Terriccio - Introduzione
Il terriccio rappresenta la base per la crescita di ogni pianta e arbusto. Esso comprende tutta una serie di elementi nutritivi. Si tratta, per buona parte, di sostanze di origine vegetale che hanno subito un preciso processo di decomposizione. La composizione, tuttavia, include non soltanto la struttura vegetale data dalle foglie, dai rami e da altri residui, ma anche quella strettamente argillosa e drenante. Pertanto, il terreno è anche il frutto di una combinazione variabile di creta, argilla, limo, ciottoli e sabbia. In questo modo si possono determinare condizioni chimiche ben precise, nonché graduare il livello d'umidità del terreno, quello di acidità, così come il rilascio dell'acqua e dei componenti organici e inorganici. Informazioni controllabili con l'utilizzo di uno strumento detto phmetro.
Oggi il terriccio è facilmente reperibile nei comuni centri commerciali che trattano prodotti per la casa e il giardinaggio, o ancora più immediato ed accessibile, da siti e-commerce (es. Amazon), sebbene venga sempre più diffusa la pratica casalinga del compostaggio. La frazione organica dei rifiuti, infatti, opportunamente compostata, viene utilizzata come substrato fertile per i vasi, nei giardini e nelle serre.
Esistono, inoltre, terricci specifici per favorire la crescita di determinate cultivar. In natura, invece, i terricci hanno spiccate peculiarità. Ad esempio, si trovano quelli prevalentemente argillosi che non favoriscono l'attecchimento dell'apparato radicale, mentre i sabbiosi, essendo leggeri, assicurano l'assorbimento dell'acqua ma sono carenti di molte sostanze nutrienti. Poi, esistono i calcarei e gli alcalini, con alta presenza di silice, calcio e humus.
I terreni naturali richiedono spesso una preparazione, ovvero l'aggiunta dei componenti per realizzare un equilibrio fra drenaggio e nutrizione. Spesso si ricorre ai terricci universali, distribuiti dalle aziende specializzate e con un ph neutro. Vengono confezionati in sacchi da 5 fino a 80 litri e contengono un mix di torba, sabbia, compost e argilla. Alcuni hanno determinate caratteristiche essendo maggiormente acidi, porosi e più o meno drenanti. Vanno bene per rispondere alle comuni necessità e per la crescita di diverse piante, sebbene a volte è necessario utilizzare miscele specifiche. In tanti casi, infatti, il sostrato va abbinato non solo al tipo di pianta, ma anche alle fasi della sua crescita.
Terriccio: preparazione
In commercio è quindi possibile acquistare terricci da abbinare alle specifiche esigenze di coltivazione e con composizione naturale o di sintesi. Si tratta di prodotti pronti da usare, sebbene non siano tutti uguali. Oltre a quello universale, esiste il substrato per la semina che ha pochi elementi nutritivi e favorisce la crescita delle radichette.
Inoltre, è bene distinguere la terra da giardino, che offre stabilità e trattiene l'umidità, dal composto che, invece, offre sostanze nutritive. Altresì, si segnala la torba per conferire porosità e leggerezza al terreno, nonché la sabbia per una maggiore permeabilità. Infine, la presenza di argilla espansa serve per accrescere il passaggio dell'aria e la porosità. Si può quindi realizzare un adeguato substrato miscelando 3 parti di terra da giardino, assieme a 2 di compost, una di sabbia e d'argilla espansa.
La concimazione può essere attuata seguendo il rapporto di circa 20 grammi per ogni 10 litri di terriccio. La quantità di sabbia e di argilla possono essere graduate per aumentare o diminuire la densità. Ad esempio, le erbe aromatiche richiedono terreni più sciolti e drenati, mentre quelle da frutto prediligono maggiore compattezza.
A monte, tuttavia, è anche importante considerare la sterilizzazione, specie per la terra che verrà impiegata per la semina, la quale dovrà essere priva di germi dannosi, oltre che di spore, virus e batteri. I sistemi che si possono attuare sono differenti, ma sarebbero sempre da preferire quelli naturali. Sono sempre di più numerosi i coltivatori che eseguono le sterilizzazioni con radiazioni di calore.
