Eccomi con una breve spiegazione di tre macroelementi, che posso forse definire come i più importanti, poichè sono quelli che maggiormente vengono a deficitare: azoto, fosforo e potassio.
Azoto (N): entra come costituente di tutte le sostanze organiche azotate (proteine, clorofilla, alcaloidi). E’ uno degli elementi che stimolano massimamente la produzione. La sua deficienza si nota sulle foglie che diventano di un verde molto pallido, le piantine restano piccole, poco sviluppate, danno poca fioritura e quindi pochi frutti. Se per caso l’azoto fosse presente nel nostro orto in forma eccessiva osserveremo piante molto verdi e sviluppate ma incapaci di sostenersi per mancanza di robustezza. L’azoto è assorbito dai vegetali sotto forma inorganica nitrica o ammoniacale del terreno. Trovandosi per la maggior parte in forma gassosa, l’azoto è uno degli elementi più difficili da fissare e trattenere nel terreno. In questo senso, viene in nostro soccorso una famiglia di vegetali molto particolare, cioè le Leguminose, che hanno la particolarità di fissare trattenere l’azoto presente nell’aria. In un mio prossimo post vi spiegherò più nel dettaglio la particolarità di questo processo.
Curiosità: sapevate che il 10% dell’azoto fissato proviene dall’azione dei fulmini durante i temporali? Il ciclo dell’azoto è molto complesso e allo stesso tempo molto interessante.
Fosforo (P): ha funzione plastica in quanto entra nella costituzione di numerose proteine, di enzimi, di composti di riserva. Si trova localizzato soprattutto nei tessuti vitali e nergli organi di riserva del vegetale. Attiva il metabolismo, favorisce la fioritura, la fruttificazione, la lignificazione dei tessuti. La sua deficienza nel terreno non causa inizialmente scompensi appariscenti, ma verso la fine del ciclo vegetativo si nota un ritardo di maturazione e se la deficienza fosse eccessiva si manifestano nella pianta fenomeni di nanismo.
Potassio (K): favorisce la formazione dei protidi, l’inspessimento delle pareti cellulari, il colore dei frutti e dei fiori. La sua mancanza arresta l’accrescimento dei germogli e lo sviluppo degli stami nella fioritura.
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