disinfettate così da non causare delle pericolose infezioni.
Tagete: malattie comuni e rimedi
Tra le malattie più comuni che interessano il Tagete, è possibile fare riferimento:
- alla muffa grigia, causata per lo più da un'esposizione o da un'irrigazione sbagliate;
- al marciume radicale, conseguenza di un alto livello di umidità o di ristagni idrici.
Allo scopo di evitare tali situazione, è sufficiente regolare le irrigazione abbassando, innanzitutto, il grado di umidità e ricorrere ad un fungicida in casi estremi. Inoltre, il Tagete rappresenta una pianta particolarmente amata da:
- Mosca bianca delle serre;
- ragni rossi;
- afidi;
- nematodi galligeni.
Qualora si verificasse un attacco da parte di uno di questi agenti, è bene utilizzare un antiparassitario specifico.
Nessun commento:
Posta un commento