Un metodo che riscuote un certo successo, anche piuttosto semplice da realizzare, è quello della bollitura in pentola della composta per almeno 30 minuti, oppure della sua cottura in forno per almeno 20 minuti. Vasi, contenitori, palette e cartelli, invece, possono essere ripuliti con candeggina, altri detergenti a base di ipoclorito di sodio oppure di aceto. Del resto, questo processo di sterilizzazione, così come la pulizia dei materiali utilizzati per la semina, aiuterà ad ottenere una crescita generosa.
Terriccio: durata e ricambio
Con il trascorrere del tempo ogni substrato perde inevitabilmente le sue peculiarità e richiede una periodica rigenerazione. Le sostanze, del resto, vengono assorbite dalla pianta e la consistenza della terra potrebbe alterarsi, presentandosi non più adeguata, perché troppo compatta o sciolta. Anche l'acqua piovana o l'eccesso di calore determinano la dispersione delle sostanze nutritive, modificandone l'umidità e l'acidità. Per queste ragioni quando si acquista un substrato o lo si prepara da soli è fondamentale conservarlo correttamente, lasciandolo all'interno della sua confezione originale o di un sacchetto plastificato, senza che venga intaccato dagli agenti climatici.
Dovrà sostare lontano dal forte calore e non dovrà essere colpito dall'acqua piovana. I sacchi aperti e già utilizzati andranno chiusi ermeticamente, anche con mollette ed elastici, così da evitare il possibile attacco d'insetti o di altri animali. Inoltre, la corretta conservazione eviterà anche eventuali, e non improbabili, contaminazioni che possono ammalare le piante. Tuttavia, non è necessario procedere annualmente al cambio completo della terra, ma solo ogni 3 o 4 anni. I rabocchi annuali, anche con lapilli vulcanici che possano migliorare il drenaggio, serviranno per rigenerare in maniera ottimale le caratteristiche originarie del terreno.
La presenza di corteccia, come della fibra di legno, dovrà essere ben ponderata, dal momento che può generare la formazione di muffe oppure alterare profondamente il livello d'umidità. La terra sana e priva di parassiti si può sempre riutilizzata, purché arricchita con fertilizzante e parti di composti nutrienti. In questo caso, tuttavia, richiede un periodo di assestamento di qualche mese, durante il quale occorre farla riposare. Inoltre, dovrà essere mescolata e annaffiata costantemente. Discorso a parte meritano le piante acidofile, le quali richiedono il mantenimento continuo di una base acida e un PH costantemente monitorato. In questi casi è opportuno aggiungere componenti per stabilire un adeguato livello acido. La pacciamatura acida è uno dei tanti rimedi naturali per garantire livelli di acidità perenni.
Terriccio per orchidee
Deve essere scelto accuratamente, dato che l'orchidea è una pianta molto ornamentale ma anche tanto delicata. La pianta predilige terreni ben drenati e che si asciugano rapidamente. A prescindere dalla varietà, il substrato delle orchidee deve avere alcune caratteristiche: evitare la formazione di ristagni e offrire in maniera costante i nutrienti all'apparato radicale.
Andranno bene miscele a base vegetale, ma anche strutture di origine minerale. Osmunda, torba o sfango potranno essere abbinati a pomice, perlite o polistirolo espanso. I minerali dovranno essere abbinati in modo da non soffocare le radici, che dovranno espandersi senza costrizione e trovare perenne nutrimento. Al fine di favorire condizioni d'umidità ottimali può essere utili usare sottovasi. Invece, nel caso di coltivazione in giardino, è bene eseguire una pacciamatura al fine di proteggere le radici. Foglie, paglia e altri materiali saranno perfetti per coprire il terreno in prossimità delle radici, al fine di preservarle da gelate e da bruschi sbalzi termici.
Terriccio per semina
In questo caso dovrà assicurare non soltanto la germogliazione, ma favorire una crescita equilibrata delle piante con un apporto completo di nutrienti. La semina in semenzai oppure in vasi richiede terriccio soffice e leggero. Un terreno troppo compatto, infatti, sarebbe un ostacolo alla formazione e all'attecchimento delle radichette.
