VERDE TIME

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sabato 7 gennaio 2017

PROCEDIMENTO


Qualora la pianta originale fosse in vaso, 24 ore prima dell’operazione la si bagni abbondantemente con acqua: così facendo terreno e radici si ammorbidiranno e sarà più facile intervenire. Qualora si optasse per un trapianto, ovvero si cambiasse la zona di crescita in giardino, l’annaffiatura deve essere più frequente, perché l’assenza di barriere fisiche sul terreno disperde più facilmente l’acqua.
Per il rinvaso, si parta dal distaccamento del terreno dalle pareti del contenitore: aiutandosi con un coltello, si tratteggi l’intera circonferenza interna del vaso, accertandosi che la lama ne sfiori l’estremità inferiore. Si ponga quindi in orizzontale la pianta e, tirando leggermente, la si estragga dalla sua sede. A questo punto, la si inserisca al centro del nuovo vaso e si inserisca il terriccio aggiuntivo, fino a raggiungere la piena stabilità del vegetale. Si bagni abbondantemente con acqua e, aiutandosi con le mani, si compatti la superficie superiore, ripetendo gli stessi movimenti che in cucina si utilizzerebbero per stendere la pasta.

Per il trapianto in giardino o in orto, va prima predisposta la buca d’approdo, poco più grande del contenitore originale. Estratto il vegetale dal terreno – anche con l’aiuto di pale, se la profondità delle radici fosse troppo elevata – lo si inserisca nell’area d’approdo e si riempia ogni spazio vuoto con del terreno aggiuntivo, affinché la stabilità sia certa. Si termini annaffiando accuratamente e ripetendo l’operazione anche due o tre volte al giorno.

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