Qualora la pianta
originale fosse in vaso, 24 ore prima dell’operazione la si bagni
abbondantemente con acqua: così facendo terreno e radici si
ammorbidiranno e sarà più facile intervenire. Qualora si optasse
per un trapianto, ovvero si cambiasse la zona di crescita in
giardino, l’annaffiatura deve essere più frequente, perché
l’assenza di barriere fisiche sul terreno disperde più facilmente
l’acqua.
Per
il rinvaso, si parta dal distaccamento
del terreno dalle
pareti del contenitore: aiutandosi con un coltello, si tratteggi
l’intera circonferenza interna del vaso, accertandosi che la lama
ne sfiori l’estremità inferiore. Si ponga quindi in orizzontale la
pianta e, tirando leggermente, la si estragga dalla sua sede. A
questo punto, la si inserisca al centro del nuovo vaso e si inserisca
il terriccio aggiuntivo, fino a raggiungere la piena stabilità del
vegetale. Si bagni abbondantemente con acqua e, aiutandosi con le
mani, si compatti la superficie superiore, ripetendo gli stessi
movimenti che in cucina si utilizzerebbero per stendere la pasta.
Per
il trapianto in giardino o in orto,
va prima predisposta la buca
d’approdo,
poco più grande del contenitore originale. Estratto il vegetale dal
terreno – anche con l’aiuto di pale, se la profondità delle
radici fosse troppo elevata – lo si inserisca nell’area d’approdo
e si riempia ogni spazio vuoto con del terreno aggiuntivo, affinché
la stabilità sia certa. Si termini annaffiando accuratamente e
ripetendo l’operazione anche due o tre volte al giorno.
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