Una buona soluzione sarebbe mischiare, in parti uguali, sabbia, terra da giardino e torba. La struttura finale dovrà essere piuttosto fine, in modo che l'acqua venga assorbita velocemente senza creare ristagni. La pressatura manuale non dovrà essere esagerata, proprio per agevolare lo sviluppo delle radici. Inoltre, le sostanze nutritive non dovranno essere presenti in maniera eccessiva, dato che il seme racchiude già tutti gli elementi necessari. Pertanto è opportuno non aggiungere concimi ma lasciare inalterati i micro e i macro-elementi già presenti nel terreno.
Terriccio per bonsai
Il substrato per bonsai dovrà garantire una buona ritenzione idrica, un ottimo drenaggio e anche un'areazione continua. Il terriccio dovrà essere miscelato in modo tale da preservare il grado d'umidità fra un'annaffiatura e l'altra, evitare che l'apparato radicale marcisca per via di ristagni e che sia costantemente ossigenato. Pertanto, andranno evitati terricci troppo compatti, con strutture che impediscono la formazione di risacche d'aria fra i granuli. Questi tipi di terricci, infatti, determinano l'insorgenza di malattie e compromettono l'apparato radicale, portando il bonsai all'irreversibile appassimento. Meglio, quindi, puntare su terricci con composizione granulosa che possano favorire il passaggio di acqua e aria. Un buon terriccio per bonsai presenterà una miscela d'argilla giapponese akadama di media consistenza e ben setacciata, pomice e lapillo per trattenere l'acqua. In molti casi può essere necessario aggiungere compost e ghiaia fine. Questo accorgimento favorirà la necessaria areazione.
Terriccio per ortaggi
A monte occorre considerare le caratteristiche climatiche, ambientali e meteorologiche della zona interessata, nonché le esigenze specifiche del coltivatore. In linea generale, tuttavia, si possono seguire delle regole di base.
Infatti, si può creare un buon terriccio per orto combinando opportunamente elementi vegetali, argillosi e inerti. Pertanto, il substrato finale sarà il frutto di foglie, rami, argilla, limo, nonché di sabbia e ghiaia. In base alla miscelazione di questi elementi e alle proprietà intrinseche degli stessi, sarà possibile graduare l'alcalinità, l'acidità e il drenaggio del terreno. In aggiunta, si potrà intervenire al fine di disciplinare il rilascio delle sostanze nutritive, il passaggio dell'aria o il livello dell'umidità. A questo proposito è bene informarsi preventivamente sul tipo di terreno prediletto dalla specifica pianta, così da calibrare in modo mirato e creare un terriccio con struttura ideale.
Terriccio per piante aromatiche
La coltivazione delle erbe aromatiche è una pratica sempre più diffusa, anche a livello casalingo. Basta un piccolo balcone e qualche vaso per ottenere risultati sorprendenti, purché alla base venga utilizzato un substrato specifico. Anche se la metratura del terreno non influisce particolarmente è preferibile usare miscele che garantiscano un buon drenaggio e il corretto passaggio dell'aria.
Bisogna considerare che le proprietà nutritive non devono essere presenti in maniera eccessiva, dato che potrebbero influire sulla crescita della pianta, tanto da renderla fin troppo rigogliosa a discapito dei profumi e degli aromi. Vanno bene terreni a base sabbiosa, poco fertili e mediamente aridi. Terreni più duri e compatti, invece, andranno bene per piante come l'erba cipollina, la menta e il timo.
Terriccio per piante grasse
Le piante grasse, specie quelle appartenenti alla famiglia delle succulente, si adattano piuttosto bene in terreni aridi, ben drenati e che non trattengono l'umidità.
Lapilli vulcanici e pietra pomice ben setacciata, specie se associati al compost, consentiranno di creare una struttura porosa e permeabile. Le piante grasse, infatti, mal tollerano i ristagni idrici, per cui l'aggiunta di sassi grossolani e ciottoli può accrescere il drenaggio, in modo che l'acqua possa scorrere velocemente verso il basso, ma senza soffermarsi in prossimità dell'apparato radicale.
Abbinare un corretto quantitativo di sassi vuol dire anche permettere
il passaggio dell'aria, così da calibrare efficacemente l'areazione ed evitare il marciume delle radici o del colletto.
il passaggio dell'aria, così da calibrare efficacemente l'areazione ed evitare il marciume delle radici o del colletto.
Terriccio per orto
Dipende molto dalle specifiche esigenze di coltivazione. In tutti i casi dovrà essere fertile e giovane, ovvero contenere delle sostanze organiche che offriranno il nutrimento agli ortaggi. Sarà molto facile riconoscere un buon terriccio per orto a partire dall'inconfondibile odore di terra fresca, data dall'assenza di sostanze inorganiche.
La quantità di torba non deve essere preminente, perché con il tempo il terreno tenderà a compattarsi eccessivamente, compromettendo la crescita degli ortaggi. Meglio puntare su terreni di media consistenza, non troppo sciolti, capaci di far defluire l'acqua e di trattenere solo quella che serve alle piante. Vanno bene quelli a base di compost, ottenuti dalla decomposizione degli scarti organici, ai quali aggiungere eventuali concimi.
Naturalmente bisogna preferire concimi completamente naturali, dato che gli ortaggi finiranno sulla tavola, per cui andranno bene anche humus, stallatico e ceneri. All'occorrenza è possibile calibrare con sabbia o argilla espansa, per accrescere la leggerezza e l'assorbimento.
Terriccio per agrumi
Poca presenza di argilla, buona fertilizzazione e adeguate quantità di sabbia e ghiaia sono le caratteristiche di un terreno ideale per la coltivazione degli agrumi. Anche il drenaggio svolge un ruolo determinante, per cui è fondamentale la giusta combinazione di torba, di pomice e di lapilli vulcanici. Questi componenti aiuteranno il passaggio dell'aria e favoriranno una crescita sana della pianta. Il terreno necessita di importanti elementi come fosforo, ferro, potassio e azoto, anche al fine di contenere il livello del PH fra 6 e 7. Chi sceglie la coltivazione in vaso degli agrumi non dovrà omettere l'aggiunta di argilla espansa nella parte inferiore. Infine, con cadenza periodica, sarà necessario concimare.
Terriccio per peperoncini
Servirà un terriccio ricco di nutrienti, abbastanza leggero, sterilizzato, valorizzato da elementi organici e con un PH compreso fra 4,5 e 6,5. L'eccessiva presenza di torba e di argilla potrebbero compromettere la crescita sana della pianta, dato che con il tempo tenderanno a creare un substrato fin troppo compatto.
Anche se a livello casalingo e amatoriale il peperoncino sembra non richiedere cure particolari, la coltivazione è invece abbastanza impegnativa. A questo proposito il terreno richiedere una buona lavorazione, affinché non provochi i ristagni e stress idrici che provocano il marciume del colletto e delle radici.
La terra, di contro, non dovrà mai restare asciutta a lungo perché la pianta avrebbe difficoltà nell'assimilare fosforo e potassio. Periodicamente, specie per chi coltiva il peperoncino in maniera professionale, è opportuna la concimazione a base di letame.
Terriccio per acidofile
Si tratta del substrato ideale per moltissime varietà come le azalee, le camelie, le mimose, le gardenie, ma anche diversi frutti come il mirtillo, l'acero palmato e giapponese, l'acero, gli abeti, le felci e molto altro. In questo caso il terriccio presenta una miscelazione acida, con un livello del PH che può arrivare anche a 3,5.
Il terriccio è solitamente a base di torba bionda, irlandese o nera, nonché di pomice, terra di castagno oppure di aghi di pino, in modo da determinare anche il corretto livello di porosità e il giusto drenaggio.
Al fine di mantenere costante il livello del PH desiderato e di non alterare le proprietà del sostrato, per l'irrigazione è bene preferire acqua con durezza carbonatica bassa, ovvero con percentuale di calcare piuttosto bassa o quasi assente. All'occorrenza è possibile miscelare succo di limone e concimare con azoto.
Per preservare il livello di acidità un buon sistema rimane la tradizionale pacciamatura, prima che le piante vengano messe a dimora. Possono essere impiegati compostaggi a base di quercia acidi o segatura di abete.
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